Crimini in Serie - Happy Face, il killer e il volto sorridente

Fra realtà e fiction: la vera storia della figlia di un serial killer

Crimini in Serie  Happy Face il killer e il volto sorridente

Un piccolo disegno, una faccina sorridente, è diventato il marchio di uno dei serial killer più inquietanti degli anni Novanta. Dietro quel simbolo infantile si celava Keith Hunter Jesperson, un uomo spietato e manipolatore, passato alla cronaca come Happy Face Killer.

Nel nuovo episodio del podcast true crime Crimini in Serie vi raccontiamo la sua storia e la storia di sua figlia, Melissa G. Moore, che ha trovato il coraggio di trasformare un’eredità fatta di orrore in consapevolezza.

Happy Face - Il podcast

 

Keith Hunter Jesperson

Crimini in Serie - Happy Face, il killer e il volto sorridente

Nato nel 1955 in Canada, Jesperson cresce in un ambiente familiare segnato da violenza e abbandono emotivo. Fin da bambino mostra segnali inquietanti: uccide animali, è isolato, brama controllo. Da adulto si trasferisce negli Stati Uniti, dove lavora come camionista. Una professione che gli offre l’anonimato perfetto per iniziare, tra il 1990 e il 1995, una serie di omicidi. Le vittime sono donne vulnerabili, spesso ai margini della società. Le adescava con gentilezza, le attirava in trappola e poi le uccideva, strangolandole con le proprie mani.

Dopo il suo primo omicidio, frustrato dal fatto che nessuno lo riconoscesse come colpevole, Jesperson decide di farsi notare: scrive lettere dettagliate alla stampa, firmandole con una faccina sorridente. È così che nasce il soprannome che lo renderà famoso. Alla fine, saranno 8 gli omicidi ufficialmente attribuiti a lui, anche se Jesperson ha dichiarato di averne commessi oltre 160, ritrattando poi parte delle confessioni. Arrestato nel 1995, sta scontando più ergastoli in un carcere di massima sicurezza.

Melissa

Crimini in Serie - Happy Face, il killer e il volto sorridente

Per Melissa, la figlia maggiore, la scoperta della verità è uno tsunami. Aveva 15 anni quando la notizia del padre killer esplose sui giornali. Fino a quel momento, aveva convissuto con l’inquietudine di certi comportamenti paterni, come il giorno in cui lo vide uccidere gattini ridendo. Ma nulla l’aveva preparata alla rivelazione che quell’uomo fosse un assassino seriale. La vergogna, la paura del giudizio, la sensazione di essere “contaminata” dal male del padre la travolgono. Per anni cerca di nascondersi, di cancellare il proprio cognome.

Poi qualcosa cambia. Melissa decide di parlare. Di rompere il silenzio e dare voce a chi, come lei, è rimasto intrappolato nell’ombra di un mostro.

Nel 2008 pubblica il memoir Shattered Silence, e inizia a partecipare a talk show e documentari. Ma è nel 2018, con il podcast Happy Face, che riesce davvero a trovare la sua voce. In quella serie, Melissa intreccia la propria storia personale a quella del padre, tra ricordi, confessioni e telefonate dal carcere. Il podcast diventa un successo, grazie al suo tono sincero e introspettivo. Da lì in poi, continua a raccontare storie di donne legate al crimine, come nel podcast Lipstick & Lies, che conduce insieme a Jami Rice.

Il suo percorso arriva ora anche in TV.

Happy Face: la serie

Crimini in Serie - Happy Face, il killer e il volto sorridente

Il 21 marzo 2025, Paramount+ lancerà la serie TV Happy Face - qui la recensione di Happy Face senza spoiler ispirata al podcast e alla sua vita. Dennis Quaid interpreta Keith Jesperson, mentre Annaleigh Ashford dà volto a Melissa, una make-up artist apparentemente serena, madre e moglie affettuosa. Ma il passato torna a galla quando Jesperson telefona allo show televisivo in cui lei lavora.

Uno degli aspetti più potenti della serie è proprio il lavoro di Melissa: il trucco diventa una metafora del nascondere il dolore, di mascherarsi ogni giorno per sopravvivere. “Put on a happy face” – indossa una faccia felice – recita la sigla, richiamando dolorosamente lo smiley che firmava i crimini del padre.

La serie affronta un tema spesso ignorato nel true crime: le vittime collaterali.

Ve ne parliamo dettagliatamente, ma senza spoiler, prima con la vera storia del serial killer Keith Hunter Jesperson e di sua figlia Melissa e poi con quella della serie TV Happy Face, nel nuovo episodio di Crimini in Serie.

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