Welcome to Silent Hill, ridente città del Maine

Ripercorriamo insieme tutta la storia, con i suoi alti e bassi, della saga horror targata Konami

Welcome to Silent Hill ridente città del Maine

Il 19 Ottobre del 2022 Konami non ha semplicemente annunciato il remake di Silent Hill 2, ma ha anche risposto a quella che è stata per anni la richiesta di una grossa fanbase che per anni ha chiesto che si rimettesse mano a quella che è una dell saghe horror più famose del mondo videoludico.

Una fanbase che già in passato si è sentita tradita quando a seguito dell’annuncio nel 2014 di PT, che tanto hype aveva creato per via della presenza di numerosi pezzi da 90 dietro lo sviluppo del gioco quali Hideo Kojima, Guillermo Del Toro e Norman Reedus, ha dovuto poi fare i conti con la cancellazione del gioco dopo nemmeno un anno; con tanto di cancellazione dal PlayStation Store.

Viene da sé che quando Konami ha annunciato non 1 ma ben 3 nuovi capitoli della saga - Silent Hill 2 Remake, Silent Hill Ascension e Silent Hill F - sono stati tantissimi i fan a cui è venuto un brivido lungo la schiena.

Nell’attesa quindi di leggere nuove notizie e vedere nuovi trailer che ci diano degli indizi su come collegare i vari nuovi capitoli alla saga principale, oggi vi accompagniamo lungo tutta la storia dell’horror psicologico per eccellenza.

Una saga anomala

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Silent Hill arriva sul mercato nel 1996 e attinge a quell’enorme fetta di pubblico che tanto era rimasta stupita da Resident Evil e aveva ora fame di terrore, gore e adrenalina. 
La città di Silent Hill, da cui prende nome il gioco, è collegata ad antichi riti e credenze dei popoli nativi degli Stati Uniti. Riti che fanno sì che la città sia un vero e proprio inferno in terra per le persone che visitano la città.

I visitatori di Silent Hill, quasi sempre diversi a seconda del gioco, si trovano a fare i conti con il loro passato, la propria coscienza e i propri incubi. 
Le strade e le case della città hanno la capacità di fare impazzire anche il più sano dei mortali attraverso le creature che albergano le strade della città.

La presenza di personaggi diversi ha fatto sì che la trama di Silent Hill non fosse sempre chiarissima ai videogiocatori, anche per via del fatto che i vari titoli non seguivano sempre una vera e propria linea cronologica.
La pubblicazione di tantissimi titoli da parte di Konami in meno di 15 anni è stato, forse, il più grande dei punti deboli del franchise, il quale ha vissuto momenti gloriosi ma anche altri dimenticabili.

Welcome to Silent Hill

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Nella seconda metà degli anni 90 Resident Evil arriva sugli scaffali di tutto il mondo facendo scoppiare l’amore dei videogiocatori per il genere dei Survival Horror. 
Nello stesso periodo, in casa Konami, Il direttore e autore Keiichiro Toyama, il designer di gioco Kazunobu Sato e il compositore Akira Yamaoka erano intenzionati a creare un gioco che si ispirasse al romanzo di Seishi Yokomizo “Kindaichi Files”, il quale si basava sul raccontare una serie di misteri soprannaturali.
Agli spunti provenienti da “Kindaichi Files”, il Trio aggiunse anche influenza provenienti da “Jacob’s Ladder” e “Twin Peaks”, le quali sono state fondamentali nella ideazione dell’atmosfera di Silent Hill.

Nacque così il Team Silent, il quale puntava a cavalcare la passione per i survival horror ma anche a creare un qualcosa che si differenziasse dall’esperienza di gioco offerta da Resident Evil.
Il Team SIlent decide così di concentrarsi sulla creazione di una narrativa psicologicamente complessa, una trama che coinvolgesse il giocatore emotivamente e creasse una paura più sottile e disturbante. Così, invece di affidarsi a semplici jump scare e mostri terrificanti, il gioco si concentrò sulla creazione di una sensazione costante di tensione e disagio.

