Gotham
di
valentina.barranco
Bentornati amici di Gamesurf! già passata una settimana, come vola in fretta il tempo quando si aspettano le nostre amate serie tv. Siete pronti a tornare nelle strade di Gotham City? Questa puntata é dedicata alla piccola Selina Kyle. Scopriamo qualcosa di più sul suo conto!
Selina é una giovane vagabonda che vive per la strada. Dei suoi genitori non si sa nulla, solo che sua madre sembra essere morta - o “là fuori da qualche parte” come si ostina a dire lei - e ne conserva una foto in un ciondolo a forma di cuore con cui ama giocare come una gattina sol suo gomitolo. Nella prima puntata abbiamo potuto apprezzare le sue doti di borseggiatrice, mentre ora possiamo dire che non solo é un abile acrobata e ladruncola, ma anche intelligente e scaltra. Doti che non devono mancare se si é decisi a vivere per le pericolose strade di Gotham. I malintenzionati sono ovunque, ma quelli che si presentano sotto le mentite spoglie di pacifici aiutanti dei senzatetto e offrono caramelle e cioccolato sono i più cattivi. Ricordatevi: mai fidarsi di qualcuno che vi offre delle caramelle. Queste brutte, bruttissime persone infatti sono lì per rapire ragazzini di cui nessuno sentirà la mancanza, ma Selina non si fa certo fregare: schiva come un gatto, la nostra giovane randagia se la da a gambe levate non appena la cara signora incomincia a infilzare i suoi amici con uno spillone sicuramente imbevuto di una qualche droga o potente sonnifero.
Per quale motivo - o per chi - questi due strani individui che parlano come Tonio Cartonio rapiscono dei ragazzini? Man mano che la trama si dipana, scopriamo grazie all'aiuto del Dottor Nygma che sì, effettivamente usano una droga per stordire le loro vittime: é l'ATP, una sostanza che veniva utilizzata nel manicomio di Arkham per mettere k.o. i pazienti più “indisciplinati”. Peccato che quella struttura sia ormai chiusa da più di dieci anni. Qualcuno ne conserva una scorta segreta, é ovvio, e lo stesso qualcuno desidera ardentemente giovani fanciulli dimenticati da tutti. Ovviamente chi se non un chirurgo pazzo e sociopatico poteva far collezione di campioni umani? Nominato un paio di volte dai due scagnozzi del fantabosco, il villain é Dollmaker, spuntato anche nella serie Arrow sotto il nome di Il Fabbricatore. un esperto nel creare dei mostri sovrumani geneticamente modificati con caratteristiche omicide. Una sua particolare caratteristica é quella di indossare una maschera fatta con la pelle dei cadaveri, incluso alcune parti del viso del suo defunto padre. Non benissimo, diciamo noi.
Per fortuna, i fanciulli non vengono dimenticati dal buono e onesto Jim Gordon. Se non fosse per lui, sarebbero tutti carne da macello ora, ma anche grazie all'aiuto di Selina - che nel frattempo é sfuggita a quei farabutti per ben due volte, dimostrando di avere artigli ben affilati, “Accipigna!” - sono sani e salvi e ben vestiti: già Bruce Wayne voleva fare qualcosa per aiutarli, e così ha comprato divise scolastiche giapponesi per tutti e via, damerini pronti per un anime ambientato a Gotham City. Non é certo finita qui, Cat - questo il soprannome con cui si fa chiamare la piccola Kyle - confessa a Gordon di aver assistito all'omicidio di Thomas e Martha Wayne e di saper bene chi é l'assassino. Parlerà soltanto se il buon giovane Jim la salverà dal riformatorio e dall'essere spedita “Su al Nord”. Vi sembra una proposta che si può rifiutare?
