Diavoli: Sky manda in pensione Gordon Gekko
L'oscura umanità della finanza moderna
Da Romanzo Criminale a Gomorra, passando da Il Miracolo a The Young Pope, fino ad arrivare a oggi con “I Diavoli”. Le serie originali Sky inanellano una nuova produzione di altissimo livello, incentrato sul complesso e sfaccettato mondo dell’alta finanza, ambientato per una volta non nella tentacolare America di Wall Street e Billions, ma nella cinerea City londinese.
Ed è qui che operano i Diavoli. Belli, esteticamente perfetti, capaci di incantare e di uccidere con la stessa freddezza. Se è vero che il miglior trucco del demonio è quello di far credere di non esistere, loro sono il miglior esempio che il trucco è davvero ben riuscito. A capo di tutto, Dominic Morgan (Patrick Dempsey), CEO della New York London Investment Bank e mentore di Massimo Ruggero (interpretato da un bravissimo Alessandro Borghi), rampante Head of Trading che mira al raggiungimento del posto di suo vice in una scalata al potere che, come potrete vedere, non farà prigionieri. Anzi.
Tratto dal romanzo omonimo di Guido Maria Brega, la produzione Sky è ambientata nel periodo immediatamente successivo alla crisi economica globale del 2006 e punta dritto a come il mondo della finanza sia in grado, nelle mani di pochi, di poter condizionare l’ecosistema economico di intere nazioni. Non è un caso, del resto, che il primo episodio sia ambientato nel pieno della profonda crisi che ha coinvolto la Grecia nel 2011. Da qui in poi “Diavoli” mette perfettamente in scena i drammi lavorativi e umani degli uomini che hanno in mano le sorti di una consistente parte del nostro mondo, perennemente coinvolti in astuti giochi di potere senza esclusione di colpi.
E se, come diceva Gordon Gekko: “la comodità più grossa che conosco è l’informazione”, anche in Diavoli la ricerca della notizia sottobanco, o direttamente il furto dell’informazione stessa è parte vitale del processo di decisione. Ed ecco quindi che l’intrigo di potere diventa quasi un “procedural” che scava, ricerca e indaga in un meccanismo che aggancia lo spettatore fin dalle prime scene. Il rapporto di apparente rispetto tra i due personaggi principali inizia a sgretolarsi quasi immediatamente, dando il via ad una costante e rapida discesa verso quell’Inferno patinato immaginato da Brega dove Dempsey e Borghi rappresentano le due facce della stessa medaglia. In mezzo a loro una bravissima Kasia Smutniak, a rappresentare quasi il confine umano e morale tra i due.
La messa in scena di Diavoli rispecchia la visione dell’autore con una fotografia molto morbida e soffusa e scene dove le scenografie ricche di vetri e specchi riflettono le immagini dei protagonisti, quasi a voler sottolineare il dualismo delle personalità in gioco. La produzione di Lux Vide ha messo in campo uno sforzo davvero notevole per portare sul piccolo schermo una storia che si allontana dalla spettacolarizzazione della finanza vista in serie come Billions, concentrandosi maggiormente sull’aspetto umano della vicenda, senza rinunciare ad un versante thriller capace di regalare colpi di scena e risvolti davvero ben congegnati.
Il risultato finale di tutto questo processo lo potrete vedere Venerdi 17 su Sky Atlantic e NOW Tv, ma avendo avuto la possibilità di poter vedere in anteprima assoluta alcune puntate, vi possiamo dire che Diavoli farà sicuramente parlare di sé anche oltre i confini italici. La conferma è arrivata ieri durante l’incontro “virtuale” con il cast organizzato da Sky, dove lo stesso Nils Hartmann (Senior Director Original Productions Sky Italia) ha confermato che Diavoli sarà distribuito in oltre 100 paesi in tutto il mondo (da qui la scelta di recitare interamente in lingua inglese), confermando il successo dell’idea di una mini-serie di questo spessore ambientato in un mondo della finanza reso semplice anche per i non addetti ai lavori anche grazie a particolari inserti che in poche parole spiegano la complessa terminologia permettendo a tutti di avere un chiaro quadro di quanto rappresentato in scena. Anzi, sembra proprio che sia già in cantiere una seconda stagione, ambientata proprio in questo periodo di coronavirus, dove l’economia sta già giocando, e sarà ancora più importante al termine dell’emergenza, un ruolo di fondamentale responsabilità.
Con Diavoli, Sky si appresta a centrare l’ennesimo obbiettivo di una produzione oculata, in linea con i tempi e capace di portare sul piccolo schermo registi e attori ben noti al grande pubblico che si muovono all’interno di storie intriganti e di spessore. Diavoli è tutto questo e molto di più, come potrete scoprire a breve. E’ arrivato il momento di mandare in pensione Gordon Gekko.