Sim & Racing Corner
di
Racing-Games all'orizzonte
Il 2010 é stato sicuramente un anno cruciale per il genere dei Racing Game, specialmente per le console.
Sono usciti titoli ultra-attesi come F1 o WRC, si sono affacciate nuove IP arcade come Split/Second e Blur, ed é finalmente uscito Gran Turismo 5, il gioco su cui poi si sono spese illazioni e paragoni di ogni tipo.
Ed il 2011 é ripartito lancia in resta con seguiti assai ambiti del calibro di Test Drive Unlimited 2 e Shift 2. Ora siamo in attesa di Dirt 3 e di quello che, dopo la pubblicazione di Polyphony, é tornato ad occupare il gradino più alto del podio tra i "most wanted": Forza Motorsport 4.
Attraverso una serie di dichiarazioni ed interviste rilasciate da Dan Greenawalt in questi ultimi mesi, abbiamo cercato di tracciare la vision di questo personaggio, attualmenteuno dei personaggipiù importanti del panorama dei racing games, dato che figura tuttora come Game Director di Turn 10, quindi é il “boss” della serie Forza Motorsport.
La prospettiva da cui Dan osserva questo settore ci ha sempre affascinato.
Ha sempre parlato del progetto Forza Motorsport come di un qualcosa cheva oltre il semplice confronto con Gran Turismo: “Non si tratta semplicemente di creare la miglior simulazione sul mercato, ma di cambiare il modo in cui le persone pensano alle auto, al mondo delle quattro ruote. Non solo attraverso la simulazione, la gara, ma curando e ri-progettando tutto ciò che sta attorno al mondo dell'auto.”
E' più facile comprendere quello che Dan intende se si osserva la sua ultima creazione: Forza Motorsport 3 non é soltanto un ricettacolo di gare, una serie di eventi. E' un'enciclopedia dell'automobile. La cura con cui sono state realizzate le autovetture, la fedeltà delle loro prestazioni é commovente.
Lo stesso supporto al gioco una volta pubblicato, con continue aggiunte di nuovi pacchetti auto, ha palesato questa attenzione verso il mondo delle quattro ruote: difficile trovare delle mancanze. Praticamente é stata riprodotta ogni singola auto sportiva che si sia affacciata sul mercato in questo periodo.
E per un appassionato, che si informa e che divora queste meraviglie fatte di acciaio e fibra di carbonio con gli occhi, sulle riviste che sfoglia quotidianamente, questo supporto é la realizzazione dei suoi sogni.
Greenawalt parla proprio di noi appassionati di auto asserendo che la mission di Forza é proprio questa: “far diventare gli appassionati di videogames degli appassionati di automobili, e far appassionare i fan del mondo delle auto al mondo dei videogames”.
Un' ambizione notevole, messa in pratica tramite un gioco che cura entrambe gli aspetti in modo maniacale, senza per questo rinunciare ad un ciclo produttivo sostenibile.
La critica ovvia é riferita ai 6 anni di sviluppo richiesti da Polyphony per presentare il nuovo GT.
Ma Dan non punta il dito ed anzi, mostra una grossa apertura ammettendo di prendere ispirazione continuamente dalle altre produzioni videoludiche. Il tutto non inteso come un modo per copiare gli altri, ma un semplice e lungimirante confronto con quello che il settore offre.
Un approccio open-minded ben diverso dalla totale chiusura di Yamauchi che a suo tempo dichiarò: “Gli altri titoli di guida mi annoiano e non riesco a giocarci per più di cinque minuti alla volta. Sono di basso livello qualitativo, non riesco a sopportarli!”. Considerato che i risultati conseguiti hanno sconfessato con i fatti le parole e gli intenti di Yamauchi, ci troviamo molto più in linea con il clima di confronto occidentale applicato da Greenawalt ma anche dai tanti altri studi di sviluppo, come quelli ad esempio di Codemasters.
Scandinavian Flick
A proposito di Codemasters, é ormai in dirittura di arrivo il loro atteso terzo capitolo della saga Dirt.
Ormai a contendersi il mercato dei giochi di rally (intendendo quelli dedicati alla disciplina rallystica a tappe, e non giochi di corse su sterrato qualsiasi) sono rimaste solamente Codemasters e la nostra italianissima Milestone. Abbiamo di certo accolto positivamente il rinnovo della licenza ufficiale da parte della software house italiana con WRC 2010, ma il risultato finale possedeva molti alti e bassi, e si poneva in una strana via di mezzo incapace di soddisfare fino in fondo gli appassionati della simulazione con la “S” maiuscola, tanto quanto i fedeli alla filosofia arcade.
