Su Prime Video sono arrivati i Beast Games: il reality game che è un esperimento sociale
Un esperimento sociale mascherato da reality game
In palio ci sono ben 5 milioni di dollari. In contanti, e inseriti in un cubo trasparente situato al centro del terreno di gioco, sempre in bella vista. Se vi ricorda qualcosa sì, certo: i Beast Games su Prime Video sono chiaramente ispirati a Squid Game e al reality game che ne è stato tratto dopo l’enorme successo della serie sudcoreana di Netflix.
Come in Squid Game, anche i Beast Games sono controllati da “guardie” con i volti coperti da maschere che riportano dei simboli. Come in Squid Game, anche qui siamo di fronte a una competizione plurimilionaria fra giocatori numerati. Ovviamene, nei Beast Games non muore nessuno (e ci mancherebbe), ma l’uscita dalla gara perdendo l’occasione di vincere il montepremi (e i tanti altri premi, fino a un milione di dollari premendo un pulsante) messi in palio durante le puntate precipitano gli ex concorrenti nella disperazione. Esagerata, agli occhi degli spettatori che s’interrogano come facciano, tutti, a credere di poter davvero essere il prescelto fra 1000. Ma la risposta è semplice: gli insicuri se ne vanno spontaneamente quando richiesto. Immolandosi come se stessero sollevando un’auto a mani nude per salvare un bambino in un atto eroico.
Perché Beast Games non è tanto un programma d’intrattenimento, quanto un vero e proprio specchio della società contemporanea. Un esperimento sociale.
Il dio denaro
Al centro della competizione c’è il dio denaro, colui che per molti (tutti) i concorrenti rappresenta l’unica opportunità per cambiare vita: vincere un sacco di soldi in fretta e senza troppa fatica. Una rappresentazione piuttosto accurata del mondo contemporaneo in cui, nell’era degli influencer, tutti sognano di guadagnare milioni senza sforzarsi troppo e soprattutto senza lavorare a lungo.
Dal punto di vista dell’esperimento sociale, quindi Beast Games - con una nuova puntata su Prime Video ogni giovedì - è senza dubbio riuscito. Si chiede a delle persone di rinunciare a cifre astronomiche per salvare dei perfetti sconosciuti dall’eliminazione. Si offre ai concorrenti l’opportunità di andarsene subito, ancora prima dell’inizio della competizione fra 1000 concorrenti, portandosi a casa un milione di dollari diviso fra tutti coloro che rinunciano. Senza fare altro.
Il conduttore MrBeast (pseudonimo dello YouTuber Jimmy Donaldson) crea alleanze, pone dilemmi, tenta i partecipanti. Con il solo mezzo che ha attrattive per tutti: il denaro.
E così, 1000 adoratori del dio denaro, che approfittano dell’occasione per comparire in un programma distribuito in tutto il mondo e, magari, diventare poi “influencer” e guadagnarci dei soldi, si sfidano in semplici prove alla portata di tutti, prima su un terreno di gioco supertecnologico con le botole che si aprono sotto ai piedi degli eliminati (anche questo niente di nuovo: Canale 5 ci mostra la stessa uscita di scena da anni) e poi nella città.
Un enorme dispiego di mezzi
La città di Beast Games, appositamente costruita per ospitare per un mese intero (la durata dello show) i concorrenti è stata realizzata con una spesa che MrBeast dichiara superiore ai 15 milioni di dollari.
Il dispiego di mezzi è enorme: oltre alla città, ci sono isole private (che si possono vincere), un galeone costruito in dimensioni reali e un’infinità di premi in palio, fra cui un’ambitissima Lamborghini.
I veri Navy Seals prendono parte al programma per dare la caccia ai concorrenti sull’isola, ci si spara dai cannoni del galeone e ci si “vende”, a seconda della personalità, per 20.000 dollari o per 200.000.
Uno schiaffo alla miseria accuratamente assestato a un mondo in cui per soldi si è disposti a fare (quasi) tutto. Gli Squid Games non sono poi così irrealistici, alla luce di ciò che i Beast Games ci mostrano…
Inclusa una sala controllo con 1107 telecamere a cui non sfugge nulla, nemmeno le irregolarità non dichiarate dai concorrenti.
Con le tecniche di CGI ci vengono mostrate le anteprime di alcuni giochi, mentre il conduttore - con i suoi amici e aiutanti, tutti giovani come lui - regala oltre 2 milioni di dollari solo nella prima puntata.
Dai misteriosi gettoni, oggetto di scambio senza conoscerne il valore, fino ai quiz di cultura generale, Beast Games idea dei giochi tanto semplici quanto facili da “tradire” con la tentazione del denaro.
Un’edizione gigante di beer pong (ma senza alcol), un gioco di costruzioni, l’affidarsi a uno sconosciuto che salvi la squadra rinunciando a una montagna di soldi: i giochi sono tanto banali quanto redditizi in termini di analisi sociale.
Chi è Mr. Beast
I Beast Games nascono dalla fama del conduttore. MrBeast è il nome d’arte di Jimmy Donaldson, un YouTuber e imprenditore statunitense nato il 7 maggio 1998.
Fra i creator più popolari su YouTube con oltre 340 milioni di abbonati al suo canale principale, è diventato famoso grazie a video sempre più spettacolari e sfide sempre più costose che hanno contribuito a creare un nuovo genere di contenuti su YouTube (quelli che spesso causano incidenti gravissimi fra gli aspiranti emulatori…).
Donaldson, attivo su YouTube fin dal 2012 - quando aveva appena 13 anni - ha fondato MrBeast Burger e Feastables, catena di fast food e marchi di snack. È co-fondatore di Team Trees e Team Seas, campagne di fundraising per l’ambiente e gli oceani e vanta un reddito annuo stimato in oltre 50 milioni di dollari.
Gestisce diversi canali YouTube tra cui MrBeast Gaming e Beast Reacts, ed è diventato celebre per essersi saputo reinventare, investendo parte dei suoi guadagni in opere di beneficenza e fondazioni benefiche.
I suoi Beast Games, approdati in streaming in tutto il mondo, stanno facendo molto discutere.
C’è chi li definisce “disgustosi” e “immorali”, “pessimi esempi” e “da censurare”.
Per quanto ci riguarda, che non si tratti di un programma educativo è evidente, oltre che dichiarato dagli intenti stessi del suo creatore. Ma resta il fatto che sia interessante dal punto di vista sociologico perché mostra l’esatta entità dei valori di oggi, inclusa la disperata ricerca di fama esibita, soprattutto, da chi non ha nessuna abilità particolare e vuole, semplicemente, diventare come MrBeast. Così come dopo il primo influencer, tutti hanno voluto imitarlo. Niente di nuovo sotto al sole…