Quale parte del “Non tornare mai più a Gotham” non é stata chiara a Oswald Cobblepot secondo voi? Non si sa, fatto sta che invece sfodera la sua miglior camminata per poter rimediare un passaggio da due giovincelli che sembrano usciti da una confraternita alfa/gamma/omega che non perdono occasione di sfotterlo dopo avergli offerto una bella bottiglia di birra. Di vetro. Pessima mossa ragazzi. La reazione é pressappoco “spaco botilia amazo familia” e il caro Penguin fa fuori uno dei due giovini per poi imbavagliare e l'altro e chiedere un riscatto alla madre. Certo, non prima di aver preso casa in una squallida roulotte nel bel mezzo del nulla campagnolo che circonda la città di Gotham.
Peccato che la madre non ne vuole sapere, anzi, pensa che sia uno scherzo architettato dal figlioletto per estorcergli denaro. E ora che ne farai di lui, Cobblepot? Diventerà il tuo primo sgherro? Vedremo. Nel frattempo la tua cara ma inquietante mammina (da qualcuno dovrai aver pur preso) viene interrogata da Allen e Montoya, nel suo adorabile salotto che somiglia tanto ad un set di Tim Burton. Un bravo figliolo il suo, torna sempre a casa da mamma, anche se lavora per quella sgualdrina di colore. Sicuramente c'entra lei con la scomparsa del suo Oswald “stiloso” Cobblepot, la signora se lo sente nel grembo materno. Poveretta, é un po' stordita ma ama davvero suo figlio (non come i genitori che al cinema lo hanno abbandonato...). Frecciatina clamorosa di Montoya: quando la signora chiede loro “Chi é che siete più? Polizia?” la risposta é: “Sì, la parte onesta”. Mamma mia, Renee! Andiamoci piano con il risentimento verso il nuovo fidanzato della tua (forse) ex!
E a proposito di Barbara, incredibilmente in questa puntata non si é limitata ad aprire porte: no, ha preso in mano la situazione (il telefono) e ha deciso di spifferare dettagli sul caso dei due rapitori del Fantabosco così da smuovere un po' le acque in quella corrotta città. Mossa azzardata, ma giusta e Gordon é stra-cotto di lei. Basta la frase: “era la cosa giusta da fare” ripetuta un paio di volte per farlo cadere ai piedi di lei in un attimo. Brava signorina Kean, stai acquisendo spessore. Così si fa.
Mooney Fish fa la sua bella vita nel suo foyer/club teatrale/artistico/stravagantemacosìallamoda da dimenticarsi che Falcone sarà pure vecchio sì, ma é ancora il boss della situazione. Lei recita la perfetta parte di figlioletta devota, ma Carmine non ci casca e le fa pestare l'amante davanti agli occhi. Anzi, davanti agli occhi di tutto il locale. Fish rimane quasi impassibile, anche se il velo di lacrime é ben visibile sotto quelle ciglia lunga e tutto quel mascara. Quando Falcone se ne va, sbatte fuori tutta la clientela urlando come una pazza. furiosa. Vuole prendere il posto del malandato ma ancora letale capo, ma per colpa di Cobblepot la cosa dovrà attendere. Se solo fosse ancora vivo lo ucciderebbe con le sue stesse mani...
Concludiamo il nostro recap con una nota sul piccolo Bruce Wayne. Ma prima, dite la verità, quanto amate l'accento di Alfred? Noi tantissimo. Il vederlo comparire in scena con quella sua parlantina british rende ancora più realistico il tutto, senza contare l'emotività e l'evidente imbarazzo in cui si trova nel gestire certe situazioni. Come ad esempio l'apparente autolesionismo di Bruce. Diciamo apparente perché in sua difesa il signorino Wayne dice di star testando sé stesso, e altre cose da vero duro. Ecco, forse qui stiamo un po' affrettando le cose. Il ragazzino ha 12 anni, non dovrebbe comportarsi più da... ragazzino e meno da “sono già Batman”? Ognuno ha i suoi modi di affrontare il dolore e la perdita, certo, ma forse il fatto che il suo destino sia già scritto e conosciuto da tutti mette il suo personaggio su binari difficili da evitare. Speriamo di vedere ancora un po' del Bruce bambino che eravamo tanto curiosi di conoscere, e meno del Bruce adulto che invece abbiamo ben presente.
