Resident Evil 7

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Resident Evil 7 è stato probabilmente il primo capitolo della saga ad aprire le porte ad un rilascio costante (ma altalenante nella qualità) di contenuti scaricabili per ampliare e approfondire i diversi aspetti legati alla trama proposta da Capcom. Ed erano due, fondamentalmente, le domande lasciate ancora in sospeso nell’”affaire” Resident Evil 7. Il primo, legato alla presenza di Chris Redfield nel finale del gioco (e, soprattutto, tra le fila del nemico storico) e il destino di Zoe, figlia meno fortunata della famiglia Baker, che abbiamo lasciato al suo triste destino per salvare la nostra dolce metà.

I DLC rilasciati a Dicembre da Capcom sono serviti proprio per dare risposta a questi due ultimi quesiti e, soprattutto, per salutare degnamente questo fortunato quanto insolito capitolo della saga. Anche in questo caso la qualità complessiva dei due episodi non riesce a essere del tutto soddisfacente, anche se bisogna dare il merito a Capcom di cercare quantomeno di mischiare le carte in tavola nel tentativo di offrire qualche novità relativa al gameplay de “La Fine di Zoe”.

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Se infatti il capitolo dedicato a Chris Redfield è assimilabile alla parte più sparacchina (e meno riuscita) di Resident Evil 7, quella dedicata a Zoe Baker è sicuramente più intrigante e foriera di novità. Il protagonista dell’avventura sarà Joe Baker, zio di Zoe (bella l’alliterazione, no?) che trova il corpo cristallizzato dal virus e si lancia alla ricerca di un antidoto per regalare la salvezza alla sfortunata figlia di Jack. Per portare a termine la sua solitaria missione, Joe potrà contare sulla sola forza delle sue mani, arrangiandosi contro i nemici a suon di pugni o sfruttando alla bisogna le poche armi da lancio che recupererà nel corso del suo cammino.

Inoltre, nel più classico stile “redneck”, Joe recupererà le forze cibandosi di larve e altri insetti. Date le premesse, l’approccio a questo episodio sarà piuttosto differente rispetto all’avventura principale e sarà legato più a meccaniche Stealth e meno dirette. Non di meno il nostro protagonista potrà affinare e apprendere tecniche di lotta a mani libere ritrovando particolari feticci (chiamati idoli) grazie a cui sbloccare nuove specialità per avere miglior vita nel corso dell’avventura. Insomma, se da una parte ci troviamo un Chris Redfield armato fino ai denti , dall’altra abbiamo un protagonista che se la deve cavare a suon di pugni, anche se non mancheranno interessanti upgrade. Ad accomunare le due avventure c’è la quasi totale mancanza di enigmi e di quel mood di costante tensione che permeava buona parte dell’avventura principale.

Così come sono, i due DLC sono interessanti unicamente per chiudere definitivamente i discorsi legati ai segreti della famiglia Baker, ma non sono altrettanti divertenti da giocare. Insomma, li consigliamo unicamente a chi proprio non vuole lasciare nulla in sospeso ma abbiamo preferito di gran lunga lo stile e il gameplay dell’avventura originale. La durata dei due DLC si assesta a circa 4 ore in totale, da dividere equamente tra i due pacchetti, con la differenza, però, che Not a Hero è del tutto gratuita, mentre la Fine di Zoe vi richiederà un esborso di quasi 15€.

Resident Evil 7

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