Ma sei Serial? Speciale Stranger Things
Viaggio nel Sottosopra e a Hawkins
Il nuovo episodio di Ma sei Serial? si concentra su Stranger Things, una delle serie TV di maggior successo degli ultimi anni. Una produzione Netflix che ha saputo conquistare milioni di spettatori grazie alla sua capacità di mescolare il mistero, l’horror, la nostalgia degli anni ’80 e una trama ricca di emozioni.
Creata dai fratelli Duffer e lanciata su Netflix nel 2016, la serie è diventata un fenomeno culturale che ha influenzato non solo la televisione, ma anche il cinema, la musica e la moda.
Ma cosa rende Stranger Things così speciale e perché ha avuto un impatto così duraturo? Per rispondere a queste domande, è necessario esaminare i vari aspetti della serie, dalla sua trama complessa e affascinante ai suoi personaggi, passando per la ricca atmosfera che permea ogni episodio.
Stranger Things, il podcast
Un intreccio tra horror, fantascienza e nostalgia
Una delle caratteristiche distintive di Stranger Things è la sua abilità nel fondere diversi generi, creando un mix che sembra familiare ma sempre fresco e originale.
La storia ruota attorno alla scomparsa di un bambino, Will Byers (Noah Schnapp), in una piccola città dell'Indiana, Hawkins, durante l’estate del 1983. La sua sparizione dà inizio a una serie di eventi inquietanti che coinvolgono il soprannaturale e il paranormale, tra cui l’apparizione di una ragazza misteriosa, Eleven (Millie Bobby Brown) - Undici nella versione italiana - dotata di poteri psichici straordinari.
Il gioco di citazioni e omaggi ai film, alla musica e alla cultura pop degli anni ’80 è uno degli aspetti che ha contribuito al successo della serie. I riferimenti ai film di Steven Spielberg, John Carpenter e quelli tratti dalle opere di Stephen King sono evidenti fin dalle prime stagioni.
Lo spunto narrativo: il Progetto Montauk
Il famigerato Progetto Montauk, che ha ispirato i fratelli Duffer per Stranger Things (all’inizio la serie si sarebbe dovuta chiamare proprio così: Montauk) è una presunta serie di esperimenti governativi segreti degli Stati Uniti condotti nella base di Camp Hero a Montauk, Long Island, New York.
Le storie su questo progetto iniziarono a circolare proprio negli anni '80, ma a tutt’oggi non ci sono prove concrete della sua effettiva esistenza.
Si tratta probabilmente di una leggenda metropolitana o una teoria del complotto sebbene siano circolate molte notizie a riguardo.
Nella Montauk Air Force Station, situato vicino alla città di Montauk, gli esperimenti avrebbero riguardato la manipolazione mentale, il controllo della mente, il viaggio nel tempo, il teletrasporto e altre forme avanzate di psico-tecnologia. L'esperimento di Montauk è spesso legato a storie di "progetti segreti" simili, come il Progetto Montauk o il Progetto Stargate.
La leggenda si è sviluppata negli anni ’80 e ’90, grazie a libri come quello di Preston Nichols e Peter Moon, intitolato The Montauk Project: Experiments in Time, e ad altri racconti simili.
Nichols affermava di aver lavorato presso la base di Montauk negli anni ’80, ma di aver avuto una sorta di blocco mentale su ciò che accadde realmente durante quei periodi, fino a quando non recuperò i suoi ricordi gradualmente.
Secondo alcuni racconti, Montauk sarebbe stato il luogo in cui si sarebbero condotti esperimenti di alterazione temporale, in cui i partecipanti venivano inviati nel passato o nel futuro, oppure teletrasportati in altri luoghi. Ma l’aspetto che ha ispirato Stranger Things è quello dei racconti sugli esperimenti che coinvolgono la creazione di portali verso dimensioni parallele. Questi esperimenti sarebbero stati concepiti per sfruttare la manipolazione della realtà e la creazione di distorsioni spaziali-temporali, che avrebbero permesso al governo di esplorare altri mondi o di alterare il nostro.
Preston Nichols, racconta - in breve - che durante gli esperimenti sia stato aperto un vero e proprio varco dimensionale, che avrebbe dato accesso a questa realtà a feroci creature mostruose. Per comunicare con le quali, sarebbero stati portati nella struttura una serie di giovani, poi scomparsi misteriosamente. Ed ecco il Sottosopra e i Demogorgoni della serie.
I personaggi: carattere e umanità
Un elemento che fa di Stranger Things un successo è il suo cast di personaggi, che riesce a essere al contempo stereotipato e straordinariamente originale. Si basa infatti su stereotipi rivoluzionati e adattati, con una galleria di personaggi che riflettono i diversi aspetti della società, dei conflitti interiori e delle dinamiche interpersonali. Al centro della narrazione c’è un gruppo di bambini e adolescenti che, nonostante vivano avventure straordinarie, sono anche alle prese con i normali problemi di crescita.
Will Byers, il ragazzo che scompare nel primo episodio, è il catalizzatore della trama, ma i veri protagonisti sono gli altri membri del gruppo: Mike (Finn Wolfhard), Dustin (Gaten Materazzo), Lucas (Caleb McLaughlin) e, ovviamente, Undici, la ragazza misteriosa che arriva da un laboratorio segreto. La loro amicizia è il cuore pulsante della serie e funge da ancoraggio emotivo per lo spettatore. La sua connessione con Will e con gli altri ragazzi del gruppo non è solo una questione di avventura, ma anche di affetto e crescita reciproca.
Anche gli adulti non sono da meno. Il capo della polizia di Hawkins, Jim Hopper, interpretato da David Harbour, è un personaggio complesso e affascinante, un uomo dal passato tormentato che si ritrova ad affrontare una serie di eventi soprannaturali mentre cerca di proteggere la comunità e, in particolare, Eleven. Joyce Byers (Winona Ryder), la madre di Will, è un altro personaggio che si distingue per la sua forza e determinazione, pur essendo alle prese con le difficoltà della vita quotidiana.
La tematica del soprannaturale e la critica sociale
Stranger Things non è solo una storia di bambini che affrontano mostri e minacce sovrannaturali; è anche una riflessione su temi più profondi come il potere, la corruzione e la paura dell'ignoto. La serie esplora le dinamiche di potere tra i laboratori governativi segreti e la cittadina di Hawkins, rivelando come la scienza e la tecnologia possano essere utilizzate in modo incontrollato e dannoso. L’intrusione del governo e l’esperimento segreto che porta alla creazione del Sottosopra, il mondo parallelo che minaccia la realtà, riflettono le paure della società degli anni ’80 riguardo agli esperimenti scientifici fuori controllo, in un periodo in cui la Guerra Fredda e le questioni legate alle armi nucleari creavano un clima di incertezza.
Inoltre, Stranger Things non manca di inserire anche una critica sociale, sebbene mai in maniera esplicita. La serie esplora temi legati alla famiglia, alla classe sociale, all’amicizia e all’identità, affrontando la crescita di un gruppo di giovani che, tra una minaccia sovrannaturale e l’altra, si trovano ad affrontare le difficoltà della vita quotidiana. I conflitti tra i vari gruppi sociali della città di Hawkins, il trattamento dei cosiddetti “diversi” e le dinamiche di gruppo sono aspetti che rendono la serie non solo un semplice thriller, ma anche un’opera con una forte componente emotiva e sociale.
In attesa della quinta e ultima stagione, ecco l’approfondimento di Ma sei Serial? dedicato alla serie.