Season 5 premiere
di
valentina.barranco
Game of Thrones é tornato con una premiere dal ritmo lento e cadenzato e che lentamente ci ha permesso di ricongiungerci ai nostri amati (e odiati) personaggi con dolcezza e in crescendo, fino alla morte dell'ennesimo Re della saga. Abbiamo accompagnato Cersei attraverso le 5 fasi del lutto (più o meno), bevuto alla salute di Tyrion e titubato insieme a Daenerys sul da farsi in una situazione così delicata. Non ci dimentichiamo certo del buon Jon Snow, diviso tra due Re molto diversi tra loro. L'episodio si é concentrato su pochi personaggi, permettendoci di focalizzarci su determinate storyline che fanno da introduzione a disastri imminenti (The Wars to Come, come suggerisce il titolo della puntata), ma lasciandoci addosso la curiosità per le sorti di tutti coloro che invece non sono stati raccontati. Per ora.
La puntata si apre con un gustoso flashback, una novità per la serie: una giovane Cersei Lannister si avventura nel bosco per farsi predire il futuro da una strega, Maggy La Rana. La fattucchiera, grazie ad una singola goccia del sangue della acida fanciulla, comincia a snocciolare una serie di eventi che sembrano non avere un senso ma che noi sappiamo benissimo essersi avverati uno dopo l'altro. Il destino della leonessa di casa Lannister si é compiuto passo dopo passo e possiamo essere certi che tante altre disgrazie l'attendono. Senza più la guida (tirannica ma) saggia e prudente di Tywin, il Leone D'oro é ora in un angolo a soffiare e ringhiare, leccandosi le ferite che gli sono state inferte dai suoi stessi fratelli. Tyrion, dal canto suo, é fuggito a Bravos grazie all'aiuto di Varis e non perde un secondo per saziarsi delle delizie – alcoliche - della città.
Dopo aver strangolato la “sua” puttana e balestrato il proprio padre sulla latrina, diciamo che é il minimo che si possa fare. Tra un bicchiere e l'altro, il Ragno Tessitore suggerisce al Folletto che é ora di cercare un nuovo regnante per queste terre devastate da inganni e delitti, qualcuno “più forte di Tommen, ma più gentile di Stannis. Un monarca che sappia intimidire i potenti lord ed ispirare il popolo. Un regnante amato da milioni di persone, con un potente esercito ed il giusto nome di famiglia.” Ora, se non avete subito pensato a Dany “fucking stormborn” Targaryen, siete delle brutte persone. Si parte dunque alla volta di Mereen, lasciando che i leoni si azzuffino ad Approdo del Re per sopravvivere alle minacce che Westeros ha in serbo per loro.
Il regno tutto rose e fiori (e pisciate di sfida) creato dalla giovane Daenerys sta mostrando i primi segni di cedimento. La società di Mereen – o, almeno, una parte di essa - non é pronta all'avvento di una nuova sovrana e ciò le viene fatto notare nel modo più crudele: un gruppo di “ribelli” che si fa chiamare I Figli dell'Arpia uccide in modo brutale uno degli Immacolati, il povero Ratto Bianco. Il messaggio é stato mandato, e l'ultima dei Targaryen l'ha ricevuto forte e chiaro. Qualcosa non va tra i suoi sudditi, ma lei non capisce come averli liberati dalla schiavitù possa non essere abbastanza per guadagnarsi il loro rispetto.
Comincerà ad indagare su questa setta (mentre Missandei penserà ad indagare sul perché gli Immacolati vanno al bordello… e perché Verme Grigio non può invece andare da lei, diciamola tutta) ascoltando i consigli di vari uomini vicini a lei, ma soprattutto quelli schietti e sinceri di Daario Naharis, suo amante e guerriero. Rispettare le tradizioni di un popolo, anche se possono sembrare barbariche, significa mostrar loro che rispetti la loro cultura e che non imporrai del tutto la tua. In una nuova società questo può essere vitale ma per lei sono importantissimi i concetti di giustizia e forza, forza che ora non può più dimostrare visto che i suoi Draghi non le danno più retta. Daario dirà quello che tutti (anche noi) pensano ma che nessuno ha il coraggio di dirle: senza i suoi draghi sarà difficile il viaggio verso la conquista del trono che le spetta. Basteranno compassione, misericordia, bontà e giustizia? Lo scopriremo solo più avanti.
Nel mentre, su al Nord si sta consumando un triangolo cui anche Renato Zero si opporrebbe. Stannis Baratheon stabilitosi a Castello Nero ordina al nostro Jon di convincere Mance Rayder – il Re Oltre la Barriera – ad inginocchiarsi al legittimo erede al trono ed aiutarlo insieme al suo esercito di Bruti a riconquistare Grande Inverno in cambio di amnistie, indulgenze, terre ecc, ecc. Jon, non prima di aver avuto un'inquietante conversazione con Lady Melisandre riguardo la sua sessualità, prova a parlare a Mance e farlo ragionare in modo da salvare lui e i suoi uomini dall'inverno in arrivo, insieme a tutti i pericoli che nasconde.
Come c'era da aspettarsi, il Re Oltre la Barriera non cede i suoi ideali e la sua libertà in cambio della sua vita, ed ecco quindi la prima morte di questa quinta stagione: Mance Rayder viene arso vivo al centro del cortile, e mentre le sue urla si stanno levando dalle fiamme sotto lo sguardo attonito di Re, Cavalieri della Notte e Bruti, Snow gli scocca una freccia in pieno petto e mette fine alle sue sofferenze. Misericordioso fino alle fine, il nostro Jon “amante dei Bruti” (o per meglio dire, di una Bruta. RIP Ygritte, ginger di talento).
