View Conference 2013 - Una chiacchierata con Antonio Farina
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In questi giorni si sta tenendo a Torino l'edizione 2013 di View Conference. Una serie di conferenze che spaziano su diversi argomenti inerenti al mondo del cinema e non solo. In questa cornice abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con Antonio Farina, nome storico dell'industria del gaming nostrano e fondatore di Milestone, la software house italiana più conosciuta nel panorama videoludico. Con lui abbiamo parlato della situazione dello sviluppo in Italia, della sua esperienza in Milestone, di Reludo e di Next Gen. Curiosi? continuate a leggere.
Un nuovo, grande, mondo chiamato mobile
Sin da subito Antonio ci é sembrato un personaggio positivo. Una voce simpatica, di quelle che nell'industry ci bazzica da tempo e ha la malizia di capirne ogni singolo movimento ed evoluzione. In questo conciliante contesto la prima domanda che gli abbiamo rivolto era ovviamente legata all'ascesa che lo sviluppo di videogiochi in Italia sta avendo in questo ultimo periodo. Antonio sostiene che gran parte di questo successo é da ricercare all'interno del successo che il mercato Smartphone e Tablet sta avendo in questi ultimi anni. “Il mercato mobile sta vivendo un vero e proprio boom economico” esordisce Antonio, "e questo permette anche a piccole strutture di potersi affermare come realtà in grado di dire la loro". Inoltre, il mercato mobile può essere visto anche come una sorta di campo in cui gli sviluppatori si possono formare per passare poi ad altri tipi di sviluppo.
Un discorso interessante, sopratutto per un personaggio che dopo 18 anni di Milestone - e dopo averla portata ai vertici dell'industria videoludica - ha deciso di abbandonare tutto per intraprendere un percorso opposto, fondando una società chiamata Reludo che si occupa principalmente di mercato mobile. “Il mercato console lo vedo sempre più un mondo di nicchia” sostiene Antonio, aggiungendo:” nel mondo mobile c'é più libertà di espressione e un numero sicuramente minore di rischi.” Un mercato che secondo lui é decisamente più aperto ed accessibile, anche se la concorrenza é quanto mai spietata. Inoltre é curioso come molti ambiscano a lavorare al super prodotto quando lui ha effettuato il percorso inverso, anche se come ci ha tenuto a precisare, sicuramente molti sviluppatori entrano in questo mondo proprio con l'ambizione di lavorare a progetti grossi ed importanti.
Parlando della sua nuova azienda era d'obbligo chiedergli come stesse andando il lavoro e cosa aveva in serbo dopo l'ottimo successo sia su piattaforma Android che iOS di Mayday! Emergency Landing. Ancora una volta Antonio ha dimostro quanto l'essere realisti e concreti, sia una delle chiavi di lettura principali nell'ambito dello sviluppo. “Ovviamente vali tanto quanto il tuo ultimo prodotto, e non puoi mai sapere se il titolo successivo, o i successivi dieci, avranno successo.”
Attualmente Reludo é focalizzata su un nuovo titolo sportivo chiamato World Boxing Challenge, un manageriale di boxe online che dovrebbe vedere la luce tra 2/3 mesi. Oltre a questo la software house indipendente sta lavorando ad altri progetti del quale non ci ha voluto/potuto parlare, ovviamente seguiremo con molto interesse l'evolversi dello sviluppo.
Detto questo però, abbiamo cercato di capire più in profondità da dove nasce il progetto Reludo, e sopratutto perché. “Principalmente avevo voglia di una nuova sfida, volevo tornare a mettere le mani in pasta in qualcosa. Creare prodotti.” questa la motivazione principale. Entrando più nel dettaglio ci é stato spiegato che dopo quasi 20 anni, Milestone era diventata una realtà con più di 100 dipendenti, e la sua figura, per ovvi motivi, era sempre più lontana dalla sviluppo diretto del titolo, e più legata ad altri tipi di faccende. Inoltre, Milestone ha sempre lavorato come sviluppatore, associando il prodotto in lavorazione ad un singolo publisher. Reludo, invece, oltre a sviluppare é anche publisher, e questo gli permette di arrivare direttamente al cliente finale. Una visione sicuramente interessante e che spiega ampiamente le ragione e le motivazioni che stanno dietro a questa scelta sicuramente azzardata.
