Street Fighter V
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Sin dal lancio di Street Fighter V, avvenuto lo scorso Febbraio, pubblico e critica hanno puntato l'indice sulla mancanza di una modalità single-player pienamente soddisfacente: le “storie” dei singoli personaggi erano infatti brevi e appena abbozzate, mentre la mancanza della classica modalità Arcade demandava alla Survival il compito di forgiare i lottatori alla larga dagli avversari umani. “Niente paura! – ha ripetuto Capcom fino alla nausea – Rilasceremo successivamente una modalità storia cinematografica totalmente gratuita che coprirà questa lacuna!”
E così eccoci qui ad analizzare questo add-on, dopo oltre 8 GB di download (a cui sono preceduti altri 8 GB di aggiornamento, contenente nuove arene e nuovi personaggi, tutti da sbloccare coi sudatissimi Fight-Money o con valuta reale). La vicenda, com'é già noto, funge da ponte tra gli episodi narrati in Street Fighter IV e quelli “conclusivi” di Street Fighter III 3rd Strike; la successione completa dei capitoli é dunque, al momento, SFalpha, SF, SFII, SFIV, SFV, SFIII3s. Abbiamo dunque M. Bison [per comodità utilizzeremo la nomenclatura occidentale] che, a capo del suo esercito Shadaloo brama ancora di ottenere il supremo potere e, nei ritagli di tempo, di dominare il mondo.
Nella fattispecie, un piano ordito dal suo generale F.A.N.G. (il nuovo personaggio che ha rimpiazzato Sagat) prevede di amplificare il suo Psycho Power sfruttando i sentimenti negativi – paura, angoscia, dolore, disperazione, rabbia – della popolazione mondiale. Per fare ciò, l'esercito mette in orbita 7 lune artificiali, capaci di causare disturbi e disagi alle metropoli sottostanti, o infine di schiantarsi su di esse provocando danni incalcolabili. Per comandare queste lune sono però necessarie delle chiavi che qualcuno é riuscito a trafugare e ad inviare ai più forti lottatori del mondo: uno di questi, l'unico al corrente dell'identità dell'infiltrato, é Rashid del Vento Turbolento.
Nel frattempo, Charlie Nash torna in vita grazie all'opera di una misteriosa ragazza che si fa chiamare Helen – o Helena – e che fa capo a un individuo ancora più misterioso di nome Lord Urien. Sebbene l'unico desiderio del militare sia quello di vendicarsi di M. Bison, sarà ben presto chiaro che le sue uniche forze non saranno sufficienti per contrastare Shadaloo. Infine, mentre Ryu combatte con se stesso e coi suoi demoni interiori, un altro demone fa la sua comparsa: si tratta di Necalli, una creatura mitologica che invade il mondo durante le grandi crisi, divorando i corpi e le anime dei lottatori più forti.
In questo guazzabuglio catastrofico/mistico/negromantico/mitologico, il giocatore per la maggior parte del tempo non dovrà fare altro che stare seduto a guardare mentre i personaggi viaggiano da una parte all'altro del mondo, s'incontrano, dialogano e – naturalmente – menano le mani. “Modalità cinematografica” ci é stata promessa e modalità cinematografica abbiamo avuto: la storia si snoda infatti lineare come un filo a piombo senza concedere all'utente la benché minima possibilità di scelta, neppure su quale lottatore impersonare nei vari scontri.
Intendiamoci: ciascun personaggio ha la sua parte, per piccola che possa essere, e andrà utilizzato almeno una volta nell'arco della vicenda. Il problema é che per alcuni di essi una volta é decisamente troppo poca, mentre per altri sono troppe anche solo due, specie considerando che la difficoltà aumenta progressivamente. Tradotto in soldoni, questo significa che potreste trovarvi ad utilizzare il vostro personaggio preferito solo all'inizio, quando le cose sono oltremodo facili, ed essere obbligati ad impazzire con qualcuno che non é nelle vostre corte negli scontri finali, molto più ostici; peggio ancora, potreste scoprire che il vostro eroe combatte solo una volta, mentre sarete chiamati a impersonare ripetutamente qualcuno che proprio non amate.
Nel complesso parliamo di una trentina di scontri spalmati nell'arco di circa 4 ore di dialoghi e siparietti, con anche Dolls e soldati Shadaloo tra gli avversari, e nessun vero colpo di scena. Molti personaggi – persino Ryu a nostro parere – rimangono in secondo piano, con giusto Nash e Rashid a tenere banco, quest'ultimo anche con scenette comiche contrastate solo dal vulcanico Zangief; tra i cattivi, probabilmente daremmo la palma di più saggio e pragmatico al pugile Balrog (ed é tutto dire). Volendo rigiocare da capo l'esperienza, per esempio a difficoltà Extra, probabilmente saltereste tutti i dialoghi per andare subito al sodo: a quel punto potreste anche arrivare ai titoli di coda in meno di due ore (game-over permettendo).
In conclusione non possiamo dire di essere completamente soddisfatti da questa “modalità storia generale” che troppo ricalca gli esperimenti fallimentari di altri titoli (Soul Calibur su tutti) e certo non offre al giocatore singolo la soddisfazione duratura che una vera modalità Arcade, o una storia più articolata, avrebbe fornito. A monte di tutto c'é però da dire che una modalità storia tiepida é pur sempre meglio di nessuna modalità storia, e per un gioco in cui il multiplayer ha sin dal lancio rappresentato la modalità principe non é poi così poco.