A WRC 2010 sono mancati il carisma ed il feeling che un gioco come Dirt ha invece saputo donare sin dalla sua prima apparizione. Certo si tratta di un gioco con una vocazione più diretta allo spettacolo che non all'implementazione di una fisica realistica.
Lo si evince in primis dal motore fisico, che é rimasto sostanzialmente lo stesso dei capitoli precedenti, seppur con i dovuti miglioramenti. Dal materiale visionato sino ad oggi si denota un comportamento delle vetture ancora intuitivo ma piuttosto facilitato.
I produttori, in particolare Paul Coleman che é a capo del progetto Dirt, affermano tutto il contrario, ovvero che la fisica rinnovata permetterà l'esecuzione di manovre estreme in modo realistico, facendo riferimento ad esempio al famoso “pendolo scandinavo”.
Sinceramente la sensazione é che si stia cercando in tutti i modi di affibbiare la fama di simulatore a Dirt. Si fa provare il gioco a piloti più o meno famosi e gli si fa dire che secondo loro é il gioco più realistico che abbiano mai provato...vedendo i filmati delle sessioni a cui sono stati sottoposti, ci viene da dire che probabilmente si tratta dell'unico videogioco che abbiano mai provato (magari con un ottimo volante e sedile pneumatico...).
Con questo non vogliamo asserire che Dirt 3 si prepari ad essere un cattivo prodotto. Anzi, tutt'altro. E' uno dei giochi di racing più attesi dal sottoscritto, perché ha sempre saputo mischiare le componenti di gameplay e feeling in modo positivo. L' importante é non illudersi che l'ultima creazione Codemasters si appresti ad essere un gioco chissà quanto simulativo, giacché anche negli scorsi episodi i proclami andavano in questo senso, e sono sempre stati smentiti pad alla mano.
Il fascino oscuro del clandestino
Questione più che limpida invece per il prossimo gioco targato Need For Speed. “ The Run” infatti ha intenti esplicitamente rivolti allo spettacolo ed all'azione arcade. Dito puntato su trama, effeti speciali ed azione, anche dalle dichiarazioni degli stessi sviluppatori, quei Black Box che hanno sviluppato tutti i capitoli della serie dal 2002 sino a Shift ed Hot Pursuit esclusi.
Lo ammettiamo, il tenore delle loro precedenti produzioni non ci rende entusiasti per l'annuncio di questo nuovo racing-game. Come speranza possiamo aggrapparci al fatto che questa volta hanno avuto più tempo da dedicare allo sviluppo di questo progetto, non avendo scadenze annuali da marcare con un nuovo gioco.
L'aspetto che più ci intriga é l'ambientazione: pare che il filo logico delle gare prevederà una sorta di coast-to-coast da San Francisco sino a New York, un po' come quelle corse pseudo clandestine i cui filmati ogni tanto fanno il giro della rete (vedi Gumball & Co.).
Meno entusiasmante invece i presupposti che prevedono un ritorno allo stile “underground” clandestino che mette di mezzo le forze dell'ordine, che hanno sempre finito con il rendere spesso pesante il gameplay.
Nuovi orizzonti dell'acrobazia su quattro ruote
Accogliamo invece con piacere il materiale divulgato da Ubisoft sul suo prossimo Trackmania 2: Canyon.
Le immagini mostrano una serie più in forma che mai, capace di abbinare ai suoi tracciati funambolici un aspetto grafico sempre più appagante. Sembra ci siano tutte le premesse per un nuovo capitolo spettacolare, fatto di editing, gare on-line sempre molto divertenti. Qui la natura arcade é dichiarata sin dal certificato di nascita della serie, in modo sempre molto coerente con la fisica implementata nel gioco: irreale ma comunque profonda e con comandi sempre molto sensibili, dove la millimetrica correzione ha sempre fatto la differenza.
Non ci sono per ora molte specifiche riguardo questo titolo, che aspettiamo al varco con trepidazione.
Per il momento dal vostro pilota di fiducia é tutto.
Per questo primo episodio di quella che vuole essere la rubrica dedicata agli amanti dei giochi di guida e delle simulazioni più in generale abbiamo fatto un piccolo check sullo status dei racing-games più importanti in arrivo su console, in base alle dichiarazioni rilasciate ed al materiale mostrato in questi ultimi tempi.
Proseguiremo nelle prossime puntate con altri aggiornamenti, ma anche escursus sul genere ed approfondimenti su singoli titoli o serie.
