Titan Quest
di
Guidati da Brian Sullivan, già famoso per la sua partecipazione alla realizzazione della serie di Age of Empires, i neonati Iron Lore si ripropongono un obiettivo a dir poco ardito: quello di ripetere il fenomenale successo di Diablo, il famosissimo Hack&Slash, spesso considerato il capostipite degli RPG d'azione. Secondo Sullivan il capolavoro Blizzard sarebbe dovuto essere il gioco più plagiato (o scopiazzato) della storia, ma in realtà tutti i giochi prodotti in seguito non sono mai riusciti a cogliere l'essenza stessa del gameplaying originale, col risultato di apparire per lo più piatti, ripetitivi e banali accusa che invero a posteriori è stata fatta al genere in generale, compresi Diablo e DiabloII.
Nasce così il progetto di Titan Quest, il quale presenta una trama che si snoda su tre distinte regioni del mondo antico: la Grecia, l'Egitto e la via della Seta. Il protagonista guidato e creato dal giocatore verrà inviato dagli Dei dell'Olimpo a compiere una cerca per trovare il sistema di imprigionare nuovamente i Titani, creature ataviche anteriori agli stessi Numi che, essendo state imprigionate da Zeus in una battaglia ancestrale, sono finalmente riuscite a liberarsi. Dopo il primo terzo della trama, che ovviamente si svolge in Grecia e ci metterà al cospetto di creature come centauri, fauni, ciclopi e arpie, l'azione si sposterà nei deserti alle sponde del Nilo dove fronteggiare scorpioni, rettili e mummie, per poi avere il suo rush finale nelle verdeggianti pianure asiatiche, costeggiando la Grande Muraglia cinese e affrontando creature sicuramente bislacche agli occhi di noi occidentali.
Secondo la parola degli sviluppatori (confermata dagli screenshot rilasciati) il luogo dove si svolgerà l'azione influenzerà non solo il campo di battaglia e il tipo di avversari, ma anche lo stile delle armi, delle armature e dell'equipaggiamento a disposizione del personaggio. A proposito di equipaggiamento, Sullivan ha garantito che in Titan Quest mai e poi mai si verificheranno situazioni secondo cui alla sconfitta di un avversario si avrà la selezione casuale del tesoro rinvenuto, soprattutto per quanto concerne le armi impugnate: se il nemico sconfitto ha in mano una spada lascerà cadere una spada, se brandisce una lancia sarà questa a cadere in terra, e soprattutto basta coi lupi che conservano tra le pieghe della pelliccia spadoni a due mani.
Altrettanto interessante sembrerebbe essere il sistema di classi del personaggio, che consisterà nello scegliere due "campi" fra otto a disposizione, per un totale di (matematica aiutaci) ventotto combinazioni possibili. Ciascuno dei campi selezionati garantirà ben venti abilità speciali differenti, per un totale pertanto di quaranta a disposizione del giocatore, e ciascuna di queste dovrebbe essere potenziabile con l'esperienza in modo da essere virtualmente utilizzabile lungo tutto l'arco dell'avventura e mai "obsoleta". La flessibilità del sistema dovrebbe essere tale da permettere di giocare con la stessa coppia di campi più partite mantenendo l'esperienza di gioco sempre innovativa.
Tecnicamente, Titan Quest si presenta con una veste 3D decisamente succulenta, con una visuale a volo d'uccello che in effetti è decisamente ispirata a Diablo, ed un dettaglio tanto nei modelli quanto nelle textures da lasciare presagire una richiesta hardware non leggerissima a prescindere, i minimi grafici minimi non dovrebbero superare la GeForce3, che al giorno d'oggi ha già i suoi annetti alle spalle e non costituisce poi un grosso problema. La varietà dovrebbe essere garantita dal gran numero di mostri e parti di equipaggiamento, il tutto gestito in tempo reale con tanto di ombre dinamiche ed effetti speciali. Interessante anche quel poco che si è visto a proposito dell'editor, apparentemente molto semplice e parimenti estremamente flessibile e potente essendo basato su strumenti di livellamento del terreno e non da semplici "Tiles".
