Resident Evil Revelations 2

di Valerio De Vittorio
Con questo secondo capitolo la storia entra finalmente nel vivo e, dobbiamo ammettere, anche il gameplay ingrana finalmente diventando più articolato e ostico. Quanto segue é la nostra esperienza con "Contemplation", secondo episodio che vede sempre protagonisti Claire, Moira, Barry e Natalia. Per forza di cose, il nostro articolo conterrà degli spoiler minori del primo capitolo, quindi se non lo avete ancora giocato e non volete sapere nulla, passate direttamente al paragrafo successivo.

Nelle puntate precedenti


Avevamo lasciato Claire e Moira mentre fuggivano dalla prigione, in cerca di un mezzo di comunicazione per chiamare dei soccorsi. Il colpo di scena finale é però una drammatica scoperta: le due scoprono infatti di essere su un'isola. Le nostre eroine non perdono comunque le speranze ed esplorando questo luogo misterioso, si ricongiungono con altri membri della Terra Save, evidentemente rapiti a loro volta. Sul polso hanno anche loro il braccialetto luminoso, dal quale una voce di donna si diverte a terrorizzarli con frasi oscure. Come scoperto nel primo capitolo, le avventure di Barry e Natalia avvengono in realtà sei mesi dopo. La ricerca della figlia Moira non sta andando bene, purtroppo, ma la ragazzina in pigiama comincia a ricordare qualcosa e conduce Barry verso una torre, dove dice di aver incontrato Moira.



In Contemplation apprendiamo dettagli importanti su una trama che prende finalmente forma e si fa piuttosto interessante. Non possiamo dire di essere rimasti incollati alla sedia dall'emozione, però alcune rivelazioni funzionano e ci si ritrova incuriositi e spinti ad arrivare ai titoli di coda, dove ci attende un altro cliffhanger (l'ultimo davvero azzeccato e che farà la gioia dei fan di Resident Evil) ed un bel filmatino "nelle prossime puntate". Non é la prima volta che si tenta di importare il formato serie TV nei videogiochi, ovviamente, tanto che lo stesso primo Revelations aveva alcuni di questi elementi, però dobbiamo ammettere che la costruzione della trama e gli episodi rilasciati uno al mese, danno forma a questo curioso esperimento condotto da Capcom che a nostro parere sta funzionando.

Caro vecchio Resident Evil


Non é solo la trama a prendere forma, ma la stessa esperienza di gioco. L'avventura di Claire e Moira prende il via in un villaggio abbandonato, una mappa più estesa e di ampio respiro rispetto ai corridoi della prigione, che possiamo liberamente esplorare, alla ricerca di preziosi oggetti e di una via di fuga da quest'isola maledetta. Fortunatamente questo episodio non termina qui e ci porta in altre aree, alla ricerca di una strada per la torre di controllo, dove pensiamo si nasconda la donna responsabile di tutto.



Nel mentre troveremo dei nuovi nemici ed affronteremo anche un paio di boss fight. Il livello di difficoltà si fa più consistente, e già a Normale ci siamo ritrovati davanti alla schermata "sei morto" più volte. Fortunatamente questo Revelations 2 non si dimentica di essere un survival horror, nonostante l'impronta da sparatutto d'azione. Le risorse sono sempre limitate, e bisogna gestirle al meglio. Vengono introdotte anche alcune nuove armi, come le bombe fumogene e quelle "distraenti", che attraggono il nemico per poi esplodergli in faccia. Lo stesso vale per Barry e Natalia, con sequenze stealth più articolate ed impegnative, che possiamo decidere di affrontare a fucile spianato, consapevoli di avere nello zaino munizioni sempre limitate.

Non dimenticate poi di avere a disposizione un menu abilità nel quale é possibile attivare diverse skill spendendo i punti ottenuti alla fine del primo capitolo. Queste arricchiscono le nostre possibilità di sopravvivenza e si rivelano decisamente utili nei momenti più ostici. Il secondo capitolo ci ha tenuti impegnati anche più a lungo, per un paio di ore abbondanti, per via di una maggiore difficoltà e livelli più articolati. Il riciclaggio tra le due parti delle ambientazioni, purtroppo, c'é ancora, ma viene abbastanza mascherato da un buon design dei livelli.

Quan tutti i pezzi vengono messi assieme, il risultato é un gameplay che ci ha ricordato molto Resident Evil 4, equilibrando molto efficacemente le differenti anime di questa travagliata serie. Il design non raggiunge le vette del capolavoro Capcom, ma fa il suo dovere. Se finito questo secondo capitolo siamo rimasti con la voglia di giocare al prossimo, vuol dire che qualcosa nella ricetta sta funzionando a dovere.