Ricordiamoci infine che parliamo di un add-on gratuito: può piacere o non piacere, ma certo non chiederemo il rimborso…
E così eccoci qui ad analizzare questo add-on, dopo oltre 8 GB di download (a cui sono preceduti altri 8 GB di aggiornamento, contenente nuove arene e nuovi personaggi, tutti da sbloccare coi sudatissimi Fight-Money o con valuta reale). La vicenda, com'é già noto, funge da ponte tra gli episodi narrati in Street Fighter IV e quelli “conclusivi” di Street Fighter III 3rd Strike; la successione completa dei capitoli é dunque, al momento, SFalpha, SF, SFII, SFIV, SFV, SFIII3s. Abbiamo dunque M. Bison [per comodità utilizzeremo la nomenclatura occidentale] che, a capo del suo esercito Shadaloo brama ancora di ottenere il supremo potere e, nei ritagli di tempo, di dominare il mondo.
Nella fattispecie, un piano ordito dal suo generale F.A.N.G. (il nuovo personaggio che ha rimpiazzato Sagat) prevede di amplificare il suo Psycho Power sfruttando i sentimenti negativi – paura, angoscia, dolore, disperazione, rabbia – della popolazione mondiale. Per fare ciò, l'esercito mette in orbita 7 lune artificiali, capaci di causare disturbi e disagi alle metropoli sottostanti, o infine di schiantarsi su di esse provocando danni incalcolabili. Per comandare queste lune sono però necessarie delle chiavi che qualcuno é riuscito a trafugare e ad inviare ai più forti lottatori del mondo: uno di questi, l'unico al corrente dell'identità dell'infiltrato, é Rashid del Vento Turbolento.
Nel frattempo, Charlie Nash torna in vita grazie all'opera di una misteriosa ragazza che si fa chiamare Helen – o Helena – e che fa capo a un individuo ancora più misterioso di nome Lord Urien. Sebbene l'unico desiderio del militare sia quello di vendicarsi di M. Bison, sarà ben presto chiaro che le sue uniche forze non saranno sufficienti per contrastare Shadaloo. Infine, mentre Ryu combatte con se stesso e coi suoi demoni interiori, un altro demone fa la sua comparsa: si tratta di Necalli, una creatura mitologica che invade il mondo durante le grandi crisi, divorando i corpi e le anime dei lottatori più forti.
In questo guazzabuglio catastrofico/mistico/negromantico/mitologico, il giocatore per la maggior parte del tempo non dovrà fare altro che stare seduto a guardare mentre i personaggi viaggiano da una parte all'altro del mondo, s'incontrano, dialogano e – naturalmente – menano le mani. “Modalità cinematografica” ci é stata promessa e modalità cinematografica abbiamo avuto: la storia si snoda infatti lineare come un filo a piombo senza concedere all'utente la benché minima possibilità di scelta, neppure su quale lottatore impersonare nei vari scontri.
Intendiamoci: ciascun personaggio ha la sua parte, per piccola che possa essere, e andrà utilizzato almeno una volta nell'arco della vicenda. Il problema é che per alcuni di essi una volta é decisamente troppo poca, mentre per altri sono troppe anche solo due, specie considerando che la difficoltà aumenta progressivamente. Tradotto in soldoni, questo significa che potreste trovarvi ad utilizzare il vostro personaggio preferito solo all'inizio, quando le cose sono oltremodo facili, ed essere obbligati ad impazzire con qualcuno che non é nelle vostre corte negli scontri finali, molto più ostici; peggio ancora, potreste scoprire che il vostro eroe combatte solo una volta, mentre sarete chiamati a impersonare ripetutamente qualcuno che proprio non amate.
Nel complesso parliamo di una trentina di scontri spalmati nell'arco di circa 4 ore di dialoghi e siparietti, con anche Dolls e soldati Shadaloo tra gli avversari, e nessun vero colpo di scena. Molti personaggi – persino Ryu a nostro parere – rimangono in secondo piano, con giusto Nash e Rashid a tenere banco, quest'ultimo anche con scenette comiche contrastate solo dal vulcanico Zangief; tra i cattivi, probabilmente daremmo la palma di più saggio e pragmatico al pugile Balrog (ed é tutto dire). Volendo rigiocare da capo l'esperienza, per esempio a difficoltà Extra, probabilmente saltereste tutti i dialoghi per andare subito al sodo: a quel punto potreste anche arrivare ai titoli di coda in meno di due ore (game-over permettendo).
In conclusione non possiamo dire di essere completamente soddisfatti da questa “modalità storia generale” che troppo ricalca gli esperimenti fallimentari di altri titoli (Soul Calibur su tutti) e certo non offre al giocatore singolo la soddisfazione duratura che una vera modalità Arcade, o una storia più articolata, avrebbe fornito. A monte di tutto c'é però da dire che una modalità storia tiepida é pur sempre meglio di nessuna modalità storia, e per un gioco in cui il multiplayer ha sin dal lancio rappresentato la modalità principe non é poi così poco.
Ricordiamoci infine che parliamo di un add-on gratuito: può piacere o non piacere, ma certo non chiederemo il rimborso…