Speciale L'E3 di Ubisoft: pochi guizzi, tanta noia

Ma a questo punto non sarebbe meglio un Direct?

Soporifera. Se escludiamo due guizzi ad inizio e fine conferenza, l’annuale incontro Ubisoft all’E3 è stato all’insegna della noia. Non come EA Play, intendiamoci, ma anche noi che abbiamo seguito in diretta la conferenza su Twitch abbiamo fatto davvero molta fatica a trovare argomenti di discussione. Soprattutto perché molte delle cartucce più “detonanti” erano già state sparate qualche giorno fa, quando era stato mostrato per la prima volta il nuovo episodio di Ghost Recon ed era ufficialmente trapelata la terza trasposizione di Watch Dogs. Certo, vederlo all’opera è stata tutta un’altra cosa, ma in effetti i problemi sono arrivati dopo. Più in generale, l’E3 sembra ormai una di quelle feste a sorpresa di cui ormai sai tutto ma devi comunque fare la faccia stupita, altrimenti il padrone di casa si offende.

Ad ogni modo, Watch Dogs Legion si presenta subito nel migliore dei modi e conferma il setting londinese. Una Londra post brexit, per la precisione. Ubisoft mette le mani avanti: “Il nostro non è un messaggio politico”. E prendiamo per buona la loro dichiarazione, ci mancherebbe. Però la Londra immaginata dai cugini d’oltralpe è una città soggiogata dal potere militare, le strade sono perennemente sorvegliate dall’esercito, i droni sorvolano gli ambienti e i controlli a tappeto restituiscono un ambiente oppresso e carico di rabbia repressa. Il nostro compito è quello di organizzare e guidare la rivolta. Combattere il sistema. Un tema sempre molto caro all’open-hacker-world di Ubisoft che a questo giro mette nelle nostre mani la capacità di poter reclutare e impersonare qualsiasi personaggio ritenuto utile alla causa.


Starà a noi individuare le caratteristiche peculiari di qualsiasi NPC incontrato per strada per capire se può essere l’uomo/donna giusto al momento giusto. Non mancano gli hackeraggi di sistemi più o meno complessi, si potranno prendere i controlli dei droni militari, sabotare le strutture governative, svelare i retroscena più scabrosi del Potere e, ovviamente, combattere in prima persona laddove ci sia bisogno. Poco e niente abbiamo potuto vedere del modello di guida, sicuramente molto differente rispetto a quanto visto nei primi due episodi, e del resto guidare nelle strette strade londinesi (a destra), avrà tutto un altro sapore rispetto agli spazi aperti e spaziosi di San Francisco. Un gioco adulto (non a caso è un PEGI 18) che non vediamo l’ora di scoprire un po' alla volta, anche se dovremo attendere fino a Marzo 2020.

Un inizio scoppiettante, spento poi dalla mancanza di vere novità di rilievo. Di Ghost Recon Breakpoint sappiamo praticamente tutto, e di sicuro la presentazione di ieri non ha portato altra carne al fuoco. Non potevano mancare poi la nuova stagione di Rainbow Six Siege (ormai punto di riferimento Ubisoft per l’esport) e una nuova, orientaleggiante, espansione per For Honor. Spazio anche ai contenuti aggiuntivi di The Division 2 che presentato tutte le novità del “Year 1”. Lo spazio dedicato ai titoli del franchise Tom Clancy si allunga con due novità. La prima potenzialmente succosa, ma che non ha regalato nessuno scorcio sul gameplay  e prende il nome di “Quarantine”. Sembra trattarsi di un titolo cooperativo per tre giocatori e quanto raccontato sul palco, dovrebbe essere un gioco PVE, distanziandosi quindi dal concetto di Siege, anche se gadgets e gunplay derivano proprio da questo titolo. Nessun particolare succoso, quindi, ma in effetti c’è ancora tanto tempo davanti, dal momento che il gioco è previsto per un generico 2020.


C’è poi l’angolo mobile, con Elite Squad, una sorta di tactical shooter turn based che include tutti i personaggi più famosi visti in questi vent’anni di giochi ispirati all’universo creato da Tom Clancy, Sam Fisher compreso (ed è la sua unica apparizione all’interno della conferenza, purtroppo). Superato l’immancabile obolo di Just Dance, da cui non si può scappare, arriva la seconda novità importante. Allineandosi a quanto fatto anche da altre software house, creando una versione “plus” del suo Uplay. Il digital store di Ubisoft, previa la cifra di 14.90 euro mensili, darà libero accesso ad una libreria di oltre cento giochi, tra nuove proposte e vecchie glorie. Al momento la proposta è limitata al solo ambito PC, e Ubisoft ha chiamato in causa anche la neonata Stadia a cui si appoggerà per distribuire in streaming i suoi contenuti. Un’idea potenzialmente interessante, di cui però non conosciamo ancora i contorni economici. Passiamo veloci su Roller Champions, che cerca di far finta di niente ma è abbastanza palese voglia ricalcare in qualche modo il successo di Rocket League.

In chiusura di conferenza, arriva la vera novità di questo E3 targato Ubisoft, ovvero Gods & Monsters, anche questo opportunamente “leakato” già da qualche tempo. Tinte pastello, mondo aperto e uno spiccato sapore “zeldiano” sembrano essere alla base di un gioco sviluppato dagli stessi creatori di Assassin’s Creed Odyssey. Fate un segno di spunta sul 25 Febbraio 2020, perché i sensi di ragno dicono che questo gioco non passerà inosservato. Finale col botto e poi sipario.