Offerte PlayStation Plus di Maggio 2014
di
MURAMASA REBIRTH (PS Vita)
Muramasa Rebirth é una trasposizione fedele di Muramasa: The Demon Blade, action/adventure arrivato anni fa su Wii U.
Già ad un primo sguardo, Muramasa - The Demon Blade riesce a calamitare a sé l'attenzione. Con la sua bidimensionalità, sembra voler andare controcorrente rispetto alla maggior parte dei videogames odierni, che si sfidano a colpi di poligoni; ma non é questo che colpisce. La sua forza attrattiva risiede infatti nella meraviglia dei paesaggi, pervasi da una accentuata indole giapponese, dai quali l'osservatore viene come catturato, invitato a perdersi nella contemplazione.
Il paese del Sol Levante, governato da uno Shogun dispotico, ha il carattere di terra feudale rimasta saldamente ancorata alle proprie tradizioni. Ben lungi dall'urbanizzazione odierna, il panorama é dominato dalle campagne, dalle foreste intricate e dalle montagne inospitali. In tale contesto si svolgono le storie dei due protagonisti: Kisuke, un ninja rinnegato che ha smarrito la memoria, ma dovrà fare i conti col suo passato; Monohime, una esile principessa posseduta dallo spirito del guerriero Jinkuro.
La via verrà spesso sbarrata da gruppi di nemici, che rievocano le classi più note della società dell'epoca: samurai, ninja, monaci. Ad essi si affiancano orde di oni (demoni) dalle sembianze disparate, sommati ad altri mostri prelevati direttamente dal folklore nipponico. I combattimenti procedono secondo le meccaniche classiche degli action 2D, ossia attacchi a catena, parate e salti repentini da una piattaforma all'altra. Inoltre, quando il contendente é poderoso, un approccio non ragionato come la carica a testa bassa conduce ad una probabile sconfitta. Se circondati, occorre preoccuparsi innanzitutto di pararsi le spalle e di schivare (se non rispedire al mittente) gli strumenti da lancio, come le temibili bombe. Tenendo presente che, mentre si infierisce su un avversario, ci si rende vulnerabili a tutti i rimanenti. Ciò non significa che si debba rinunciare all'iniziativa: un atteggiamento passivo si rivela perfino peggiore, poiché la guardia viene spezzata con sconfortante facilità. Quanto di buono congegnato rischia però di vedersi vanificato dalla discutibile assenza del game over. Se si viene sbaragliati, si ritorna alla situazione subito precedente la battaglia, senza la minima conseguenza negativa: tale scelta disincentiva l'impegno dell'utente, che anche in caso di sconfitta non ha nulla da perdere.
Le boss battle costituiscono forse la parte meglio riuscita in assoluto. Spesso e volentieri enormi (i più esagerati manco ci stanno, nello schermo), con un insano quantitativo di energia (circa quattro barre vitali, causa di duelli interminabili), dotati di attacchi devastanti (non si arriva allo "one shot one kill", ma poco ci manca)... Affrontare i boss, impararandone gli schemi di comportamento e i punti deboli, é semplicemente un piacere, il più grande che questo videogame sappia offrire. Muramasa possiede una decisa vocazione per il gioco di ruolo; la commistione di generi ludici, sebbene per certi versi giovi (nessuno si lamenta del disporre di un nutrito novero di spade), in ultima analisi rappresenta un ostacolo. Un nemico é troppo forte? Basterà girare a zonzo per la mappa, cercando combattimenti superflui, quindi ritornare dopo aver scalato qualche livello d'esperienza. Mentre si esplorano le province, oltre a picchiare qualche ostinato samurai, ci si può dedicare ad una serie di attività collaterali: cucinarsi un pranzetto delizioso, o farselo preparare in un ristorante, piuttosto che sostare alle terme per un bagno rigenerante. Siparietti che incidono poco nell'economia del gioco, veri e propri fronzoli che però sanno farsi apprezzare in quanto curati dettagli di questo affresco del Giappone.