Silent Hill è una piccola città del Maine circondata da una fitta nebbia e immersa in una costante oscurità. L’enorme lavoro svolto sulla rappresentazione della città ha reso questa il vero e proprio personaggio portante del franchise. Infatti, per via della sua storia e dei segreti che nasconde, Silent Hill ha rappresentato il luogo perfetto per esplorare, durante i vari titoli della saga, temi come la colpa, la perdita, e i segreti nascosti nel passato.

La trama del primo titolo ci mette nei panni di Harry Mason alla ricerca della figlia adottiva Cheryl. Nei panni di Harry, il giocatore fa conoscenza, per la prima volta, degli orrori che vivono la città e la doppia natura di questa. Il tema portante del primo capitolo è il senso di colpa che Mason prova per non essere riuscito a proteggere Cheryl dalle azioni del culto.
La sua colpa è quella di un padre che si sente inadeguato nel proteggere sua figlia e che si impegna a cercarla e salvarla nonostante le difficoltà e gli orrori che lo circondano.

Durante lo sviluppo, il Team Silent si trovò a fare i conti con una serie di limitazioni tecniche che portarono all’ideazione di una serie di soluzioni creative, come ad esempio la famosissima nebbia che venne utilizzata per coprire l’assenza di dettagli e allo stesso tempo creava un forte senso di incertezza e claustrofobia.
Per la colonna sonora, Akira Yamaoka scelse di utilizzare una serie di suoni industriali e rumori distorti che riuscissero a incutere angoscia e ansia nei giocatori.

Quando Silent Hill  fu pubblicato nel 1999, la critica accolse positivamente il titolo sottolineando come la trama, il sonoro e l’atmosfera creata fossero una qualcosa di nuovo nel panorama videoludico.
Per Konami era abbastanza chiaro che il franchise aveva un enorme potenziale, di conseguenza avviò subito i lavori su un secondo capitolo.

Laura e il rimorso. Silent Hill 2

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Di fronte all’enorme successo di Silent Hill, Konami si mette subito al lavoro per dar vita a un secondo capitolo.
Il secondo capitolo della saga aveva il duplice compito di non deludere le aspettative dei giocatori e di migliorare ciò che nel titolo per PlayStation non andava alla perfezione.

Lo sviluppo del gioco fu messo nelle mani di Masashi Tsuboyama, al quale fu dato il compito semplice e diretto di creare un sequel che andasse oltre il gioco originale, sia in termini di gameplay che di narrazione.
Per la creazione della soundtrack di gioco, Tsuboyama si affida nuovamente ad Akira Yamaoka, mentre per la produzione artistica si affida alle mani di Masahiro Ito, il quale aveva già collaborato alla creazione del designer dei nemici del primo capitolo.

L’ispirazione per la storia di Silent Hill 2 nasce dal desiderio di esplorare temi più profondi e psicologici rispetto al primo capitolo. Il Team Silent decide di esplorare i concetti della “colpa” e “rimorso”. La perdita e la ricerca di redenzione diventano così elementi centrale della storia di James Sunderland.

La presenza di James Sunderland è un altro elemento di distacco rispetto ai fatti narrati nel primo capitolo. Il team di sviluppo ha infatti deciso di cambiare protagonista. A Harry Mason, personaggio principale del titolo per PlayStation, si sostituisce James; un uomo tormentato che riceve una lettera dalla sua defunta moglie, Mary, che gli chiede di incontrarla a Silent Hill.
Tale lettera innesca una serie di eventi che portano James ad affrontare i suoi demoni interiori e ad esplorare una Silent Hill ancor più oscura e disturbante rispetto a quella del primo capitolo.

Il Team Silent riesce a creare nuovamente un’atmosfera unica e inquietante, dando vita ad ambientazioni realistiche e dettagliate che riuscissero a trasmettere una sensazione di disagio e terrore.
Il gameplay viene reso volutamente “goffo” dal team di sviluppo, con l’obiettivo di enfatizzare la vulnerabilità dei protagonisti e creare una maggiore tensione durante gli scontri.

Per la colonna sonora, Yamaoka riesce a superare se stesso dando vita a quella che ancora oggi è considerato uno delle migliori esperienze sonore del mondo videoludico.I brani, che spaziano da melodie malinconiche a suoni industriali, si fondono perfettamente con l'atmosfera del gioco, creando un'esperienza emozionale unica.

