Speciale Indie 2011

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E' cosa nota che negli ultimi anni il mercato dei videogiochi indipendenti stia vivendo un periodo d'oro. Questo grazie soprattutto a due fattori principali: la semplicità di accesso alle tecnologie di programmazione e il digital delivery. In passato per creare un videogioco c'era bisogno di gente esperta, non per forza di grandi team, ma comunque di persone molto qualificate. Oggi, attraverso lo sviluppo di strumenti sempre più accessibili e la maggior confidenza che si ha con il software, ognuno con un minimo di conoscenze informatiche può produrre un proprio videogioco. Inoltre, i grandi distributori (Apple, Microsoft, Sony, Google...) mettono a disposizioni strumenti sempre più user-friendly, in modo da dare ad ognuno la possibilità di mettersi in gioco.

Ma tutto ciò non sarebbe sufficiente se poi non si sapesse come far arrivare il proprio prodotto all'utenza finale. Ed é qui che la diffusione delle piattaforme di distribuzione digitale hanno fatto la loro parte. Steam, App Store, Xbox Marketplace, PSN Store, Android Market... permettono ad ogni persona, con un minimo investimento iniziale, di pubblicare il proprio gioco e venderlo ad una platea immensa. A tutto ciò, aggiungiamoci il recente fenomeno degli Indie Bundle. Grazie ai quali si possono acquistare un certo numero di giochi indie, di solito tra i 3 e i 10, pagando una cifra a piacere, di cui una parte viene devoluta in beneficenza. A questo punto, abbiamo come risultato un mercato molto florido di videogiochi più o meno belli, più o meno rifiniti, più o meno divertenti, ma che comunque rappresentano una valida alternativa al mercato mainstream.

Già negli anni passati abbiamo assistito all'arrivo di titoli di tutto rispetto come: Super Meat Boy, Limbo, Braid, Machinarium, Amnesia, Trine, VVVVVVV, World of Goo e chi più ne ha più ne metta. E da questo punto di vista, il 2011 non ha disatteso le aspettative dei videogiocatori di tutto il globo. In questo speciale, cercheremo di presentare i titoli più importanti dell'anno passato senza alcuna pretesa di completezza e ordinandoli in maniera assolutamente casuale, quindi niente classifiche, Top 10 o podi.

Ecco la prima parte delle nostre scelte per i migliori titoli indipendenti del 2011:


Bastion (http://supergiantgames.com):




Rilasciato su Xbox Live Arcade in estate durante la consueta Summer of Arcade (e successivamente su Steam e su Chrome), Bastion si distingue per il suo impatto visivo, i suoi colori e la sua pulizia grafica. Il punto chiave del gioco é il Narratore. Una voce che oltre a raccontare la storia, descrive ogni azione del nostro avatar. Questi due fattori, Narratore e grafica, gli hanno permesso di essere nominato tra i finalisti nella categoria Visual Art and Audio all'Indipendent Games Festival 2011.
Sviluppato da Supergiant Games, ma distribuito da Warner Bros. Interactive Entertainment, il gioco é un action-RPG con una struttura a livelli e visuale isometrica. Il protagonista é “Ragazzo”, il quale deve cercare di ricostruire il suo mondo, e nel frattempo cercare di scoprire cosa é accaduto.
Bastion ha vinto più di 20 premi ed ha ricevuto critiche molto positive. Sicuramente un must per gli amanti del genere e non.


Terraria (http://www.terraria.org/):



Cosa succede se si prende Minecraft e lo si fa incontrare con un Castelvania 2D? Beh, che viene fuori Terraria. Uno dei fenomeni indie del 2011. Sviluppato da Re-Logic e rilasciato sia in digital delivery che retail. Il gioco é un avventura in 2D con elementi sia da action che da editor. I livelli sono generati randomicamente, e vengono rilasciati aggiornamenti gratuiti che allungano costantemente la già ottima longevità.
Terraria può piacere o non piacere, ma ciò che é indubbio é che tra la massa dei cloni di Minecraft, sia quello che più é riuscito ad emergere per la sua indubbia qualità. E poi ha la coop online!