Può darsi che, nell'ammirare il trionfo di poligoni di cui si fregiano i più recenti videogames, sopraggiunga un pizzico di nostalgia per il gioco vecchio stampo, che ammaliava come solo il 2D sa fare. Chi ha provato questa sensazione almeno una volta, sarà contento di sapere che Muramasa rinverdisce i fasti dell'era bidimensionale, per merito di una veste grafica capace di regalare scorci del Giappone feudale di assoluta bellezza; che, quando mostra il meglio di sé, fa quasi venir voglia di gridare all'opera d'arte. Gli splendidi paesaggi delineano lo sfondo di quella giocabilità -un po' action, un po' platform, un po' (troppo) RPG- che, fortunatamente, non andrà mai perduta.
EVERYBODY'S GOLF (PS Vita)
Le regole del golf sono probabilmente di dominio pubblico: scopo del gioco é quello di spedire una pallina in una buca colpendola con una mazza il minor numero di volte possibile. Il “Par” di ciascuna Buca indica il numero di colpi “ottimale” necessario per completarla, ma i giocatori esperti sanno che questo punteggio può essere abbassato di uno, di due o addirittura, a seconda della Buca, di ben tre colpi (non di meno: non é umanamente possibile mandare in buca la palla al primo tiro in un PAR-5).
A prescindere della modalità di gioco selezionata, il sistema di gioco rimane sempre il medesimo: una volta scelto il proprio golfista, il set di mazze e il set di palle - tutto cercando di poter sfruttare i pregi e minimizzare i difetti - ci troveremo sul manto erboso. Una volta presa la mira, per effettuare il tiro basteranno tre semplici click: con il primo si mette in movimento un indicatore, col secondo si imposta la potenza e col terzo la precisione.
EBG per Vita propone ben 5 tipi di indicatori diversi, tra aste graduate o curve, cursori o collimatori: inizialmente ne saranno disponibili solo due, ma potrete sbloccare gli altri nell'apposito negozio. A differenza di quanto avveniva nel capitolo PS3, la scelta dell'indicatore NON influenzerà le caratteristiche del golfista.
Durante l'esecuzione del colpo sarà inoltre possibile imprimere alla palla determinati effetti, come ad esempio una traiettoria curva o un backspin che la faccia rotolare all'indietro una volta atterrata: l'esecuzione di queste tecniche é ovviamente più complessa di quella di un tiro ordinario e richiede l'uso della croce direzionale.
In modalità giocatore singolo potrete allenarvi liberamente oppure cimentarvi nella carriera: questa é composta da una serie di prove suddivise in categorie: per accedere a una categoria dovrete prima superare il “campione” della categoria precedente, il quale ovviamente accetterà la vostra sfida solo dopo che avrete accumulato sufficienti “stelle” nelle varie prove.
Il multiplayer prevede diverse possibilità: la più semplice é la canonica sfida con connessione ad-hoc, in cui potrete creare una stanza in cui far convergere i giocatori locali e confrontarvi liberamente. Per chi ama il confronto in classifica ma anche giocare col proprio ritmo, ecco arrivare il torneo giornaliero: si tratta di tre eventi a cui si può partecipare una sola volta (ciascuno), e i cui risultati saranno salvati in classifica online; alla fine della giornata, saranno proclamati i vincitori e assegnati i punti.
Everybody's Golf non avrebbe mai potuto mancare l'appuntamento con la nuova console di Sony: il brand si é fatto strada tra tutte le generazioni di PlayStation con il suo concept simpatico e colorato unito però ad una cura tecnica di prima classe e ad una difficoltà da non prendere sottogamba. Perfettamente in linea con le aspettative, questo capitolo Vita offre un'esperienza in locale e online completa a 360 e si permette anche di sollevare il target con una certa severità in più. Per la gioia dei fan, i tracciati sono aperti!
