Resident Evil - Monografia
di
Roberto Vicario
Spin off e derivati
Se quelli che vi abbiamo raccontato sino ad ora sono solamente i titoli che portano avanti ufficialmente la trama del gioco, non sono assolutamente da meno gli spin off e le varianti uscite nel corso degli anni parallelamente alla serie ufficiale. In particolare, dobbiamo ricordare quattro serie che hanno seguito gli eventi della storia principale su una strada quasi parallela: Gun Survivor, Outbreak, Chronicles e Mercenaries. A queste si é poi aggiunto recentemente Operation Racoon City.
Il primo spin off in assoluto ad avere visto la luce é stato, nel non troppo lontano 2000, Resident Evil: Survivor su PS1 e successivamente su PC, gioco che rispetto al gameplay originale aveva una visuale in prima persona e mischiava elementi di gioco tipici degli FPS e degli sparatutto su binari, con il pieno supporto della light gun.
Il protagonista del gioco era Ark Thompson, e la storia era ambientata nel 1998, quindi in linea con gli eventi del primo capitolo ufficiale. La particolarità di questo primo capitolo stava nel fatto che fosse l'unico ad avere più di un collegamento con la trama ufficiale, per via di diversi richiami in grado di fare ancora più luce sugli eventi accaduti a Raccoon City.
In più, gli ambienti presenti in questo gioco verranno spesso citati in Resident Evil 0. Visto il più che discreto successo raccolto da questa formula all'interno dell'ormai nutritissima schiera di fan, Capcom negli anni fece uscire altri due capitoli, chiamati: Resident Evil: Survivor 2 Code: Veronica e Resident Evil: Dead Aim.
Il primo uscì nel 2001 su PS2, e vista la natura del titolo, fu sviluppato in collaborazione con Namco (con pieno supporto alla sua light gun). Come lascia intuire il titolo, il gioco si ispirava agli eventi di Code: Veronica e ci metteva nei panni di Claire Redfield e Steve Burnside. A differenza dell'altro capitolo il giocatore aveva un mirino fisso e un tempo limitato per eliminare i nemici di quella determinata zona, pena l'arrivo del minaccioso Nemesis.
Ultimo capitolo di questo fortunato spin off é stato Resident Evil: Dead Aim, uscito nel 2003 sempre su PS2. Riproponendo uno stile di gioco perfettamente identico a quello dei precedessori, questo capitolo ci metteva nei panni di due agenti segreti: Bruce McGiven e Fongling. Il loro compito era quello di ripulire un transatlantico diretto verso gli Stati Uniti, colpito dagli effetti del T-virus.
Decisamente di altra pasta é invece la storia e la giocabilità di Resident Evil Outbreak. Uscito in Giappone nel 2003 e un anno dopo in Europa, il titolo é stato l'unico della serie a “violare” l'accordo di esclusiva della serie su console Nintendo, proponendo uno spin off dal gameplay differente.
La particolarità di questo titolo sta nel fatto che é il primo della serie ad avere la possibilità di giocare in cooperativa online. Ambientato sempre a Raccoon City, il giocatore poteva scegliere tra 8 personaggi selezionabili, e doveva portare a termine i cinque scenari proposti. Ognuna di queste location aveva una durata di circa un'ora, proprio per venire incontro all'esperienza online.
Il gioco basava tutta la sua esperienza sulla collaborazione tra i quattro giocatori che potevano affrontare la missione sia collaborando - scelta più saggia - oppure muovendosi in maniera indipendente. Ognuno degli otto personaggi aveva abilità particolari, e attraverso un semplicissimo sistema di messaggistica i giocatori potevano interagire tra di loro.
Purtroppo, l'esperienza della versione europea fu fortemente penalizzata dalla mancanza del comparto online, e da un'intelligenza artificiale al limite del ridicolo. Errore che Capcom non commise una seconda volta con l'arrivo di Resident Evil Outbreak File 2.
Il secondo capitolo uscì nel 2004 in Giappone e anche in questo caso un anno dopo in Europa, utilizzava la medesima formula di gioco del predecessore, con l'unica differenza che le ambientazioni riprendevano gli eventi narrati in Resident Evil 2 e 3. Tuttavia, a differenza del precedente capitolo, il responso di pubblico e critica non fu altrettanto positivo tanto da spingere Capcom a spegnere i server di gioco nel 2007.
Molto importante é stato invece il ruolo che la serie Chronicles ha ricoperto nell'universo di questo brand. Il primo dei due capitoli, Resident Evil: The Umbrella Chronicles, uscì nel 2007 per Wii e qualche anno dopo in versione HD su PS3.
