Gli irregolari di Baker Street: il lato esoterico di Sherlock Holmes
L'opera più conosciuta e amata di Sir Arthur Conan Doyle assume sfumature esoteriche. In streaming su Netflix
Nel corso del tempo, i romanzi di Sir Arthur Conan Doyle sono stati sfruttati in ogni singola pagina e in ogni singola storia. Serialità e cinematografia si sono serviti di un personaggio tanto particolare quanto unico, facendo nascere, ad esempio, prodotti come Elementary e Sherlock; o come Sherlock Holmes con Robert Downey Jr..
Netflix, dal canto suo, sembra voler puntare la sua attenzione su personaggi paralleli, ma ignorati dalle altre produzioni. Così, dapprima, ha visto la luce Enola Holmes, la sorella del famoso investigatore, mentre adesso prendono voce gli “invisibili” coloro di cui Holmes si serviva per poter indagare nei borghi più bassi della popolazione londinese. Ribattezzati con il nome di “Irregolari”, il progetto di Tom Bidwell è approdato al pubblico lo scorso 26 marzo; una serie tv composta da otto episodi da 60 minuti ciascuno.
“Gli Irregolari di Baker Street” porta in scena un contesto Urban Fantasy vittoriano, il che porta un po’ il sentore di steampunk. Il progresso tecnologico e il paranormale si uniscono lasciandosi alle spalle il contesto della lotta classista, portando in luce una notevole e interessante caratterizzazione dei personaggi. L’esoterismo e l’amore governano e condannano la vita del nostro eclettico Sherlock, ma come già detto, in questo contesto, è lui ad essere il contorno alle azioni di un gruppo di ragazzini che si mostrano tanto forti tanto quanto sfrontati.
Eroi minimi, dunque, che entrano in azione in un modo tanto caro alla piattaforma streaming; basti pensare a Stranger Things.
Il gruppo è, inizialmente, composto da soli 4 ragazzi orfani. Bea è la leader e come unica famiglia ha la sorella minore Jessie. Le due sono affiancate da Billy e Spike, il primo era in casa famiglia con loro e ha vissuto la loro stessa infelice sorte, il secondo si è aggiunto successivamente, ma vivendo sotto lo stesso tetto hanno formato il loro equilibrio e la loro forza.
Contemporaneamente all’assunzione di Bea da parte del dottor Watson, al loro gruppo si aggiunge Leopold; un ragazzo dal retaggio più alto di quello popolano dei ragazzini, che però resta affascinato dalla sfrontatezza e dal carattere di Bea.
La caratterizzazione dei personaggi gioca un ruolo quanto mai fondamentale per questo tipo di serie tv. Il fatto di giocare con tematiche note al pubblico più vasto, infatti, conferisce un grado di difficoltà maggiore nella creazione di un dato prodotto. Tutti hanno sentito parlare di Sherlock, tutti pensano a un dato periodo storico e determinate storie, il che diventa quasi pregiudizievole nei riguardi di qualcosa che dovrebbe essere nuovo. Gli irregolari riesce a creare un contesto a sé stante, pur muovendosi in cose già note; si tratta di una parte meno nota al pubblico con la quale, sicuramente, si può giocare maggiormente riuscendo a muoversi anche in un contesto esoterico come quello in questa narrazione.
In particolare, analizzando la caratterizzazione che è stata attribuita a Sherlock e a Watson si capiscono fino in fondo i cambiamenti che sono stati apportati alle più classiche rappresentazioni della storia. Per i due investigatori, infatti, sono state mantenute quelle caratteristiche che tutti conoscevano: la dipendenza da oppio e la genialità per Holmes, l’austerità e la durezza per John. Ma ne sono state cambiate le cause e le motivazioni, facendo evolvere i personaggi a uno stato maggiore e più “adulto”. I demoni, per quanto tangibili e reali in questo contesto, sono creati comunque dai tormenti del passato. Non è l’esoterismo a concretizzare l’orrore, ma sempre e comunque il passato, il dolore e la perdita. La magia incrementa e punta l’attenzione proprio su emozioni già pre-esistenti nell’animo umano.
All’interno del gruppo dei nostri 5 eroi, ogni singolo personaggio resta funzionale allo svolgimento della trama e all’evoluzione intrinseca delle dinamiche. Tutti e cinque crescono e progrediscono puntata dopo puntata, sopratutto grazie a ciò che vivono al di fuori delle indagini, quindi, per dinamiche relazionali che in un modo o nell’altro li segnano profondamente.
Come stavamo dicendo ci si muove in un contesto che all’apparenza, sia per via dei costumi che per la scenografia, dovrebbe essere quello vittoriano, ma ci sono degli elementi che rendono tale ambientazione molto più attuale. La musica, ad esempio, riesce a giocare molto cioè i “sensi” dello spettatore orientando la sua visione tanto da riuscire a concepire questo prodotto come al di fuori dell’asse temporale nella quale dovrebbe essere ambientato.
Una lavorazione interessante, senza alcun dubbio, che è in grado di creare un universo proprio è intrinsecamente legato alle scelte che sono state fatte nel cast, così come nella strutturazione della storia in sé.
In sostanza, siamo davanti a 8 puntate che hanno una grande capacità attrattiva. Le tematiche trattate, con buona probabilità, la rendono anche più adatta ad un pubblico non teen. Una maturità differente rispetto alle altre serie nel catalogo di Netflix che si propongono a un target per lo più ibrido. Questa serie ha il potenziale di piacere a chi ama il mistero, ma anche chi apprezza il fantasy; il fatto che, inoltre, possieda quel punto di horror, la rende sicuramente più adulta degli altri teen drama.