The Elder Scrolls Online
di
Valerio De Vittorio
Dopo averlo provato approfonditamente durante la fase beta un paio di mesi fa, The Elder Scrolls Online torna sulle nostre pagine nella sua versione definitiva. Non possiamo permetterci di valutarlo in maniera completa viste le dimensioni del prodotto, assegnandogli un voto, ma sicuramente siamo già abbastanza dentro all'universo del titolo Bethesda da potervi raccontare come sta andando e darvi un'impressione di massima sul prodotto. Insomma, vale la pena investire soldi e ore della propria vita in questo nuovo MMORPG?
Di cosa si tratta
The Elder Scrolls Online é molto semplicemente l'incarnazione multiplayer dell'esperienza ruolistica che abbiamo potuto imparare ad amare della saga Bethesda. The Elder Scrolls da sempre ha significato un mondo tridimensionale liberamente esplorabile, totalmente aperto alla volontà del giocatore. Non ci sono scelte iniziali particolarmente vincolanti ma piuttosto é il modo in cui si affronta l'esperienza a forgiare la nostra storia e ovviamente le caratteristiche del nostro avatar. Buoni o cattivi, ladri o maghi, seduttori o bruti, con tutte le sfumature che questi e molti altri orientamenti possono permettere. Ma é possibile trasporre una libertà del genere in un mondo online persistente popolato da centinaia di giocatori? A questa domanda avevamo parzialmente risposto in fase di anteprima, dopo che la beta aveva da un lato convinto per alcuni aspetti e mostrato diverse criticità in altri ambiti.
Come da tradizione la nostra avventura prende il via con la creazione del proprio personaggio. La trama ci trasporta in una Tamriel devastata da Molag Bal che un millennio prima degli avvenimenti di Skyrim, sta cercando di fondere Oblivion con Nirn, con creature demoniache e mostruosità assortite pronte ad invadere ogni luogo. Tre alleanze cercano di ristabilire l'ordine e noi potremo scegliere a quale causa votarci. Daggerfall Covenant, Ebonheart Pack e Aldmeri Dominion raccolgono tre razze differenti ciascuna. Rispettivamente abbiamo Bretoni, Redguard e Orc per la prima, Uomini del Nord, Dark Elf e Argonian per la seconda e High Elf, Wood Elf e Khajiit. La scelta della razza é importante quanto quella della classe, visto che va ad influenzare alcune caratteristiche dell'avatar, ma come vedremo in seguito in realtà il sistema di personalizzazione e crescita del proprio personaggio é talmente flessibile da ovviare ampiamente a queste possibili limitazioni. E a proposito di limitazioni, segnaliamo come l'acquisto della Imperial Edition permette di superare il vincolo dettato dalla fazione, lasciando al giocatore libera scelta di razza e di bandiera alla quale votarsi, rovinando non poco la credibilità del lore in realtà.
Il passaggio successivo é quindi la selezione della classe tra le quattro disponibili. Non sono molte e a dir poco generiche, ma come anticipato, The Elder Scrolls può vantare una personalizzazione davvero notevole, rendendo di fatto questa scelta un primo piccolo passo in quello che sarà un processo lungo tutta la propria esperienza di gioco, durante la quale diverse altre decisioni contribuiranno a rendere unico il proprio alter ego virtuale. Infine avrete di che divertirvi nel personalizzare l'aspetto estetico grazie ad un buon editor.
Una volta catapultati nel mondo di gioco, si affronta una prima missione introduttiva, identica per tutti, che ci istruisce sulle basi della trama e ovviamente ci dà una prima infarinatura sul complesso ed articolato gameplay. Lo stile di gioco richiama subito alla memoria quello tipico della serie, partendo dalla visuale in prima persona con i due tasti del mouse che controllano i rispettivi arti. A questi é possibile associare arma, scudo o magie in base alla classe ed alle skill che avremo a disposizione. Si può saltare e schivare, consumando la barra della Stamina, caratterizzando così un sistema di combattimento decisamente votato all'azione. Agli scontri molto fisici si affiancano le abilità che ovviamente non possono mettere in pausa l'azione, come accade ad esempio in Skyrim nel quale possiamo comodamente scegliere dal menu quale magia utilizzare. In The Elder Scrolls Online si ricorre ad una più canonica barra delle skill, ovviamente personalizzabile con quelle che si apprenderanno procedendo di livello, ed assegnate ai numeri della tastiera.