Nel frattempo lasciate il vostro feedback sulla rubrica commentando, ed eventualmente proponendo domande od argomenti che vorreste vedere trattati.
table_img_267
Il 2010 é stato sicuramente un anno cruciale per il genere dei Racing Game, specialmente per le console.
Sono usciti titoli ultra-attesi come F1 o WRC, si sono affacciate nuove IP arcade come Split/Second e Blur, ed é finalmente uscito Gran Turismo 5, il gioco su cui poi si sono spese illazioni e paragoni di ogni tipo.
Ed il 2011 é ripartito lancia in resta con seguiti assai ambiti del calibro di Test Drive Unlimited 2 e Shift 2. Ora siamo in attesa di Dirt 3 e di quello che, dopo la pubblicazione di Polyphony, é tornato ad occupare il gradino più alto del podio tra i "most wanted": Forza Motorsport 4.
Attraverso una serie di dichiarazioni ed interviste rilasciate da Dan Greenawalt in questi ultimi mesi, abbiamo cercato di tracciare la vision di questo personaggio, attualmenteuno dei personaggipiù importanti del panorama dei racing games, dato che figura tuttora come Game Director di Turn 10, quindi é il “boss” della serie Forza Motorsport.
La prospettiva da cui Dan osserva questo settore ci ha sempre affascinato.
Ha sempre parlato del progetto Forza Motorsport come di un qualcosa cheva oltre il semplice confronto con Gran Turismo: “Non si tratta semplicemente di creare la miglior simulazione sul mercato, ma di cambiare il modo in cui le persone pensano alle auto, al mondo delle quattro ruote. Non solo attraverso la simulazione, la gara, ma curando e ri-progettando tutto ciò che sta attorno al mondo dell'auto.”
E' più facile comprendere quello che Dan intende se si osserva la sua ultima creazione: Forza Motorsport 3 non é soltanto un ricettacolo di gare, una serie di eventi. E' un'enciclopedia dell'automobile. La cura con cui sono state realizzate le autovetture, la fedeltà delle loro prestazioni é commovente.
Lo stesso supporto al gioco una volta pubblicato, con continue aggiunte di nuovi pacchetti auto, ha palesato questa attenzione verso il mondo delle quattro ruote: difficile trovare delle mancanze. Praticamente é stata riprodotta ogni singola auto sportiva che si sia affacciata sul mercato in questo periodo.
E per un appassionato, che si informa e che divora queste meraviglie fatte di acciaio e fibra di carbonio con gli occhi, sulle riviste che sfoglia quotidianamente, questo supporto é la realizzazione dei suoi sogni.
Greenawalt parla proprio di noi appassionati di auto asserendo che la mission di Forza é proprio questa: “far diventare gli appassionati di videogames degli appassionati di automobili, e far appassionare i fan del mondo delle auto al mondo dei videogames”.
Un' ambizione notevole, messa in pratica tramite un gioco che cura entrambe gli aspetti in modo maniacale, senza per questo rinunciare ad un ciclo produttivo sostenibile.
La critica ovvia é riferita ai 6 anni di sviluppo richiesti da Polyphony per presentare il nuovo GT.
Ma Dan non punta il dito ed anzi, mostra una grossa apertura ammettendo di prendere ispirazione continuamente dalle altre produzioni videoludiche. Il tutto non inteso come un modo per copiare gli altri, ma un semplice e lungimirante confronto con quello che il settore offre.
Un approccio open-minded ben diverso dalla totale chiusura di Yamauchi che a suo tempo dichiarò: “Gli altri titoli di guida mi annoiano e non riesco a giocarci per più di cinque minuti alla volta. Sono di basso livello qualitativo, non riesco a sopportarli!”. Considerato che i risultati conseguiti hanno sconfessato con i fatti le parole e gli intenti di Yamauchi, ci troviamo molto più in linea con il clima di confronto occidentale applicato da Greenawalt ma anche dai tanti altri studi di sviluppo, come quelli ad esempio di Codemasters.
Scandinavian Flick
A proposito di Codemasters, é ormai in dirittura di arrivo il loro atteso terzo capitolo della saga Dirt.
Ormai a contendersi il mercato dei giochi di rally (intendendo quelli dedicati alla disciplina rallystica a tappe, e non giochi di corse su sterrato qualsiasi) sono rimaste solamente Codemasters e la nostra italianissima Milestone. Abbiamo di certo accolto positivamente il rinnovo della licenza ufficiale da parte della software house italiana con WRC 2010, ma il risultato finale possedeva molti alti e bassi, e si poneva in una strana via di mezzo incapace di soddisfare fino in fondo gli appassionati della simulazione con la “S” maiuscola, tanto quanto i fedeli alla filosofia arcade.
