Speciale Falling Skies: la grande serie di fantascienza targata Spielberg
Un viaggio alla (ri)scoperta di Falling Skies, la serie sci-fi prodotta da Spielberg
Prendete Steven Spielberg. Mettetelo a produrre, con la sua Dreamworks Television, una serie di fantascienza. Chiedetegli come trattare gli alieni ostili e l’invasione della Terra di cui si parla nella serie.
E già che ci siete, fatevi indicare il nome del creatore della serie, Robert Rodat, già autore della sceneggiatura di Salvate il Soldato Ryan.
Perché quando si tratta di alieni, Steven Spielberg sa benissimo di cosa parla. Tanto da infarcire la nuova serie di omaggi e citazioni. Sia che si tratti di alieni amichevoli, come quelli di E.T. e Incontri ravvicinati del Terzo Tipo, che di invasori assassini come ne La guerra dei mondi.
E Falling Skies tratta il secondo tipo di alieni, come in una sorta di versione estesa de La guerra dei mondi.
Cinque stagioni, 52 episodi, un protagonista perfetto. Dopo il dottor John Carter di E.R. - di cui abbiamo ampiamente parlato qui nell’episodio dedicato del podcast, anche del suo ruolo - Noah Wyle ci regala un altro personaggio memorabile nella storia del piccolo schermo.
La grande fantascienza torna in TV
Su Warner TV, il nuovo canale in chiaro del gruppo Warner Bros. Discovery, in live streaming 24 ore al giorno gratuitamente, torna la grande fantascienza con film e serie TV.
E quando si parla di serie e grande fantascienza, in Warner TV lo sanno bene, Falling Skies è un titolo immancabile, da proporre al pubblico.
Con l’occasione, gli spettatori che avevano perso la serie del 2011 al suo arrivo (in Italia su FOX), potranno ora recuperarla. Riscoprendo una storia di coraggio e resilienza in cui tutte le tematiche classiche del genere sci-fi vengono esplorate con cura. Ma non solo.
In Falling Skies c’è quell’elemento che spesso aiuta a trovare il favore del pubblico, un sapiente mix di generi. Fantascienza, dramma, guerra, azione, e naturalmente gli immancabili risvolti sentimentali, come in ogni situazione catastrofica che si rispetti. Perché alla fine, i personaggi sono sempre esseri umani - contrapposti agli alieni invasori - e quando sanno che potrebbe essere l’ultima occasione, dichiarano il loro amore per la persona che potrebbero non rivedere mai più.
Falling Skies vanta gli effetti speciali che solo una produzione targata Spielberg si sarebbe potuta permettere. Ha un cast eccezionale - non solo Wyle, ma anche Will Patton, Colin Cunningham, Doug Jones, Sarah Carter… Soprattutto, Falling Skies ha una cura per gli aspetti narrativi che poche altre serie sci-fi eguagliano. E un prequel a fumetti, appositamente realizzato, targato Dark Horse Comics (e all’epoca dell’arrivo della serie disponibile sul sito di FOX).
La trama di Falling Skies
La Terra viene circondata da enormi astronavi aliene, strategicamente posizionate, che dopo un iniziale silenzio danno il via ad un massiccio attacco per conquistare il pianeta. Tom Mason (Noah Wyle), ex professore di storia, perde la moglie nel corso dell’invasione, si mette alla ricerca del figlio fatto prigioniero dagli alieni e finisce per guidare un gruppo di soldati e di civili che lottano contro gli alieni.
Alieni chiamati Skitter, una sorta di ripugnanti insetti giganti a sei zampe, che risulteranno però essere solo una delle creature asservite ai veri invasori, gli Espheni, che si servono degli Skitter e dei Mech - droni robot creati dagli stessi Espheni - per attaccare la Terra.
Falling Skies e la premessa narrativa più efficace
In Sceneggiatura c’è una regola molto semplice per gli scenari post-apocalittici o catastrofici. La migliore regola per ottenere una narrazione efficace, verosimile e appassionante per gli spettatori. La stessa regola adottata da The Walking Dead, per dirne una: creare un gruppo di personaggi variegato, complesso e ben strutturato, inserirlo in una situazione in cui il mondo, tutte le regole e l’ordine naturale delle cose vengono sovvertiti, e osservare le loro reazioni.
Falling Skies presenta una vasta schiera di personaggi che incarnano i 7 principali archetipi usati dagli sceneggiatori, approfondendoli psicologicamente tutti in modo da sapere come si comporteranno in ogni situazione che richiede una decisione difficile, un’azione coraggiosa, un sacrifico o un atto vile.
Tom Mason è quel leader che, come Rick Grimes in The Walking Dead o Jack in Lost, guida i sopravvissuti che combattono per restare vivi, organizzare le risorse, razionare cibo, acqua e medicinali per assicurare a tutti un’occasione. A tutti. Anche a coloro che non la meriterebbero.
Falling Skies è una serie di fantascienza ma anche un survival drama che mette in mostra, come tutti gli altri survival dramas di qualità, come oltre al nemico esterno - alieno ostili o morti che camminano - l’essere umano riesce a trasformarsi puntualmente in un nemico di se stesso e della sopravvivenza della propria specie.
Falling Skies riprende la fantascienza classica degli anni ’50 e la mescola con la tradizione televisiva, a partire da quel capolavoro immortale che è stato V - Visitors, citandolo esplicitamente in Falling Skies e mostrando le stesse problematiche interne: uomini che stringono patti con il nemico per salvarsi, tradendo l’umanità intera nella speranza di ottenere un vantaggio, o quel potere che nel mondo di prima, quando erano le capacità positive a contare, era per quegli uomini un miraggio irraggiungibile.
Una serie corale con un cast perfetto
A guida dei combattenti è stato scelto, non a caso, un professore di storia. Perché la storia, con tutte le sue guerre, è una guida utile per applicare strategie: l’unico mezzo a disposizione degli umani, che non possono competere con i mezzi degli invasori.
Naturalmente, Tom non è solo. Accanto a lui ci sono i figli Hal (Drew Roy) e Matt (Maxim Knight), l’infermiera Anne Glass (Moon Bloodgood), preziosissima in tempi di guerra, l’esperto militare Capitano Weaver (Will Patton) e l’immancabile piantagrane di cui non ci si può fidare, l’ex soldato Pope (Colin Cunningham).
Non scendo in ulteriori dettagli per chi non avesse visto Falling Skies, che ora può recuperare con tutte le sue sorprese grazie a Warner TV.
In un viaggio di resistenza e disperazione, dolore e lutto, in cui i protagonisti affrontano continui dilemmi etici e morali, ricordandoci che in questo - quando siamo capaci di unirci come specie - esprimiamo tutta la nostra natura di esseri umani.