Esplorazione ed immersione
The Elder Scrolls Online affronta il genere degli MMORPG con una certa personalità, cercando di miscelare caratteristiche distintive della serie con la tradizione di questa particolare categoria di giochi. La costruzione delle quest, prima di tutto, avvicina il titolo più agli RPG single player che non alle esperienze di massa. Il mondo di gioco, ad esempio, é molto vasto ma diviso in zone non particolarmente popolate, suddividendo così la mole di gente collegata ai server. Inoltre si percepisce una certa desolazione esplorando le bellissime aree disegnate dagli artisti di Bethesda. Gli NPC sono presenti in numero scarso, concentrati coerentemente nelle aree abitate. Pochi di questi sono interattivi e forniscono quest, con un "journal" che si arricchisce a fatica di cose da fare.
Ciò non significa girovagare senza scopo, comunque, perché la scelta é stata di proporre missioni lunghe ed articolate, suddivise in più fasi. Il rovescio della medaglia é un livello di soddisfazione scarso e soprattutto una lentezza nella progressione che ha del letargico. Non parliamo necessariamente di un difetto, una volta gli MMORPG funzionavano più o meno tutti così, ma oggi questa scelta stona un po'. In un prodotto single player con una trama sviluppata e coinvolgente, ciò può funzionare più che bene, al contrario qui si fatica a lasciarsi inghiottire dall'esperienza. Superato questo scoglio, che comunque per molti utenti potrebbe non necessariamente rappresentare un elemento di scoraggiamento, The Elder Scrolls Online é un prodotto che ha molto da offrire. Come si diceva, non vi sono praticamente quest brevi, ma poche e corpose missioni da portare a termine. Niente uccisioni in serie o banali commissioni da fare. Quasi tutto quello che faremo sembra avere un peso più consistente, o almeno questa é l'idea, visto che seguire una trama poco entusiasmante non sempre é facile e gratificante. Appoggiamo comunque la volontà di cambiare passo in questo senso.
Di cosa si tratta
The Elder Scrolls Online é molto semplicemente l'incarnazione multiplayer dell'esperienza ruolistica che abbiamo potuto imparare ad amare della saga Bethesda. The Elder Scrolls da sempre ha significato un mondo tridimensionale liberamente esplorabile, totalmente aperto alla volontà del giocatore. Non ci sono scelte iniziali particolarmente vincolanti ma piuttosto é il modo in cui si affronta l'esperienza a forgiare la nostra storia e ovviamente le caratteristiche del nostro avatar. Buoni o cattivi, ladri o maghi, seduttori o bruti, con tutte le sfumature che questi e molti altri orientamenti possono permettere. Ma é possibile trasporre una libertà del genere in un mondo online persistente popolato da centinaia di giocatori? A questa domanda avevamo parzialmente risposto in fase di anteprima, dopo che la beta aveva da un lato convinto per alcuni aspetti e mostrato diverse criticità in altri ambiti.
Come da tradizione la nostra avventura prende il via con la creazione del proprio personaggio. La trama ci trasporta in una Tamriel devastata da Molag Bal che un millennio prima degli avvenimenti di Skyrim, sta cercando di fondere Oblivion con Nirn, con creature demoniache e mostruosità assortite pronte ad invadere ogni luogo. Tre alleanze cercano di ristabilire l'ordine e noi potremo scegliere a quale causa votarci. Daggerfall Covenant, Ebonheart Pack e Aldmeri Dominion raccolgono tre razze differenti ciascuna. Rispettivamente abbiamo Bretoni, Redguard e Orc per la prima, Uomini del Nord, Dark Elf e Argonian per la seconda e High Elf, Wood Elf e Khajiit. La scelta della razza é importante quanto quella della classe, visto che va ad influenzare alcune caratteristiche dell'avatar, ma come vedremo in seguito in realtà il sistema di personalizzazione e crescita del proprio personaggio é talmente flessibile da ovviare ampiamente a queste possibili limitazioni. E a proposito di limitazioni, segnaliamo come l'acquisto della Imperial Edition permette di superare il vincolo dettato dalla fazione, lasciando al giocatore libera scelta di razza e di bandiera alla quale votarsi, rovinando non poco la credibilità del lore in realtà.
