The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses
di
Roberto Vicario
I ricordi sono merce rara. Si plasmano in maniera personale nella memoria di ognuno di noi, e hanno il poter di rievocare momenti e situazioni che sanno farci commuovere, sorridere e sognare.
Tutte queste sensazioni si sono percepite in maniera estremamente tangibile su ogni singolo appassionato che venerdì 24 maggio si é presentato al Teatro degli Arcimboldi di Milano, per assistere alla premiére di The Legend of Zelda: Symphony of the Godness - Master Quest.
Lo spettacolo, inizialmente proposto in un ristretto tour di tre date (Stati Uniti, Europa e Giappone) é stato riproposto all'interno di un tour più corposo, chiamato per l'appunto Master Quest - che ha toccato molte più città sia nel vecchio continente che negli Stati Uniti.
Quella di Milano é stata la prima tappa italiana, un evento che ha spinto tantissimi fan di Zelda, provenienti da tutte le regioni d'Italia (Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Calabria, tra le tante) a presentarsi a teatro, carichi di entusiasmo. Eravamo presenti anche noi, e vi raccontiamo come é andata.
Ad aprire il concerto - diviso in tre grossi atti - é stato un bellissimo Overture che ci ha raccontato in pochissimi minuti il tema della serata: ripercorrere la storia della saga di Zelda attraverso la musica.
Prima di iniziare questo lungo viaggio, il produttore esecutivo dello spettacolo, Jason Michael Paul, é salito sul palco, spiegando che questo non era un concerto sinfonico come tutti gli altri, e che da fan eravamo liberi di esprimere il nostro entusiasmo come preferivamo ed in qualsiasi momento.
L'orchestra diretta dalla brava Amy Andersson era composta da 90 elementi misti tra strumenti classici e coro. La maggior parte di questi elementi - piccolo orgoglio da sottolineare - era composta da musicisti italiani. A supporto dell'orchestra c'era un telo che proiettava parallelamente alla musica le immagini dei temi suonati, una scelta ottima per coinvolgere in questo spettacolo non solo l'udito ma anche la vista.
La bellezza dello spettacolo é stata inoltre avvalorata da un'acustica praticamente perfetta, che ci ha permesso di percepire al meglio ogni singolo fiato, arco o percussione. Non é mancata qualche piccola incertezza - comprensibile dato che tutto lo spettacolo é stato arrangiato partendo da dei semplici chiptune - ma nel complesso definire maestoso quello che le nostre orecchie hanno ascoltato é quasi riduttivo.
Non possiamo ovviamente non parlare della scaletta. Riprendendo la scaletta di arrangiamenti nata dalla collaborazione con Chad Seiter (compositore, tra l'altro, della serie televisiva Fringe) nel corso dei tre atti abbiamo potuto assistere a momenti estrapolati da Ocarina of Time, The Wind Waker, Twilight Princess e da A Link to the Past. A questi si sono poi sommati altri passaggi che hanno riportato la nostra memoria a tempi più recenti, come Skyward Wars o A Link Between Worlds, e ad altri ancora più storici come il tema di Majora's Mask.
In queste oltre due ore di concerto c'é stato spazio anche per tre video di Shigeru Miyamoto, Eiji Aonuma e Koji Kondo. I tre pilastri di Nintendo hanno raccontato qualche curiosità sull'universo di Zelda, spiegando come la musica all'interno della saga abbia sempre rappresentato un elemento fondamentale nel racconto della storia.
Alla fine del concerto c'é stato anche uno omaggio per i fan con delle bonus track che hanno letteralmente infiammato la platea che, una volta concluso lo spettacolo, ha omaggiato l'orchestra con oltre cinque minuti di scroscianti applausi e standing ovation.
Quello di venerdì non é stato un semplice spettacolo musicale, ma un tributo vero e proprio a Link, Zelda, Hyrule, Miyamoto e ovviamente a Kondo. Un momento in cui l'emozione si poteva percepire pienamente nell'aria che si respirava agli Arcimboldi, consci del fatto che si era protagonisti di un evento più unico che raro.
Tutti sono usciti con una convinzione: partendo da un semplice chip MMC1 e arrivando ad un vero e proprio teatro con orchestra sinfonica, Link ha fatto davvero tantissima strada…
Tutte queste sensazioni si sono percepite in maniera estremamente tangibile su ogni singolo appassionato che venerdì 24 maggio si é presentato al Teatro degli Arcimboldi di Milano, per assistere alla premiére di The Legend of Zelda: Symphony of the Godness - Master Quest.