Gemini Rue (http://wadjeteyegames.com/gemini-rue.html):



Gemini Rue é un'avventura grafica vecchio stile, la quale alterna il classico gameplay punta e clicca a fasi shooter. La storia ha luogo in un futuro cyber-punk dai toni scuri, che molto ricorda film come Bladerunner, Matrix o Terminator. Lo sviluppo é stato quasi interamente portato avanti da Joshua Nuernberger, con l'aiuto, e soprattutto con la distribuzione, di Wadjet Eye, noti per la serie Blackwell, Puzzle Robots ed Emerald City Confidential.
La storia noir e il modo con cui viene narrata, catturano subito il giocatore, e lo tengono incollato allo schermo per tutte le circa 7/8 ore che servono per portarlo a termine.
Per gli amanti di un genere, che oseremmo dire di altri tempi, una sicura perla.


The Binding of Isaac (http://store.steampowered.com/app/113200/):



Edmund McMillen é certamente uno dei più noti designer della scena indie. Ha iniziato con Gish, é passato per molti giochi flash, fino ad arrivare ad uno dei capolavori indipendenti acclamati da critica e pubblico, ovvero Super Meat Boy. Quest'anno il buon Edmund ci ha riprovato e, assieme a Florian Himsl, ha pubblicato The Binding of Isaac.
Il gioco é un action adventure in 2D, la cui storia prende spunto nientemeno che dalla Bibbia (“Binding of Isaac” é appunto il Sacrificio di Isacco, episodio biblico raccontato nella Genesi), solo che questa volta a dover compiere il sacrificio é la madre di Isacco, e non il padre. Inoltre la storia é ambientata nel presente. Ma la trama é solo un pretesto per il gioco. I livelli sono generati randomicamente e dovremo sconfiggere tutti i nemici in una stanza prima di passare alla successiva. Il gameplay é quello di un dual-stick shooter, in cui spareremo... le lacrime di Isaac. Una delle caratteristiche del gioco é la sua componente gore, che lo rende non molto “appetibile” ai deboli di stomaco!


To The Moon (http://freebirdgames.com/to_the_moon/):



Può un gioco emozionare fino alle lacrime? Può un gioco, ai giorni nostri, basare tutta la sua forza sulla storia, tralasciando grafica e gameplay? I ragazzi di Freebird Games credono di sì e per dimostrarcelo hanno sviluppato To The Moon.
Come detto, di gioco c'é poco, e sebbene sia un RPG, non ci sono punti esperienza o avanzamenti di livello, poche le scelte da effettuare, pochi i puzzle e inventario risicato. Possiamo più classificarlo come racconto interattivo, che videogioco vero e proprio. Quello che To The Moon fa bene, é raccontare una storia ed emozionare il giocatore, anche grazie all'ottima colonna sonora. Le musiche sono di Kan Gao (che é anche designer e illustratore) e di Laura Shigihara (già nota per Plants Vs Zombies), e meritano di essere ascoltate anche al di fuori del videogioco.
Se siete alla ricerca di una bella storia, e non di divertimento ludico puro, provate a dare una chance a To The Moon.


Jamestown (http://finalformgames.com/jamestown/):



C'é chi l'ha definito lo shoot-em-up spaziale più bello di tutti i tempi. Forse esagerando, forse no. Ciò che possiamo dire con certezza é che i ragazzi di Final Form Games hanno fatto un ottimo lavoro.
Sia che siate navigati piloti di navicelle spaziali, sia che siate dei neofiti, sicuramente apprezzerete Jamestown. I livelli di certo non mancano, così come le modalità di gioco e le navicelle, ognuna con la sua abilità. Se tutto ciò non vi bastasse, potrete anche cimentarvi nella coop a quattro giocatori. Purtroppo, o per fortuna, la coop é solamente in locale. Ma volete mettere il gusto di giocare con tre amici ad uno shoot-em-up fatto a regola d'arte?


Speciale Indie 2011

Speciale Indie 2011

I giochi presentati in questo Speciale sono solo alcuni della moltitudine uscita nel 2011. Tra l'altro per un completo neofita degli indie game, c'é un mondo intero da scoprire con tutti i titoli usciti. Guardando al futuro, non possiamo che essere impazienti e trepidanti per l'ondata di nuovi titoli in arrivo. Soprattutto vista l'entrata in campo di nomi famosi (Tim Schafer e Ron Gilbert in prima fila, e recentemente anche Peter Molyneux), i quali, attratti dalla prospettiva di avere l'assoluta libertà creativa, potrebbero davvero tirare fuori delle vere alternative ai classici giochi tripla A, ormai sempre più appiattiti nelle meccaniche di gioco e nei generi.

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