PlayStation VR

di Valerio De Vittorio
Quando a metà anni '90 Sony lanciò sul mercato Playstation, cambiò per sempre il mondo dei videogiochi e tra i tanti meriti ebbe quello di aver scommesso sulla grafica poligonale, tecnologia ancora acerba alla ricerca di un proprio posto sul mercato. Vent'anni dopo il colosso giapponese cerca di farsi pioniere di un'altra potenziale rivoluzione tecnologica per il nostro intrattenimento preferito, la Realtà Virtuale, chimera inseguita da tempo che comincia finalmente a concretizzarsi in prodotti tangibili e funzionanti. Proprio per cercare di sedurre i più scettici, in quel di Milano, é stato allestito uno spazio dove gli appassionati hanno avuto l'opportunità di testare con mano le demo dei primi titoli che verranno resi disponibile il 13 ottobre assieme a Playstation VR, l'hardware per la Realtà Virtuale di Playstation 4. Non potevamo perdere l'occasione di provarlo anche noi e dopo aver passato un'ora in un mondo alternativo, vi raccontiamo se la rivoluzione sia davvero dietro l'angolo.


Approccio soft


Il parco titoli che abbiamo potuto provare era decisamente ampio e soprattutto variegato, in grado di darci un'idea generale di che tipo di esperienza Playstation VR sarà in grado di offrire, almeno al lancio. Abbiamo scelto un approccio soft, iniziando con alcune porzioni dei mini-giochi inclusi nel pacchetto Playstation VR Worlds. In particolare con Into the Deep siamo scesi nelle profondità marine all'interno di una gabbia per squali, dalla quale potevamo osservare l'ambiente naturale intorno a noi, a 360 gradi. Nessuna possibilità di interazione, ma il semplice gusto di osservare e sentirsi immersi totalmente, visivamente e anche uditivamente, grazie al sorround delle nuove cuffie Sony. La sensazione era ottima, ma oltre a divertirci nel vedere uno spaventoso squalo cercare di farci la pelle sfondando un pezzo alla volta la nostra gabbia di protezione, non avevamo un granché da fare.
Sony ha tutte le carte in regola per diffondere la realtà virtuale, ci riuscirà?


Si é rivelata ben più divertente London Heist. Nei panni di un ladro in fuga a bordo di un furgone blindato, guidato dal nostro socio, impugnato una mitraglietta eravamo chiamati a sparare agli inseguitori. Qui grazie all'utilizzo di due move, eravamo decisamente più coinvolti nell'azione. Era possibile afferrare oggetti dello scenario, ma soprattutto puntare istintivamente l'arma da fuoco verso moto e jeep nemiche, raccogliere cartucce ed inserirle nel caricatore mimando il gesto con i due controller di movimento. La risposta davvero precisa delle periferiche Sony, unite alla buona sensibilità del Playstation VR, ci hanno realmente esaltato. Certo, si tratta pur sempre di uno sparatutto su binari, ma non possiamo negare di esserci molto divertiti e pare che London Heist abbia molti altri livelli altrettanto godibili da offrirci al lancio.

Horror virtuale


Siamo poi passati a qualcosa di più intenso, Until Dawn: Rush of Blood, uno spin-off del piacevole horror uscito l'anno scorso. I ragazzi di Supermassive Games ci portano questa volta in una giostra degli orrori, a bordo di un carrello semovente, con i mano due fucili a canne mozze, da controllare ancora una volta utilizzando altrettanti move. Mentre i movimenti sono gestiti in automatico dal gioco, bisognerà girare la testa per anticipare delle orrende creature intente a farci la pelle, e difenderci riempiendole di pallettoni. Purtroppo per il sottoscritto, parte dell'esperienza prevede anche repentine discese in stile montagne russe, che si sono tradotte in vertigini insopportabili, e sospensione della demo, o avrei rischiato di riproporre il caffé della mattina sulla postazione Playstation VR. Ovviamente si tratta di un'esperienza strettamente personale (le montagne russe mi danno fastidio anche nella realtà), e nessun altro titolo provato mi ha dato minimamente fastidio.

