Star Wars: Una Galassia da Giocare
Come ben sapete la pluripremiata serie cinematografica di Star Wars non é solamente stata un fenomeno mondiale mediatico, ma ha anche interessato diverse realtà di comunicazione tra libri, merchandising, cartoni animati ed -ovviamente- anche i nostri amati videogiochi. Ma come ben potete immaginare, ogni realtà ha un suo inizio ben definito ed é giusto, all'alba di un nuovo Battlefront, affrontare la storia di questo universo a 360 . Preparatevi al viaggio, perché le vie della forza non sono sempre così facili da seguire.
Nel lontano 1982 veniva fondata una società chiamata LucasFilm Games la quale, dopo una serie di coinvolgimenti e di restauri interni, divenne nel 1990 la software house che conoscono praticamente tutti, ovvero la LucasArts. Tale compagnia cominciò a creare diversi giochi tratti dai film della casa madre, come ad esempio Labyrinth e l'immenso Indiana Jones, solamente per cominciare appunto in quegli anni a creare i primi titoli dedicati all'universo di Star Wars. Bisogna comunque dire che lo sviluppo di giochi dedicati avveniva già per conto di altri sviluppatori indipendenti, che magari pubblicavano offerte tematiche su Atari 2600 e Intellivision già negli anni ottanta.
E' bene dunque concentrarsi sulle offerte di maggior successo legate alla software house principale, e non, così da evitare di perderci nei meandri del lato oscuro della forza. Il successo in ambito videoludico cominciò ad arrivare con il simulatore di combattimenti spaziali intitolato Star Wars: X-Wing (uscito nel 1993 in collaborazione con Totally Games) e passando, a distanza di brevissimo tempo, ad uno dei maggiori successi della compagnia, ovvero Star Wars: Rebel Assault. Quest'ultimo in particolare fu il primo titolo ad uscire su supporto ottico e venne considerato, insieme a Myst e The 7th Guest, come una delle killer application più longeve, nella quale era possibile alternare sequenze di simulazione, alla guida delle famose astronavi del film, insieme a sezioni esplorative in prima o in terza persona. Entrambi i titoli fecero spazio ad una serie di giochi tematici, i primi ambientati in universi similari grazie a TIE Fighter, X-Wing Vs. TIE Fighter ed il più recente X-Wing Alliance, mentre Rebel Assault vide il suo seguito nel 1995, intitolato Rebel Assault II: The Hidden Empire, il quale venne votato benissimo dalla critica raggiungendo un punteggio per la sua versione PSOne addirittura al di sopra del nove.
Il periodo videoludico comunque cominciava a convergere verso gli sparatutto in prima persona (come dimenticare il successo di DOOM della iD Software?) e così la software house decise di sviluppare un gioco che mantenesse questo tipo di impostazione, pubblicando nel 1995 il noto Star Wars: Dark Forces. Inutile dire che il titolo riprendeva a tutti gli effetti l'impostazione del gemello idsoftwariano, cambiando ovviamente per l'occasione soltanto l'ambientazione dedicata, ma é indubbio che piacque moltissimo ai giocatori tanto da far ottenere visibilità al titolo, permettendo anche qui una serializzazione con altri titoli dedicati, come Dark Forces II e l'espansione Mysteries of the Sith.
Bisogna comunque spendere qualche parola in più per il secondo capitolo della serie Dark Forces, se non altro perché sviluppo ancora meglio alcune meccaniche di gioco dando vita inoltre ad una nuova serie, ovvero Jedi Knight, ed introdusse al contempo diverse interessanti novità, come il sistema di scelte etiche, che permetteva al giocatore di cambiare il suo allineamento a seconda delle azioni compiute nel gioco. L'espansione dedicata ai Sith fu rilasciata invece appena un anno dopo, precisamente nel 1998, permettendo ai giocatori di interpretare un personaggio molto amato dell'universo espanso, ovvero Mara Jade.
Questo chiuse ovviamente il decennio con un ottimo introito economico per la software house, che decise quindi di puntare su questo cavallo vincente anche per la decade successiva, rendendo a conti fatti questa IP il maggior business a cui dedicarsi.
