Sierra Spring Break

di Ferdinando Saggese
Lo spring break é un breve periodo di vacanza che i paesi anglosassoni, ma non solo, usano concedersi dopo il lungo inverno. Quest'anno lo spring break lo abbiamo fatto anche noi grazie a Vivendi Games, che ha organizzato il “Sierra Spring Break” sulla bella isola di Palma di Majorca, al centro del mar mediterraneo. Durante la tre giorni ci siamo quindi potuti godere il tepore del sole, il rigenerante mare primaverile e le sette nuove proposte che il publisher francese intende lanciare nel prossimo futuro. Una tabella di marcia studiata nei minimi particolari ci ha infatti permesso di apprezzare i nuovi videogiochi e di scambiare quattro chiacchiere con i team responsabili del loro sviluppo, fornendoci gli strumenti necessari per informarvi sullo stato di completamento di titoli molto attesi come “Robert Ludlum's: The Bourne Cospiracy” o “Prototype”, ma anche di vere e proprie sorprese come “Ghostbusters: The Videogame” e “World in Conflict: Soviet Assault”.

In sviluppo presso gli uffici canadesi di Radical Entertaiment, “Prototype” é sicuramente il titolo più chiacchierato della line up Vivendi. Trattasi di un action in terza persona, che accosta elementi free roaming, ad altri di stampo ruolistico, costruiti sull'inusuale proprietà del protagonista di modificare a piacimento la propria struttura fisica. Alex Mercer é infatti un muta-forma, un essere umano geneticamente modificato in laboratorio, il prototipo di una nuova specie. Il problema é che lui non voleva essere il prototipo di nulla e verrà per questo coinvolto in un complotto, che lo porterà ad esplorare la città di New York, infestata da mutati (quasi) come lui ed occupata dall'esercito regolare statunitense.

La trama, raccontata da venticinque sequenze animate, si preannuncia ricca di azione e colpi di scena, vagamente ispirata a serie TV di successo come “Lost” o “Heroes”, anche se l'aspetto di questa produzione che colpisce maggiormente é la non linearità delle situazioni di gioco, che dovrebbero cambiare a seconda delle capacità acquisite dal protagonista. Come abbiamo detto in precedenza le proprietà muta-forma del prototipo, unite alle sue doti atletiche, gli permetteranno di raggiungere qualsiasi punto della mappa di gioco ed hanno permesso agli sviluppatori di implementare poteri speciali che andranno dall'armatura, ideale per non subire danni nelle battaglie più affollate, ai temibili spuntoni, da richiamare per eliminare più nemici contemporaneamente.


Altre possibilità ci saranno offerte dalla capacità del giovane Alex di assorbire i rivali per prenderne l'aspetto, le caratteristiche fisiche e soprattutto i ricordi, che potrebbero condurci più velocemente agli obbiettivi di missione. Una menzione speciale meritano la “verticalità” dell'azione di gioco, che ricorderà a tratti l'apprezzato “Crackdown”, e le dinamiche che regoleranno la “vita” nella metropoli statunitense. Alex, infatti, si troverà spesso a fronteggiare situazioni di guerriglia, che si svilupperanno imprevedibilmente in quelle zone della città nelle quali le fazioni opposte dei mutati e dei militari verranno in contatto.

Gli sviluppatori ci hanno persino confidato che le istruzioni che gestiscono queste schermaglie, del tutto indipendenti da quelle che riguardano il giocatore, potrebbero estendere il conflitto a tutta l'area di gioco, ostacolando così i progressi del protagonista, mutato agli occhi dei militari, e militare agli occhi dei mutati. Il carattere poliedrico di questo titolo, però, potrebbe trasformare gli scontri in opportunità che il giovane muta-forma dovrà imparare a cogliere, per penetrare le linee nemiche senza ricorrere alla forza. Inizialmente il progetto prevedeva anche una modalità multiplayer mista competitivo-cooperativa, che é stata però “tagliata” per motivi di tempo, ma che gli sviluppatori, interpellati sull'argomento, non hanno escluso sotto la forma di contenuto scaricabile.

Resta da capire quanto questa modalità, che molti danno oramai per scontata, si integri con la trama principale di un gioco come “Prototype” che, nonostante la grande libertà d'azione riservata al giocatore, non dovrebbe prevedere finali multipli. L'unico difetto evidente che ci sentiamo di imputare a “Prototype” riguarda il motore grafico utilizzato da Radical Entertainment, che non sembra all'altezza della nuova generazione ne sul fronte della ricchezza poligonale, ne su quello della pulizia delle texture. Anche la varietà delle strutture e dei mezzi non ci ha convinto, ma siamo certi che lo studio canadese sfrutterà i mesi che ancora ci separano dalla pubblicazione per rifinire in ogni sua parte questo ambizioso progetto.