Speciale American Gods

Gli dei vecchi e nuovi secondo Neil Gaiman

di Simone Rampazzi

Il rapporto tra uomo e divinità è sempre stato al centro di numerosi dibattiti, spesso incentrati sulla dualità del significato che il primo attribuisce al secondo. Apostrofando una delle citazioni rilasciate da Neil Gaiman “l’uomo ha sempre sentito il bisogno di raccontare storie”, magari edulcorandole con la presenza di dei ed eroi pronti a rafforzarne la potenza nella divulgazione.

Parecchie storie continuano a essere raccontate, altre probabilmente sono sparite insieme agli uomini che le raccontavano, ma il retaggio che ognuna di esse rappresenta è in grado di dare un senso agli eventi che hanno definito la nostra presenza nel mondo.

Sta di fatto che quelle che restano, grazie al ricordo, si adattano assumendo forme nuove a seconda del narratore che le rievoca, così che chi le ascolta è in grado di percepirle sotto una nuova luce, magari più seducente o contestualizzata al momento.

American Gods è la storia di queste storie, l’opera visionaria di un autore (Neil Gaiman, appunto) che è stato capace di riportare in vita gli antichi dei e di crearne addirittura di nuovi, regalandogli una forma e un contesto che pochi altri sarebbero in grado di fare.


SOPRAVVIVERE AL RICORDO

Cosa succederebbe se gli dei seguitassero a essere tali solo grazie al ricordo dell’uomo? Un tempo adorare un dio significava glorificare il concetto che rappresentava, motivo per cui i diversi popoli del mondo hanno combattuto, sacrificato e onorato ogni gesto della loro vita in virtù del favore che quella stessa divinità poteva garantirgli.

La storia ci insegna come gli dei hanno fatto parte della nostra cultura per secoli, al punto da divenire un fortissimo richiamo favoloso nella vita quotidiana di ognuno di noi. Il progresso tecnologico e la scienza, soprattutto negli ultimi anni, hanno trasformato intimamente questo legame, sostituendo il vecchio al nuovo con altri dei più pericolosi di quello che pensiamo.

In American Gods i vecchi miti sono ormai ridotti a mere effigi di quello che erano un tempo, vagano per il mondo senza uno scopo preciso e sono caduti in disgrazia o perché ormai nessun essere umano li onora come una volta. Nel romanzo di Gaiman ritroviamo volti più o meno conosciuti del pantheon degli dei antichi, come Odino e Anubi, oppure Mad Sweeney il leprecauno, Bilquis e Anansi: alcuni sono sopravvissuti al ricordo adattandosi al tempo e al cambio del modo di intendere il divino, mentre altri sono stati solamente dimenticati poiché nessuno ha tramandato le loro storie.


screenshot

I nuovi dei sono idoli del capitalismo, del complotto e dei mass-media, personificano Internet o le forme di comunicazione di massa e di intrattenimento, e il loro altare di venerazione viene utilizzato da ognuno di noi quasi inconsciamente. Come scrive Gaiman in uno dei tanti passaggi incredibili del libro: “il piccolo schermo, il rifugio degli scemi, il santuario venerato da tutta la famiglia. La TV è l’altare”. Tra l’altro lo stesso autore sottolinea come i nuovi dei abbiano piena coscienza del passare del tempo, capiscono che gli esseri umani sono volubili al cambiamento e quindi si preparano a un continuo upgrade, adattandosi senza seguire uno schema preciso. Il Ragazzo Tecnologico ci regala un’immagine nitida di questo argomento quando allude al fatto che “la religione è un sistema operativo”, proprio perché sottolinea come una divinità può mantenere il suo potere facendo un upgrade su come gli umani devono venerarla.

Un dio dimenticato è un dio nullo, senza poteri o facoltà di agire. Shadow Moon, il semplice essere umano protagonista del libro, tutto questo ancora non lo sa e senza avere percezione degli ingranaggi che in segreto fanno girare il mondo, viene coinvolto suo malgrado in una guerra fredda combattuta dagli dei per ottenere il dominio sull’uomo. Quello che però cominciamo a capire nel racconto insieme a lui è che siamo noi l’ago della bilancia che può fare la differenza.


screenshot

LA SERIE TV – UNO SHOW COME POCHI!

Senza scendere oltre nei particolari della trama, soprattutto per rispetto a chi non dovesse ancora aver visto o letto nulla, American Gods ha visto una sua trasposizione sul piccolo schermo nel 2017, in distribuzione sul canale Starz (in seguito anche su Amazon Prime Video). Gli showrunner Bryan Fuller e Michael Green hanno realizzato una prima stagione da urlo, apprezzata sorprendentemente sia dagli amanti del libro che dai nuovi spettatori grazie agli affascinanti argomenti trattati.

Anche se non ci troviamo davanti a un’opera fedelissima, le differenze con il libro si evincono più che altro (al momento, vedremo poi nella seconda stagione) in alcuni passaggi specifici: i fatti correlati alla presenza di Vulcano nella serie sono inventati di sana pianta, come è inventato anche il particolare viaggio che intraprendono Laura Moon e Mad Sweeney all’inseguimento di Shadow verso il Wisconsin. Anche alcune location sono completamente inventate e adattate all’occasione, come la villa di Ostara, e persino parte delle fattezze fisiche hanno subito delle modifiche.

Basti pensare che Mr. Wednesday dovrebbe avere barba folta e capelli rossi, il Ragazzo Tecnologico dovrebbe essere grasso e Ibis molto più anziano di quanto rappresentato nello show. Insomma, come spesso accade per questo genere di prodotti, anche American Gods ha visto delle modifiche importanti nel passaggio tra l’opera letteraria e quella televisiva, ma pensiamo che le aggiunte sopracitate abbiano comunque permesso alla serie TV di mantenere il suo fascino senza snaturare il messaggio.

Siamo comunque in trepida attesa della seconda stagione, in arrivo sulla piattaforma di Amazon Prime Video il prossimo 11 marzo.

Durante la prima stagione Odino, accompagnato da Shadow Moon nel suo viaggio, è riuscito a reclutare diversi dei antichi tra le sue fila, come Chernobog, Anansi e Ostara. Durante l’ultima puntata, Ostara viene convinta da Odino a dare prova del suo enorme potere non solo come sfida ai nuovi dei (dato che lei aveva subito l’upgrade suddetto) ma anche mettendosi contro gli esseri umani, creando la situazione perfetta per far ritornare l’umanità a venerare lei –e gli altri- come una volta. Non si sa ancora come Media o Mr. World reagiranno alla sfida, ma la curiosità ci sta letteralmente consumando!


screenshot