Speciale Scrubs: tanti motivi per (ri)vedere la serie con Zach Braff

John Dorian, J.D.: la nostra guida nel mondo fantastico di Scrubs

di Chiara Poli

John Dorian, conosciuto da tutti come J.D.

Il personaggio che ci accompagna al suo primo giorno di lavoro nell’episodio pilota di Scrubs, interpretato da Zach Braff, è quello che fa la differenza fra la serie creata da Bill Lawrence e tutte le altre sit-com.

Di solito, infatti, come vi raccontiamo nell’episodio del podcast dedicato alla serie, le sit-com sono sempre serie corali, che dividono equamente lo spazio fra i vari personaggi.

Il “filtro” di J.D. in Scrubs, invece, ci mette tutti sullo stesso piano: protagonista e spettatori, alle prese con decisioni difficili, paura di sbagliare, timore di non piacere ai nuovi colleghi…

Per non parlare della persecuzione dell’Inserviente (Neil Flynn), che ci ricorda il bullo o la bulla che ci tormentava a scuola o al lavoro. Tutti ne abbiamo conosciuto almeno uno, perché è proprio questa la forza di Scrubs: l’universalità delle esperienze.

Siamo all’interno dell’Ospedale Sacro Cuore, ci troviamo alle prese con pazienti che hanno disturbi banali o malattie decisamente più serie e dobbiamo destreggiarci fra i nostri sentimenti nei loro confronti e le scelte mediche che J.D., ispirato dal suo mentore Perry Cox (John C. McGinley), compie con coraggio.

Fra un sogno a occhi aperti e la materializzazione delle sue paure e dei suoi ricordi, J.D. ci prende per mano e ci conduce attraverso una storia lunga 8 stagioni - perché quella che viene ufficialmente considerata come la nona stagione della serie è in realtà un’altra cosa, con un altro titolo: Scrubs - Med School.

Crescere insieme


Come accade con alcune delle serie più amate della storia - cito Buffy, tanto per fare un esempio - i protagonisti crescono davanti ai nostri occhi. J.D. passa dall’essere uno specializzando terrorizzato al diventare un medico competente, umano e comprensivo. Uno dei migliori medici che potremmo avere la fortuna d’incontrare. Il suo migliore amico e coinquilino Chris Turk (Donald Faison) diventa un abile chirurgo, incontra Carla (Judy Reyes), la donna della sua vita, e lo vedremo diventare un marito e un padre.

La goffa Elliot (Sarah Chalke) cerca di diventare più sicura di sé in ogni modo, per poi scoprire di avere a portata di mano la felicità con J.D., quel collega che le ha messo gli occhi addosso fin dal primo giorno di lavoro e che sembrava solo una storia passeggera.

Il dottor Bob Kelso (Ken Jenkins) imparerà - poco, entro i limiti - a diventare più comprensivo e a riconsiderare il ruolo della moglie Enid, di cui parla sempre e solo con sarcasmo, nella sua vita. Insieme al figlio Harrison, disgraziatamente - per lui - omosessuale: la peggior disgrazia che potesse capitare a un omofobo. Perché Bob Kelso lo è, e per una precisa ragione: Scrubs è così divertente e memorabile, piena di battute e citazioni memorabili, perché è una serie politicamente scorretta.

In fondo, però, anche il dottor Kelso, il primario di Medicina, vuole bene a suo figlio.

Perché Scrubs è così: graffiante in superficie, col cuore di panna tutto da scoprire.

Vale per Kelso, per Perry Cox - che si riavvicina alla super-graffiante moglie Jordan (Christa Miller, moglie di Bill Lawrence nella vita) - e per tutti i personaggi che impariamo a conoscere episodio dopo episodio.

Alcuni personaggi il cuore di panna lo portano in mano, visibile a tutti, e i cattivi della situazione se ne approfittano. È il caso dell’avvocato dell’ospedale, il tenero Ted (Sam Lloyd, purtroppo prematuramente scomparso), che con la sua band di cantanti a cappella ravviva le giornate ai colleghi e infastidisce il perfido primario. Troverà l’amore e soprattutto un po’ di amor proprio che gli consenta di ribellarsi alle angherie di Kelso.

Perfino Il Todd - sì, il personaggio con l’articolo determinativo - il chirurgo fissato coi doppi sensi interpretato da Robert Maschio, finisce per maturare davanti ai nostri occhi nel corso delle stagioni.

Scrubs - Medici ai primi ferri, questo il sottotitolo italiano assegnato al termine che indica i “pivellini” in medicina ma anche i loro camici, è una sii-com che ha fatto scuola perché ha scelto un personaggio per fornire un punto di vista e perché, contrariamente a quanto accade normalmente nelle sit-com tradizionali, fa evolvere tutti i personaggi nel corso del tempo.

Tanti motivi per (ri)vedere Scrubs


Il cast, i momenti memorabili con le visioni a occhi aperti, le canzoni dei cartoni animati e delle serie TV riproposte dal gruppo di Ted (chiamato The Blanks), la colonna sonora con tanto di interpreti inseriti nella trama (come accade a Colin Hay), le sfuriate di Kelso e le prediche di Cox, il Labrador impagliato di J.D. e Turk, Rowdy, le guest star prestigiose e quel mix unico di battute esilaranti mischiate a momenti di pura commozione, l’episodio musical e il più bel finale di serie - in fondo alla stagione 8 - di quegli anni.

Sono moltissimi i motivi per rivedere Scrubs, che ci ha regalato attori di talento e personaggi unici, sottostorie commoventi (come quella del fratello di Jordan, interpretato da Brendan Fraser), il personaggio di Michael J. Fox, i tormentoni, (come i nomignoli affibbiati a J.D. dal dottor Cox che piuttosto di ammettere di volergli bene si farebbe investire da un treno) e tanto altro.

Scrubs è stata originale, innovativa e divertentissima per molti anni. Poi, col passare del tempo, verso la fine ha iniziato a pescare un po’ da se stessa, dal proprio repertorio. Inevitabile, dopo tanti episodi, ma forse destinata a finire con quel futuro proiettato sul volto del suo protagonista, senza ripescaggi.

Invece la conclusione - voluta anche dal cast artistico e tecnico, impegnato in altri progetti - è stata rinviata. NBC era d’accordo nel concludere le avventure dei medici ai primi ferri, ma ABC - ecco perché trovate tutti gli episodi su Disney+ - ha acquistato i diritti per creare uno spin-off.

Scrubs - Med School doveva rappresentare con la stagione 1 - o stagione 9 di Scrubs - una transizione.

I vecchi protagonisti dovevano passare il testimone ai nuovi, ma qualcosa non ha funzionato: l’impianto stesso della sceneggiatura. Tenere in ballo tanto a lungo i personaggi storici e amatissimi dal pubblico è stato controproducente. Sarebbe bastata una sequenza introduttiva e, forse, le nuove avventure avrebbero potuto prendere posto nel cuore del pubblico. Ma così non è stato, per la scelta sbagliata.

E così, la storia di Scrubs si conclude dopo 8 stagione e una cosa strana che viene considerata la stagione 9, ma non lo è.

Perché la storia di J.D., la nostra storia, finisce con le immagini di un futuro felice in cui tutti vivono per sempre, nei nostri ricordi, felici e contenti. Perfino quello scorbutico del dottor Cox…