Offerte PlayStation Plus di Marzo 2013
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Titoli già presenti in offerta:
F1 RACE STARS
Dopo aver fatto uscire a un titolo di corse di Formula1 tale da far impallidire il mercato videoludico, Codemasters continua sulla cresta di questo successo offrendo un gioco dai contorni frizzanti che vede come protagonisti le caricature dei più famosi piloti della cara F1 resi, all'occorrenza, simpaticamente cartonati e molto fumettistici. Fondamentalmente il titolo é molto semplice, ma é proprio questo il suo punto di forza piuttosto che seguire una trama fin troppo realistica in un settore che metterebbe in difficoltà anche il più esperto dei meccanici. Le modalità di gioco sono essenzialmente due: la prima é basata su una Carriera da sviluppare in giocatore singolo, mentre la seconda, votata al multi, ci permette di correre su circuiti insieme ai nostri amici.
Dimenticate quindi classificazioni, pit-lane o pit-stop, ed entrate nell'ottica in cui il vostro scopo é divertirvi, cercando comunque di vincere il più possibile. La Carriera in singolo ci permette di affrontare un enorme numero di circuiti divisi per località (ce ne saranno undici a disposizione) e per tipo di gara: ci sarà possibile scegliere il nostro alter-ego tra una rosa di ben ventotto piloti, tutti fedelmente riprodotti per l'occasione con ridicole, quanto simpatiche, testone. Il comparto tecnico predilige un determinato stile di gioco e di power-up fedele al genere in questione: l'unica aggiunta degna di notaé l'usura del veicolo che, una volta colpito e danneggiato, sarà riparabile in alcune areededicate.
Graficamente impeccabile, i disegnatori del team hanno realizzato circuiti decisamente particolari e ricche di colori, ricordando i temi della locationchesono riusciti a rappresentarecon estrema minuziosità. A questo si associa un buon comparto audio che riproduce fedelmente econ molta verve una serie di temi musicali molto orecchiabili e piacevoli. Decisamente longevo, F1: Race Stars offre un'ottima quantità di circuiti da correre in single-player, puntando anche sulla RaceNet per un comparto multi-player, per un'esperienza di gioco in grado di rilassarci, impegnarci e divertirci.
QUANTUM CONUNDRUM
Quantum Conundrum é un puzzle game in prima persona nato dalla fervida mente di Kim Swift, co-creatrice del mai troppo glorificato Portal. In esso vestiremo i panni di un ragazzino di dodici anni che durante la consueta visita mensile all'adorato zietto, il professor Fitz Quadwrangle, scopre che questo é rimasto intrappolato in una dimensione parallela: il nostro compito sarà quindi quello di riportarlo, nel minor tempo possibile, nell' aldiquà. Alla base dell'esperienza vi é l'Interfaccia Dimensionale Simultanea, per gli amici IDS. Si tratta di un guanto capace di piegare le leggi della fisica in quattro maniere diverse: inizialmente disporremo della possibilità di rendere leggerissimi tutti gli oggetti, ma col progredire dell'avventura otterremo la dimensione “pesante”, quella “temporale”, e infine quella della “gravità invertita”. Sarà possibile attivarne una alla volta, ma molti degli enigmi necessitano della giusta combinazione per essere risolti.
