Future Man

Josh Futturman è un ragazzo come tanti, con grandi ambizioni ma con un lavoro che non è ancora quello dei suoi sogni: addetto alle pulizie in un centro di ricerca per le malattie sessualmente trasmissibili.

Ma per uscire fuori dalla routine di una vita che per il momento non lo soddisfa abbastanza, di sera veste i panni del suo avatar nel gioco Biotic Wars. Ovviamente il suo personaggio è un guerriero senza paura che salva l’umanità insieme ai sui compagni di avventura, Tiger e Wolf.

Ma la mattina bisogna tornare alla realtà dei fatti: Josh è lo zimbello dei medici che lavorano con lui, ma non tutti lo disprezzano, qualcosa delle sue abilità viene notato anche al di fuori del suo mondo digitale alternativo dal Dott. Kronish, responsabile della ricerca per la cura dell’herpes.

Ma con l’arrivo di due visitatori misteriosi, scopriremo che forse anche lui ha un ruolo decisivo nella Storia (e no, la lettera maiuscola non è un caso, ma non vogliamo rivelarvi nulla in anticipo).

E così, come i grandi classici da cui prende spunto e che la serie omaggia in continuazione, vediamo che a volte il mondo dei videogiochi e la realtà non si distaccano, fornendo insegnamenti importanti, come ad esempio il trial and error, ossia ripetere le cose fino a cambiare il risultato, strumento fondamentale nella ricerca ma anche, perché no, a Future Man per terminare la sua missione.

Gli ingredienti ci sono tutti: fantascienza, comicità, videogiochi e un’avventura a spasso nel tempo per salvare il destino dell’umanità. E dobbiamo dire che sono stati miscelati davvero a dovere, con le giuste dosi per creare un prodotto che, seppur vicino a tante produzioni simili, riesce a distinguersi e a caratterizzarsi in modo differente e convincente.

Tutto questo grazie a una scrittura brillante, con le battute giuste e immediate che strappano subito una risata, con la consapevolezza dello spettatore di aver colto la citazione intrinseca all’interno.

Ci accorgiamo che gli sceneggiatori vogliono parlare in modo diretto con lo spettatore, sembrano dire: so cosa ti aspetti ora, la classica citazione, ma io ti stupirò con qualcosa in più!

Sì, perché Future Man è una citazione nella citazione: di base parla al pubblico che conosce i riferimenti ai più famosi classici di viaggi nel tempo e fantascienza, ma aggiunge qualcosa in più proprio per quegli spettatori stanchi dei soliti riferimenti, e così si concede di osare, portando il livello un po’ più in alto ma sempre attraverso il linguaggio classico della commedia più elementare.

E, oltre alla scrittura, sono gli stessi attori che riescono a rendere frizzante e divertente le puntate. A partire dal protagonista, Josh Hutcherson (che abbiamo già visto in The Hunger Games), sia il trio dei protagonisti, sia il personaggio che vediamo una sola volta, riescono a creare dei momenti esilaranti che, combinati con il resto, rendono piacevole la visione.

Quello che emerge subito come caratteristica di Future Man, è che non si prende molto sul serio, ma non esagera sulla comicità più demenziale e in questo modo gioca anche un po’ con il suo pubblico, traendo lo spettatore in inganno, confondendolo con i generi tanto che a un certo punto potrebbe chiedersi: “cosa sto guardando di preciso?”, ma si lascia prendere fino in fondo, perché alla fine, la sua comicità è anche sottile e non sempre scontata.

Si potrebbe considerare più come uno stile narrativo specifico, che rende piacevoli queste serie tv adatte prettamente a momenti di evasione e relax.

Insomma, i primi due episodi che abbiamo visto ci hanno decisamente convinto, notando anche un certo miglioramento da quello che era semplicemente il pilot, come avviene in molte serie tv. Se riuscirà a mantenere questo stile siamo sicuri che ne vedremo sempre di migliori, il che sembra essere confermato dall’annuncio di una terza stagione. Nel frattempo, l’appuntamento è per il 24 aprile su Amazon Video per scoprire la prima stagione completa.