Splinter Cell Blacklist
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Dopo l'evento dedicato alla campagna singolo giocatore, abbiamo avuto l'opportunità di fare un salto presso gli uffici di Ubisoft per testare finalmente anche la modalità multiplayer di Splinter Cell: Blacklist. Seduti ad un tavolo con quattro postazioni, c'é stato il tempo di fare un paio di missioni cooperative e qualche serrato match in modalità "Spie contro Mercenari", un grande ritorno per la serie. Come detto in precedenza, grazie all'SMI, sarà possibile accedere alle missioni online in qualsiasi momento, senza passare da menu, rendendo tutte le modalità perfettamente integrate tra loro in un'esperienza amalgamata. Gli obiettivi coop sono tra l'altro quasi tutti giocabili anche in solitaria, giusto per avere a disposizione un diversivo in caso si voglia interrompere il proseguo della campagna e gli amici siano tutti in vacanza. Noi per fortuna abbiamo potuto provare due missioni accompagnati dal gentile PR di Ubisoft che ha avuto la pazienza di condurci per mano lungo i livelli.
Il primo obiettivo ci richiedeva l'uccisione di una dozzina di guardie, da effettuare rigorosamente in stealth, pena l'arrivo dei rinforzi. Attraversando un'ambientazione all'aperto, tra i viottoli di un villaggio desertico col sole basso sull'orizzonte, nei panni di Sam Fisher e del suo compagno Isaac Briggs una stanza dopo l'altra ci siamo ritrovati a coordinarci per eliminare una ad una le guardie, cercando di non farci mai vedere. D'obbligo la comunicazione verbale, per questo se non avrete la fortuna di far venire qualcuno a casa vostra, pensate già a dotarvi di cuffia e microfono. Grazie alla funzione di targeting, comunque, ci si può aiutare direttamente all'interno del gioco, segnalando le minacce al collega. Tale feature serve poi per avviare il "Mark and Execute" in doppio, ovvero selezionati gli obiettivi, se la relativa barra sarà piena, potrete avviare un'esecuzione a due dei bersagli, eliminati in automatico. Apprezzabile come nel caso di guardie corazzate, sarà necessario per entrambi i giocatori essere vicini all'obiettivo, con uno dei due protagonisti che sparerà all'elmo per farlo saltare via ed il secondo che eseguirà un headshot. Il livello di difficoltà di questa prima missione tutta stealth non é particolarmente elevato, ma farsi scoprire ci ha portati alla morte praticamente all'istante. Se ci si organizza a dovere, comunque, non é troppo complesso sfruttare l'ottimo level design per avere la meglio sui nemici nascosti nell'ombra.
La seconda missione ci ha messo davvero in difficoltà, invece. Gli obeittivi erano molteplici, portandoci a muovere tra le diverse sezioni dell'ampio livello eliminando le minacce lungo il percorso o cercando di passare inosservati. L'approccio é in questo caso totalmente aperto alle decisioni dei due giocatori, che a maggior ragione si devono coordinare. Le guardie sono presenti in numero davvero cospicuo, costringendoci a lavorare di squadra per avere la meglio. Abbiamo tentato vari approcci, a partire dalla scalata lungo una parete di roccia dalla quale siamo piombati in coppia su due guardie. Da qui le cose si sono subito complicate, con diversi nemici intenti a vigilare sulla zona.
Ci siamo separati dal nostro compagno, per seguire due strade differenti, tentando di far sparire di nascosto un nemico dopo l'altro, ma essendo questi molto vicini tra loro é stato quasi impossibile non attirare l'attenzione degli altri. Alla fine la strategia che ci é risultata vincente é stata uccidere la prima fila di avversari in silenzio, far sparire i corpi per poi lasciare che uno di noi si lasciasse scoprire per attirare l'attenzione delle guardie corazzate, eliminate alle spalle dall'altro. Tutto ciò solamente nella prima sezione della missione. Non c'é che dire, se la qualità e varietà delle missioni cooperative riuscirà a mantenersi sul medesimo livello, aggiungendo il grado di difficoltà già impegnativo ulteriormente incrementabile, ci sarà di che divertirsi.