Lo spettacolo, inizialmente proposto in un ristretto tour di tre date (Stati Uniti, Europa e Giappone) é stato riproposto all'interno di un tour più corposo, chiamato per l'appunto Master Quest - che ha toccato molte più città sia nel vecchio continente che negli Stati Uniti.
Quella di Milano é stata la prima tappa italiana, un evento che ha spinto tantissimi fan di Zelda, provenienti da tutte le regioni d'Italia (Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Calabria, tra le tante) a presentarsi a teatro, carichi di entusiasmo. Eravamo presenti anche noi, e vi raccontiamo come é andata.
La potenza della musica
Ad aprire il concerto - diviso in tre grossi atti - é stato un bellissimo Overture che ci ha raccontato in pochissimi minuti il tema della serata: ripercorrere la storia della saga di Zelda attraverso la musica.
Prima di iniziare questo lungo viaggio, il produttore esecutivo dello spettacolo, Jason Michael Paul, é salito sul palco, spiegando che questo non era un concerto sinfonico come tutti gli altri, e che da fan eravamo liberi di esprimere il nostro entusiasmo come preferivamo ed in qualsiasi momento.
L'orchestra diretta dalla brava Amy Andersson era composta da 90 elementi misti tra strumenti classici e coro. La maggior parte di questi elementi - piccolo orgoglio da sottolineare - era composta da musicisti italiani. A supporto dell'orchestra c'era un telo che proiettava parallelamente alla musica le immagini dei temi suonati, una scelta ottima per coinvolgere in questo spettacolo non solo l'udito ma anche la vista.
La bellezza dello spettacolo é stata inoltre avvalorata da un'acustica praticamente perfetta, che ci ha permesso di percepire al meglio ogni singolo fiato, arco o percussione. Non é mancata qualche piccola incertezza - comprensibile dato che tutto lo spettacolo é stato arrangiato partendo da dei semplici chiptune - ma nel complesso definire maestoso quello che le nostre orecchie hanno ascoltato é quasi riduttivo.
Non possiamo ovviamente non parlare della scaletta. Riprendendo la scaletta di arrangiamenti nata dalla collaborazione con Chad Seiter (compositore, tra l'altro, della serie televisiva Fringe) nel corso dei tre atti abbiamo potuto assistere a momenti estrapolati da Ocarina of Time, The Wind Waker, Twilight Princess e da A Link to the Past. A questi si sono poi sommati altri passaggi che hanno riportato la nostra memoria a tempi più recenti, come Skyward Wars o A Link Between Worlds, e ad altri ancora più storici come il tema di Majora's Mask.
In queste oltre due ore di concerto c'é stato spazio anche per tre video di Shigeru Miyamoto, Eiji Aonuma e Koji Kondo. I tre pilastri di Nintendo hanno raccontato qualche curiosità sull'universo di Zelda, spiegando come la musica all'interno della saga abbia sempre rappresentato un elemento fondamentale nel racconto della storia.
Alla fine del concerto c'é stato anche uno omaggio per i fan con delle bonus track che hanno letteralmente infiammato la platea che, una volta concluso lo spettacolo, ha omaggiato l'orchestra con oltre cinque minuti di scroscianti applausi e standing ovation.
Quello di venerdì non é stato un semplice spettacolo musicale, ma un tributo vero e proprio a Link, Zelda, Hyrule, Miyamoto e ovviamente a Kondo. Un momento in cui l'emozione si poteva percepire pienamente nell'aria che si respirava agli Arcimboldi, consci del fatto che si era protagonisti di un evento più unico che raro.
Tutti sono usciti con una convinzione: partendo da un semplice chip MMC1 e arrivando ad un vero e proprio teatro con orchestra sinfonica, Link ha fatto davvero tantissima strada…
The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses
The Legend of Zelda: Symphony of the Goddesses
Un'emozione unica e difficilmente descrivibile. Il concerto dedicato alla saga di Zelda é un evento che qualsiasi appassionato non deve assolutamente perdere. Se non avete avuto la possibilità di partecipare alla premieré milanese, il 15 novembre di quest'anno le spettacolo tornerà con una nuova data a Roma. Cercate di esserci!