A WRC 2010 sono mancati il carisma ed il feeling che un gioco come Dirt ha invece saputo donare sin dalla sua prima apparizione. Certo si tratta di un gioco con una vocazione più diretta allo spettacolo che non all'implementazione di una fisica realistica.
Lo si evince in primis dal motore fisico, che é rimasto sostanzialmente lo stesso dei capitoli precedenti, seppur con i dovuti miglioramenti. Dal materiale visionato sino ad oggi si denota un comportamento delle vetture ancora intuitivo ma piuttosto facilitato.
I produttori, in particolare Paul Coleman che é a capo del progetto Dirt, affermano tutto il contrario, ovvero che la fisica rinnovata permetterà l'esecuzione di manovre estreme in modo realistico, facendo riferimento ad esempio al famoso “pendolo scandinavo”.
Sinceramente la sensazione é che si stia cercando in tutti i modi di affibbiare la fama di simulatore a Dirt. Si fa provare il gioco a piloti più o meno famosi e gli si fa dire che secondo loro é il gioco più realistico che abbiano mai provato...vedendo i filmati delle sessioni a cui sono stati sottoposti, ci viene da dire che probabilmente si tratta dell'unico videogioco che abbiano mai provato (magari con un ottimo volante e sedile pneumatico...).
Con questo non vogliamo asserire che Dirt 3 si prepari ad essere un cattivo prodotto. Anzi, tutt'altro. E' uno dei giochi di racing più attesi dal sottoscritto, perché ha sempre saputo mischiare le componenti di gameplay e feeling in modo positivo. L' importante é non illudersi che l'ultima creazione Codemasters si appresti ad essere un gioco chissà quanto simulativo, giacché anche negli scorsi episodi i proclami andavano in questo senso, e sono sempre stati smentiti pad alla mano.
Il fascino oscuro del clandestino
Questione più che limpida invece per il prossimo gioco targato Need For Speed. “ The Run” infatti ha intenti esplicitamente rivolti allo spettacolo ed all'azione arcade. Dito puntato su trama, effeti speciali ed azione, anche dalle dichiarazioni degli stessi sviluppatori, quei Black Box che hanno sviluppato tutti i capitoli della serie dal 2002 sino a Shift ed Hot Pursuit esclusi.
Lo ammettiamo, il tenore delle loro precedenti produzioni non ci rende entusiasti per l'annuncio di questo nuovo racing-game. Come speranza possiamo aggrapparci al fatto che questa volta hanno avuto più tempo da dedicare allo sviluppo di questo progetto, non avendo scadenze annuali da marcare con un nuovo gioco.
L'aspetto che più ci intriga é l'ambientazione: pare che il filo logico delle gare prevederà una sorta di coast-to-coast da San Francisco sino a New York, un po' come quelle corse pseudo clandestine i cui filmati ogni tanto fanno il giro della rete (vedi Gumball & Co.).
Meno entusiasmante invece i presupposti che prevedono un ritorno allo stile “underground” clandestino che mette di mezzo le forze dell'ordine, che hanno sempre finito con il rendere spesso pesante il gameplay.
Nuovi orizzonti dell'acrobazia su quattro ruote
Accogliamo invece con piacere il materiale divulgato da Ubisoft sul suo prossimo Trackmania 2: Canyon.
Le immagini mostrano una serie più in forma che mai, capace di abbinare ai suoi tracciati funambolici un aspetto grafico sempre più appagante. Sembra ci siano tutte le premesse per un nuovo capitolo spettacolare, fatto di editing, gare on-line sempre molto divertenti. Qui la natura arcade é dichiarata sin dal certificato di nascita della serie, in modo sempre molto coerente con la fisica implementata nel gioco: irreale ma comunque profonda e con comandi sempre molto sensibili, dove la millimetrica correzione ha sempre fatto la differenza.
Non ci sono per ora molte specifiche riguardo questo titolo, che aspettiamo al varco con trepidazione.
Per il momento dal vostro pilota di fiducia é tutto.
Per questo primo episodio di quella che vuole essere la rubrica dedicata agli amanti dei giochi di guida e delle simulazioni più in generale abbiamo fatto un piccolo check sullo status dei racing-games più importanti in arrivo su console, in base alle dichiarazioni rilasciate ed al materiale mostrato in questi ultimi tempi.
Proseguiremo nelle prossime puntate con altri aggiornamenti, ma anche escursus sul genere ed approfondimenti su singoli titoli o serie.
Nel frattempo lasciate il vostro feedback sulla rubrica commentando, ed eventualmente proponendo domande od argomenti che vorreste vedere trattati.
table_img_267