Silent Hill 2 viene pubblicato nel 2001 su PlayStation 2 e viene acclamato dalla critica e dai giocatori per la sua narrazione complessa, i suoi personaggi memorabili, l’atmosfera creata, la colonna sonora e la presenza del Pyramid Head che diventa da subito un punto cardine della cultura pop. 

Silent Hill era ufficialmente entrato nell’olimpo dei videogiochi e Konami non era decisa a tarpare le ali alla sua nuova creatura.

Silent Hill 3 e il ritorno dell’allegra famiglia Mason

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Forte del successo di Silent Hill 2, Konami decide di non aspettare e subito dopo la pubblicazione di Silent Hill 2, chiede al Team Silent di mettersi al lavoro sul terzo capitolo della saga.
Questa volta, la creazione del gioco viene messa nelle mani del regista Kazuhide Nakazawa e dallo sceneggiatore Hiroyuki Owaku, i quali hanno l’obiettivo di creare un sequel del primo capitolo.

Il team di sviluppo decide di mantenere l’atmosfera cupa e inquietante del primo titolo, andando però oltre la semplice città di Silent Hill. Infatti, nel terzo capitolo della saga si trovano, per la prima volta, una serie di location del tutto nuove come il centro commerciale e il Luna Park.
Il terzo capitolo introduce anche un’altra novità rispetto ai primi due titoli. Per la prima volta, il protagonista è di genere femminile.

Inizialmente, il team di sviluppo aveva pensato di costruire il gioco attorno alla storia di una donna adulta di nome “Murphy”; Tuttavia, in corso d’opera si decise di cambiare direzione e di introdurre il personaggio di Heather Mason. La decisione è stata influenzata dalla maggiore semplicità nel collegare il personaggio di Heather alla trama del primo capitolo e alla storia di Harry Mason.

Rispetto ai primi due titoli della serie, Silent Hill 3 si differenzia anche per una maggiore attenzione alle sequenze cinematiche, motivo per cui Konami si affida a Kazuhide Nakazawa, che già si era distinto per l’ottimo lavoro fatto con Shadow of Memories.
Uno dei punti più alti della direzione artistica è la scena del guardaroba, durante la quale Heather entra in un armadio e si ritrova in una dimensione distorta e inquietante.
Questa sequenza è stata ispirata da un'esperienza personale di uno degli sviluppatori, che ha sperimentato un senso di claustrofobia mentre era intrappolato in un piccolo armadio da bambino.

Nessun cambiamento è stato invece fatto per quanto riguarda la colonna sonora del titolo. Yamaoka viene confermato per la terza volta e per la terza volta non sbaglia nulla. La colonna sonora di Silent Hill 3 presenta un mix di stili musicali che spaziano dal dark ambient alla musica industrial. Tuttavia, uno dei brani più noti del gioco, "You're Not Here", presenta un suono più orientato al metal. Questa scelta è stata fatta per creare un'atmosfera energica e aggressiva, in linea con l'energia del personaggio di Heather.

Il gameplay viene migliorato rispetto ai giochi precedenti. Silent ill 3 offre una maggiore varietà di armi e strategie di combattimento, rendendo le sfide più intense e dinamiche. Tuttavia, il gioco mantiene ancora l'approccio basato sulla sopravvivenza, enfatizzando la necessità di gestire attentamente le risorse e le munizioni.

I temi analizzati dal terzo capitolo sono il concetto di identità, la maternità e la natura del male; i quali vengono analizzati esplorando la connessione tra Heather e i fatti raccontati nel primo Silent Hill.
Forte dell’esperienza di Silent Hill 2, Il  Team Silent comprende l’importanza della presenza di nemici memorabili; quindi in Silent Hill 3 troviamo il Missionary e l’Insane Cancer.