Il passaggio successivo é quindi la selezione della classe tra le quattro disponibili. Non sono molte e a dir poco generiche, ma come anticipato, The Elder Scrolls può vantare una personalizzazione davvero notevole, rendendo di fatto questa scelta un primo piccolo passo in quello che sarà un processo lungo tutta la propria esperienza di gioco, durante la quale diverse altre decisioni contribuiranno a rendere unico il proprio alter ego virtuale. Infine avrete di che divertirvi nel personalizzare l'aspetto estetico grazie ad un buon editor.
Una volta catapultati nel mondo di gioco, si affronta una prima missione introduttiva, identica per tutti, che ci istruisce sulle basi della trama e ovviamente ci dà una prima infarinatura sul complesso ed articolato gameplay. Lo stile di gioco richiama subito alla memoria quello tipico della serie, partendo dalla visuale in prima persona con i due tasti del mouse che controllano i rispettivi arti. A questi é possibile associare arma, scudo o magie in base alla classe ed alle skill che avremo a disposizione. Si può saltare e schivare, consumando la barra della Stamina, caratterizzando così un sistema di combattimento decisamente votato all'azione. Agli scontri molto fisici si affiancano le abilità che ovviamente non possono mettere in pausa l'azione, come accade ad esempio in Skyrim nel quale possiamo comodamente scegliere dal menu quale magia utilizzare. In The Elder Scrolls Online si ricorre ad una più canonica barra delle skill, ovviamente personalizzabile con quelle che si apprenderanno procedendo di livello, ed assegnate ai numeri della tastiera.
Esplorazione ed immersione
The Elder Scrolls Online affronta il genere degli MMORPG con una certa personalità, cercando di miscelare caratteristiche distintive della serie con la tradizione di questa particolare categoria di giochi. La costruzione delle quest, prima di tutto, avvicina il titolo più agli RPG single player che non alle esperienze di massa. Il mondo di gioco, ad esempio, é molto vasto ma diviso in zone non particolarmente popolate, suddividendo così la mole di gente collegata ai server. Inoltre si percepisce una certa desolazione esplorando le bellissime aree disegnate dagli artisti di Bethesda. Gli NPC sono presenti in numero scarso, concentrati coerentemente nelle aree abitate. Pochi di questi sono interattivi e forniscono quest, con un "journal" che si arricchisce a fatica di cose da fare.
Ciò non significa girovagare senza scopo, comunque, perché la scelta é stata di proporre missioni lunghe ed articolate, suddivise in più fasi. Il rovescio della medaglia é un livello di soddisfazione scarso e soprattutto una lentezza nella progressione che ha del letargico. Non parliamo necessariamente di un difetto, una volta gli MMORPG funzionavano più o meno tutti così, ma oggi questa scelta stona un po'. In un prodotto single player con una trama sviluppata e coinvolgente, ciò può funzionare più che bene, al contrario qui si fatica a lasciarsi inghiottire dall'esperienza. Superato questo scoglio, che comunque per molti utenti potrebbe non necessariamente rappresentare un elemento di scoraggiamento, The Elder Scrolls Online é un prodotto che ha molto da offrire. Come si diceva, non vi sono praticamente quest brevi, ma poche e corpose missioni da portare a termine. Niente uccisioni in serie o banali commissioni da fare. Quasi tutto quello che faremo sembra avere un peso più consistente, o almeno questa é l'idea, visto che seguire una trama poco entusiasmante non sempre é facile e gratificante. Appoggiamo comunque la volontà di cambiare passo in questo senso.
The Elder Scrolls Online
The Elder Scrolls Online
Con questa prima analisi di The Elder Scrolls Online abbiamo cercato di darvi un'idea di massima di cosa vi attende sui server Bethesda. Un'esperienza che cerca di ibridare i canoni della serie con il genere dei GDR massivi. Il risultato non é sempre riuscito e diverse scelte sono difficili da digerire sopratutto per gli amanti del genere. D'altro canto gli appassionati del singleplayer di Skyrim e soci potrebbero trovare pane per i propri denti, anche se la campagna principale non può offrire lo stesso grado di immersione dei predecessori. Tecnicamente siamo ai vertici della categoria, non tanto per le prodezze del motore grafico, comunque valido, ma per una direzione artistica molto riuscita. Il PvP poi, é interessante e promettente, ma solo altre decine di ore sui server ci permetteranno di esprimere un giudizio definitivo. Per ora vi invitiamo a porci qualsiasi domanda qui sotto, e continuate a seguirci per tutti i prossimi aggiornamenti.