Cinque cose da sapere prima di vedere Scissione, l’imperdibile serie SF di Ben Stiller
Diretta da Ben Stiller e con Adam Scott protagonista, Severance è uno dei titoli con cui Apple punta a conquistare il panorama delle serie in streaming: ecco 5 motivi per cui è imperdibile.
Dopo il successo di Ted Lasso, Apple Originals è alla ricerca di una nuova serie con cui conquistare l’attenzione del pubblico in un panorama sempre più ricco di novità. Scissione (Severance in originale) potrebbe essere il titolo capace di conquistare il banco, se Apple saprà intercettare il pubblico. Dal punto di vista qualitativo, vale davvero la pena darci un’occhiata. Ma di cosa parla Scissione è perché Apple punta tanto su questo titolo?
In attesa di vedere i primi episodi della serie dal 18 febbraio 2021 - che verrà pubblicata con cadenza settimanale in esclusiva su Apple TV+ - ecco cosa dovete sapere prima di guardare Scissione e perché dovreste già inserirla nella vostra lista di visioni imperdibili.
1- La trama di Severance: cos’è la scissione?
Severance è una serie che sa fondere un contesto e uno spunto fantascientifico e a toni che variano dal thriller alla commedia, con un mix davvero unico. Al centro della serie c’è una nuova tecnologia che dà il titolo al progetto: la scissione, ovvero la possibilità di impiantare un piccolo chip nel proprio encefalo. Questo permette alla persona di vivere due realtà distinte, quella lavorativa e quella personale, senza che una contamini l’altra.
In concreto come funziona? Il protagonista della serie Mark (Adam Scott) è stato scisso. Ogni giorno si reca alla Lumon, la multinazionale presso cui lavora. Una volta arrivato nell’ascensore che lo porta in ufficio, perde coscienza di sé. Quando le porte si aprono, è il Mark scisso a lavorare. Una volta rientrato nell’ascensore all’uscita, il Mark di fuori (l’outie) riprende coscienza. Non ricorda nulla delle ore trascorse al lavoro, e viceversa.
Di fatto esistono due versioni di Mark, coscienti dell’esistenza dell’altra ma senza informazioni o ricordi a riguardo. Mark di fuori non sa che lavoro svolga alla Lumon, chi siano i suoi colleghi, cosa gli succeda. Mark della Lumon al contrario non ha esperienza di nulla di quello che c’è fuori dal suo ufficio: non dorme (o almeno non ha memoria di farlo), non esce mai all’aperto, non ha ricordi d’infanzia.
La serie si apre con l’arrivo in ufficio di Helly (Britt Lower), una nuova collega che mette in crisi il lento tran tran aziendale, portando Mark e i suoi colleghi a porsi domande concrete sulla loro vita fuori e sulle vere intenzioni della Lumon.
2- Di cosa parla davvero Scissione? I temi della serie
I temi di Scissione sono importanti e complessi, sapientemente dosati con una trama orizzontale che assume le sfumature del thriller fantascientifico. Inizialmente lo spettatore è attirato dal mistero relativo alle dimissioni di Petey (Yul Vazquez), collega che Helly va a sostituire. Cosa sta combinando davvero la Lumon?
Un altro fattore che genera curiosità è il fatto che, al di fuori del personaggio di Mark, le vite esterne dei suoi colleghi non vengano mostrate allo spettatore, che insieme ai personaggi si chiede chi siano in realtà queste persone.
A stemperare il lato thriller ci pensa una sottile vena comica, talvolta malinconica, talvolta nera. Scissione è ambientato per la maggior parte in uno strano ufficio dall’atmosfera surreale, in cui un gruppo di impiegati fa fronte comune per trovare un senso a ciò che fa e indovinare le vere intenzioni della propria azienda.
Al centro della serie c’è una riflessione sull**’impatto che ha il lavoro sulla vita di tutti**. La tecnologia della Scissione sembrerebbe positiva: poter lavorare senza portarsi dietro le preoccupazioni di casa e di famiglia (e viceversa) non ci renderebbe più produttivi e concentrati e, in ultima istanza, felici? La serie porta lo spettatore a porsi questa domanda, indagando il rapporto che c’è tra l’io lavorativo di una persona e la sua vera vita, suggerendo poi risposte tutt’altro che rassicuranti sul perché un’azienda potrebbe spingere questa pratica, con quali fini e con che esiti.
3- Il ritorno di Ben Stiller regista
Il grande burattinaio dell’operazione Scissione è il regista e attore comico Ben Stiller. Da tempo tramutatosi in un regista e produttore di successo e dai gusti insospettabilmente sofisticati, Stiller ha convinto Apple a produrre e finanziare la serie dopo essere rimasto conquistato dalla lettura del copione a firma Dan
È da qualche anno che Stiller non dirigere per il cinema e la TV: le sue ultime regie sono state Zoolander 2 ed Escape at Dannemora. Scissione è un ritorno ambiziosissimo, in pompa magna, con cui punta davvero a lasciare il segno. Tanto che non lo vedremo davanti alla cinepresa: si è concentrato totalmente sulla regia, davvero di alto livello, così come il cast. Oltre ad Adam Scott, ritroveremo John Turturro, Christopher Walken e Patricia Arquette, tutti in gran forma.
4- Da fattorino a sceneggiatore: l’incredibile ascesa di Dan Erickson
L’aspetto più sorprendente dell’operazione Scissione è il fatto che lo showrunner Dan Erickson è un assoluto sconosciuto. L’ideatore della storia, sceneggiatore capo e showrunner infatti è alla sua prima scrittura televisiva di sempre. Il copione di Scissione era finito nel limbo dei prodotti che girano sulle scrivanie degli executive hollywoodiani senza venire finalizzati.
Quando Stiller lo ha trovato su un sito dedicato a raccogliere e valorizzare queste blacklist di copioni senza produzione, ha deciso di passare all’azione. Nel giorno in cui ha firmato il suo contratto, Erickson è uscito dall’incontro con i vertici di Apple Originals e ha affrontato il suo turno di lavoro come fattorino.
5-La Lumon esiste davvero?
Uno degli aspetti più intriganti di Scissione è che la Lumon per molti aspetti ricorda da vicino corporazioni del settore tech come appunto la stessa Apple, che finanzia la serie. Grandi aziende che amano creare attorno a sé una narrazione di una famiglia e di un ambiente idee, ma le cui ingerenze nella vita dei dipendenti sono allarmanti.
Sono state investite molte risorse nel creare la sede dell’azienda dove Mark, Hell e gli altri lavorano, arrivando a recuperare vecchi monitor catodici alterandoli per rendere realistici i computer vecchio stile su cui lavorano i protagonisti. Qua e là la post produzione dà una mano, ma se la serie sembra così realistica è perché i set sono per la gran parte costruiti con un’impressionante livello di dettaglio. Anche i lunghissimi corridoi per cui Helly e Mark camminano ogni giorno sono stati davvero costruiti. Muoversi così velocemente per gli stessi con la cinepresa, seguendo i protagonisti, ha richiesto a tutti molto lavoro.