Primateria, come Yu-Gi-Oh! ma 20 anni fa – Anteprima PC
L’anteprima basata sulla demo di Primateria, il gioco di carte collezionabili in chiave roguelike di Yfrit Games; semplice, immediato e dal grande potenziale
C’era una volta Yu-Gi-Oh! No, non parlo del complicato gioco di carte odierno con decine di migliaia di carte ed effetti lunghi quanti una tesi di laurea. Parlo di quello di un paio di decenni fa, agli albori della sua carriera, quando mostri, magie e trappole avevano effetti perlopiù basilari, che si leggevano da lontano un miglio e che anche un neofita poteva cogliere al volo; un’esperienza difficile da rivivere al giorno d’oggi, salvo giocare nel formato Edison o azzardare un draft con le ristampe delle primissime espansioni.
Per fortuna su Steam è pieno di giochi di carte virtuali che cercano di emulare quel feeling intuitivo e “banale” (in senso buono), tra cui il qui presente Primateria, di Yfrit Games e Surefires Games, descritto sulle pagine di Steam come un titolo nato per ridefinire i deckbuilder roguelike con un cenno allo Yu-Gi-Oh! classico. Non so bene riguardo il primo proclamo, dopotutto parliamo di un genere abusato fino alla noia e dalle mille sfumature, ma se volevano farmi tornare alla memoria gli anni in cui spendevo i soldi della merenda in buste di carte (tra Pokémon, il già citate troppe volte Yu-Gi-Oh! e Duel Masters) ci sono riusciti.
Primateria, le regole
Le regole sono semplicissime: i mazzi sono composti da soli mostri e se ne possono giocare quanti si vuole in un turno, questi ultimi composti da una fase di “posizionamento” e una di attacco. I mostri di livello 1 possono scendere in campo senza restrizioni, per un livello 2 occorre fondere 2 livelli 1 presenti sul terreno, per un livello 3 servono mostri la cui somma dei livelli sia uguale a 3 e così via; gli effetti si possono attivare dalla mano o dal campo e sono ben descritti sulla carta, inoltre gli ottimi tutorial aiutano a farsi un’idea delle varie meccaniche con pratiche dimostrazioni.
La forza di un mostro è pari al suo livello e può attaccare da solo o insieme ad altri mostri, ma solo bersagli il cui livello sia inferiore alla somma dei livelli combinati sull’offensiva; un mostro abbattuto viene rimpiazzato da uno dei suoi “materiali da fusione”, se ne ha, altrimenti viene rimosso dal campo e in ambo i casi il suo proprietario perde 1 punto vita, 10 in totale. Vince chi azzera la salute dell’avversario, e la nostra ovviamente andrà conservata per tutta la durata della sessione, pila degli scarti compresa.
Tutto qui, si impara a giocare in 5 minuti e si corre il rischio di restarci incollati per ore. Come molti altri titoli del genere, le run iniziano con uno degli archetipi proposti dal gioco, per poi espandersi dopo ogni livello con una o più carte tra quelle disponibili. Al termine di ogni sessione, in base ai nostri risultati, si ottiene esperienza, con cui salire di rango e sbloccare altre carte e nuovi percorsi, in caso di vittoria. La demo ci limita al primo capitolo, ma c’è già materiale sufficiente per decine di run, testando di volta in volta nuove tattiche e strategie, accompagnati da una scaletta di brani ricca e molto orecchiabile.
L’interfaccia è pulita e leggibile, i disegni sono dettagliati al punto giusto e descrivono bene effetti e poteri delle varie carte, e il gioco in sè per ora risulta divertente, bilanciato e parecchio intrigante, ma ciò non toglie che dovremmo analizzarlo sul lungo termine per capire se varrà davvero la pena dargli una chance. Fino ad allora, trovate la demo sullo store Valve, e se amate il genere vi consigliamo caldamente di dargli un’occhiata.