La prossima puntata é intitolata The Balloonman, cosa ci riserverà? Qualunque cosa sia, ci rivedremo sulle pagine di Gamesurf!
Tanto va la gatta al lardo...
Selina é una giovane vagabonda che vive per la strada. Dei suoi genitori non si sa nulla, solo che sua madre sembra essere morta - o “là fuori da qualche parte” come si ostina a dire lei - e ne conserva una foto in un ciondolo a forma di cuore con cui ama giocare come una gattina sol suo gomitolo. Nella prima puntata abbiamo potuto apprezzare le sue doti di borseggiatrice, mentre ora possiamo dire che non solo é un abile acrobata e ladruncola, ma anche intelligente e scaltra. Doti che non devono mancare se si é decisi a vivere per le pericolose strade di Gotham. I malintenzionati sono ovunque, ma quelli che si presentano sotto le mentite spoglie di pacifici aiutanti dei senzatetto e offrono caramelle e cioccolato sono i più cattivi. Ricordatevi: mai fidarsi di qualcuno che vi offre delle caramelle. Queste brutte, bruttissime persone infatti sono lì per rapire ragazzini di cui nessuno sentirà la mancanza, ma Selina non si fa certo fregare: schiva come un gatto, la nostra giovane randagia se la da a gambe levate non appena la cara signora incomincia a infilzare i suoi amici con uno spillone sicuramente imbevuto di una qualche droga o potente sonnifero.
Per quale motivo - o per chi - questi due strani individui che parlano come Tonio Cartonio rapiscono dei ragazzini? Man mano che la trama si dipana, scopriamo grazie all'aiuto del Dottor Nygma che sì, effettivamente usano una droga per stordire le loro vittime: é l'ATP, una sostanza che veniva utilizzata nel manicomio di Arkham per mettere k.o. i pazienti più “indisciplinati”. Peccato che quella struttura sia ormai chiusa da più di dieci anni. Qualcuno ne conserva una scorta segreta, é ovvio, e lo stesso qualcuno desidera ardentemente giovani fanciulli dimenticati da tutti. Ovviamente chi se non un chirurgo pazzo e sociopatico poteva far collezione di campioni umani? Nominato un paio di volte dai due scagnozzi del fantabosco, il villain é Dollmaker, spuntato anche nella serie Arrow sotto il nome di Il Fabbricatore. un esperto nel creare dei mostri sovrumani geneticamente modificati con caratteristiche omicide. Una sua particolare caratteristica é quella di indossare una maschera fatta con la pelle dei cadaveri, incluso alcune parti del viso del suo defunto padre. Non benissimo, diciamo noi.
Per fortuna, i fanciulli non vengono dimenticati dal buono e onesto Jim Gordon. Se non fosse per lui, sarebbero tutti carne da macello ora, ma anche grazie all'aiuto di Selina - che nel frattempo é sfuggita a quei farabutti per ben due volte, dimostrando di avere artigli ben affilati, “Accipigna!” - sono sani e salvi e ben vestiti: già Bruce Wayne voleva fare qualcosa per aiutarli, e così ha comprato divise scolastiche giapponesi per tutti e via, damerini pronti per un anime ambientato a Gotham City. Non é certo finita qui, Cat - questo il soprannome con cui si fa chiamare la piccola Kyle - confessa a Gordon di aver assistito all'omicidio di Thomas e Martha Wayne e di saper bene chi é l'assassino. Parlerà soltanto se il buon giovane Jim la salverà dal riformatorio e dall'essere spedita “Su al Nord”. Vi sembra una proposta che si può rifiutare?
... che t'oh! Lì c'é un Pinguino!
Quale parte del “Non tornare mai più a Gotham” non é stata chiara a Oswald Cobblepot secondo voi? Non si sa, fatto sta che invece sfodera la sua miglior camminata per poter rimediare un passaggio da due giovincelli che sembrano usciti da una confraternita alfa/gamma/omega che non perdono occasione di sfotterlo dopo avergli offerto una bella bottiglia di birra. Di vetro. Pessima mossa ragazzi. La reazione é pressappoco “spaco botilia amazo familia” e il caro Penguin fa fuori uno dei due giovini per poi imbavagliare e l'altro e chiedere un riscatto alla madre. Certo, non prima di aver preso casa in una squallida roulotte nel bel mezzo del nulla campagnolo che circonda la città di Gotham.