L’accoglienza da parte di critica e pubblico è stata più che positiva, tuttavia qualcosa di inaspettato accade in Konami. Da una parte il Team Silent decide di prendersi del tempo per riorganizzare le idee, dall’altra Konami vuole sfruttare al massimo il momento di gloria del franchise. Il risultato? Silent Hill The Room, uscito appena un anno dopo Silent Hill 3

Ashfield Heights e la simpatica periferia di Silent Hill The Room

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The Room è forse il titolo più controverso della saga. Come detto, il  Team Silent  voleva staccare la spina per un attimo dal franchise di Silent Hill e provare qualcosa di completamente nuovo, tuttavia le direttive di konami erano abbastanza chiare: The Show must go on.

Tanto per iniziare, Silent Hill The Room non si svolge completamente a Silent Hill.
Il gioco è ambientato nel 2004 e racconta la storia di Henry Townsend, il quale si è appena trasferito nel suo nuovo appartamento, stanza 302, ad Ashfield Heights: una cittadina a qualche miglia di distanza dalla ben più famosa Silent Hill.

The Room è incentrato sulla minuscola dimora di Townsend, la quale si rivelerà infestata da demoni.
La stanza 302 funge da portale per altre dimensioni, di cui la maggior parte si trova nella città di Silent Hill. Tra le varie ambientazioni troviamo una prigione, una foresta, un complesso di appartamenti e tanto ancora; tutte queste location sono funzionali a raccontare la storia di Walter Sullivan, un assassino che ha ingannato la morte e ha continuato a uccidere intorno ad Ashfield.
Insomma, i fan più attenti hanno notato da subito che il quarto titolo della serie si sviluppa su binari completamente diversi rispetto ai primi 3 capitoli del franchise.

I vari cambiamenti attuati in Silent Hill the Room offrono una sensazione di unicità ma anche una minore coerenza con la trama della saga.
La critica ha però elogiato il gioco per il suo tentativo di offrire delle meccaniche di combattimento più fluide e per l’introduzione dei vari spiriti che albergano nell’appartamento 302.
Tali spiriti perseguitano Harry per l’intera durata del gioco e possono essere eliminati solo con proiettili d’argento e spade speciali.

Con The Room, Konami comincia ad allontanarsi dai binari che avevano fatto la fortuna del franchise e una delle peggiori conseguenze di ciò è la "rottura" con il Team Silent, cosa che porterà ad affidare i futuri capitoli della serie a team di sviluppo diversi che cerceranno di portare ad ogni nuovo titolo un loro tocco personale.

Ciò si traduce in una serie di titoli diversi tra loto che faticano a raggiungere il livello dei giochi firmati Team Silent.

Silent Hill Origins. Alias Silent Hill Zero

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Dopo l’esperimento di Silent Hill The Room, Konami decide di dare una meritata pausa al franchise e affida lo sviluppo di un nuovo titolo a Climax Studios il quale nel 2007 pubblica Silent Hill Origins, un titolo che funge da prequel al primo titolo della saga.

Affidare lo sviluppo a Climax Studios viene vista come una mossa avventata da parte di Konami poiché rappresenta il primo capitolo a essere creato da uno sviluppatore occidentale. 
La filiale nordamericana i Climax Studios sfrutta l’occasione per ispirarsi a Resident Evil 4 di Capcom. 
La cosa però non va del tutto giù a Konami che decide di affidare il progetto alla filiale britannica di Climax Studio; divisione che porta a un ritardo nella pubblicazione del gioco che arriva sugli scaffali nel 2007-

Silent Hill Origins ha come protagonista il camionista Travis Grady ed è ambientato negli anni 70, ben prima degli avvenimenti del primo Silent Hill.
Travis si trova sin da subito a dover salvare la giovane Alyssa Gillespie da una casa in fiamme, evento che funge da collegamento al primo titolo della saga.

Sul piano del gameplay, Climax Studio UK eredita un gioco che presenta molti riferimenti al quarto capitolo della saga di Capcom, come i Quick Time Event che permettono di districarsi dalle prese dei nemici senza ricevere alcun danno.

Nonostante Konami avesse tagliato del tutto fuori il Team Silent, Yamaoka resta saldamente al timone per quanto riguarda la colonna sonora e manterrà la posizione per molti giochi a venire.

