Speciale The Society
Un pò Lost, un pò The Dome e un pò tanto Il Signore delle Mosche. Ecco a voi The Society
Un gruppo di giovani studenti della cittadina di West Ham parte per la gita scolastica di fine anno. Un incidente che blocca l’autostrada verso la destinazione finale li costringe però a tornare indietro dopo qualche ora di viaggio. Al loro ritorno trovano il paese completamente vuoto e, cosa ancora più misteriosa, tutte le vie d’accesso alla città sono bloccate da una folta vegetazione. Bloccati e isolati dal mondo esterno (i telefoni funzionano solo all’interno della città ma non possono fare chiamate esterne e Internet is dead), i ragazzi dovranno imparare non solo a sopravvivere con quanto rimasto, ma anche ad organizzarsi e darsi un ordinamento politico, sociale e giuridico prima che le profonde diversità sfocino in una situazione senza possibilità di ritorno.
E’ ovvio che la trama di The Society tragga profonda ispirazione da “Il signore delle mosche” di William Golding, a cui viene aggiunta una componente mistery (The Dome?) che affianca in modo molto efficace il tentativo dei ragazzi di autogovernarsi. Chiamati a giocare “a fare i grandi”, i lati caratteriali più profondi e in un certo senso pericolosi, dei giovani sopravvissuti inizierà pian piano a prendere il sopravvento, minando le fondamenta della convivenza. Lotte di potere, tradimenti, giustizialismo sommario e scelte irreversibili sono solo alcuni dei temi che saranno affrontati nelle dieci puntate di questa prima stagione.
The Society è infatti un progetto pensato sul lungo periodo, e il cliffhanger finale (unito alla buona accoglienza della serie), suggerisce una possibile seconda stagione che non solo faccia luce sul mistero della città di West Ham, ma che ci racconti anche le sorti di alcuni dei protagonisti lasciati in sospeso nel corso della decima puntata. Il cast è composto da giovanissimi attori che non si sono ancora imposti come star assolute e se si eccettuano Kathryn Newton (Ben is Back, Ladybird) , Grace Cox (The Dome), Rachel Keller e qualche altro, sono davvero pochi i volti noti nel cast coinvolto. Poco male, ad ogni modo, perché il giovanissimo gruppo di attori riesce comunque a regalare una prova corale di tutto rispetto.
In generale abbiamo apprezzato il buon equilibrio che la serie riesce a mantenere lungo l’arco narrativo di questi primi dieci episodi. E' ovvio che in questa prima stagione si sia riversata una maggiore attenzione sugli elementi socio-politici di una piccola comunità di giovanissimi, impegnati a cercare di mantenere l'ordine e garantirsi la sopravvivenza, piuttosto che incedere maggiormente sull'aspetto più misterioso della storia, lasciata sempre un pò sullo sfondo. Sul finire della stagione, però, emergono alcuni elementi che aprono scenari potenzialmente interessanti.