World of Warcraft: Battle for Azeroth

di

L’epico scontro tra le due fazioni di Azeroth ha subito una frenata repentina nel corso degli anni, spesso rappresentata da un nemico comune troppo pericoloso per essere affrontato da un singolo schieramento di forze. Gli intenti dell’Orda e dell’Alleanza erano comunque pressappoco gli stessi: mantenere una certa indipendenza senza dare, o ricevere, seccature al proprio vicino di casa.

Questa particolare coesistenza tranquilla è nata grazie alle scelte dei leader delle due fazioni. Jaina Proudmoore e Thrall hanno spesso combattuto per mantenere una tregua sottobanco, seppur non riuscendoci sempre, ma è questo motivo che più volte ha spinto i giocatori a fronteggiare antagonisti comuni occupando un unico lato della barricata.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

I più ricorderanno ancora la presa di Black Temple risolta con la sconfitta di Illidan Stormrage, oppure la scalata di Icecrown Citadel che ha portato allo scontro frontale con il lich king Arthas Menethil.

Ce ne sono stati molti altri, tuttavia, come Deathwing, Garrosh Hellscream e per ultimo Gul’Dan, capeggiato da individui più potenti come il titano Sargeras. La fine dello scontro con quest’ultimo ha lacerato letteralmente il mondo di Azeroth, portando alla luce un materiale potente e pericoloso (Azerite), che entrambe le fazioni vogliono accaparrarsi per ottenere il controllo l’uno sull’altro.

Sarà forse per questo motivo che in Blizzard qualcuno avrà pensato di ripristinare lo status quo iniziale delle cose, spingendo per riavvolgere il nastro al tempo in cui il bene combatteva contro il male.

Certo, è più complicato di così e lungi da noi minimizzarlo, ma gli eventi che hanno portato all’uscita di Battle for Azeroth ci hanno dimostrato che molti personaggi, già provvisti di un background eccezionale, hanno ancora modo di sorprenderci e raccontarci una storia.

Dove ci condurrà questo nuovo viaggio è ancora tutto da vedere, ma le nuove zone presentate, insieme ai dungeon e le nuove razze, sono pronte a gettare ulteriore carne sul fuoco nel già pienissimo calderone chiamato Warcraft.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

LA FORZA CHE VIENE DAL CUORE

I tre cortometraggi pubblicati dall’inizio di agosto, seguiti da alcuni eventi mondiali nel gioco, ci hanno mostrato delle circostanze molto importanti quanto delicate: il capoguerra dell’Orda Sylvanas ha dato prova di grande aggressività bruciando Teldrassil, patria degli elfi della notte, e in tutta risposta l’Alleanza guidata da Anduin ha messo sotto assedio la citta di Lordaeron, conosciuta oggi con il nome di Undercity.

Come se questo non bastasse, lo scontro si è successivamente spostato a Kul’Tiras e Zandalar, dove Alleanza e Orda cercano di assicurarsi l’aiuto di alcune nuove fazioni rimaste fino a oggi all’oscuro degli eventi raccontati. Storia e ambientazione ricevono quindi un corposo aggiornamento, insieme a tutta una serie di modifiche strutturali predisposte con l’intenzione di arricchire e diversificare l’esperienza in gioco.

La nostra avventura ha inizio con l’acquisizione del Cuore di Azeroth, un amuleto leggendario in grado di imbrigliare la forza dell’Azerite, un minerale grezzo fuoriuscito da Azeroth dopo che è stato trafitto dalla spada di Sargeras.

Un po’ come quanto avvenuto con gli artefatti in Legion, tale oggetto diventa il fulcro dell’intera esperienza di potenziamento del personaggio, tant’è che ogni volta che lo facciamo salire di livello ottenendo Azerite, allo stesso tempo accresciamo il potere di tre slot d’armatura particolari, ovvero casco, petto e spalle.

In termini di gioco, questo si traduce nell’aumentare il livello del pezzo [GEAR] sbloccando simultaneamente, nei tre pezzi sopracitati, la scelta di particolari buff allineati alla classe giocata.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

Tenendo premuto il tasto [SHIFT + Destro del Mouse] il giocatore accede a una schermata formata da anelli, ognuno dedicato a un particolare potenziamento: il primo anello esterno, per esempio, accresce alcune abilità legate alla specializzazione, mentre il secondo si occupa di gestire meglio l’efficienza sul campo, magari dandoci uno scudo che assorbe i danni oppure ottenere vita dopo l’uccisione di un nemico. Il centro del cerchio, invece, accresce semplicemente il gear dell’oggetto di 5 punti.

