Shrinking e la prima volta di Harrison Ford in una comedy: l’intervista al cast
Avere davanti Harrison Ford e non sapere come improvviserà una scena può fare davvero paura, tuttavia “è un uomo dannatamente divertente” Lo assicurano Jessica Williams e Michael Urie, due dei protagonisti della comedy Shrinking.La serie, realizzata dal creatore di Ted Lasso e Scrubs Bill Lawrence per AppleTV+, è molto attesa proprio per la presenza di Harrison Ford nel cast. Un personaggio diverso da quanto siamo abituati ad aspettarci da Indy, in una commedia che affronta temi molto delicati e potenzialmente drammatici come il lutto e la psicoterapia.
Shrinking è ambientata in uno studio di psicoterapia condiviso da tra psicologi. Il protagonista della serie è Jimmy (Jason Segel), uno psicoterapeuta di Pasadena che condivide uno studio con Gabby (Jessica Williams) e Paul (Harrison Ford). Paul e Gabby sono preoccupati per il collega, trascinato nella depressione dall’improvvisa morte della moglie a cui è seguita un’ostinata negazione del lutto. Al fianco di Jimmy c’è Brian (Michael Urie), un uomo che dalla vita sembra aver già avuto tutto, che vuole riallacciare il rapporto con il vedovo affranto.
Malattia mentale e fisica s’intrecciano in questa comedy che prosegue il cammino cominciato da Ted Lasso a tema salute mentale. La missione di Shrinking sembra essere quella di ridere su alcuni degli argomenti più difficili da affrontare: la fine di un matrimonio e la fine di una vita.
Ne abbiamo parlato con due dei protagonisti:
- Jessica Williams - interprete di Gabby
- Michael Urie - interprete di Brian
Michael, il grande pubblico ti ha conosciuto con il ruolo di Mark in Ugly Betty. Com’è stato dire addio a un ruolo per te così importante e calarti nei panni di Brian?
Michael Urie - Brian, il mio personaggio in Shrinking, è davvero interessante. Quando lo vediamo nei primi episodi sembra davvero una persona che ha capito tutto della vita, che ha già trovato la quadratura perfetta: scopriremo che non è così, che anche lui ha parecchio su cui lavorare.
Per quanto riguarda la mia carriera, ai tempi di Ugly Betty mi dissero che era un rischio interpretare un personaggio gay essendo un attore dichiaratamente omosessuale. Mi dicevano: “non ti faranno fare altro che gay!” La nuova notizia è che oggi ci sono davvero tanti ruoli di uomini omosessuali da interpretare, quindi il lavoro non manca!
Jessica, come sei salita a bordo del progetto? Quali sono stati i tuoi pensieri in merito all’inizio?
Jessica Williams- Quando ho accettato il ruolo di Gabby, la psicanalista collega di Harrison Ford e Jason Segel, non sapevo molto a riguardo del personaggio. Per me è stata una questione di fiducia. Ho letto qualche copione e, conoscendo di fama le persone che se ne occupavano, ho pensato che valeva la pena di fidarsi di loro.
Michael Urie - Per me è stato lo stesso, ma mi sono fidato subito per due motivi. Il primo è che conoscevo Jason Segel per la sua carriera, sono un suo grande fan, quindi non volevo lasciarmi sfuggire l’occasione di lavorare con lui. Il secondo è che non capita spesso di vedere comedy con questo tono, con il coraggio di affrontare questioni delicate e spinose sulla salute mentale come fa Shrinking.
Voi avete letto il copione originale, quindi toglietemi una curiosità. In una delle prime interviste sul progetto, lo showrunner e creatore Bill Lawrence ha rivelato che la serie doveva essere ben più drammatica di come la vediamo oggi e aveva previsto anche un omicidio. Com’è cambiata Shrinking?
Michael Urie - Davvero? Certo ho letto una delle prime bozze, ma non ricordo omicidi! Chi veniva ucciso? (ride) Comunque sì è vero, Shrinking è cambiata tanto durante la produzione. Questo perché c’è dietro una squadra di sceneggiatori davvero capace, che ci ha tagliato e cucito addosso i personaggi una volta che ci sono stati affidati i ruoli.
Prendi il ruolo di Harrison Ford, Paul, il psicoterapeuta burbero che ha un grosso problema di salute. Il personaggio era interessante sin da subito, ma una volta confermato che Harrison l’avrebbe interpretato, è stato cambiato per rispecchiarlo al meglio, nonostante sia un ruolo che è molto differente da quelli in cui siamo abituati a vederlo.
In televisione oggi ci sono un’infinità di serie televisive: alcune sono molto divertenti, altre hanno toni drammatico. Ecco: Shrinking è una comedy, ma riesce a includere con efficacia elementi davvero molto drammatici, bilanciandoli perfettamente al resto.
Una domanda quasi obbligata: com’è lavorare con Harrison Ford? Avete improvvisato?
Jessica Williams - Mi sento davvero fortunata ad aver lavorato con Harrison per un po’ di scene in Shriking e lascia che te lo dica: è davvero un uomo divertente. Sì, ci è capitato d’improvvisare. In un certo senso fa un po’ paura, perché lui è lì che ti guarda con quella sua espressione burbera e non sai davvero dove andrà a parare. Quando poi improvvisa la battuta, è così adeguata che ti viene da chiederti perché non fosse già sul copione.
Una domanda per tutti voi: se doveste scegliere un terapista per voi tra i tre protagonisti della serie Paul, Gabby e Jimmy, chi vorreste al vostro fianco?
Michael Urie - Che domanda divertente! Guarda, ti parlerò della mia terapista, nella vita vera. Si chiama Gladys, è una donna anziana. Penso che nella mia mente sia normale associare la terapia con persone di una certa età, quindi dico Paul, il personaggio interpretato da Harrison Ford.
Jessica Williams - Ovviamente scegliere Gabby, che interpreto. Guarda, è proprio una questione di fiducia. Non riesco a vedermi su un lettino a parlare dei miei problemi con un uomo caucasico, che sia Jason Segel o Harrison Ford. Gabby è una giovane donna afroamericana…lei capirebbe tutti i miei problemi al volo.