La chimica della morte: perché guardare la nuova serie di Paramount+

Su Paramount+ è arrivata una nuova serie, La chimica della morte: un suggestivo thriller investigativo con Harry Treadaway

di Chiara Poli

David Hunter non è un antropologo forense: è il migliore, fra gli antropologi forensi.

Eppure, non esercita più. Ha abbandonato la sua carriera, le sue pubblicazioni scientifiche, la sua vita precedente: ora fa il medico in un villaggio di campagna, Manham, nel Norfolk. Quando due ragazzini s’imbattono nello spettacolo scioccante di un cadavere, gli investigatori chiedono a David di aiutarli. Ma lui non può. Qualcosa glielo impedisce. Il medico che conosce tutti e aiuta tutti è molto riservato, timido, come bloccato da qualcosa.

David Hunter (Harry Treadaway) è il protagonista della co-produzione anglo-tedesca che ha portato in TV i romanzi gialli di Simon Beckett con le sceneggiature di Sukey Fisher (Unconditional). La prima stagione de La chimica della morte, su Paramount+, copre il primo romanzo della serie, e il secondo, con due storie.


La chimica della morte: il corpo è un archivio

"Il corpo è un archivio, che conserva informazioni su chi siamo, cosa abbiamo fatto e cosa ci è stato fatto. La sfida per un antropologo forense è leggere correttamente questo archivio [...] interpretando i fatti della vita e della morte, e il viaggio dall’una all’altra."

La chimica della morte è un poliziesco avvincente, con un protagonista perfetto per il ruolo che gli è stato assegnato. Treadaway è talmente credibile da sembrare davvero bloccato. Traumatizzato. Immerso in un incubo a occhi aperti... E ora sta per viverne un altro.

Appare evidente fin dall’episodio pilota come David - la cui voce narrante ci racconta le fasi della morte, dal momento in cui il cuore smette di battere in poi - abbia subito un trauma. I flashback che lo tormentano, tanto da estraniarlo frequentemente rispetto alla realtà, ci lasciano intuire che ha lasciato la sua vita precedente, rifugiandosi in un paesino, per un valido motivo.

Nei sei episodi della prima stagione andiamo a caccia di un killer e dei segreti del passato del protagonista.

Le indagini sulla morte della donna ritrovata nel bosco sono bloccate. La polizia ha bisogno di David e lui lo sa. La sua coscienza gli impone di andare a esaminare almeno la scena del delitto una volta che il corpo è stato rimosso. 

E in quel momento, magicamente, si trasforma. Davanti ai nostri occhi. Cambia atteggiamento, ostenta una sicurezza , una velocità di pensiero e una professionalità che non gli avevamo mai visto esercitare. Non fino a quel momento, almeno. Il suo contributo - la sua conoscenza della materia è impressionante - darà una svolta essenziale al corso delle indagini.

Non vi anticipiamo altro, perché questa serie è una scoperta. Un indizio dopo l’altro. Un segreto dopo l’altro. Una sospetto dopo l’altro. Una vittima dopo l’altra…

Un villaggio rurale è un luogo perfetto per ambientare una storia come questa. Tutti si conoscono, quasi tutti si frequentano, molti si aiutano ma ci sono anche tante tensioni. Ci sono i bracconieri. Ci sono quelli che trafficano in attività illegali. Ci sono vecchi rancori. Ci sono un’infinità di segreti. E le parole di David sulla chimica della morte diventano sempre più pressanti. Personali. Orientate verso un senso di giustizia che lo spinge a cercare di affrontare i propri traumi.

Quando l'atmosfera è tutto


Quella de La chimica della morte è una storia molto suggestiva. Fra gli orrori del presente e quelli del passato, la curiosità dello spettatore viene spinta al limite.

Con un episodio pilota sostanzialmente perfetto per scrittura, ritmo, introduzione dei personaggi e casting, veniamo immediatamente immersi nell'atmosfera distorta di un villaggio di campagna che non ha nulla a che vedere con altre piccole località del Regno Unito in cui abbiamo viaggiato grazie a cinema e TV. Dimenticatevi completamente L'erba di Grace, per capirci.