Se all’inizio il ritrovamento di questi oggetti è inserito naturalmente durante la storia, una volta sbloccate le missioni mondiali sarà possibile ottenerne di nuovi, senza trascurare la possibilità di trovarne di più potenti all’interno di instance e raid (a seconda della difficoltà scelta, chiaramente).

L’inserimento di questi oggetti, insieme alla rework approfondito legato alle abilità di classe dei personaggi, ha permesso agli sviluppatori di indirizzare ancora meglio il ruolo del personaggio nel gioco. Alcuni dei vecchi trait che si ottenevano con gli artefatti sono ora diventati talenti veri e propri da scegliere, che apportano nell’insieme delle “rotation” (lancio di abilità in un preciso ordine) anche un cambio netto nei cooldown delle medesime abilità.

Questa caratteristica rende più divertente l’esplorazione nonché l’esperienza nei dungeon, mentre per quanto riguarda il PvP sono stati inseriti nuovi talenti di classe, da selezionare in una risma più ampia e ben ottimizzata. In questo modo è possibile sceglierne quattro da rendere attivi nella scheda dedicata.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

KUL’TURISMO, CHE PASSIONE!

Un aspetto che ha fatto discutere il periodo antecedente all’uscita dell’espansione è stato l’inserimento delle razze alleate. Da non identificare come quanto avvenuto nelle precedenti espansioni con il Demon Hunter o il Monaco Pandaren, queste sotto razze non sono altro che modelli presi dalle fazioni di riferimento incontrate su Legion.

Grazie al raggiungimento della reputazione Osannato con la fazione di riferimento, il giocatore ha la possibilità di sbloccare tre sotto razze per ogni lato della barricata: nell’Alleanza contiamo i Draenei Forgialuce, gli Elfi del Vuoto e i Nani Ferroscuro, mentre nell’Orda troviamo i Tauren di Altomonte, i Nobili Oscuri e gli Orchi Mag’Har.

È interessante notare che ogni razza possiede una propria lista di talenti razziali, da aggiungere alla possibilità di essere scelte in sede di creazione per far iniziare un nuovo personaggio dal livello 20. Esiste anche il cambio di razza a pagamento, ma godersi l’esperienza ripassando le vecchie zone con il sistema di livelli modificato per l’occasione, vale il viaggio a occhi chiusi.

Seguendo inoltre le notizie rilasciate dagli sviluppatori durante i patch management sappiamo già che c’è l’intenzione di rendere disponibili, in futuro, le razze Troll Zandalari e Umani di Kul’Tiras.

World of Warcraft: Battle for Azeroth

SCORRIBANDE PER LE ISOLE

Dopo aver raggiunto il nuovo level cap di 120, l’esperienza non può certo dirsi conclusa. Il fantomatico endgame tanto temuto in moltissimi giochi dello stesso genere viene aggiornato con l’uscita dell’espansione, regalando ai giocatori un motivo diverso dal solito.

Pensiamo in termini di gioco: il massimo delle ricompense legate all’espansione si ottiene portando le diverse reputazioni a Osannato, una pratica ardua da compiere con tempo e pazienza che segue la struttura messa in moto con Legion, dove il giocatore ha una serie di missioni giornaliere mondiali da compiere al fine di accrescere tale valore.

Il raggiungimento della massima reputazione, insieme ad altri obbiettivi messi appositamente sulla strada, permettono al giocatore di volare nelle nuove zone, eliminando gran parte del tempo perso a dover percorrere a piedi lo spazio tra il punto A e il punto B.

L’inserimento del Cuore di Azeroth ha prodotto la necessità di rimediare Azerite, ricompensa che può essere ottenuta in minima parte da missioni mondiali, giornaliere o di storia, ma anche dalle scorrerie nei fronti di guerra, ovvero delle instance randomiche dove il giocatore entra in gruppo  con l’obbiettivo di trovare uno specifico quantitativo di azerite.

Tale valore viene presentato a seconda delle difficoltà, ed è interessante notare come questi scenari presentino delle occasioni divertenti con cui occupare il tempo tra un dungeon e il semplice tran tran quotidiano. L’intelligenza artificiale che comanda i bot presenti funziona bene nelle diverse difficoltà e, qualora abbiate voglia di mettervi seriamente alla prova, potrete anche scegliere di entrare in uno scenario PvP dove potervi scontrare contro dei reali giocatori.

World of Warcraft: Battle for Azeroth