Dopo gli sparatutto e i simulatori di volo, che sicuramente accompagnavano l'era videoludica chiusa negli anni '90 in maniera estremamente egregia, la LucasArts decise di passare inoltre verso diversi altri generi. Ne é un esempio eccellente il titolo sviluppato per il mondo dei giochi di ruolo, ovvero Knights of the Old Republic, il quale venne prodotto in collaborazione con i ragazzi di BioWare. La combinazione della grafica tridimensionale, unita alla saggezza dei ragazzi nel team di sviluppo, riuscirono a portare sui nostri scaffali un'offerta completa e particolarmente longeva, ricca di lore riguardante la storia del mondo espanso e ricca di una serie di features che, da lì in avanti, sarebbero riuscite a far valere anche per KOTOR una serie dedicata, sfociata infine sul mercato degli MMO.
infatti nel 2005 che riusciamo a vedere il sequel della storia con Knights of the Old Republic 2, dando quindi un seguito alla storia del cavaliere jedi Revan, nonché approfondendo il sistema di crafting legato alla spada laser, l'influenza sui personaggi che facevano parte del nostro gruppo ed una serie di classi di prestigio che diventavano accessibili dal livello quindici. Tra l'altro, come dimenticarlo, lo sviluppo del gioco passò dalle mani di BioWare (che era occupata con Dragon Age) a quelle di Obsidian Entertainment, proprio sotto consiglio della prima, ma questo cambio non diede abbastanza tempo agli sviluppatori per inserire del materiale aggiuntivo, come disse in un'intervista il buon Chris Avellone.
La parte finale di questa saga sigla l'arrivo del mondo di Star Wars anche in quel dei Massive Multiplayer Online, dove vennero confezionati Star Wars: Galaxies e Star Wars: The Old Republic. Il primo dei due occupò per parecchio tempo il panorama di settore, lo dimostra anche il fatto che furono pubblicati diversi contenuti aggiuntivi sotto forma di espansioni, che permettevano di dare un'occhiata a diversi pianeti ed accedere a diverse abilità. L'ambientazione del videogioco restava però ancorata alla saga canonica vista sul grande schermo, dato che cronologicamente il titolo si poneva tra la distruzione della Morte Nera e le vicende dell'Impero Colpisce Ancora. Solo The Old Republic cambiò tendenza portando il giocatore ad approfondire tutto l'universo espanso visto con KOTOR, dando il via inoltre ad una serie più fortunata che ancora sta sopravvivendo nel mercato grazie ad una serie di aggiornamenti azzeccati, non ultimo quello commentato da noi presentato alla recente GamesCom di quest'estate.
Tornando alla cronistoria degli anni a cavallo dal 2005 al 2010, abbiamo visto l'uscita di molti altri titoli che riuscirono a ritagliarsi la loro parte all'interno di questo quadro stellare. Come non citare quindi lo sparatutto ben riuscito intitolato Star Wars: Republic Commando, sparatutto in prima persona ambientato durante la Guerra dei Cloni dove, appunto, dovevamo interpretare tutti e quattro i personaggi della squadra Delta, ovvero Scorch, Fixer, Sette e Delta 38.
E sempre nello stesso anno, dagli sparatutto si passa agli strategici in tempo reale, grazie all'uscita di Star Wars: Empire at War e relativa espansione. Ma un mondo come quello di Guerre Stellari, così longevo ma soprattutto così famoso, continua ancora ad ispirare serie di successo in tutte le piattaforme videoludiche disponibili ed in tutti i possibili generi trattabili. Citandoli in ultima analisi, non per importanza chiaramente, non bisogna dimenticare i capolavori di Traveller's Tales sviluppati basandosi sui famosissimi mattoncini LEGO seguiti dai capitoli tematici di Angry Birds che hanno stra venduto sul mercato mobile.
Pensate che ci stiamo dimenticando qualcosa?! In realtà é ancora presto per dirlo, visto che il nostro speciale vuole essere preparatorio per la saga che vedrà la sua nuova uscita a giorni, precisamente il 19 Novembre di quest'anno.
