Resident Evil - Monografia
di
L'era Dreamcast ed il passaggio della serie su GameCube
I primi anni 2000 hanno visto, almeno in terra giapponese, il boom di Dreamcast, ultima gloriosa console di casa SEGA. Capcom, assolutamente non indifferente a questo successo, decise così di portare avanti la serie proprio sulla console della casa di Sonic.
Nel 2000 arriva sugli scaffali Resident Evil: Code Veronica. Il titolo, grazie alla potenza del nuovo hardware, segnerà un passaggio importantissimo all'interno della serie grazie all'introduzione di fondali totalmente tridimensionali e una telecamera che, seppur ancora fissa, seguiva il giocatore passo a passo.
Inoltre, questo é il primo (ed unico) capitolo ad essere sviluppato esternamente dalla Nextech Corporation e non da Capcom. Tuttavia lo studio interno di Capcom poteva vantare il controllo assoluto sulla componente artistica, cosa a cui Mikami e soci tenevano ovviamente moltissimo.
Ambientato nel 1998, tre mesi dopo gli eventi di Resident Evil 2 e 3, il titolo ci metteva nei panni di dei due fratelli Redfield: Claire e Chris. Ancora una volta non era possibile scegliere direttamente il personaggio con cui intraprendente la storia, ma vi era una divisione netta le due trame. Era tuttavia possibile scambiare gli oggetti tra i due personaggi posizionandoli all'interno delle casse.
A questa serie di novità per la serie, bisogna poi aggiungere un ulteriore peculiarità, ovvero la durata. Si tratta, infatti del Resident Evil più lungo della serie, elemento questo molto apprezzato dai fan. Oltre a Chris e Claire, nel gioco c'era il ritorno di Albert Wesker (sempre più Neo di Matrix) e l'introduzione di Steve Burnside, terzo personaggio giocabile per un breve lasso temporale.
A distanza di tre anni dall'uscita del capitolo originale, una nuova versione di questo capitolo fece capolino tra gli scaffali, intitolata Resident Evil: Code Veronica X. Uscita su PS2 nel 2001 e su Game Cube nel 2003, questa versione disponeva di 9 minuti in più rispetto alla versione originale, e tutti incentrati sul personaggio di Albert Wesker. Nel 2011 arriveranno anche le versioni rimasterizzate per Xbox 360 e PS3.
Nel 2002 ci fu l'annuncio del passaggio di tutta la saga di Resident Evil su Nintendo Game Cube. I titoli già usciti avrebbe avuto una conversione, mentre ne furono annunciati di nuovi, tra cui il già citato Resident Evil: Rebirth e un nuovo capitolo - originariamente previsto per Nintendo 64 - chiamato Resident Evil 0.
Il gioco, a differenza dei capitoli usciti sino a quel momento, era un prequel degli eventi narrati nel primo Resident Evil, e portava la trama al 23 luglio del 1998, con due agenti del bravo team della S.T.A.R.S. che si trovavano ad indagare su degli omicidi avvenuti sulle colline di Raccoon City.
Anche questo titolo sfruttò diverse novità. Quella più importante é sicuramente quella denominata partner zapping. Inizialmente si pensava che grazie alle cartucce del Nintendo 64, questa eventualità poteva essere gestita al meglio, salvo poi cambiare idea quando gli sviluppatori entrarono in contatto con la potenza della Game Cube.
La trama, come tradizione vuole, cambiò nel corso dello sviluppo, con il titolo che inizialmente doveva fare da sfondo alle vicende di Resident Evil 4, salvo poi cambiare totalmente rotta. I due protagonisti diventarono così Rebecca Chambers (già vista nel primo Resident Evil) e Billy Coen, detenuto del team bravo che scappa una volta che l'aereo su cui stava volando si schianta.
Nonostante l'ottima qualità del titolo, a causa delle scarse vendite della console, il gioco non fu un vero e proprio successo, diventando così uno dei motivi della rescissione del contratto tra Nintendo e Capcom.
A distanza di 3 anni dall'uscita del prequel con il numero 0, arrivò anche l'ultimo capitolo sviluppo specificatamente per Game Cube, stiamo parlando di quello che probabilmente é uno dei capitoli più amati in assoluto dai fan: Resident Evil 4.
A conti fatti, il quarto capitolo oltre a segnare il grande ritorno di Mikami-san é diventato un vero e proprio punto di svolta per la serie sia sotto l'aspetto narrativo che su quello del gameplay, con i capitoli successivi (5 e 6) che seguiranno le linee guida di questo episodio. Prima di arrivare a questa versione, tuttavia, gli sviluppatori provano una versione beta del gioco (chiamata 3.5) in cui il sistema di gioco era ancora troppo legato ai precedenti capitoli.
A tornare protagonista fu Leon Scott Kennedy, incaricato dal governo degli Stati Uniti d'America di salvare la figlia del presidente, Ashley Graham. Dopo la caduta della Umbrella corporation, un nuovo virus si fece largo. Si tratta di un parassita chiamato Las Plagas. A differente degli zombie lenti e goffi, questo virus rende le persone violente e veloci. Il loro nome er Ganados.
Resident Evil 4 utilizzò per la prima volta una telecamera "sopra le spalle" e un ritmo di gioco decisamente più elevato, rispetto ai precendenti episodi. Pur non mancando sezioni esplorative e passaggi di pura osservazione, il gioco spingeva molto l'acceleratore sulle sparatorie, con nemici tosti e dagli attacchi complessi.
L'interazione con l'ambiente aumentò notevolmente in questo capitolo, con tutta una serie di azioni contestuali che era possibili far compiere a Leon, senza dimenticare alcuni elementi di gameplay come rapidi QTE e la possibilità di portare a segno attacchi corpo a corpo. Grazie anche ad una componente tecnica di tutto rispetto e soprattutto a dei tempi di caricamento ormai praticamente nulli, il titolo diventerà un vero cult tra gli amanti della saga.
A distanza di qualche mese, e più precisamente nell'autunno del 2005, gli sviluppatori convertirono il titolo per Playstation 2, aggiungendo una serie significativa di elementi. Il più importante fu sicuramente la modalità Separate Ways, che introduceva la possibilità di giocare la storia dal punto di vista della dottoressa Ada Wong. Il titolo, negli anni a seguire - esattamente come successo per il primo Resident Evil - vedrà arrivare sul mercato diverse conversioni: PC, Wii e persino mobile. Sino ad arrivare al gennaio di quest'anno con l'uscita di Resident Evil 4 Ultimate HD Edition che può vantare un comparto grafico aggiornato in alta definizione e 60 fps.
Anche questa versione, come tutte quelle precedenti, fu fortemente penalizzata dalla censura - con tagli importanti - in Giappone, mentre per l'Europa l'unica a subire questo trattamento fu la Germania.