La seconda sessione dell'evento l'abbiamo invece dedicata alla modalità competitiva Spie contro Mercenari, un grande ritorno dopo l'assenza in Conviction. Per chi non lo sapesse, Spy vs Mercs divide un massimo di otto giocatori in due squadre, una di spie e l'altra di soldati, con le prime che giocano nei panni di simil Sam Fisher, mentre i secondi vengono catapultati in una sorta di sparatutto in prima persona. I mercenari devono scovare le spie, capaci di nascondersi nell'ombra e di sfruttare a proprio vantaggio le proprie capacità stealth, evitando che raggiungano uno dei punti caldi della mappa dove possono avviare l'hackeraggio di una postazione informatica. Una volta che le spie hanno raggiunto l'obiettivo, i mercenari hanno a disposizione del tempo per trovare ed uccidere il responsabile prima che vengano rubati tutti i dati.
Le regole sono semplici, ma nonostante si sia giocato solo due contro due, dobbiamo ammettere di aver trovato la modalità davvero divertente ed impegnativa. Il bilanciamento, una volta apprese al meglio le capacità dei due diversi tipi di contendenti, é già ottimo e colpire di soppiatto i propri amici ha sempre un suo perché. Lo stesso vale per i Mercenari, capaci di regalare grandi soddisfazioni quando si riesce a scoprire dove diavolo si stava nascondendo una delle spie avversarie. I controlli in prima persona non sono tra l'altro quelli classici degli FPS, con movenze rese più pesanti e rallentate, allo scopo di pareggiare le abilità dell'altro team. In fondo allo schermo é poi presente una sorta di radar, che ci ha ricordato l'iconico sensore di movimento di Alien, in grado di notare l'avversario nel caso si sposti in maniera incauta, emettendo un bip.
Una variante esclusiva di Blacklist prevede l'impiego dei "loadout", ovvero equipaggiamenti personalizzati tra cui scegliere e modificabili a piacimento acquistando nuovi oggetti, siano essi tute piuttosto che armi o gadget. Abbiamo sperimentato con alcuni preset, che fanno un po' le veci delle tipiche classi con dotazioni completamente votate alla resistenza fisica o alla potenza di fuoco, piuttosto che allo stealth o all'utilizzo di gadget. Una prova così veloce non può chiaramente dare un'impressione approfondita sulla riuscita di questa variante all'interno delle meccaniche di Spy vs Mercs, ma se il bilanciamento sarà curato a dovere, le possibilità concesse dall'acquisto di oggetti potrebbe dare uno spunto ulteriore alla modalità.
Il primo obiettivo ci richiedeva l'uccisione di una dozzina di guardie, da effettuare rigorosamente in stealth, pena l'arrivo dei rinforzi. Attraversando un'ambientazione all'aperto, tra i viottoli di un villaggio desertico col sole basso sull'orizzonte, nei panni di Sam Fisher e del suo compagno Isaac Briggs una stanza dopo l'altra ci siamo ritrovati a coordinarci per eliminare una ad una le guardie, cercando di non farci mai vedere. D'obbligo la comunicazione verbale, per questo se non avrete la fortuna di far venire qualcuno a casa vostra, pensate già a dotarvi di cuffia e microfono. Grazie alla funzione di targeting, comunque, ci si può aiutare direttamente all'interno del gioco, segnalando le minacce al collega. Tale feature serve poi per avviare il "Mark and Execute" in doppio, ovvero selezionati gli obiettivi, se la relativa barra sarà piena, potrete avviare un'esecuzione a due dei bersagli, eliminati in automatico. Apprezzabile come nel caso di guardie corazzate, sarà necessario per entrambi i giocatori essere vicini all'obiettivo, con uno dei due protagonisti che sparerà all'elmo per farlo saltare via ed il secondo che eseguirà un headshot. Il livello di difficoltà di questa prima missione tutta stealth non é particolarmente elevato, ma farsi scoprire ci ha portati alla morte praticamente all'istante. Se ci si organizza a dovere, comunque, non é troppo complesso sfruttare l'ottimo level design per avere la meglio sui nemici nascosti nell'ombra.