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Uno dei punti di forza del titolo é sicuramente la curva di apprendimento: a fronte dei primi livelli in cui si familiarizza con il concept del gioco, progredendo nell'avventura i rompicapi si fanno via via sempre più vari ed interessanti. Gli enigmi proposti non sono eccessivamente cervellotici, ma soltanto una mente elastica e vigile é in grado di portare a termine il titolo con una certa nonchalance. Se pensate però che sia sufficiente una buona dose di materia grigia vi sbagliate di grosso: Quantum Conundrum presenta anche una spiccata componente platform che obbliga a una notevole dimestichezza manuale. Quantum Conundrum é una ventata di aria fresca in un mercato sempre più saturo di prodotti copia-incollati: un gioco intelligente e stimolante, che vi terrà incollati allo schermo fino ai chiassosi titoli di coda
GUARDIANS OF MIDDLE-EARTH
Guardians of Middle-earth é il primo vero MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) per console. Cinque giocatori contro cinque, ognuno controlla un personaggio, le squadre sono supportate da unità minori controllate dalla CPU, l'obiettivo é distruggere la base avversaria preservando l'integrità della propria. L'idea é che un sistema ludico del genere possa funzionare anche su console per la presenza di un simulacro individuale: i Guardiani. Il giocatore non deve infatti preoccuparsi, come accade nello strategico tradizionale, di espandere una base, arruolare unità, lanciarle in battaglie, cercare materiale da costruzione. Ecco che il mouse non é così indispensabile se il giocatore non dispone di facoltà “divine” ma controlla un singolo attore simulacrale.
Data la natura esclusivamente multiplayer del gioco, l'assenza di un qualsivoglia story mode non sorprende: l'universo de Il Signore degli Anelli é preso in prestito, mera funzione del fine ultimo del gioco, ovvero quello di portare i MOBA su console. L'assenza di una storia ha come ulteriore conseguenza lo spostamento del focus narrativo sui singoli Guardiani, protagonisti delle infinite narrazioni, uniche e irripetibili, generate dalla matrice multiplayer. Ogni Guardiano dei ventidue disponibili appartiene a una specifica classe (stratega, incantatore, difensore, assalitore, guerriero) e dispone di un attacco base e quattro differenti abilità. La mappa risulta invasa anche dalle unità minori generate dalla CPU: i soldatini, automi che seguono un percorso prefissato e “fanno mucchio”, carne da macello da abbattere come nel Diablo qualunque.
La proposta di Guardians of Middle-earth é tanto settoriale (il titolo é solo multiplayer, solo a squadre, con una sola modalità di gioco) quanto inedita per l'universo console. Eppure il meccanismo funziona e la varietà é comunque garantita dalla notevole diversificazione dei personaggi giocabili, dal buon grado di personalizzazione del profilo e da un gameplay a squadre dotato di una certa profondità cooperativa.
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MORTAL KOMBAT
Mortal Kombat rappresenta senz'ombra di dubbio un esempio di rebooting applicato ad un brand di successo finito anzitempo nella polvere: dopo essere diventata una vera e propria icona del genere picchiaduro negli anni novanta, la serie ideata da Ed Boon aveva infatti finito col perdere gran parte del proprio appeal. Bene ha fatto dunque il team NetherRealms a dare un colpo di spugna a quasi un decennio di storia dell'Outworld e di provare attraverso un nuovo inizio a riportare la saga ai fasti di un tempo.
La trama cucita addosso a questo nuovo episodio non resta fine a se stessa, ma rappresenta anche il vero punto di snodo della modalità principale (Story Mode) del gioco in singolo. Per quanto profonda (e varia), la modalità Storia non rappresenta comunque la sola alternativa del gioco sul fronte single player, vista la presenza di una lunga serie di modalità accessorie: la Skalata, la Skalata a due (uniche opzioni in cui sarà permessa la selezione del personaggio), i Test della Fortuna, della Forza, dei Riflessi e dell'Attacco, per un totale di quasi 300 mini sfide.
La più importante novità di Mortal Kombat per quanto concerne il combat system é la quasi totale assenza di novità. Si, avete capito bene: anche in questo caso, il team NetherRealm ha infatti optato per non stravolgere un sistema di controllo collaudato, limitandosi piuttosto ad integrare alcune interessanti varianti al tema. Relativamente alle super-combo, va detto che per la prima volta fa la sua comparsa una seconda barra dell'energia deputata unicamente all'esecuzione di alcuni attacchi speciali (in caso di caricamento parziale) e soprattutto delle X-Ray. Anche la Fatality torna a recitare il ruolo di primissimo piano che gli compete, con il fattore “gore” finalmente riportato a livelli di eccellenza mai visti prima.