Qui siamo in un mondo così ben tratteggiato, a cominciare dalla fotografia e dalla scenografia, dai costumi e dalle riprese, da suonare come "sbagliato" fin dal primo istante. Nella prima sequenza viene fatta una macabra scoperta. Ma prima ancora che accada, noi sappiamo già cosa troveranno i due fratellini che giocano nel bosco. Lo sappiamo anche se non conosciamo la trama, non sappiamo nulla della serie, non siamo preparati preventivamente.

Lo sappiamo perché l'atmosfera de La chimica della morte è perfetta. E in una storia così, l'atmosfera è tutto.

Affascinante per il paesaggio e i colori, triste per lo squallore di alcune case e di alcuni luoghi, suggestivo per il silenzio e l'isolamento dal resto del mondo - sembra di trovarsi nel passato, sebbene non sia così - il villaggio al centro della trama è l'elemento vincente di questa storia.

Sì, certo: ci sono dei crimini sconvolgenti da risolvere. C'è un protagonista tormentato da un passato oscuro e segreto. Ci sono i segreti e i pettegolezzi di una comunità chiusa, ben poco incline all'accoglienza. 

Ma c'è soprattutto un posto in cui tutto questo acquisisce spessore, stimola la curiosità, accresce la tensione.

A volte, dicevo, l'atmosfera è tutto. E La chimica della morte ha atmosfera da vendere.

Il cast de La chimica della morte


Harry Treadaway è giovane, apparentemente fragile, in realtà capace di un grande trasformismo. Tutti lo ricordiamo nei panni del dottor Victor Frankenstein in Penny Dreadful, ma vanta molti altri ruoli importanti, da Mr. Mercedes a The Crown, da Star Trek: Picard a Control e L’amante di Lady Chatterley.

L’ispettore capo Mackenzie, l’uomo che insiste affinché David gli dia una mano, contribuendo alle indagini con le sue conoscenze, ha il volto di Samuel Anderson, precedentemente visto anche in Doctor Who, che aveva già interpretato un poliziotto nella splendida miniserie inglese Landscapers - un crimine quasi perfetto, storia vera di un delitto che sconvolse l’opinione pubblica britannica.

Un altro personaggio importante è il dottor Henri Maitland, il motivo per cui David si trova nel villaggio: sostituire temporaneamente Henri, ridotto in carrozzina da un incidente. Quando si rende conto che la sostituzione non sarà affatto temporanea, David affianca Henri facendosi presentare ai pazienti, facendosi dare le consegne e le informazioni sulla storia clinica di tutti, in particolare di coloro che sono reticenti a farsi mettere le mani addosso da un medico che non sia quello che conoscono da tutta una vita. Maitland ha il volto di Lucian Msmati, celebre per Gangs of London, Omicidio nel West End, L’inganno perfetto e The International.

Fra gli abitanti del villaggio al centro della trama ci sono anche Jenny Krause, Andrew Brody e Iain Kinross. Jenny è interpretata dall’attrice tedesca Jeanne Goursaud, conosciuta soprattutto per la serie TV Barbari.

Andrew Brody invece vanta l’esperienza dell’attore inglese David Hayman, volto conosciuto ai fan di piccolo e grande schermo. Ha recitato infatti nei film Ladri di cadaveri - Burke & Hare, Il sarto di Panama, Il bambino con il pigiama a righe, Vertical Limit, The Jackal, Il senso di Smilla per la neve… E in TV invece nella splendida serie Taboo accanto a Tom Hardy, in Trial & Retribution, Waking the Dead, Finley… Insomma: vanta una carriera lunga e prolifica.

Anche il collega Stuart Bowman, qui nei panni di Iain Kinross, non sarà affatto una faccia nuova. L’abbiamo già visto un po’ ovunque: The Serpent, Versailles, MacBeth, Doctors, Guilt, Edge of Heaven.

La chimica della morte è su Paramount+ con tutti i 6 episodi della prima stagione dal 3 agosto 2023.