Super Mario Bros Wonder è il Mario 2D che non avevate mai visto prima

Come le idee e la bizzarria di Super Mario Bros. Wonder lo rendono la prima, vera innovazione nella serie bidimensionale dal 1990

Super Mario Bros Wonder è il Mario 2D che non avevate mai visto prima

Che cambio di paradigma che è Super Mario Bros. Wonder. Un qualcosa che avevamo già visto, varie volte, nei Mario tridimensionali: Super Mario 64 fu la rivoluzione del genere platform tutto, il gioco che lo portò in un'altra dimensione, letteralmente; Super Mario Galaxy giocava con le sue leggi più rigide, con la gravità che non era più il nemico principale del giocatore e con la rigida geometria delle piattaforme in secondo pieno rispetto alla rotondità di pianeti di varie forme e dimensioni; l'ampiezza dei mondi di Super Mario Odyssey, tutti da esplorare, quasi rende difficile definirlo un platform vero e proprio, una categorizzazione che gli sta decisamente stretta.

Super Mario Bros Wonder è il Mario 2D che non avevate mai visto prima

Lo stesso non era mai successo per quanto riguarda i capitoli bidimensionali della serie. Sicuramente nel corso degli anni avevamo avuto modo di vedere qualche piacevole innovazione, come la possibilità di esplorare mappe sempre complesse e intricate, scoprendone i segreti attraverso le uscite nascoste dei livelli; ci siamo genuinamente divertiti e siamo rimasti sorpresi da power up sempre intriganti e sfiziosi e genuinamente divertenti; abbiamo salutato con iniziale diffidenza un comparto multigiocatore che invece si è poi rivelato brillantissimo. Eppure, mai niente che mettesse in discussione e che sfidasse le regole stesse del platform, rimaste invece sostanzialmente invariate.

Anche se ciò non è mai stato necessariamente un problema, dato che queste stesse regole soggiacevano a splendidi esempi di level design, è innegabile che ci fosse un certo bisogno di rinnovamento, di un qualcosa che almeno provasse a stravolgere la certo godibilissima, ma comunque monolitica rigidità del gameplay. Da Super Mario World (e tirando fuori dalla discussione Super Mario World 2: Yoshi's Island, talmente differente dalla tradizione della serie da non essere quasi collocabile al suo interno), non c'è stata nessuna reale evoluzione, mai nulla che provasse, con coraggio, a ribaltare il tavolo. I giochi della serie “New” sono tali solo nel nome, dato che giocarci è un'esperienza tutto sommato sovrapponibile a quella del loro illustre predecessore del 1990.

Super Mario Bros. Wonder è il primo tentativo di provare a stravolgere le regole e le dinamiche dei Mario bidimensionali. A una prima occhiata potrebbe sembrare che lo faccia in maniera conservatrice, che tutti i suoi frizzi e lazzi siano solo espedienti volti a catturare l'attenzione e nulla più; mirabili, certo, scanzonati, ma anche un po' troppo leggeri. Indubbiamente è quello che accade in alcuni dei suoi livelli, soprattutto i primi, quando le idee che stanno loro dietro non sono così creative e forti o magari nulla hanno a che fare con la ludica in senso più stretto. Ma per quanto riguarda il resto, e si tratta della parte più consistente, il gioco riesce a proporre un'alternativa alla sua decennale tradizione fatta di sfrenate corse e precisi salti.

Super Mario Bros Wonder è il Mario 2D che non avevate mai visto prima

Per dirla in maniera più semplice e diretta: il level design calibrato al millimetro non è più la cosa più importante; ciò che è maggiormente importante è indurre nel giocatore una continua sensazione di meraviglia, attraverso situazioni che si fanno apprezzare per le loro bizzarre dinamiche e i loro colorati eventi. E allora cambiano le prospettive, con un Mario inquadrato addirittura dall'alto, si stravolge il tempo, che rallenta e accelera in maniera imprevedibile, cambia la gravità, cambia Mario stesso, che si trasforma persino in alcuni dei suoi nemici.

Eccola la vera rivoluzione. Stavolta il level design, la pietra angolare sulla quale gli edifici ludici di tutti i precedenti Mario erano eretti, non è più fondamenta. Non è importante che esalti le abilità necessarie per arrivare alla fine di ogni livello, ma che caratterizzi ognuno di essi. I livelli più impegnativi, che mettono sempre il povero Mario in pericolo grazie a una combinazione di trappole, dispositivi e nemici piazzati in maniera strategica, sono quelli che maggiormente somigliano ai giochi del passato; ma nella maggior parte dei casi c'è proprio un diverso feeling a connotare l'esperienza, perché diverso è il ritmo.

Il focus non risiede più nel correre e saltare attraverso piattaforme e buche distribuiti con una sapienza quasi artigianale, ma arrivare al momento in cui tutto esplode e la stramberia erutta. Per certi versi il fluire del gioco ha una doppia faccia: da un lato, il consueto e tranquillo platforming, dall'altra il sovraccarico di bizzarria. Funziona? Sì, anche se quando si passa dall'una all'altra si avverte quasi un inciampo, in maniera sottile ma comunque percepibile.

Ci erano già stati giochi che avevano provato a rompere le dinamiche tradizionali del platform bidimensionale attraverso curiosi stravolgimenti: Rayman Origins e Rayman Legends, per esempio; o Donkey Kong Country Returns e il suo sottovalutatissimo seguito, Tropical Freeze (Tramonto Tribale è uno dei migliori livelli platform di sempre, in assoluto). Lo facevano in maniera coerente, inserendo tali situazioni in maniera organica e fluida all'interno dei livelli. Super Mario Bros. Wonder fa la stessa cosa, ma in maniera meno ponderata ed elegante, dato che a scatenarle è l'ottenimento di uno specifico oggetto, il Seme Meraviglia; ma c'è un vantaggio, che risiede nel fatto che così si possono raggiungere picchi inusitati di bizzarria, perché si può tranquillamente rompere la coerenza del livello stesso, in qualunque modo.

Super Mario Bros Wonder è il Mario 2D che non avevate mai visto prima

Per certi versi l'iconico power up del gioco, la trasformazione in elefante, è la perfetta rappresentazione del suo spirito: è davvero troppo grande per livelli concepiti per il Mario in dimensioni standard, è fin troppo potente, ma a chi importa! È completamente fuori contesto, è un qualcosa che potrebbe essere stato partorito da una qualche sorta di allucinato sogno, ma è perfetto per la sfacciata bizzarria sulla quale il gioco è costruito.

Attenzione, non fraintendiamo: Super Mario Bros. Wonder non è assolutamente un platform blando, nemmeno al di fuori dei suoi strambi momenti. Il level design non sarà il migliore nella serie, ma si attesta comunque su buonissimi livelli: semplicemente, il focus e lo spirito del gioco risiedono altrove. Si tratta di una produzione che, in maniera coraggiosa, sfida le tradizioni della serie e con esse si accapiglia gioiosamente, e anche se il risultato non è sempre perfettamente centrato una cosa è certa: è un Mario bidimensionale come mai si era visto prima, e quello dal quale sarà impossibile tornare indietro. È per questo motivo che non sarebbe sbagliato definirlo come il primo, vero Mario 2D moderno: tanto basta per renderlo a suo modo storico.

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