Cosa aspettarsi dal nuovo Percy Jackson? Il giovanissimo cast racconta la serie Disney+

Dopo i film, arriva la serie di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo: il giovanissimo cast del nuovo adattamento dei romanzi di Rick Riordan ci racconta, da fan a fan, cosa aspettarci.

di Elisa Giudici

Sono passati 13 anni dal primo film di Percy Jackson, 18 dalla pubblicazione del primo libro della serie di romanzi fantasy che ha affascinato una generazione di giovani lettori a inizio millennio. Per molti versi la saga letteraria di Rick Riordan ha anticipato un’epoca: quella degli young adult, ma anche quella delle riletture dei miti dell’antica Grecia e del pantheon degli dei dell’Olimpo. Percy Jackson ha quasi 20 anni, eppure sembra nato in questa epoca di booktoker e reaction social alla lettura e alla letteratura. Non stupisce dunque che Disney abbia deciso di rinverdire le sue avventure e proporle come new entry del proprio catalogo proprio a Natale.

La sorpresa semmai è come il giovanissimo cast che interpreta i protagonisti della serie - composta per ora da una stagione da 8 episodi - sia cresciuto con i libri della saga, esattamente come le generazioni che lo hanno preceduto. Per molti di loro la conferenza stampa e il seguente incontro con i giornalisti via streaming sono stati tra i primissimi appuntamenti di lavoro internazionali della loro carriera. D’altronde Walker Scobell, il giovanissimo attore che interpreta il protagonista, ha appena 14 anni. Alle volte le domande lo mandano un po’ in difficoltà, confessa sorridendo timido di essere un po’ nervoso. Lo rassicura l’interprete della co-protagonista Annabeth, l’attrice Leah Sava Jeffries. Anche lei ha 14 anni.

Al loro fianco ci sono showrunner e produttori della serie Disney+, che spiegano quanto sia unico e impegnativo dirigere un set e un dietro le quinte popolato quasi solo da ragazzini, anche più piccoli dei protagonisti. E quanto Jeffries e Scobell li abbiano sorpresi per il livello di professionalità da veterani tenuto sul set della prima stagione di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo.

Intervista al cast della serie Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo

  • Walker Scobell - Percy Jackson
  • Leah Sava Jeffries - Annabeth Chase
  • Aryan Simhadri - Grover Underwood
  • Jon Steinberg - show runner e produttore
  • Dan Shotz - produttore

La saga letteraria di Percy Jackson è stata una lettura formativa per una generazione che potremmo considerare precedente alla vostra. Prima di venire scritturati ne avevate già sentito parlare?

Walker Scobell - Sì! Percy Jackson è rimasto popolarissimo tra i ragazzi. Ho letto il primo libro sette volte mentre ero alle elementari, ero così tanto fan già all’epoca. Aryan Simhadri - Lo stesso vale per me. Leah Sava Jeffries - È un libro di cui si parla spesso anche a scuola, alcuni lo inseriscono tra le letture scolastiche. Ricordo per un compito scolastico scrissi un essay a tema e presi anche un bel voto.

Dan, anche tu eri un fan dei libri? Cosa ti ha spinto ad accettare questo lavoro?

Dan Shotz - Quello che è piaciuto di più è stata la possibilità di creare molte creature mitologiche, molti mostri, Non capita spesso. Una delle scene che mi ha gasato di più è stata quella con Chimera.

Cosa avete mantenuto dei libri in questa serie e cosa no?

Jon Steinberg - Nel libro c’è un forte senso del viaggio, del creare una squadra facendo, nonostante ci sia ovviamente una certa competizione tra i personaggi. Abbiamo tentato di rafforzare questa dinamica, perché abbiamo pensato soprattutto ai fan, volevamo che sembrasse loro innanzitutto una storia di Percy Jackson, che in ogni romanzo mantiene delle caratteristiche specifiche.

Parliamo un po’ dei vostri personaggi, dato che li conoscevate già da lettori. Come è stato trasformarsi pian piano in loro?

Leah Sava Jeffries - Ci ho messo un po’ di me nel personaggio, ma mi hanno aiutato i punti in comune del nostro carattere. Annabeth e io abbiamo un lato un po’ goffo, per cui mi sono appoggiato a quello e alla fine è stato facile. Sul set ci hanno consigliato di rimanere in certo senso noi stessi e per me è stato molto semplice tirare fuori il senso di vulnerabilità che Annabeth dimostra molte occasioni.