Muramasa Rebirth é una trasposizione fedele di Muramasa: The Demon Blade, action/adventure arrivato anni fa su Wii U.
Già ad un primo sguardo, Muramasa - The Demon Blade riesce a calamitare a sé l'attenzione. Con la sua bidimensionalità, sembra voler andare controcorrente rispetto alla maggior parte dei videogames odierni, che si sfidano a colpi di poligoni; ma non é questo che colpisce. La sua forza attrattiva risiede infatti nella meraviglia dei paesaggi, pervasi da una accentuata indole giapponese, dai quali l'osservatore viene come catturato, invitato a perdersi nella contemplazione.
Il paese del Sol Levante, governato da uno Shogun dispotico, ha il carattere di terra feudale rimasta saldamente ancorata alle proprie tradizioni. Ben lungi dall'urbanizzazione odierna, il panorama é dominato dalle campagne, dalle foreste intricate e dalle montagne inospitali. In tale contesto si svolgono le storie dei due protagonisti: Kisuke, un ninja rinnegato che ha smarrito la memoria, ma dovrà fare i conti col suo passato; Monohime, una esile principessa posseduta dallo spirito del guerriero Jinkuro.
La via verrà spesso sbarrata da gruppi di nemici, che rievocano le classi più note della società dell'epoca: samurai, ninja, monaci. Ad essi si affiancano orde di oni (demoni) dalle sembianze disparate, sommati ad altri mostri prelevati direttamente dal folklore nipponico. I combattimenti procedono secondo le meccaniche classiche degli action 2D, ossia attacchi a catena, parate e salti repentini da una piattaforma all'altra. Inoltre, quando il contendente é poderoso, un approccio non ragionato come la carica a testa bassa conduce ad una probabile sconfitta. Se circondati, occorre preoccuparsi innanzitutto di pararsi le spalle e di schivare (se non rispedire al mittente) gli strumenti da lancio, come le temibili bombe. Tenendo presente che, mentre si infierisce su un avversario, ci si rende vulnerabili a tutti i rimanenti. Ciò non significa che si debba rinunciare all'iniziativa: un atteggiamento passivo si rivela perfino peggiore, poiché la guardia viene spezzata con sconfortante facilità. Quanto di buono congegnato rischia però di vedersi vanificato dalla discutibile assenza del game over. Se si viene sbaragliati, si ritorna alla situazione subito precedente la battaglia, senza la minima conseguenza negativa: tale scelta disincentiva l'impegno dell'utente, che anche in caso di sconfitta non ha nulla da perdere.
Le boss battle costituiscono forse la parte meglio riuscita in assoluto. Spesso e volentieri enormi (i più esagerati manco ci stanno, nello schermo), con un insano quantitativo di energia (circa quattro barre vitali, causa di duelli interminabili), dotati di attacchi devastanti (non si arriva allo "one shot one kill", ma poco ci manca)... Affrontare i boss, impararandone gli schemi di comportamento e i punti deboli, é semplicemente un piacere, il più grande che questo videogame sappia offrire. Muramasa possiede una decisa vocazione per il gioco di ruolo; la commistione di generi ludici, sebbene per certi versi giovi (nessuno si lamenta del disporre di un nutrito novero di spade), in ultima analisi rappresenta un ostacolo. Un nemico é troppo forte? Basterà girare a zonzo per la mappa, cercando combattimenti superflui, quindi ritornare dopo aver scalato qualche livello d'esperienza. Mentre si esplorano le province, oltre a picchiare qualche ostinato samurai, ci si può dedicare ad una serie di attività collaterali: cucinarsi un pranzetto delizioso, o farselo preparare in un ristorante, piuttosto che sostare alle terme per un bagno rigenerante. Siparietti che incidono poco nell'economia del gioco, veri e propri fronzoli che però sanno farsi apprezzare in quanto curati dettagli di questo affresco del Giappone.