La seconda missione ci ha messo davvero in difficoltà, invece. Gli obeittivi erano molteplici, portandoci a muovere tra le diverse sezioni dell'ampio livello eliminando le minacce lungo il percorso o cercando di passare inosservati. L'approccio é in questo caso totalmente aperto alle decisioni dei due giocatori, che a maggior ragione si devono coordinare. Le guardie sono presenti in numero davvero cospicuo, costringendoci a lavorare di squadra per avere la meglio. Abbiamo tentato vari approcci, a partire dalla scalata lungo una parete di roccia dalla quale siamo piombati in coppia su due guardie. Da qui le cose si sono subito complicate, con diversi nemici intenti a vigilare sulla zona.
Ci siamo separati dal nostro compagno, per seguire due strade differenti, tentando di far sparire di nascosto un nemico dopo l'altro, ma essendo questi molto vicini tra loro é stato quasi impossibile non attirare l'attenzione degli altri. Alla fine la strategia che ci é risultata vincente é stata uccidere la prima fila di avversari in silenzio, far sparire i corpi per poi lasciare che uno di noi si lasciasse scoprire per attirare l'attenzione delle guardie corazzate, eliminate alle spalle dall'altro. Tutto ciò solamente nella prima sezione della missione. Non c'é che dire, se la qualità e varietà delle missioni cooperative riuscirà a mantenersi sul medesimo livello, aggiungendo il grado di difficoltà già impegnativo ulteriormente incrementabile, ci sarà di che divertirsi.
La seconda sessione dell'evento l'abbiamo invece dedicata alla modalità competitiva Spie contro Mercenari, un grande ritorno dopo l'assenza in Conviction. Per chi non lo sapesse, Spy vs Mercs divide un massimo di otto giocatori in due squadre, una di spie e l'altra di soldati, con le prime che giocano nei panni di simil Sam Fisher, mentre i secondi vengono catapultati in una sorta di sparatutto in prima persona. I mercenari devono scovare le spie, capaci di nascondersi nell'ombra e di sfruttare a proprio vantaggio le proprie capacità stealth, evitando che raggiungano uno dei punti caldi della mappa dove possono avviare l'hackeraggio di una postazione informatica. Una volta che le spie hanno raggiunto l'obiettivo, i mercenari hanno a disposizione del tempo per trovare ed uccidere il responsabile prima che vengano rubati tutti i dati.
Le regole sono semplici, ma nonostante si sia giocato solo due contro due, dobbiamo ammettere di aver trovato la modalità davvero divertente ed impegnativa. Il bilanciamento, una volta apprese al meglio le capacità dei due diversi tipi di contendenti, é già ottimo e colpire di soppiatto i propri amici ha sempre un suo perché. Lo stesso vale per i Mercenari, capaci di regalare grandi soddisfazioni quando si riesce a scoprire dove diavolo si stava nascondendo una delle spie avversarie. I controlli in prima persona non sono tra l'altro quelli classici degli FPS, con movenze rese più pesanti e rallentate, allo scopo di pareggiare le abilità dell'altro team. In fondo allo schermo é poi presente una sorta di radar, che ci ha ricordato l'iconico sensore di movimento di Alien, in grado di notare l'avversario nel caso si sposti in maniera incauta, emettendo un bip.
Una variante esclusiva di Blacklist prevede l'impiego dei "loadout", ovvero equipaggiamenti personalizzati tra cui scegliere e modificabili a piacimento acquistando nuovi oggetti, siano essi tute piuttosto che armi o gadget. Abbiamo sperimentato con alcuni preset, che fanno un po' le veci delle tipiche classi con dotazioni completamente votate alla resistenza fisica o alla potenza di fuoco, piuttosto che allo stealth o all'utilizzo di gadget. Una prova così veloce non può chiaramente dare un'impressione approfondita sulla riuscita di questa variante all'interno delle meccaniche di Spy vs Mercs, ma se il bilanciamento sarà curato a dovere, le possibilità concesse dall'acquisto di oggetti potrebbe dare uno spunto ulteriore alla modalità.