Così si conclude questa lenta premiere che ci ha regalato dialoghi magici e ambientazioni e riprese dai toni più oscuri e pesanti, che di certo non lasciano presagire nulla di buono. Si tratta forse della famosa calma (chiamiamola cos…) prima della tempesta? Lo scopriremo la prossima settimana, con la seconda puntata intitolata The House of Black and White.
Non più ruggiti
La puntata si apre con un gustoso flashback, una novità per la serie: una giovane Cersei Lannister si avventura nel bosco per farsi predire il futuro da una strega, Maggy La Rana. La fattucchiera, grazie ad una singola goccia del sangue della acida fanciulla, comincia a snocciolare una serie di eventi che sembrano non avere un senso ma che noi sappiamo benissimo essersi avverati uno dopo l'altro. Il destino della leonessa di casa Lannister si é compiuto passo dopo passo e possiamo essere certi che tante altre disgrazie l'attendono. Senza più la guida (tirannica ma) saggia e prudente di Tywin, il Leone D'oro é ora in un angolo a soffiare e ringhiare, leccandosi le ferite che gli sono state inferte dai suoi stessi fratelli. Tyrion, dal canto suo, é fuggito a Bravos grazie all'aiuto di Varis e non perde un secondo per saziarsi delle delizie – alcoliche - della città.
Dopo aver strangolato la “sua” puttana e balestrato il proprio padre sulla latrina, diciamo che é il minimo che si possa fare. Tra un bicchiere e l'altro, il Ragno Tessitore suggerisce al Folletto che é ora di cercare un nuovo regnante per queste terre devastate da inganni e delitti, qualcuno “più forte di Tommen, ma più gentile di Stannis. Un monarca che sappia intimidire i potenti lord ed ispirare il popolo. Un regnante amato da milioni di persone, con un potente esercito ed il giusto nome di famiglia.” Ora, se non avete subito pensato a Dany “fucking stormborn” Targaryen, siete delle brutte persone. Si parte dunque alla volta di Mereen, lasciando che i leoni si azzuffino ad Approdo del Re per sopravvivere alle minacce che Westeros ha in serbo per loro.
Una Regina dei Draghi senza draghi non é una Regina
Il regno tutto rose e fiori (e pisciate di sfida) creato dalla giovane Daenerys sta mostrando i primi segni di cedimento. La società di Mereen – o, almeno, una parte di essa - non é pronta all'avvento di una nuova sovrana e ciò le viene fatto notare nel modo più crudele: un gruppo di “ribelli” che si fa chiamare I Figli dell'Arpia uccide in modo brutale uno degli Immacolati, il povero Ratto Bianco. Il messaggio é stato mandato, e l'ultima dei Targaryen l'ha ricevuto forte e chiaro. Qualcosa non va tra i suoi sudditi, ma lei non capisce come averli liberati dalla schiavitù possa non essere abbastanza per guadagnarsi il loro rispetto.
Comincerà ad indagare su questa setta (mentre Missandei penserà ad indagare sul perché gli Immacolati vanno al bordello… e perché Verme Grigio non può invece andare da lei, diciamola tutta) ascoltando i consigli di vari uomini vicini a lei, ma soprattutto quelli schietti e sinceri di Daario Naharis, suo amante e guerriero. Rispettare le tradizioni di un popolo, anche se possono sembrare barbariche, significa mostrar loro che rispetti la loro cultura e che non imporrai del tutto la tua. In una nuova società questo può essere vitale ma per lei sono importantissimi i concetti di giustizia e forza, forza che ora non può più dimostrare visto che i suoi Draghi non le danno più retta. Daario dirà quello che tutti (anche noi) pensano ma che nessuno ha il coraggio di dirle: senza i suoi draghi sarà difficile il viaggio verso la conquista del trono che le spetta. Basteranno compassione, misericordia, bontà e giustizia? Lo scopriremo solo più avanti.
Ma che freddo fa
Nel mentre, su al Nord si sta consumando un triangolo cui anche Renato Zero si opporrebbe. Stannis Baratheon stabilitosi a Castello Nero ordina al nostro Jon di convincere Mance Rayder – il Re Oltre la Barriera – ad inginocchiarsi al legittimo erede al trono ed aiutarlo insieme al suo esercito di Bruti a riconquistare Grande Inverno in cambio di amnistie, indulgenze, terre ecc, ecc. Jon, non prima di aver avuto un'inquietante conversazione con Lady Melisandre riguardo la sua sessualità, prova a parlare a Mance e farlo ragionare in modo da salvare lui e i suoi uomini dall'inverno in arrivo, insieme a tutti i pericoli che nasconde.
Come c'era da aspettarsi, il Re Oltre la Barriera non cede i suoi ideali e la sua libertà in cambio della sua vita, ed ecco quindi la prima morte di questa quinta stagione: Mance Rayder viene arso vivo al centro del cortile, e mentre le sue urla si stanno levando dalle fiamme sotto lo sguardo attonito di Re, Cavalieri della Notte e Bruti, Snow gli scocca una freccia in pieno petto e mette fine alle sue sofferenze. Misericordioso fino alle fine, il nostro Jon “amante dei Bruti” (o per meglio dire, di una Bruta. RIP Ygritte, ginger di talento).
Così si conclude questa lenta premiere che ci ha regalato dialoghi magici e ambientazioni e riprese dai toni più oscuri e pesanti, che di certo non lasciano presagire nulla di buono. Si tratta forse della famosa calma (chiamiamola cos…) prima della tempesta? Lo scopriremo la prossima settimana, con la seconda puntata intitolata The House of Black and White.