This Is (Second) Living

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Il postino suona sempre due volte. Mentre l'elegante tagliacarte dal manico in avorio fa sgusciare la lettera dal suo bianco involucro, l'odore di inchiostro inebria le narici. La carta si dischiude. Invito: lancio europeo di Playstation 3. Giovedì 22 marzo dalle ore 22,00 bla bla bla... Cosa? Second Life? Ma questo non è il solito invito. Allora via il postino, il tagliacarte, l'inchiostro sulla carta e tutte le altre anticaglie del secolo passato. Erase and rewind. L'avviso acustico dell'email fa sobbalzare tutte le finestre aperte con Vista sui miei programmi. Carico il client di Second Life e faccio il loggaggio. Dentro. This is living, come dice il banner dell'evento. Questa è vita, anzi: questa è (seconda) vita.


L'appuntamento è su un'isola appositamente creata appositamente per il lancio europeo di Ps3. E' nel quartiere dei Parioli, quello vero, quello su Second Life. Le coordinate sono chiare: Virtual Italian Parks, 30, 160, 40. Entro sul sito www.virtualitalianparks.it che ha organizzato l'evento e trovo lo SLURL, che non è un'espressione fumetti (quella è SLURP), basta un click e il mio avatar (Erther Halasy) viene teleportato sull'isola. Qui non siamo sull'isola dove gli scarti della televisione vanno in vacanza per perdere peso e ingrassare il portafoglio. Non c'è la Ventura ma c'è molto di più. C'è un intero set cinematografico ricostruito perfettamente con quella maniacale cura del dettaglio che anima solo i veri modellisti, quelli che costruiscono miniature con semplici fiammiferi. Un'isola con un albergo, il Paradis3, dove abitano gli inquilini del film. Alt. Quale film? This is living (www.thisisliving.it). E' la pellicola girata da Sony come fulcro della sua campagna promozionale per Ps3. non bastava uno spot o un trailer, come farebbe un comune mortale. Ma un pizzico di megalomania può essere perdonata quando si tratta di sparare sul mercato globale un marchio colossale come Ps3.


Quindi gli ospiti di Sony su SL sono stati accolti all'interno di una scenografia virtuale che hanno potuto visitare e interagire in assoluta libertà. Peccato per i soliti problemi tecnici dello streaming video, che hanno impedito a numerosi partecipanti di vedere in anteprima il film. Si sa: la seconda vita cammina gattoni nella sua infanzia tecnologica. C'è tempo per crescere, purché queste iniziative proseguano. Ma il bello deve ancora venire. Durante la proiezione ecco il colpo di scena: entrano in campo gli attori in carne ed ossa digitali. Veri e propri avatar che riproducono la loro controparti cinematografiche. Cambio di realtà: usciamo dal set cinematografico per entrare nel film, alzandoci dalle nostre poltroncine per trasformarci in co-protagonisti. Ecco la voce ufficiale di Bruno Echegaray, al secolo Bruno Cerboni, il fondatore di Virtual Italian Parks: "Al fine di avere la massima navigabilità e fruibilità del prodotto, l'albergo Paradis3 è ricostruito interamente in un'isola completamente dedicata e adiacente a Parioli (la Sim italiana tra le più frequentate di Second Life). Oltre alla location, sono presenti gli avatar di tutti gli inquilini dell'albergo: Bubba un rifugiato di 35 anni proveniente da Haiti, Bruce leggendario conduttore di quiz televisivi, Plato irresistibile calciatore venezuelano, HotDog criminale incallito, Lucia la sua compagna, Kovac luogotenente diventato combattente autonomo, Keji enigmatico samurai e Cherry, classica "bambola" di origini svedesi. La riproduzione fedele dei singoli avatar è garantita oltre che nell'aspetto fisico anche nelle gestualità e nei dialoghi." Il breve tempo per salire sull'Olimpo della celebrità hollywoodiana e già inizia il conto alla rovescia per la mezzanotte. Che succederà? Verranno recapitate porta a porta le Ps3 direttamente da una delle formose pin-up di "this is living"? Neanche il tempo di indossare la mia maglietta leopardata che suona la mezzanotte e... pum! si sentono gran botti, esplosioni, colpi di cannone. Capodanno? No. Assistiamo alla scena del film in cui esplodono valigie piene di soldi. Pausa: parlare di soldi in SL è come parlare di acqua nel deserto. Per chi, come me, vive a Genova, tutto ciò è come aprire la gabbia del leone. Ma niente. Sbracciandomi nel tentativo di arraffare quanti più bigliettoni potessi, scopro che siamo davvero al cinema, veri protagonisti di una realtà virtuale. Però la voglia della Ps3 è così reale...