Penny Dreadful

di Elisa Giudici
Non me ne vogliano i tradizionalisti che storcono il naso e parlano ancora di "festività importate e commerciali". Avranno anche ragione, tuttavia Halloween ormai é una realtà anche nel nostro Paese che in tantissimi in queste ore si preparano a festeggiare.

Se non state dedicando queste ultime ore alla ricerca di un travestimento last minute, quanto piuttosto a qualche titolo horror con cui creare una maratona ad hoc, questo articolo fa per voi. Posate quella pila di DVD di Mario Bava e smettete di spulciare la filmografia di John Carpenter, ho qualcosa d'inedito, mostruoso e squisitamente vittoriano da proporvi: Penny Dreadful. Otto puntate della durata di un'ora, più che a sufficienza per superare la notte più mostruosa dell'anno, interrompendo la visione giusto per una pausa pipì o per dare qualche dolciume ai figli dei vicini (avete fatto scorta, vero?).



Una serie tv ad Halloween? Perché no? Andata in onda quest'estate su Showtime, Penny Dreadful si é rivelata come la sorpresa della stagione, guadagnandosi velocemente il plauso della critica e la conferma per una seconda stagione, che viene girata proprio in questi giorni. Il merito é da attribuirsi principalmente a John Logan, sceneggiatore cinematografico di spicco (Hugo Cabret, Skyfall e i prossimi James Bond, ma voi lo avete visto il bellissimo Rango?) che non solo ha ideato il concept della serie ma ha anche scritto la sceneggiatura di tutti gli episodi, circostanza rara nel mondo delle serie TV.

Penny Dreadful nasce come tentativo di ricreare su piccolo schermo quei racconti di sensazione tanto popolari in epoca vittoriana -piccoli libretti spesso correlati da illustrazioni dei loro mostruosi protagonisti - e omaggiare una delle opere più celebri di Alan Moore, quella Lega degli Straordinari Gentlemen approdata con così poca fortuna al cinema. Così vediamo aggirarsi per le strade di Londra una squadra variegata di personaggi letterari dell'epoca e figure inedite, assemblata da Sir Malcolm Murray (uno strepitoso Timothy Dalton) per sconfiggere una sanguinaria creatura che ha rapito sua figlia.
vimager1, 2, 3

L'incipit é classico, ma l'omaggio al genere finisce qui: Penny Dreadful infatti é chiaramente figlio della scrittura moderna e introspettiva di Logan, che avvicina protagonisti tanto distanti grazie al loro comune denominatore: la diversità. Tutti i personaggi hanno infatti un segreto, un'inclinazione, un peccato che li rende irrimediabilmente diversi dal resto della popolazione "normale" e per questo si sentono dei reietti, salvo poi indugiare e godere di questo loro affronto alla morale comune, alla divinità. Insomma, i personaggi di Logan soffrono per la loro diversità ma al contempo sentono che questa li rende speciali, migliori.

"If you have been touched by the demon, it's like being touched by the back hand of God. Makes you sacred in a way, doesn't it? Makes you unique, with a kind of glory. The glory of suffering, even."

Penny Dreadful non si affida (solo) sulle ombre dei vicoli londinesi o sugli esperimenti discutibili del giovane Victor Frankestein (un Harry Treadaway da scoprire), ovvero sulle atmosfere degli horror d'annata, tutte tensione ed edifici male illuminati. No, la vera forza di Penny Dreadful, la sua vincente modernità, é l'oscurità che vive dentro i suoi personaggi. I protagonisti di questa serie TV sono la sua vera forza: figure complesse, peccatori sempre in bilico tra il voler essere salvati e il desiderio di persistere in quanto li ha portati alla dannazione. Il desiderio, la proibizione, la sfida alla morale comune e alla dignità sono temi che percorrono una serie che riesce nel difficile compito di essere complessa e orrorifica, pulp e filosofica.

Non si può non citare la superba performance di Eva Green, che con la sua tormentata Vanessa finisce per cannibalizzare l'attenzione dello spettatore, regalando la sua migliore performance dell'annata e tra le più memorabili della sua carriera già prolifica di donne dannate, streghe e femme fatale. Nel cast però non mancano giovani promettenti o nomi di sicuro richiamo (Billie Piper e Josh Hartnett su tutti) forse un po' sacrificati in favore del formidabile duo Green-Dalton ma che credo avranno modo di rifarsi nella seconda stagione.