Riproponendo il gameplay tipico degli sparatutto a scorrimento, il gioco dava la possibilità al giocatore non solo di affrontare le missioni in cooperativa, ma anche di scegliere tra differenti personaggi della serie, tra cui Jill, Chris, Rebecca, Ada e altri ancora.
Alla missioni principali, suddivise per scenari (10 in totale) vi erano delle missioni secondarie che una volta portate a termine sbloccavano oggetti secondari e da collezione. Attraverso questi eventi, inoltre, il giocatore aveva la possibilità di capire i motivi della caduta della Umbrella, e di avere un ulteriore punto di vista su quanto é accaduto all'interno degli eventi raccontati nella storia principale.
Il seguito, Resident Evil: The Darkside Chronicles, uscito su Wii nel 2009 in Europa e anch'esso successivamente su PS3 nel 2012, manteneva lo stesso gameplay del predecessore, con l'unica differenza che veniva venduto in bundle con lo Wii Zapper della console Nintendo.
A differenza del precedente capitolo, qui la storia si focalizzò sugli eventi accaduti a Leon Kennedy, negli ultimi capitoli della saga originale, raccontati sotto forma di diario. Oltre a Leon, si poteva utilizzare all'interno di una particolare modalità di gioco chiamata “oblio” Claire Redfield, impegnata nella fuga da Rockfort island in compagnia dell'ormai noto Steve Burnside. Oltre A Leon, si poteva giocare anche nei panni di Jack Krauser, con tanto di finale alternativo.
Ultima, ma non meno importante, la serie Mercenaries che, dopo l'ottimo successo ottenuto come modalità di gioco secondaria in Resident Evil 4 e 5, é stata proposta ai giocatori sotto forma di capitolo a se stante su Nintendo 3DS. Uscito nel 2011, Resident Evil The Mercenaries 3D, riproponevamo lo stesso identico gameplay delle versioni uscite in precedenza con in più il supporto all'effetto stereoscopico della portatile di Nintendo, nuove modalità alternative, il supporto al Wi-Fi e tutta una serie di personaggi inediti. Gli scenari di gioco, invece, furono estrapolati da Resident Evil 4 e 5. Purtroppo il successo di questo capitolo dedicato, non fu tale da spingere Capcom a lavorare su un eventuale seguito.
Ultimo, in ordine cronologico, spin off ad essere uscito é invece Resident Evil Operation Raccoon City. Il titolo ha visto la luce nel 2012 su PS3, Xbox 360 e PC. Sviluppato da un team esterno (gli Slant Six Games) e si ispira ad un'idea nata durante lo sviluppo di Lost Planet 2.
L'idea di realizzare uno sparatutto in terza persona a “team” in cui i giocatori dovevano collaborare tra di loro per bloccare orde di zombie, il tutto basato su una forte componente online. Per questo motivo, fu chiamato a lavorare sul progetto il team della serie “Socom”, affiancato dagli sviluppatori della serie Outbreak.
La storia era ambientata nel 1998, e si collocava nel periodo temporale degli eventi raccontati in Resident Evil 2 e 3. I protagonisti erano un gruppo di 6 mercenari ingaggiati dalla Umbrella, con il compito di distruggere tutte le prove che vedono coinvolta la multinazionale nell'epidemia zombie.
Nel corso della trama, i mercenari si sconteranno anche con un gruppo di SPEC OPS, mentre in una modalità era possibile giocatore utilizzando i personaggi storici della serie come Jill, Carlos, Claire, Leon e così via.
Alla modalità campagna, erano affiancante altre modalità di gioco che permettevano partite sia collaborative che competitive. Il titolo una volta sul mercato, spacco letteralmente la critica con schiere di giornalisti che lo bocciavano ed altri che lo premiavano.
Oltre ai questi spin-off molto corposi, Capcom fece uscire diversi titoli anche su mobile, che vi elenchiamo qui sotto:
Biohazard i Survivor (i-mode, 2001)
Biohazard: Zombie Buster (i-mode/Vodafone/au-phone 2001)
Biohazard: Zombie Shooter (i-mode/au-phone, 2001)
Biohazard Assault: Nightmare (i-mode/Vodafone, 2002)
Biohazard: The Missions (Vodafone, 2003)
Biohazard: Confidential Report(Vodafone/au-phone, 2004)
Biohazard: The Stories (i-mode, 2005)
Gli zombie invadono il cinema
L'enorme successo videoludico della serie Resident Evil, non lasciò indifferente Hollywood, che acquisto i diritti della proprietà intellettuale per portare così su grande schermo il videogioco. Inzialmente dietro al progetto doveva esserci George A. Romero, salvo poi affidare il tutto a Paul W.S. Anderson.