Walker Scobell - Anche per me è stato importante in qualche modo rimanere legato alla realtà, alla fine il protagonista ha 12 anni, quindi per me è stato anche facile immedesimarmi in come a volte, data la sua età, Percy è un po’ inconsapevole del pericolo, un po’ scavezzacollo. Affronta le situazioni senza starci troppo a pensare. Poi io e Percy abbiamo lo stesso senso dell’umorismo.

Avete un momento preferito in questa prima stagione, o magari uno che non vedevate l’ora di girare?

Walker Scobell - Uno dei momenti favoriti della prima stagione è nell’episodio Amore eterno, non anticipo troppo ma se avete letto il libro lo sapete. È proprio una scena di passaggio importante per costruire la relazione tra Percy e Annabeth, la loro amicizia.

Leah Sava Jeffries - Sì, sono d’accordo con lui. In quella scena del tunnel c’è il primo momento in cui entrambi capiscono finalmente che sono di fronte a qualcuno che ha delle qualità, che vale la pena conoscere e sostenere.


I fan online sembrano attendere con molta ansia un altro set della serie: il Camp Half-Blood, dove i protagonisti si allenano per diventare eroi. Cosa potete anticiparci a riguardo?

Walker Scobell - Faccio fatica anche a descriverlo. Ti ritrovi all’improvviso di fronte a qualcosa di enorme, che hai letto e immaginato così tante volte e improvvisamente è lì nella realtà, davanti a te.

Leah Sava Jeffries - Per non parlare del livello di dettaglio, da lettrice continuano a guardarmi intorno e a notare dettagli che testimoniavo quanto chi ci aveva lavorato stava facendo grande attenzione alla fonte letteraria. Dopo aver girato quelle scene mi è sembrato di aver vissuto dentro il libro, è stato incredibile.

Walker, tu hai già condiviso lo schermo con Ryan Reynolds in una produzione Netflix qualche tempo fa, quando eri ancora un bambino. Stavolta sei il protagonista. Come hai vissuto questa responsabilità?

Walker Scobell - Penso che lavorando persone come Ryan Reynolds in passato ho imparato tantissimo, mi ha sicuramente aiutato in questa situazione. È stato bellissimo non essere l’unico ragazzino sul set. Di solito, sul set, quando lavoro sono l’unico “piccolo” e sei sempre circondato da adulti che ti chiamano “signorino”, ti danno del lei.

Aryan Simhadri - Quando abbiamo girato lui aveva due anni in meno, letteralmente 12 anni, ma era già così, serio, così composto. I primi giorni mi aspettavo, non so, di dover fare da babysitter ai più piccoli, ma non è stato assolutamente così. All’inizio anche tra di noi tre erano tutti un po’ intimiditi, la prima volta ci siamo dati del signorino e signorina. Quando l’ho fatto con Walker lui mi ha guardato trasecolato e abbiamo riso.

Cosa vi ha insegnato professionalmente l’esperienza sul set di questa serie?

Walker Scobell - Ho imparato tante cose…soprattutto su come gestire le interviste e gli appuntamenti con la stampa. Ti confesso che sono ancora un po’ nervoso, ma sto migliorando.

Leah Sava Jeffries - In Beast ero ancora più piccola ed ero genuinamente un po’ spaventata del “leone”. Non ho dovuto recitare tanto. Stavolta invece sono pronta ad affrontare tutti i mostri, con l’attitudine di dire altri altri, state indietro, ci penso io.

Per voi adulti invece come è stato dirigere e supervisionare così tanti ragazzini?

Jon Steinberg - Nonostante siano tutti davvero giovanissimi, ci siamo dimenticati della loro età in un attimo. È stato impressionante vederli gestire scene di una certa complessità emotiva e tecnica come dei professionisti.

Dan Shotz - Si sono comportati come i professionisti che sono, ma ogni giorno sul set portavano una tale, energia, una tale gioia che creavano un’atmosfera unica anche per l’intera squadra.


Essendo voi dei fan della saga di Percy, avete avuto la tentazione di tenere qualcosa per voi a fine riprese?

Leah Sava Jeffries - Non abbiamo saputo resistere a tenere per noi qualche props dal set. Mi sono tenuta come ricordo dal set due scudi, di cui uno è proprio quello che uso, la collana e anche una giacca che indosso a un certo punto. C’è una cosa che ho preso ma non posso dirlo assolutamente.

Walker Scobell - Io mi sono preso la spada di Percy. In seguito ho comprato online anche un supporto su cui appoggiarla in camera mia, per esporla come oggetto di pregio.