Il primo capitolo del gioco che dà il via a questa saga é appunto Star Wars: Battlefront, titolo uscito nel 2004 multipiattaforma che ci permetteva di giocare nel ruolo dei soldati di quattro diversi gruppi (Impero, Alleanza Ribelle, CSI e Repubblica Galattica) all'interno di campi di battaglia ovviamente ispirati ai film della saga. Erano stati inseriti anche in questo contesto degli eroi a rappresentare le forse in campo, ma non potevano essere utilizzati dal giocatore finale, fungendo solamente come supporti guidati dall'intelligenza artificiale.
Il secondo capitolo della saga (Star Wars: Battlefront II) uscì praticamente un anno dopo, sempre multipiattaforma, soltanto che il setting era quello delle vicende della Guerra dei Cloni fino all'ascesa del potere dell'Impero. La modalità Azione Immediata era praticamente quella che poteva essere giocata sia in locale che in multigiocatore e permetteva, nella sua interezza, di accedere a diverse sottomodalità standard come il Cattura Bandiera, la Conquista, la Caccia, l'Assalto e l'Eliminazione.
Si potevano guidare dei veicoli divisibili in classi sia all'interno dei pianeti che fuori con le battaglie spaziali e, finalmente oseremmo dire, gli eroi inseriti e divisi tra Jedi e Sith erano manovrabili dai giocatori con le relative abilità dedicate.
Ovviamente una saga videoludica come quella di Star Wars non potrà mai morire, se non altro perché i contenuti da cui poter attingere sono veramente molteplici, siano essi ottenibili dal mondo cinematografico (vedi l'uscita del settimo capitolo) oppure da quello cartaceo, tra fumetti e romanzi. Dato per scontato che le software house dedicate non mancheranno di sviluppare nuovi titoli dedicati, il nostro invito é quello di aspettare i prossimi giorni per vedere l'analisi completa del nuovo Battlefront da parte della nostra redazione.
Pensate che il cammino della Forza possa interrompersi in qualche modo? Oppure le vie della medesima sono così infinite che non vedremo mai una fine?
E' l'andare delle cose, anche della Forza
Nel lontano 1982 veniva fondata una società chiamata LucasFilm Games la quale, dopo una serie di coinvolgimenti e di restauri interni, divenne nel 1990 la software house che conoscono praticamente tutti, ovvero la LucasArts. Tale compagnia cominciò a creare diversi giochi tratti dai film della casa madre, come ad esempio Labyrinth e l'immenso Indiana Jones, solamente per cominciare appunto in quegli anni a creare i primi titoli dedicati all'universo di Star Wars. Bisogna comunque dire che lo sviluppo di giochi dedicati avveniva già per conto di altri sviluppatori indipendenti, che magari pubblicavano offerte tematiche su Atari 2600 e Intellivision già negli anni ottanta.
E' bene dunque concentrarsi sulle offerte di maggior successo legate alla software house principale, e non, così da evitare di perderci nei meandri del lato oscuro della forza. Il successo in ambito videoludico cominciò ad arrivare con il simulatore di combattimenti spaziali intitolato Star Wars: X-Wing (uscito nel 1993 in collaborazione con Totally Games) e passando, a distanza di brevissimo tempo, ad uno dei maggiori successi della compagnia, ovvero Star Wars: Rebel Assault. Quest'ultimo in particolare fu il primo titolo ad uscire su supporto ottico e venne considerato, insieme a Myst e The 7th Guest, come una delle killer application più longeve, nella quale era possibile alternare sequenze di simulazione, alla guida delle famose astronavi del film, insieme a sezioni esplorative in prima o in terza persona. Entrambi i titoli fecero spazio ad una serie di giochi tematici, i primi ambientati in universi similari grazie a TIE Fighter, X-Wing Vs. TIE Fighter ed il più recente X-Wing Alliance, mentre Rebel Assault vide il suo seguito nel 1995, intitolato Rebel Assault II: The Hidden Empire, il quale venne votato benissimo dalla critica raggiungendo un punteggio per la sua versione PSOne addirittura al di sopra del nove.