Insomma: è certamente presto per dire se effettivamente Titan Quest sarà in grado di raccogliere la pesantissima eredità di Diablo, ma sicuramente le premesse per un gioco d'azione molto propenso all' RPG di qualità alta ci sono tutte fino all'ultima. Essendo la data di uscita prevista in tempi relativamente brevi (si parla infatti di quest'estate), non ci resta altro da fare che mordere il freno nella spasmodica attesa di mettere le mani su qualcosa di provabile. Stay Tuned.
Nasce così il progetto di Titan Quest, il quale presenta una trama che si snoda su tre distinte regioni del mondo antico: la Grecia, l'Egitto e la via della Seta. Il protagonista guidato e creato dal giocatore verrà inviato dagli Dei dell'Olimpo a compiere una cerca per trovare il sistema di imprigionare nuovamente i Titani, creature ataviche anteriori agli stessi Numi che, essendo state imprigionate da Zeus in una battaglia ancestrale, sono finalmente riuscite a liberarsi. Dopo il primo terzo della trama, che ovviamente si svolge in Grecia e ci metterà al cospetto di creature come centauri, fauni, ciclopi e arpie, l'azione si sposterà nei deserti alle sponde del Nilo dove fronteggiare scorpioni, rettili e mummie, per poi avere il suo rush finale nelle verdeggianti pianure asiatiche, costeggiando la Grande Muraglia cinese e affrontando creature sicuramente bislacche agli occhi di noi occidentali.
Secondo la parola degli sviluppatori (confermata dagli screenshot rilasciati) il luogo dove si svolgerà l'azione influenzerà non solo il campo di battaglia e il tipo di avversari, ma anche lo stile delle armi, delle armature e dell'equipaggiamento a disposizione del personaggio. A proposito di equipaggiamento, Sullivan ha garantito che in Titan Quest mai e poi mai si verificheranno situazioni secondo cui alla sconfitta di un avversario si avrà la selezione casuale del tesoro rinvenuto, soprattutto per quanto concerne le armi impugnate: se il nemico sconfitto ha in mano una spada lascerà cadere una spada, se brandisce una lancia sarà questa a cadere in terra, e soprattutto basta coi lupi che conservano tra le pieghe della pelliccia spadoni a due mani.
Altrettanto interessante sembrerebbe essere il sistema di classi del personaggio, che consisterà nello scegliere due "campi" fra otto a disposizione, per un totale di (matematica aiutaci) ventotto combinazioni possibili. Ciascuno dei campi selezionati garantirà ben venti abilità speciali differenti, per un totale pertanto di quaranta a disposizione del giocatore, e ciascuna di queste dovrebbe essere potenziabile con l'esperienza in modo da essere virtualmente utilizzabile lungo tutto l'arco dell'avventura e mai "obsoleta". La flessibilità del sistema dovrebbe essere tale da permettere di giocare con la stessa coppia di campi più partite mantenendo l'esperienza di gioco sempre innovativa.
Tecnicamente, Titan Quest si presenta con una veste 3D decisamente succulenta, con una visuale a volo d'uccello che in effetti è decisamente ispirata a Diablo, ed un dettaglio tanto nei modelli quanto nelle textures da lasciare presagire una richiesta hardware non leggerissima a prescindere, i minimi grafici minimi non dovrebbero superare la GeForce3, che al giorno d'oggi ha già i suoi annetti alle spalle e non costituisce poi un grosso problema. La varietà dovrebbe essere garantita dal gran numero di mostri e parti di equipaggiamento, il tutto gestito in tempo reale con tanto di ombre dinamiche ed effetti speciali. Interessante anche quel poco che si è visto a proposito dell'editor, apparentemente molto semplice e parimenti estremamente flessibile e potente essendo basato su strumenti di livellamento del terreno e non da semplici "Tiles".
Insomma: è certamente presto per dire se effettivamente Titan Quest sarà in grado di raccogliere la pesantissima eredità di Diablo, ma sicuramente le premesse per un gioco d'azione molto propenso all' RPG di qualità alta ci sono tutte fino all'ultima. Essendo la data di uscita prevista in tempi relativamente brevi (si parla infatti di quest'estate), non ci resta altro da fare che mordere il freno nella spasmodica attesa di mettere le mani su qualcosa di provabile. Stay Tuned.