Total War: ROME II - Emperor Edition

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Creative Assembly non è una casa di sviluppo che ama restare con le braccia conserte. Il secondo capitolo fantasy legato a Warhammer si è espanso grazie all’introduzione della campagna Mortal Empires, mentre il futuro del franchise Total War appare nuovamente votato alla connotazione storica che lo ha contraddistinto nel corso degli anni.

Uno sguardo al presente, proiettato persino in un prossimo futuro, non ha comunque distratto gli sviluppatori dal loro lavoro, dato che a distanza di ben quattro anni dall’uscita di Total War Rome 2 è stato confezionato un nuovo DLC utile ad arricchire il titolo con nuove fazioni, meccaniche aggiuntive e unità pronte a flagellare i vostri nemici.

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IL DADO È TRATTO

La storia dell’Impero Romano è costellata da numerosi fatti di cronaca che, nel corso degli anni trascorsi dalla fondazione al suo declino, ne hanno cambiato i connotati geografici e politici. Nel 270 d.C. l’impero si è trovato sull’orlo del collasso economico e la divisione di quest’ultimo, in diverse macro-regioni, ne ha decretato l’inevitabile collasso.

La secessione di alcune province portò alla formazione di due entità separate: da un lato avevamo l’Imperium Galliarum, che comprendeva appunto la Gallia e la Britannia, mentre dall’altro il Regno di Palmira dominava le zone comprendenti la Siria, Cilicia, Arabia, Mesopotamia ed Egitto.

Tradurre la situazione rocambolesca affermatasi all’inizio del Tardo Impero Romano è stata forse, tra le tante, la sfida che Creative Assembly ha superato a pieni voti, considerato l’inserimento di un sistema di fazioni (o culture) pronto ad includere al suo interno i vari leader alla guida delle varie correnti politiche.

Se da un lato l’Impero Romano Scisso viveva le sue diatribe intestine tra i leader al comando delle varie province dedicate, dall’altro le popolazioni barbariche dei regni germanici cominciavano a farsi sentire ai confini divisi tra Sassoni, Goti e Marcomanni. Anche in Oriente la situazione era tutto fuorché rosea, considerata l’enorme pressione dei Sasanidi o dell’Armenia.

L’enorme diversità culturale di questi popoli viene tradotta in gioco con le meccaniche dei tratti culturali, pronta a differenziare al meglio le possibili influenze religiose o sociali con l’ausilio di bonus o malus da tenere in considerazione durante lo svolgimento della campagna. Le novità sono in effetti molte, ed ogni campagna (anche giocata a difficoltà normale) rappresenta una sfida che non può essere disputata andando avanti senza avere un minimo di strategia. In fondo stiamo parlando di Total War, ed è bene sottolineare che ogni minimo aspetto del gioco è volutamente scritto al fine di renderci la vita particolarmente impegnativa.

Total War: ROME II - Emperor Edition

COSTRUIRE CON RESPONSABILITA’

Una volta scelta la fazione da utilizzare nella campagna, cominciano le note dolenti in sede di gestione delle varie città a vostra disposizione. Come anticipato poc’anzi, la conduzione degli insediamenti segue delle dinamiche molto più complesse da gestire: con la riduzione dell’autorità dell’impero, il giocatore si trova ad affrontare fenomeni di banditismo variabili, che aumentano in base alle dimensioni del territorio nonché alla presenza di determinati edifici nelle province. Questo elemento di disturbo danneggia le disponibilità di cibo nei magazzini, intervenendo drammaticamente sulla gestione dell’ordine pubblico, arrivando persino a generare terribili carestie e malattie.

Proprio queste pestilenze, diffusesi nel III secolo, possono ostacolare la crescita dell’insediamento diminuendo persino le connesse entrate economiche, muovendosi persino come un morbo sfruttando le strade battute dagli eserciti e dalle attività commerciali.  La presenza delle malattie, inoltre, inficia soprattutto le eventuali unità d’esercito presenti nel territorio, decimandole turno dopo turno.

Non ci sono soltanto punti dolenti nella nuova gestione di Empire Divided, sia ben chiaro. Sono stati infatti inseriti nuovi edifici utili a gestire le problematiche sopracitate, come ad esempio quelli di gestione di culto. Anche se esiste la possibilità di erigerli gratuitamente, d’altro canto l’insediamento di una cultura a discapito di un’altra può generare una penalità di ordine pubblico, aggravabile dall’eventuale decisione di distruggerlo per erigerne un altro. Tornando invece sulle malattie, adesso diventa quasi fondamentale la costruzione di acquedotti o terme, al fine di far diminuire il più possibile il livello di squallore della città controllata.

Le nuove meccaniche non si riducono solo a integrare nuovi edifici a quelli già esistenti, ma si districano anche in una serie di cambiamenti capillari che riguardano, da vicino, la gestione degli eventi di fazione. Sotto questo profilo Creative Assembly si è concentrata sul riprodurre, il più fedelmente possibile, gli eventi storici del periodo, finendo così per rappresentare al meglio una particolare sequenza di eventi riguardante un regnante specifico: a Palmira la regina Zenobia segue un percorso di ascesa al potere molto particolare, mentre magari nel caso di Aureliano ci si trova a fronteggiare il dramma di dover unire i propri insediamenti sotto l’egida di un unico imperatore.

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