Può darsi che, nell'ammirare il trionfo di poligoni di cui si fregiano i più recenti videogames, sopraggiunga un pizzico di nostalgia per il gioco vecchio stampo, che ammaliava come solo il 2D sa fare. Chi ha provato questa sensazione almeno una volta, sarà contento di sapere che Muramasa rinverdisce i fasti dell'era bidimensionale, per merito di una veste grafica capace di regalare scorci del Giappone feudale di assoluta bellezza; che, quando mostra il meglio di sé, fa quasi venir voglia di gridare all'opera d'arte. Gli splendidi paesaggi delineano lo sfondo di quella giocabilità -un po' action, un po' platform, un po' (troppo) RPG- che, fortunatamente, non andrà mai perduta.
EVERYBODY'S GOLF (PS Vita)
Le regole del golf sono probabilmente di dominio pubblico: scopo del gioco é quello di spedire una pallina in una buca colpendola con una mazza il minor numero di volte possibile. Il “Par” di ciascuna Buca indica il numero di colpi “ottimale” necessario per completarla, ma i giocatori esperti sanno che questo punteggio può essere abbassato di uno, di due o addirittura, a seconda della Buca, di ben tre colpi (non di meno: non é umanamente possibile mandare in buca la palla al primo tiro in un PAR-5).
A prescindere della modalità di gioco selezionata, il sistema di gioco rimane sempre il medesimo: una volta scelto il proprio golfista, il set di mazze e il set di palle - tutto cercando di poter sfruttare i pregi e minimizzare i difetti - ci troveremo sul manto erboso. Una volta presa la mira, per effettuare il tiro basteranno tre semplici click: con il primo si mette in movimento un indicatore, col secondo si imposta la potenza e col terzo la precisione.
EBG per Vita propone ben 5 tipi di indicatori diversi, tra aste graduate o curve, cursori o collimatori: inizialmente ne saranno disponibili solo due, ma potrete sbloccare gli altri nell'apposito negozio. A differenza di quanto avveniva nel capitolo PS3, la scelta dell'indicatore NON influenzerà le caratteristiche del golfista.
Durante l'esecuzione del colpo sarà inoltre possibile imprimere alla palla determinati effetti, come ad esempio una traiettoria curva o un backspin che la faccia rotolare all'indietro una volta atterrata: l'esecuzione di queste tecniche é ovviamente più complessa di quella di un tiro ordinario e richiede l'uso della croce direzionale.
In modalità giocatore singolo potrete allenarvi liberamente oppure cimentarvi nella carriera: questa é composta da una serie di prove suddivise in categorie: per accedere a una categoria dovrete prima superare il “campione” della categoria precedente, il quale ovviamente accetterà la vostra sfida solo dopo che avrete accumulato sufficienti “stelle” nelle varie prove.
Il multiplayer prevede diverse possibilità: la più semplice é la canonica sfida con connessione ad-hoc, in cui potrete creare una stanza in cui far convergere i giocatori locali e confrontarvi liberamente. Per chi ama il confronto in classifica ma anche giocare col proprio ritmo, ecco arrivare il torneo giornaliero: si tratta di tre eventi a cui si può partecipare una sola volta (ciascuno), e i cui risultati saranno salvati in classifica online; alla fine della giornata, saranno proclamati i vincitori e assegnati i punti.
Everybody's Golf non avrebbe mai potuto mancare l'appuntamento con la nuova console di Sony: il brand si é fatto strada tra tutte le generazioni di PlayStation con il suo concept simpatico e colorato unito però ad una cura tecnica di prima classe e ad una difficoltà da non prendere sottogamba. Perfettamente in linea con le aspettative, questo capitolo Vita offre un'esperienza in locale e online completa a 360 e si permette anche di sollevare il target con una certa severità in più. Per la gioia dei fan, i tracciati sono aperti!