Il primo film, Resident Evil: Genesis uscì nel 2002, e nel cast vi erano nomi come Michelle Rodriguez e Milla Jovovich. La pellicola prendendo spunto dalla serie originale videoludica, offriva una versione inedita della storia a partire dal personaggio principale - che rimarrà per tutti i film - chiamato Alice Abernathy.
Nonostante la critica non abbia mai amato la serie cinematografica, ad oggi, grazie agli ottimi incassi a fronte di spese tutto sommato basse per la produzione, si possono contare ben 5 capitoli.
Dopo il primo film, Aderson abbandonò i due successivi, Resident Evil: Apocalypse (2004) girato da Alexander Witt e Resident Evil: Extinction (2007) diretto da Russell Mulcahy. Solamente nel 2010 con Resident Evil: Afterlife il regista tedesco torna alle redini del progetto dirigendo, producendo e scrivendo la sceneggiatura del quarto capitolo e di quello successivo uscito nel 2012 ed intitolato Resident Evil: Retribution.
Nel corso degli anni, la saga ha introdotto sempre più riferimenti al mondo videoludico con personaggi come Claire, Chris e Jill, nemici (partendo dagli zombie e arrivando sino agli infetti di Resident Evil 4 e 5) e riferimenti narrativi che facevano capo a fatti avvenuti nei capitoli principali del videogioco.
Ad oggi, sappiamo che il regista con l'uscita del quinto capitolo ha fatto partire una nuova trilogia con il prossimo capitolo già in programma e attualmente in fase di scrittura della sceneggiatura.
Oltre al cinema in carne ed ossa, la saga di Resident Evil ha sfondato anche nel mondo dell'animazione, con una serie di lungometraggi in CGI. Il primo di questi film é stato Biohazard 4D-Executer uscito nel 2000 solo sul mercato giapponese. Dovremo aspettare il secondo lungometraggio nel 2008 chiamato Resident Evil: Degeneration per vedere in Europa questo genere di film. Il successo fu tale che nel 2012 uscì un terzo capitolo chiamato Resident Evil Damnation.
Libri, Giochi da tavolo, cosplay e merchandising
A chiudere l'immenso universo che il brand di Resident Evil (o Biohazard chiamatelo come volete!) é riuscito a generare ci pensano ad esempio i libri. La scrittrice statunitense S.D.Perrry ha scritto innumerevoli romanzi basati sulle trame dei giochi, argomentandoli in maniera decisamente più ricca di particolari sia sugli eventi che sui personaggi. Di questi, sei sono stati pubblicati in italia:
Tyrant il distruttutore (Resident Evil: The Umbrella Conspiracy)
Caliban Cove (Resident Evil: Caliban Cove)
La città dei morti (Resident Evil: City Of The Dead)
L'orrore sotterraneo (Resident Evil: Underworld)
Resident Evil - Nemesis (Resident Evil: Nemesis)
Codice Veronica (Resident Evil: Code Veronica)
Zero Hour - tratto da Resident Evil 0.
vimager13, 15
Ai libri si é poi aggiunta tutta una serie di fumetti, editi in Italia da Panini, che attraverso diversi archi narrativi raccontano le gesta degli eroi del videogioco, arricchendo ulteriormente la trama di particolari.
A questo aggiungiamo anche tutta una serie di altre iniziate legate al cosplay da parte di moltissimi fan, e soprattutto a tutta una serie di gadget e merchandising che spazia dalle classiche action figure, sino ad arrivare ai GDT (Giochi Da Tavolo) con l'uscita di Resident Evil: The Deck Building game, un gioco di carte edito - purtroppo solo all'estero - da Bandai .
Resident Evil - Monografia
Resident Evil - Monografia
Il fenomeno Resident Evil, o più precisamente il brand Resident Evil dalla sua nascita ad oggi ha vissuto di costanti evoluzioni che l'hanno portato ad avere circa 60 milioni di copie vendute dalla serie nell'arco di 18 anni di vita. Al di là di pro e contro, o critiche ed elogi, la saga di Capcom rientra di diritto nell'Olimpo dei videogiochi, ed in fondo, se ancora oggi ci spaventiamo davanti ad uno schermo mentre giochiamo, buona parte del merito lo dobbiamo a questi titoli e a quello che hanno rappresentato nell'evoluzione del videogioco.