Silent Hill: Origins ha ricevuto un'accoglienza generalmente positiva dalla critica e dai giocatori, che hanno apprezzato la sua storia coinvolgente, l'atmosfera inquietante e un gameplay più dinamico.

Sebbene il gioco abbia avuto alcune controversie per le modifiche apportate alla trama originale, ha comunque contribuito ad ampliare l'universo della serie e offrire nuove prospettive sui misteri che aleggiano intorno alla città di Silent Hill.

Il debutto su PlayStation 3 e Xbox 360. Silent Hill Homecoming

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Silent Hill Homecoming è il secondo titolo della saga a essere stato sviluppato da un team occidentale. Sviluppato da Double Helix Games, Homecoming nasce con l’obiettivo di portare la serie di Silent Hill sulle console di nuova generazione, cercando di sfruttare al massimo le potenzialità di queste.

Silent Hill Homecoming racconta la storia di Alex Shepherd, un veterano di guerra che torna nella sua città natale di Shepherd's Glen solo per scoprire che suo fratello minore, Joshua, è scomparso. Mentre Alex indaga sulla scomparsa di Joshua, si ritrova coinvolto nell’oscura e sinistra realtà di Silent Hill che lo costringe ad affrontare i suoi demoni interiori.

Double Helix Games ha cercato di mantenere l’atmosfera tipica della serie e un perenne senso di ansia, tuttavia l’obiettivo è stato raggiunto solo a metà.

Se da una parte la colonna sonora di Yamaoka e la potenza grafica offerta dalle nuove console hanno aiutato ad alzare la qualità del titolo, il drastico cambiamento nel gameplay e una narrazione fin troppo staccata dal resto della saga hanno portato non poche critiche da parte dei giocatori.

L’ennesimo cambio di marcia: Silent Hill Downpour

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Nel suo secondo titolo per PlayStation 3 e Xbox 360, Konami affida lo sviluppo all’ormai defunta Vatra Games, la quale attua una serie di cambiamenti che allontanano tantissimo Downpour dal resto dei titoli del Franchise.

Il titolo ci mette nei panni di Murphy Pendleton, un detenuto che si ritrova bloccato nelle strade nebbiose di Silent Hill dopo che l’autobus che lo stava trasportando verso la prigione di è schiantato alla periferia della città.

Nel suo tentativo di creare un titolo che si distaccasse dagli altri della serie, Vatra Games ha introdotto una serie di aree nuove e una maggior libertà d’esplorazione. 
A ciò va aggiunta la presenza di missioni secondarie, scelta che ha attirato molte critiche poiché spezzerebbe troppo la narrazione del gioco, e la presenza di dialoghi ramificati e finali multipli, che puntano ad allungare la longevità del titolo.

Punto di forza del gioco è sicuramente il sistema di pioggia dinamica. Questa infatti tende a influenzare il numero di nemici presenti in determinate aree e la loro aggressività. 
Sistema che se sommato alla scarsità di munizioni e al fatto che le varie armi bianche si distruggano dopo pochi colpi inflitti, tende ad aggiungere la giusta dose di tensione.

Downpour è un esperimento riuscito a metà. Da una parte il team ceco di Vatra Games è riuscito a mantenere alto il livello di ansia e a ricreare una perfetta Silent Hill, dall’altro lato il design delle creature è fin troppo generico e la qualità delle animazioni è ben al di sotto dei titoli usciti durante lo stesso periodo.

15 minuti per fare la storia. PT

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Dopo una serie di titoli decisamente non all’altezza del nome della saga, Konami decide di provarci di nuovo affidando lo sviluppo di un nuovo gioco a Hideo Kojima. Tuttavia la notizia resta nascosta per scelta dello stesso Kojima.

Inizialmente, "PT" è stato presentato come un gioco indipendente, sviluppato da un misterioso studio chiamato "7780s Studio". Tuttavia, in seguito è stato rivelato che il gioco era, in realtà, un progetto collaborativo tra Hideo Kojima e il regista Guillermo del Toro.

Annunciato al Gamescom del 2014, PT è stato scaricato più di 1 milione di volte nel giro di un mese. 
Tutto sembrava andare per il verso giusto per la rinascita del franchise di Silent Hill, tuttavia, in seguito alla rottura tra Konami e Kojima, Konami decise di rimuovere PT dal PlayStation Store.

