Speciale House of the Dragon: la seconda stagione in arrivo su Sky e NOW vola, anche senza draghi!

La stagione 2 di House of the Dragon sarà una bomba

di Chiara Poli

Nella seconda stagione di House of the Dragon, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 17 giugno, in contemporanea assoluta con gli Stati Uniti, c’è un decisivo cambio di passo.

L’inverno sta arrivando, finalmente. Torniamo alla Barriera, ai Guardiani della Notte, a Grande Inverno, a Roccia del Drago e alla Fortezza Rossa, ad Approdo del Re, agli Stark e ai Tully. Finalmente, lo spin-off di Game of Thrones si avvicina molto di più alla serie da cui è nata. Alle stesse atmosfere, agli stessi meccanismi di potere, alla stessa tensione narrativa. Dopo insensati cambiamenti attoriali, dopo parrucche posizionate male e una tendenza a privilegiare moltissimo i dialoghi, tagliando drasticamente l’azione, House of the Dragon ingrana la marcia. E vola. Anche senza draghi: sempre. In ogni singola sequenza.

Un deciso cambio di ritmo: tanta azione e tanti intrighi in puro stile Il trono di spade


Abbiamo visto in anteprima i primi 4 episodi della seconda, attesissima stagione e possiamo dirvi con certezza che vi sembrerà di tornare indietro nel tempo, in quel continente - Westeros - che avete imparato a conoscere e ad amare. Nonostante la violenza e l’oscurità, inclusa quella che si cela fra i ghiacci, al di là della Barriera.

E in effetti, questo è un viaggio nel tempo. Un tornare indietro, con lo stesso stile, alla scoperta delle origini di quei personaggi che hanno stregato il mondo intero.

Mentre la guerra si avvicina, inevitabile, le spie proliferano e i complotti aumentano. La vendetta - occhio per occhio, dente per dente, vita per vita - regna sovrana nel mondo spietato e crudele che abbiamo imparato a conoscere.

Ci sono momenti emotivamente quasi insostenibili, che ci mettono alla prova e ci toccano nel profondo, già nel primo episodio.

Ci sono omicidi tentati e riusciti, tradimenti, massacri, sembra di essere tornati davvero a Game of Thrones e a quel momento storico in cui la serie targata HBO adattava magistralmente i romanzi di George R.R. Martin, che firma House of the Dragon come produttore esecutivo oltre che come co-creatore insieme a Ryan J. Condal (già creatore e showrunner di Colony insieme a Carlton Cuse. Sì, lui: quello di Lost).

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Team Green vs. Team Black


L’atmosfera, vi dicevamo, è cambiata. La rivalità già nata fra Alicent Hightower (Olivia Cooke) and Rhaenyra Targaryen (Emma D'Arcy) cresce e divide sia i Targaryen che il pubblico.

Il team che sostiene i verdi, ovvero Alicent e suo figlio, Re Aegon (Tom Glynn-Carney), avranno filo da torcere nel continuare a sostenere i loro prediletti.

Conosceremo molto meglio Aegon, assisteremo al suo modo di regnare e di rapportarsi con i sudditi, capiremo meglio le dinamiche del potere che circondano l’uomo che siede sul trono di spade.

Dall’altra parte, per i neri, ovvero i sostenitori di Rhaenyra (che reclama il proprio diritto al trono), ci saranno le medesime occasioni di approfondire la conoscenza e i metodi regnanti della erede al trono che sostengono, ma si troveranno anche spiazzati dai tradimenti e i depistaggi che la circondano.

Possiamo assicurarvi che i fan de Il trono di spade impazziranno per questi nuovi episodi.

Attenzione, però: non ci troviamo di fronte a una scopiazzatura della serie originaria, anzi. Tutto viene adattato perfettamente al contesto della serie incentrata sui Targaryen, con i loro draghi che continuano ad avere un ruolo importante ma non più l’unico a garantire azione e tensione nella prima stagione, partita molto bene grazie ai personaggi forti e interessanti ma un po’ zoppicante nella cura della messa in scena e nella distribuzione della tensione narrativa.

Il cambiamento al timone


Stavolta non succederà. Non possiamo ancora dire se sia grazie anche ai cambiamenti dietro le quinte della serie, fatto sta che il livello di questa seconda stagione è davvero molto più alto.

Miguel Sapochnik, ex showrunner insieme a Condal, ha lasciato il cast tecnico.

Dopo aver diretto alcuni episodi fondamentali di Game of Thrones e tre episodi della stagione 1 di House of the Dragon, ha fatto un passo indietro. Pare per ragioni personali, o di difficoltà nell’organizzarsi con altri lavori, fatto sta che al suo posto - che resta comunque produttore esecutivo - è arrivato Alan Taylor, e a parer mio si vede.

Taylor ha una vasta esperienza nel campo del cinema e della TV, a partire ovviamente dai diversi episodi di Game of Thrones diretti in precedenza. Ma ha firmato anche I vestiti nuovi dell’imperatore (anche come sceneggiatore), Terminator Genisys, Bored to Death e Nurse Jackie. Insomma, quando si dice: un nome, una garanzia. Pare evidente che nel firmare i copioni dei nuovi episodi George R.R. Martin si sia concentrato per ritrovare quella magia che aveva infuso nella serie originaria, e ci è riuscito perfettamente.

Non avete bisogno di sapere cosa succederà: vi basterà sapere che succederanno moltissime cose, e che voi assisterete a ogni eventi immersi in quel mondo magico che tutti abbiamo amato, che ci manca moltissimo e che finalmente, ora, abbiamo ritrovato.