Sharp Objects
Dopo aver portato sul grande schermo due opere difficili come L’amore Bugiardo e The Dark Place, arriva un’altra trasposizione, questa volta televisiva, di un romanzo di Gillian Flynn. Prodotta da HBO, Sharp Objects, da qualche settimana in programmazione in Italia su Sky Atlantic è una mini serie in otto puntate che vede al centro della vicenda lo scottante caso di un duplice omicidio in una piccola cittadina del sud, che scuote la vita e le coscienze dei suoi abitanti.
Dopo Rosamund PIke e Charlize Theron, tocca a Amy Adams il ruolo della protagonista principale e, nello stile narrativo della Flynn, ci troviamo ancora una volta davanti ad un personaggio tormentato, perennemente in bilico tra la sua lucidità di giornalista e l’oblio dell’alcool. Per Camille Parker il ritorno a Wind Gap (luogo degli omicidi e suo paese natale) è un vero e proprio viaggio all’inferno, interiore e non. Costretta ad affrontare i demoni della sua infanzia e a rinvangare un rapporto familiare complesso e irrisolto, Camille dovrà cercare di far luce sulla serialità dei due delitti, perpetrati entrambi su bambini a cui sono stati strappati i denti e fatti ritrovare in pieno centro cittadino.
Assieme a lei si muovono sullo sfondo altri personaggi fondamentali, quali lo sceriffo (che ha un debole, ricambiato, per la madre di Camille), un agente dell’FBI che sembra essere un’ancora di salvataggio per la giovane giornalista e i membri della sua stessa famiglia che galleggiano in un perenne stato di limbo tra il voler riabbracciare la figliol prodiga e il non vedere l’ora di vederla andar via. Inutile dirlo, in Sharp Objects niente è come sembra e ogni personaggio sullo schermo vive su diversi piani paralleli, che vengono analizzati chirurgicamente dalla regia di Jean-Marc Vallè puntata dopo puntata, fino al gran finale e ad un clamoroso colpo di scena post credits (non andate via subito dopo la fine della puntata, mi raccomando).
Sharp Objects è una serie avvincente e ritmata, che soffre forse in alcune puntate per l’ingombrante presenza della sua protagonista, che riesce a mettere in secondo piano le indagini stesse. E’ però il prezzo da pagare per avere sullo schermo un distillato del talento introspettivo della Flynn, capace come pochi di riuscire ad analizzare i propri protagonisti in modo così preciso e tormentato, tirando fuori la forza taurina e, al contempo, la fragilità delle stesse, l’attaccamento alla vita e il desiderio morboso di non farne più parte.
La struttura narrativa, inizialmente prevista per il cinema, ma poi ri adattata per la TV, gode di questi maggiori spazi e nelle quasi otto ore di programmazione, potremo assistere a diversi colpi scena, flashback del proprio passato inquieto e potremo dare uno sguardo dietro al velo di finto perbenismo di una apparente tranquilla vita di provincia, che in realtà nasconde più di un segreto. Questa sera, alle 21.30 su Sky Atlantic le puntate 5 e 6, prima di buttarsi a capofitto il prossimo 8 Ottobre con lo sconvolgente finale. Da non perdere, assolutamente. E se avete perso le prime 4 puntate, avrete sempre modo di recuperarle sul repository di Sky, o su quello di Now TV.