Detto questo, con la nuova generazione in arrivo, una domanda su cosa si aspetta Antonio Farina dalla next gen era d'obbligo, e la risposta che abbiamo ricevuto, é tutt'altro che scontata. Imputando questa visione ad una mera questione di età, la sua aspettativa é praticamente nulla, tanto da non reputare quasi necessaria una nuova generazione. “Se anche mi venissero a dire che nel prossimo Call of Duty potrò vedere lo sporco sotto le unghie, non sarebbe comunque una notizia sensazionale all'interno di un gioco che di base continua a chiederti semplicemente di sparare”. La sensazione é che ci saranno sicuramente novità tecnologiche in grado di rendere tutto più bello da vedere, ma sicuramente nulla che possa realmente cambiare l'esperienza di gioco. Inoltre, continuando sull'argomento Antonio ha spiegato che secondo lui in futuro le differenze andranno sempre più ad assottigliarsi, con cambi generazionali sempre meno marcati. Tornando poi sul discorso “mercato di nicchia” il motivo principale di questa sua visione é da inquadrare all'interno di un numero sempre crescente di tecnologie (console, portatili, smartphone, tablet ecc.) che richiedono sempre più tempo da dedicargli, ed all'interno di una giornata di 24 ore, con i vari impegni, diventa sempre più difficile far combaciare il tutto, dovendo fare dei “sacrifici” che, stando alla suo visione, cadranno proprio sulle console, trasformando di fatto in una nicchia di appassionati il suo mercato.
In questo ambiente, sopratutto su console, a risentirne sarà principalmente il mercato indie, che potrebbe trovare all'interno di altri mondi, come il mobile, sbocchi in grado di tollerare di più la sperimentazione, evitando scontri impari con i titoloni più blasonati.
Su questa visione si é conclusa la nostra Chiacchierata con Antonio Farina, un personaggio che come dimostrato oltre ad avere visioni assolutamente interessanti del mercato del gaming, si é dimostrato simpatico e alla mano. Oltre a lui, ringraziamo View Conference e il suo staff per l'opportunità che ci é stata data.
Un nuovo, grande, mondo chiamato mobile
Sin da subito Antonio ci é sembrato un personaggio positivo. Una voce simpatica, di quelle che nell'industry ci bazzica da tempo e ha la malizia di capirne ogni singolo movimento ed evoluzione. In questo conciliante contesto la prima domanda che gli abbiamo rivolto era ovviamente legata all'ascesa che lo sviluppo di videogiochi in Italia sta avendo in questo ultimo periodo. Antonio sostiene che gran parte di questo successo é da ricercare all'interno del successo che il mercato Smartphone e Tablet sta avendo in questi ultimi anni. “Il mercato mobile sta vivendo un vero e proprio boom economico” esordisce Antonio, "e questo permette anche a piccole strutture di potersi affermare come realtà in grado di dire la loro". Inoltre, il mercato mobile può essere visto anche come una sorta di campo in cui gli sviluppatori si possono formare per passare poi ad altri tipi di sviluppo.
Un discorso interessante, sopratutto per un personaggio che dopo 18 anni di Milestone - e dopo averla portata ai vertici dell'industria videoludica - ha deciso di abbandonare tutto per intraprendere un percorso opposto, fondando una società chiamata Reludo che si occupa principalmente di mercato mobile. “Il mercato console lo vedo sempre più un mondo di nicchia” sostiene Antonio, aggiungendo:” nel mondo mobile c'é più libertà di espressione e un numero sicuramente minore di rischi.” Un mercato che secondo lui é decisamente più aperto ed accessibile, anche se la concorrenza é quanto mai spietata. Inoltre é curioso come molti ambiscano a lavorare al super prodotto quando lui ha effettuato il percorso inverso, anche se come ci ha tenuto a precisare, sicuramente molti sviluppatori entrano in questo mondo proprio con l'ambizione di lavorare a progetti grossi ed importanti.