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F1 RACE STARS
Dopo aver fatto uscire a un titolo di corse di Formula1 tale da far impallidire il mercato videoludico, Codemasters continua sulla cresta di questo successo offrendo un gioco dai contorni frizzanti che vede come protagonisti le caricature dei più famosi piloti della cara F1 resi, all'occorrenza, simpaticamente cartonati e molto fumettistici. Fondamentalmente il titolo é molto semplice, ma é proprio questo il suo punto di forza piuttosto che seguire una trama fin troppo realistica in un settore che metterebbe in difficoltà anche il più esperto dei meccanici. Le modalità di gioco sono essenzialmente due: la prima é basata su una Carriera da sviluppare in giocatore singolo, mentre la seconda, votata al multi, ci permette di correre su circuiti insieme ai nostri amici.
Dimenticate quindi classificazioni, pit-lane o pit-stop, ed entrate nell'ottica in cui il vostro scopo é divertirvi, cercando comunque di vincere il più possibile. La Carriera in singolo ci permette di affrontare un enorme numero di circuiti divisi per località (ce ne saranno undici a disposizione) e per tipo di gara: ci sarà possibile scegliere il nostro alter-ego tra una rosa di ben ventotto piloti, tutti fedelmente riprodotti per l'occasione con ridicole, quanto simpatiche, testone. Il comparto tecnico predilige un determinato stile di gioco e di power-up fedele al genere in questione: l'unica aggiunta degna di notaé l'usura del veicolo che, una volta colpito e danneggiato, sarà riparabile in alcune areededicate.
Graficamente impeccabile, i disegnatori del team hanno realizzato circuiti decisamente particolari e ricche di colori, ricordando i temi della locationchesono riusciti a rappresentarecon estrema minuziosità. A questo si associa un buon comparto audio che riproduce fedelmente econ molta verve una serie di temi musicali molto orecchiabili e piacevoli. Decisamente longevo, F1: Race Stars offre un'ottima quantità di circuiti da correre in single-player, puntando anche sulla RaceNet per un comparto multi-player, per un'esperienza di gioco in grado di rilassarci, impegnarci e divertirci.
QUANTUM CONUNDRUM
Quantum Conundrum é un puzzle game in prima persona nato dalla fervida mente di Kim Swift, co-creatrice del mai troppo glorificato Portal. In esso vestiremo i panni di un ragazzino di dodici anni che durante la consueta visita mensile all'adorato zietto, il professor Fitz Quadwrangle, scopre che questo é rimasto intrappolato in una dimensione parallela: il nostro compito sarà quindi quello di riportarlo, nel minor tempo possibile, nell' aldiquà. Alla base dell'esperienza vi é l'Interfaccia Dimensionale Simultanea, per gli amici IDS. Si tratta di un guanto capace di piegare le leggi della fisica in quattro maniere diverse: inizialmente disporremo della possibilità di rendere leggerissimi tutti gli oggetti, ma col progredire dell'avventura otterremo la dimensione “pesante”, quella “temporale”, e infine quella della “gravità invertita”. Sarà possibile attivarne una alla volta, ma molti degli enigmi necessitano della giusta combinazione per essere risolti.