Nonostante PT durasse, per i giocatori più accaniti, una quindicina di minuti, il gioco ha da subito rubato il cuore dei fan e della critica.
Dietro allo sviluppo si presentava un vero e proprio dream team: oltre a Hideo Kojima e Guillermo del Toro, vi erano anche l’attore Norman Reedus, tornato a lavorare con Kojima in Death Stranding, e l’autore horror Junji Ito.

La cancellazione di PT è stato un duro colpo per il franchise di Silent Hill. l'impatto di "PT" è durato nel tempo.
È considerato uno dei migliori giochi horror di tutti i tempi, grazie alla sua capacità di creare un'atmosfera disturbante e coinvolgente. "PT" ha dimostrato il potenziale di Kojima e del Toro nella creazione di un'esperienza horror unica e ha lasciato un segno indelebile nella storia dei videogiochi.

Quale futuro per la saga?

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Nell’Ottobre del 2022 Konami ha annunciato tre giochi, un’esperienza transmediale e un nuovo film. Una vera e propria dichiarazione di come ci sia tutta l’intenzione nel rilanciare il franchise.

Il pezzo forte dell’annuncio di Konami è stato sicuramente Silent Hill 2 Remake, il quale rappresenta un vero e proprio porto sicuro per Konami.
Silent Hill 2 è uno dei titoli più amati della saga e aver affidato lo sviluppo allo studio polacco Bloober Team, già creatore di The Medium e Layers Of Fear, dimostra quanto Konami voglia evitare errori in questa vera e propria operazione nostalgia.

Molta più attenzione ha attirato il trailer di Silent Hill F, il quale può rappresentare il futuro del franchise. Contando che Homecoming e Downpour non sono inseriti in una sequenzialità precisa rispetto agli altri titoli della saga, quel “F” potrebbe anche stare per “five”, quindi Silent Hill F sarebbe un nuovo gioco nella sequenza principale della saga.
Tuttavia, il trailer mostrato sembra ben lontano dalla città di Silent Hill e dalle ambientazioni tipiche della saga.

Il trailer ci trasporta in un’ambientazione nipponica dove sono presenti dei fiori tanto belli quanto letali. 
Il titolo è stato affidato al team taiwanese Neobards che fino a ora ha lavorato per lo più a titoli secondari. Viene quindi da pensare che Silent Hill F non sarà un titolo da tripla A, tuttavia la presenza della penna di Ryukishi07, autore della visual novel When they cry, fa immaginare una forte attenzione alla narrazione; e la cosa può solamente fare piacere.

Konami ha anche deciso di approdare sul mercato indie con Silent Hill Townfall. La presenza di Annapurna studios, gente che pubblicato Observation e What Remains Of Edith Finch, dovrebbe far capire come Konami voglia fare sul serio.

Tuttavia, è difficile dire di cosa si tratti Silent Hill Townfall dato che il trailer di presentazione ha mostrato poco e nulla. L’unico dettaglio di una certa rilevanza è la conversazione tra persone che sono rimaste bloccate a Silent Hill, il che fa pensare che il titolo possa trattare anche eventi antecedenti alla saga principale.

Conclusioni

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La saga di Silent Hill è contraddistinta di alti e bassi, con quest’ultimi avvenuti nel momento in cui Konami ha deciso di non affidare più lo sviluppo dei giochi al Team Silent.
Il franchise è comunque riuscito a sopravvivere nel corso degli anni, presentando una serie di titoli non elencati in quest’articolo e anche un film pubblicato nel 2006, il quale prende spunto dalla città statunitense di Centralia, in Pennsylvania.

Con gli annunci dell’Ottobre 2022, sembra che Konami abbia messo in campo una vera e propria programmazione studiata a tavolino per rilanciare la serie; tuttavia anche in questo caso resta evidente uno degli errori che più ha impattato sul decadimento della serie: la pubblicazione di troppi titoli nel giro di poco tempo.

La speranza è che Konami abbia fatto tesoro degli errori del passato e riesca portare la saga di Silent Hill ai fasti di un tempo