Parlando della sua nuova azienda era d'obbligo chiedergli come stesse andando il lavoro e cosa aveva in serbo dopo l'ottimo successo sia su piattaforma Android che iOS di Mayday! Emergency Landing. Ancora una volta Antonio ha dimostro quanto l'essere realisti e concreti, sia una delle chiavi di lettura principali nell'ambito dello sviluppo. “Ovviamente vali tanto quanto il tuo ultimo prodotto, e non puoi mai sapere se il titolo successivo, o i successivi dieci, avranno successo.”
Attualmente Reludo é focalizzata su un nuovo titolo sportivo chiamato World Boxing Challenge, un manageriale di boxe online che dovrebbe vedere la luce tra 2/3 mesi. Oltre a questo la software house indipendente sta lavorando ad altri progetti del quale non ci ha voluto/potuto parlare, ovviamente seguiremo con molto interesse l'evolversi dello sviluppo.
Detto questo però, abbiamo cercato di capire più in profondità da dove nasce il progetto Reludo, e sopratutto perché. “Principalmente avevo voglia di una nuova sfida, volevo tornare a mettere le mani in pasta in qualcosa. Creare prodotti.” questa la motivazione principale. Entrando più nel dettaglio ci é stato spiegato che dopo quasi 20 anni, Milestone era diventata una realtà con più di 100 dipendenti, e la sua figura, per ovvi motivi, era sempre più lontana dalla sviluppo diretto del titolo, e più legata ad altri tipi di faccende. Inoltre, Milestone ha sempre lavorato come sviluppatore, associando il prodotto in lavorazione ad un singolo publisher. Reludo, invece, oltre a sviluppare é anche publisher, e questo gli permette di arrivare direttamente al cliente finale. Una visione sicuramente interessante e che spiega ampiamente le ragione e le motivazioni che stanno dietro a questa scelta sicuramente azzardata.
Detto questo, con la nuova generazione in arrivo, una domanda su cosa si aspetta Antonio Farina dalla next gen era d'obbligo, e la risposta che abbiamo ricevuto, é tutt'altro che scontata. Imputando questa visione ad una mera questione di età, la sua aspettativa é praticamente nulla, tanto da non reputare quasi necessaria una nuova generazione. “Se anche mi venissero a dire che nel prossimo Call of Duty potrò vedere lo sporco sotto le unghie, non sarebbe comunque una notizia sensazionale all'interno di un gioco che di base continua a chiederti semplicemente di sparare”. La sensazione é che ci saranno sicuramente novità tecnologiche in grado di rendere tutto più bello da vedere, ma sicuramente nulla che possa realmente cambiare l'esperienza di gioco. Inoltre, continuando sull'argomento Antonio ha spiegato che secondo lui in futuro le differenze andranno sempre più ad assottigliarsi, con cambi generazionali sempre meno marcati. Tornando poi sul discorso “mercato di nicchia” il motivo principale di questa sua visione é da inquadrare all'interno di un numero sempre crescente di tecnologie (console, portatili, smartphone, tablet ecc.) che richiedono sempre più tempo da dedicargli, ed all'interno di una giornata di 24 ore, con i vari impegni, diventa sempre più difficile far combaciare il tutto, dovendo fare dei “sacrifici” che, stando alla suo visione, cadranno proprio sulle console, trasformando di fatto in una nicchia di appassionati il suo mercato.
In questo ambiente, sopratutto su console, a risentirne sarà principalmente il mercato indie, che potrebbe trovare all'interno di altri mondi, come il mobile, sbocchi in grado di tollerare di più la sperimentazione, evitando scontri impari con i titoloni più blasonati.
Su questa visione si é conclusa la nostra Chiacchierata con Antonio Farina, un personaggio che come dimostrato oltre ad avere visioni assolutamente interessanti del mercato del gaming, si é dimostrato simpatico e alla mano. Oltre a lui, ringraziamo View Conference e il suo staff per l'opportunità che ci é stata data.