Infatti per nulla intimoriti ci siamo gettati su un'altra esperienza horror, questa volta però più psicologica, per certi versi vicina ai vecchi Silent Hill. Here They Lie é infatti un prodotto di un piccolo team e non prevede molto più che camminare attraverso bizzarre location, con in mano una torcia. Le gallerie della metropolitana che esploreremo, però, ben presto, hanno iniziato a deformarsi, mutando in qualcosa di distorto e tremendamente inquietante, con pareti che si muovevano, improvvisi crepacci a strapiombo sullo spazio profondo, pavimento che si riempie di sangue e cadaveri, finendo con un climax altamente adrenalinico. I controlli da gestire via pad erano decisamente tradizionali, riproposti in modo del tutto analogo nella demo successiva, Resident Evil 7. Conoscendola già a menadito, non ci siamo dilungati più di tanto, ma bisogna ammettere che giocata immersi totalmente grazie al visore, guadagnava molto.



Dallo spazio all'asfalto


Chiusa la parentesi horror, siamo volati prima nello spazio per poi sederci al volante di una Ferrari. Abbiamo infatti provato il promettente EVE Valkyrire e Driveclub VR, tra i prodotti più corposi presenti all'evento. Il primo é uno sparatutto, ambientato nel mondo dell'MMORPG di CCP EVE, dove al comando di una nave spaziale, si deve sfrecciare fra enormi incrociatori galattici ed eliminare le astronavi nemiche. Il sogno proibito di ogni nerd che si rispetti, immersivo come poche altre cose che abbiamo provato nella nostra vita, e semplicemente entusiasmante.
Nonostante il prezzo inferiore, Playstation VR non ha nulla da invidiare ad Oculus e VIVE


I controlli sono semplificati, rispetto ad altri prodotti simili come Elite Dangerous ad esempio, a tutto vantaggio dell'immediatezza, indispensabile vista la prospettiva inedita offerta dal Playstation VR. Infine Driveclub VR sarà un prodotto a se stante, quindi né un DLC né una patch per l'ottimo racing arcade. Abbiamo potuto fare qualche giro su un circuito cittadino, grazie ad una postazione dotata di volante e pedaliera, e la sensazione di esserci era impressionante. In questo caso non ne guadagna solo la qualità dell'esperienza, ma il gameplay stesso, che si avvicina in modo impressionante alla realtà, gettandoci realmente nella mischia, con una visuale a 360 gradi dell'azione. Adrenalinico.

Oculus chi?


Vuoi per interessi economici, vuoi per spirito pionieristico, Sony ha da sempre utilizzato le sue console per diffondere tecnologie, la grafica poligonale, il DVD, il Blu-Ray, il 3D, il 4K. La realtà virtuale potrebbe proprio essere la prossima, grazie ad una politica aggressiva, un parco titoli decisamente ampio e variegato ed una base installata invidiabile. Ma con un prezzo fissato a 399 euro, Playstation VR é per forza di cose un il fratello minore di Oculus Rift e di VIVE, che arrivano a costare fino al doppio. I compromessi sono apparentemente pochi, almeno da quanto abbiamo potuto provare, e su tutti spicca la risoluzione video. In realtà più per limiti della console che non del visore, visto che quest'ultimo offre un pannello che divide tra i due occhi un classico FullHD da 1080p. Dover gestire però il doppio delle immagini ad almeno 60 FPS costa moltissimo l'hardware di Playstation 4, e gli sviluppatori sono dovuti scendere a diversi compromessi visivi. Manca poi l'audio, e dover indossare delle cuffie non é comodissimo, difetto perfettamente aggirato da Oculus Rift. Infine il doversi dotare di una Playstation Camera (obbligatoria) e possibilmente di due Move (accessori, invece), gonfia un po' il prezzo del tutto.