Peccato che la madre non ne vuole sapere, anzi, pensa che sia uno scherzo architettato dal figlioletto per estorcergli denaro. E ora che ne farai di lui, Cobblepot? Diventerà il tuo primo sgherro? Vedremo. Nel frattempo la tua cara ma inquietante mammina (da qualcuno dovrai aver pur preso) viene interrogata da Allen e Montoya, nel suo adorabile salotto che somiglia tanto ad un set di Tim Burton. Un bravo figliolo il suo, torna sempre a casa da mamma, anche se lavora per quella sgualdrina di colore. Sicuramente c'entra lei con la scomparsa del suo Oswald “stiloso” Cobblepot, la signora se lo sente nel grembo materno. Poveretta, é un po' stordita ma ama davvero suo figlio (non come i genitori che al cinema lo hanno abbandonato...). Frecciatina clamorosa di Montoya: quando la signora chiede loro “Chi é che siete più? Polizia?” la risposta é: “Sì, la parte onesta”. Mamma mia, Renee! Andiamoci piano con il risentimento verso il nuovo fidanzato della tua (forse) ex!
E a proposito di Barbara, incredibilmente in questa puntata non si é limitata ad aprire porte: no, ha preso in mano la situazione (il telefono) e ha deciso di spifferare dettagli sul caso dei due rapitori del Fantabosco così da smuovere un po' le acque in quella corrotta città. Mossa azzardata, ma giusta e Gordon é stra-cotto di lei. Basta la frase: “era la cosa giusta da fare” ripetuta un paio di volte per farlo cadere ai piedi di lei in un attimo. Brava signorina Kean, stai acquisendo spessore. Così si fa.
Gomorra? No, Gotham e Falcone.
Mooney Fish fa la sua bella vita nel suo foyer/club teatrale/artistico/stravagantemacosìallamoda da dimenticarsi che Falcone sarà pure vecchio sì, ma é ancora il boss della situazione. Lei recita la perfetta parte di figlioletta devota, ma Carmine non ci casca e le fa pestare l'amante davanti agli occhi. Anzi, davanti agli occhi di tutto il locale. Fish rimane quasi impassibile, anche se il velo di lacrime é ben visibile sotto quelle ciglia lunga e tutto quel mascara. Quando Falcone se ne va, sbatte fuori tutta la clientela urlando come una pazza. furiosa. Vuole prendere il posto del malandato ma ancora letale capo, ma per colpa di Cobblepot la cosa dovrà attendere. Se solo fosse ancora vivo lo ucciderebbe con le sue stesse mani...
Don't try this at home
Concludiamo il nostro recap con una nota sul piccolo Bruce Wayne. Ma prima, dite la verità, quanto amate l'accento di Alfred? Noi tantissimo. Il vederlo comparire in scena con quella sua parlantina british rende ancora più realistico il tutto, senza contare l'emotività e l'evidente imbarazzo in cui si trova nel gestire certe situazioni. Come ad esempio l'apparente autolesionismo di Bruce. Diciamo apparente perché in sua difesa il signorino Wayne dice di star testando sé stesso, e altre cose da vero duro. Ecco, forse qui stiamo un po' affrettando le cose. Il ragazzino ha 12 anni, non dovrebbe comportarsi più da... ragazzino e meno da “sono già Batman”? Ognuno ha i suoi modi di affrontare il dolore e la perdita, certo, ma forse il fatto che il suo destino sia già scritto e conosciuto da tutti mette il suo personaggio su binari difficili da evitare. Speriamo di vedere ancora un po' del Bruce bambino che eravamo tanto curiosi di conoscere, e meno del Bruce adulto che invece abbiamo ben presente.
La prossima puntata é intitolata The Balloonman, cosa ci riserverà? Qualunque cosa sia, ci rivedremo sulle pagine di Gamesurf!