Il periodo videoludico comunque cominciava a convergere verso gli sparatutto in prima persona (come dimenticare il successo di DOOM della iD Software?) e così la software house decise di sviluppare un gioco che mantenesse questo tipo di impostazione, pubblicando nel 1995 il noto Star Wars: Dark Forces. Inutile dire che il titolo riprendeva a tutti gli effetti l'impostazione del gemello idsoftwariano, cambiando ovviamente per l'occasione soltanto l'ambientazione dedicata, ma é indubbio che piacque moltissimo ai giocatori tanto da far ottenere visibilità al titolo, permettendo anche qui una serializzazione con altri titoli dedicati, come Dark Forces II e l'espansione Mysteries of the Sith.
Bisogna comunque spendere qualche parola in più per il secondo capitolo della serie Dark Forces, se non altro perché sviluppo ancora meglio alcune meccaniche di gioco dando vita inoltre ad una nuova serie, ovvero Jedi Knight, ed introdusse al contempo diverse interessanti novità, come il sistema di scelte etiche, che permetteva al giocatore di cambiare il suo allineamento a seconda delle azioni compiute nel gioco. L'espansione dedicata ai Sith fu rilasciata invece appena un anno dopo, precisamente nel 1998, permettendo ai giocatori di interpretare un personaggio molto amato dell'universo espanso, ovvero Mara Jade.
Questo chiuse ovviamente il decennio con un ottimo introito economico per la software house, che decise quindi di puntare su questo cavallo vincente anche per la decade successiva, rendendo a conti fatti questa IP il maggior business a cui dedicarsi.
Le vie della Forza sono infinite
Dopo gli sparatutto e i simulatori di volo, che sicuramente accompagnavano l'era videoludica chiusa negli anni '90 in maniera estremamente egregia, la LucasArts decise di passare inoltre verso diversi altri generi. Ne é un esempio eccellente il titolo sviluppato per il mondo dei giochi di ruolo, ovvero Knights of the Old Republic, il quale venne prodotto in collaborazione con i ragazzi di BioWare. La combinazione della grafica tridimensionale, unita alla saggezza dei ragazzi nel team di sviluppo, riuscirono a portare sui nostri scaffali un'offerta completa e particolarmente longeva, ricca di lore riguardante la storia del mondo espanso e ricca di una serie di features che, da lì in avanti, sarebbero riuscite a far valere anche per KOTOR una serie dedicata, sfociata infine sul mercato degli MMO.
infatti nel 2005 che riusciamo a vedere il sequel della storia con Knights of the Old Republic 2, dando quindi un seguito alla storia del cavaliere jedi Revan, nonché approfondendo il sistema di crafting legato alla spada laser, l'influenza sui personaggi che facevano parte del nostro gruppo ed una serie di classi di prestigio che diventavano accessibili dal livello quindici. Tra l'altro, come dimenticarlo, lo sviluppo del gioco passò dalle mani di BioWare (che era occupata con Dragon Age) a quelle di Obsidian Entertainment, proprio sotto consiglio della prima, ma questo cambio non diede abbastanza tempo agli sviluppatori per inserire del materiale aggiuntivo, come disse in un'intervista il buon Chris Avellone.
La parte finale di questa saga sigla l'arrivo del mondo di Star Wars anche in quel dei Massive Multiplayer Online, dove vennero confezionati Star Wars: Galaxies e Star Wars: The Old Republic. Il primo dei due occupò per parecchio tempo il panorama di settore, lo dimostra anche il fatto che furono pubblicati diversi contenuti aggiuntivi sotto forma di espansioni, che permettevano di dare un'occhiata a diversi pianeti ed accedere a diverse abilità. L'ambientazione del videogioco restava però ancorata alla saga canonica vista sul grande schermo, dato che cronologicamente il titolo si poneva tra la distruzione della Morte Nera e le vicende dell'Impero Colpisce Ancora. Solo The Old Republic cambiò tendenza portando il giocatore ad approfondire tutto l'universo espanso visto con KOTOR, dando il via inoltre ad una serie più fortunata che ancora sta sopravvivendo nel mercato grazie ad una serie di aggiornamenti azzeccati, non ultimo quello commentato da noi presentato alla recente GamesCom di quest'estate.