Uno dei punti di forza del titolo é sicuramente la curva di apprendimento: a fronte dei primi livelli in cui si familiarizza con il concept del gioco, progredendo nell'avventura i rompicapi si fanno via via sempre più vari ed interessanti. Gli enigmi proposti non sono eccessivamente cervellotici, ma soltanto una mente elastica e vigile é in grado di portare a termine il titolo con una certa nonchalance. Se pensate però che sia sufficiente una buona dose di materia grigia vi sbagliate di grosso: Quantum Conundrum presenta anche una spiccata componente platform che obbliga a una notevole dimestichezza manuale. Quantum Conundrum é una ventata di aria fresca in un mercato sempre più saturo di prodotti copia-incollati: un gioco intelligente e stimolante, che vi terrà incollati allo schermo fino ai chiassosi titoli di coda
GUARDIANS OF MIDDLE-EARTH
Guardians of Middle-earth é il primo vero MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) per console. Cinque giocatori contro cinque, ognuno controlla un personaggio, le squadre sono supportate da unità minori controllate dalla CPU, l'obiettivo é distruggere la base avversaria preservando l'integrità della propria. L'idea é che un sistema ludico del genere possa funzionare anche su console per la presenza di un simulacro individuale: i Guardiani. Il giocatore non deve infatti preoccuparsi, come accade nello strategico tradizionale, di espandere una base, arruolare unità, lanciarle in battaglie, cercare materiale da costruzione. Ecco che il mouse non é così indispensabile se il giocatore non dispone di facoltà “divine” ma controlla un singolo attore simulacrale.
Data la natura esclusivamente multiplayer del gioco, l'assenza di un qualsivoglia story mode non sorprende: l'universo de Il Signore degli Anelli é preso in prestito, mera funzione del fine ultimo del gioco, ovvero quello di portare i MOBA su console. L'assenza di una storia ha come ulteriore conseguenza lo spostamento del focus narrativo sui singoli Guardiani, protagonisti delle infinite narrazioni, uniche e irripetibili, generate dalla matrice multiplayer. Ogni Guardiano dei ventidue disponibili appartiene a una specifica classe (stratega, incantatore, difensore, assalitore, guerriero) e dispone di un attacco base e quattro differenti abilità. La mappa risulta invasa anche dalle unità minori generate dalla CPU: i soldatini, automi che seguono un percorso prefissato e “fanno mucchio”, carne da macello da abbattere come nel Diablo qualunque.
La proposta di Guardians of Middle-earth é tanto settoriale (il titolo é solo multiplayer, solo a squadre, con una sola modalità di gioco) quanto inedita per l'universo console. Eppure il meccanismo funziona e la varietà é comunque garantita dalla notevole diversificazione dei personaggi giocabili, dal buon grado di personalizzazione del profilo e da un gameplay a squadre dotato di una certa profondità cooperativa.
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MORTAL KOMBAT
Mortal Kombat rappresenta senz'ombra di dubbio un esempio di rebooting applicato ad un brand di successo finito anzitempo nella polvere: dopo essere diventata una vera e propria icona del genere picchiaduro negli anni novanta, la serie ideata da Ed Boon aveva infatti finito col perdere gran parte del proprio appeal. Bene ha fatto dunque il team NetherRealms a dare un colpo di spugna a quasi un decennio di storia dell'Outworld e di provare attraverso un nuovo inizio a riportare la saga ai fasti di un tempo.
La trama cucita addosso a questo nuovo episodio non resta fine a se stessa, ma rappresenta anche il vero punto di snodo della modalità principale (Story Mode) del gioco in singolo. Per quanto profonda (e varia), la modalità Storia non rappresenta comunque la sola alternativa del gioco sul fronte single player, vista la presenza di una lunga serie di modalità accessorie: la Skalata, la Skalata a due (uniche opzioni in cui sarà permessa la selezione del personaggio), i Test della Fortuna, della Forza, dei Riflessi e dell'Attacco, per un totale di quasi 300 mini sfide.
La più importante novità di Mortal Kombat per quanto concerne il combat system é la quasi totale assenza di novità. Si, avete capito bene: anche in questo caso, il team NetherRealm ha infatti optato per non stravolgere un sistema di controllo collaudato, limitandosi piuttosto ad integrare alcune interessanti varianti al tema. Relativamente alle super-combo, va detto che per la prima volta fa la sua comparsa una seconda barra dell'energia deputata unicamente all'esecuzione di alcuni attacchi speciali (in caso di caricamento parziale) e soprattutto delle X-Ray. Anche la Fatality torna a recitare il ruolo di primissimo piano che gli compete, con il fattore “gore” finalmente riportato a livelli di eccellenza mai visti prima.