Lucca Comics&Games 2023: i produttori di One Piece e Pretty Cure raccontano il dietro le quinte degli anime

La casa di animazione giapponese Toei ci ha raccontato come si prepara a rafforzare il legame del pubblico italiano con due dei suoi franchise di punta: One Piece e Pretty Cure.

di Elisa Giudici

Yosuke Asama e Aki Murase si prendono cura di due dei franchise animati giapponesi più famosi, longevi e amati dai giapponesi. Lui ha prodotto per ben due anni l’anime di One Piece, lei ha affiancato come produttrice il regista del film animato PreCure: All Stars F Movie, presentato in anteprima al Comics, che riporta un franchise che manca da tanti anni in Italia ma che rimane popolarissimo in patria.

In occasione della TOEI Animation Europe Festa, i due produttori hanno fatto tappa a Lucca. Non si tratta solo di una presenza di rappresentanza, come ci spiega Aki Murase:

Presentare qui il film delle Pretty Cure per noi è un test importante. Sarò personalmente alla proiezione del film per il pubblico. In quanto rappresentanti di Toei, siamo qui per vedere le vostre reazioni in sala e raccontarle poi nella nostra sede in Giappone. Lo sforzo sarà quello di fare in modo che i film e le serie successive rispondano anche ai bisogni del pubblico italiano e internazionale. L’idea infatti è quella di riportare le Pretty Cure in Italia. Bisogna però capire come farlo.

Banalmente, le opzioni sono due: rivolgersi solo al pubblico delle bambine italiane o coinvolgere anche chi un tempo vedeva l’anime in TV e ora è adulto. In Giappone infatti l’anime ha un vasto seguito adulto, non solo di donne. Non sappiamo quale sarà la nostra decisione finale, per questo siamo qui a Lucca: per fare una decisione ragionata.


Come pensate, eventualmente, di rilanciare le Pretty Cure in Italia? In Giappone sono popolarissime, ma qui le ricordano in pochi, per ora…

Aki Murase - Come primo passo possiamo pensare di rendere disponibile l’archivio giapponese, che è ancora inedito in Italia per buona parte. Mi hanno riferito che l’anime delle Pretty Cure qui è andato in monda solo per qualche anno, molto tempo fa. Noi invece da vent’anni produciamo una stagione all’anno della serie e ci sono molti, molti film prima di quello che presentiamo oggi qui. Per noi la priorità rimane rivolgerci, almeno nelle intenzioni, non solo il pubblico delle bambine, ma anche gli adulti si divertano.

Com’è lavorare su serie di lunga durata come Pretty Cure e One Piece?

Aki Murase - Negli anni si sono succeduti tanti produttori e registi che hanno creato questi due canoni. Quando sono entrata nel mondo delle Pretty Cure per me è stato ovviamente un onore, ma ammetto di aver sentito anche un po’ di pressione nel contribuire allo storico di questo franchise. Volevo portare il concetto delle Pretty Cure alle bambine delle nuove generazioni: l’ho sentita da subito come una missione.

Ogni anno concludiamo una nuova stagione dell’anime di Pretty Cure. A quel punto cambiamo tutto lo staff, dai registi agli animatori: c’è un ricambio completo. C’è un continuo via vai di professionisti dietro questa serie e la sua storia. Si affrontano per questo motivo sempre temi nuovi, cambiano le prospettive che ciascuno porta.

Non capita spesso di poter intervistare una produttrice anche nel mondo dei live action. C’è parità di genere in quello dell’animazione giapponese?

Aki Murase - Le Pretty Cure sono ragazze e le protagoniste sono giovani donne da ormai 20 anni. Nonostante questo abbiamo cercato di recente di porre l’accento sulla passione che mettono nelle loro battaglie, nei loro valori: noi parliamo a tutto il pubblico, non solo alle donne. Non vogliamo demarcare in maniera forte cosa sia maschile e e femminile, rimanendo attenti ai dettagli.

Questo riflette la filosofia dell’azienda per cui lavoro. Dietro le quinte di Toei aumenta di anno in anno il numero di donne alla produzione e alla regia. Non si sono più quote rosa, c’è grande collaborazione e affiatamento tra uomini e donne che lavorano ai progetti animati.

Con Yosuke Asama invece si concentra su One Piece. Dopo la presentazione in anteprima, lo scorso anno, del film One Piece Red, Toei ha messo ancora una volta al centro l’anime tratto dal manga di Eiichiro Oda. Sulle mura c’è un super padiglione dedicato con annessa caccia al tesoro e tanti gadget per i fan.

Esauritissimo invece l’evento dedicato al Gear Fifth. In cosa consiste?

Yosuke Asama - *In pratica presentiamo le puntate dell’anime TOEI in cui Luffy raggiunge il Gear Fifth per la prima volta su grande schermo, in Italia. Non abbiamo mostrato questo materiale nemmeno in Francia. Non si tratta di una banale proiezione, badate. Abbiamo montato tutto appositamente per l’occasione, tagliando le sigle, ricalibrando il ritmo in modo che sia una sorta di piccolo film. Sarà un evento speciale. *****

L’apparizione del Gear Fifth nell’anime è coincisa con un nuovo, incredibile picco di popolarità per One Piece. Da cosa pensi dipenda?

Yosuke Asama - Intorno al 2010, per due anni, ho prodotto la serie animata di One Piece. Per darti un’idea, era il periodo in cui Luffy e la ciurma affrontavano i eventi della saga di Water Seven. Già allora One Piece era popolarissimo anche all’estero.

Per quanto concerne l’anime, siamo al ventiquattresimo anno in cui procediamo ad adattare e animare questa storia a partire dalle tavole del sensei Oda. Il gear Fifth, la battaglia di Onigashima…perché hanno coinciso con tanta popolarità?

Io credo non siano questi i motivi per cui c’è stata quest’esplosione di popolarità, quanto piuttosto i due decenni di storie a cui abbiamo lavorato, che hanno fornito una base essenziale. Dal punto di vista tecnico poi siamo arrivati a livelli tali d’animazione che diventa difficile dare ancora di più ai nostri fan, ma ci impegniamo in questo senso, speriamo anche di renderlo ancora più visivamente spettacolare, oltre che divertente.

Lei ha visto la serie live action di One Piece prodotta da Netflix? Che ne pensa?

Yosuke Asama - Sì, l’ho vista. penso che lo staff di quell’opera non sia ignaro di cosa c’è dietro, della sua importanza. Mi è sembrato che anche loro, come noi in Toie, abbiamo dato davvero il massimo rispettando la storia comune a cui ci ispiriamo. Il nostro scopo come Toei non è quello ovviamente di battere il live action Netflix, noi diamo il massimo per fare felici i fan.