Tornando alla cronistoria degli anni a cavallo dal 2005 al 2010, abbiamo visto l'uscita di molti altri titoli che riuscirono a ritagliarsi la loro parte all'interno di questo quadro stellare. Come non citare quindi lo sparatutto ben riuscito intitolato Star Wars: Republic Commando, sparatutto in prima persona ambientato durante la Guerra dei Cloni dove, appunto, dovevamo interpretare tutti e quattro i personaggi della squadra Delta, ovvero Scorch, Fixer, Sette e Delta 38.
E sempre nello stesso anno, dagli sparatutto si passa agli strategici in tempo reale, grazie all'uscita di Star Wars: Empire at War e relativa espansione. Ma un mondo come quello di Guerre Stellari, così longevo ma soprattutto così famoso, continua ancora ad ispirare serie di successo in tutte le piattaforme videoludiche disponibili ed in tutti i possibili generi trattabili. Citandoli in ultima analisi, non per importanza chiaramente, non bisogna dimenticare i capolavori di Traveller's Tales sviluppati basandosi sui famosissimi mattoncini LEGO seguiti dai capitoli tematici di Angry Birds che hanno stra venduto sul mercato mobile.
Pensate che ci stiamo dimenticando qualcosa?! In realtà é ancora presto per dirlo, visto che il nostro speciale vuole essere preparatorio per la saga che vedrà la sua nuova uscita a giorni, precisamente il 19 Novembre di quest'anno.
Che la Forza sia nel Battlefront
Il primo capitolo del gioco che dà il via a questa saga é appunto Star Wars: Battlefront, titolo uscito nel 2004 multipiattaforma che ci permetteva di giocare nel ruolo dei soldati di quattro diversi gruppi (Impero, Alleanza Ribelle, CSI e Repubblica Galattica) all'interno di campi di battaglia ovviamente ispirati ai film della saga. Erano stati inseriti anche in questo contesto degli eroi a rappresentare le forse in campo, ma non potevano essere utilizzati dal giocatore finale, fungendo solamente come supporti guidati dall'intelligenza artificiale.
Il secondo capitolo della saga (Star Wars: Battlefront II) uscì praticamente un anno dopo, sempre multipiattaforma, soltanto che il setting era quello delle vicende della Guerra dei Cloni fino all'ascesa del potere dell'Impero. La modalità Azione Immediata era praticamente quella che poteva essere giocata sia in locale che in multigiocatore e permetteva, nella sua interezza, di accedere a diverse sottomodalità standard come il Cattura Bandiera, la Conquista, la Caccia, l'Assalto e l'Eliminazione.
Si potevano guidare dei veicoli divisibili in classi sia all'interno dei pianeti che fuori con le battaglie spaziali e, finalmente oseremmo dire, gli eroi inseriti e divisi tra Jedi e Sith erano manovrabili dai giocatori con le relative abilità dedicate.
Aspettative dal futuro?
Ovviamente una saga videoludica come quella di Star Wars non potrà mai morire, se non altro perché i contenuti da cui poter attingere sono veramente molteplici, siano essi ottenibili dal mondo cinematografico (vedi l'uscita del settimo capitolo) oppure da quello cartaceo, tra fumetti e romanzi. Dato per scontato che le software house dedicate non mancheranno di sviluppare nuovi titoli dedicati, il nostro invito é quello di aspettare i prossimi giorni per vedere l'analisi completa del nuovo Battlefront da parte della nostra redazione.
Pensate che il cammino della Forza possa interrompersi in qualche modo? Oppure le vie della medesima sono così infinite che non vedremo mai una fine?
Star Wars: Una Galassia da Giocare
Star Wars: Una Galassia da Giocare
Sicuramente avremo perso per strada qualche capitolo dedicato al mondo di Guerre Stellari ma, allo stesso tempo, abbiamo cercato di focalizzare la nostra attenzione su quelli che sono stati i passaggi più importanti nel mondo videoludico dedicato a questo fantastico genere filosofico-fantascientifico.