Succession, pronti al gran finale? Cosa aspettarsi dalla quarta stagione
Succession si prepara a dirci addio: in queste ore si apre la quarta e ultima stagione di uno degli show che più hanno cambiato la serialità nell’ultimo decennio. Chiudere ora, dopo una crescita esponenziale di qualità e popolarità, non è una mossa scontata, nemmeno per la stessa HBO. Ricordate la lunga agonia de Il trono di spade?
Il materiale e le idee ci sarebbero state per proseguire. Invece, in piena coerenza con l’atmosfera da “inizio della fine”(per il capitalismo, per la famiglia Roy, per l’impero economico americano, per il pianeta), Succession ha deciso di darci un taglio.
Non prima però di regalare al suo pubblico una stagione finale in cui forse avremo la risposta alla domanda che tiene banco sin dal primo episodio della prima stagione: chi erediterà la fortuna e il potere di Logan Roy? Sarà uno dei suoi quattro figli, un altro membro della famiglia o verranno tutti estromessi in favore di un outsider? In altre parole: Logan riuscirà a rassegnarsi al suo declino fisico, alla sua mortalità?
Ecco tutto quello che devi sapere prima di vedere la quarta stagione di Succession su Sky:
- Perché vale la pena di recuperare Succession proprio ora
- Dove eravamo rimasti: il finale della terza stagione di Succession
- Le anticipazioni dalla quarta stagione di Succession
- Dove vedere la quarta stagione di Succession
Perché vale la pena di recuperare Succession proprio ora
Considerando che HBO opta per l’uscita di un episodio alla settimana, avete ancora tutto il tempo di recuperare le prime tre stagioni di Succession e godervi insieme al resto del mondo il gran finale.
Vale la pena di recuperare Succession? La risposta non può che essere sì: ogni appassionato di serialità dovrebbe dare almeno una chance alla serie scritta da Jesse Armstrong e impostata a livello visivo da Adam McKay. Dal 2018 a oggi, Succession ha avuto una forte influenza sul modo in cui si racconta la ricchezza del 1% (nome convenzionale che si dà ai pochi ricchissimi che accentrano una fetta considerevole di tutte le ricchezze della Terra). Tuttavia nessun emulatore è riuscito a raggiungere la maturità della sua scrittura.
The Menu, Triangle of Sadness, The White Lotus sono solo tre esempi di successo di un filone che Succession ha contribuito a rendere popolare: quello che guarda in faccia ai ricchi più ricchi ma non si lascia sedurre dal loro potere. Anzi: il punto è proprio raccontare tutta la miseria umana che accomuna i membri di famiglie miliardarie, tenute insieme proprio dal privilegio e dalla smania di potere.
Succession riesce nella difficilissima impresa di smitizzare la ricchezza, rendendola respingente a livello visivo e narrativo, ma riuscendo al contempo a farci provare empatia per un gruppo di privilegiati dalle vite emotivamente mutilate. Nonostante i privilegi, è impossibile invidiare uno solo dei protagonisti del circo che si muove attorno a Logan Roy.
Ispirandosi a figure come Rupert Murdoch e Donald Trump, Succession traccia un ritratto spietato di un capitalismo nobiliare basato sui legami di sangue tra pochissimi privilegiati, privi di competenze, capacità relazionali ed empatia, a cui viene chiesto solo di essere dei killer. Fedeltà assoluta alla famiglia, ma senza dimenticare che l’azienda e il potere che ne deriva vengono prima di tutto. Anche dei consorti, dei figli, dei consanguinei. Se l’impresa (economica) lo richiede, bisogna essere pronti a tradire tutti, anche e soprattutto i familiari.
Succession è anche una commedia nerissima in cui spesso si assiste, raggelati, alla pochezza umana dei protagonisti, espertissimi solo di figuracce e pochezze umane. Verrebbe da empatizzare con i quattro figli di Logan Roy, sistematicamente usati e abusati dal grande vecchio. Peccato che tutti e quattro siano persone orrende e totalmente incapaci, che condividono con il padre una fascinazione assoluta per il potere che vivono come un loro diritto, salvo poi dimostrarsi degli inetti.
Come godere di tanta desolazione? La risposta è semplice: grazie all’altissimo livello produttivo e recitativo che caratterizza la serie. Difficile decidere chi sia il miglior interprete nel cast, formato da grandi professionisti con tra le mani, in molti casi, il miglior personaggi mai avuto nella loro loro carriera.
Allo stesso modo ogni singolo elemento tecnico che compone Succession rende chiaro quale sia il più alto livello a cui si può muovere la serialità televisiva. HBO non ha davvero badato a spese, con una produzione perfetta, fatta di elicotteri, case milionarie, guardaroba immacolati. Eppure la regia - unica nel suo stile un po’ mockumentary tutto camera a spalla e improvvisi zoom - non si cura dell’opulenza che circonda i protagonisti, ma anzi. Contribuisce a sottolineare il loro disinteresse verso la ricchezza materiale, come a dire che una volta arrivati così in alto, l’unica cosa che conta davvero è il potere.
Come non citare poi la colonna sonora di Succession? Impossibile togliersela dalla testa. In coppia con la regia, rafforza un’identità così specifica, così forte, da rendere la visione di Succession diversa da tutto il resto del panorama seriale.
Dove eravamo rimasti: il finale della terza stagione di Succession
La quarta stagione di Succession riprenderà dopo il più grave strappo registrato tra Logan Roy (Brian Cox) e i suoi figli Kendall (Jeremy Strong), Shiv (Sarah Snook) e Roman (Kieran Culkin). La terza stagione infatti si era chiusa con il tradimento di Tom, il marito di Shiv, ai danni della moglie.
Nella terza stagione abbiamo assistito per la prima volta a un’alleanza tra Kendall, Shiv e Roman. Il primo, scrollatasi di dosso la paura per eventuali ritorsioni del padre per l’incidente di macchina mortale che lo ha aiutato a insabbiare, ha deciso di puntare a spodestare Logan. Per farlo tenta di collaborare con Shiv e Roman, tirando dalla sua parte anche il cugino Greg (Nicholas Braun). L’alleanza tra fratelli però si sfalda a causa di un punto su cui non riescono a trovare un accordo: Kendall vede sé stesso come il nuovo Logan, il futuro CEO, il capo assoluto. Shiv e Roman però coltivano la stessa ambizione.
Tra gli avvenimenti più memorabili della terza stagione c’è la causa che cugino Greg intenta a Greenpeace. Dopo essere stato “adottato” da Kendall e aver cominciato a vivere a casa sua, Greg viene avvicinato da Logan, che gli dà una posizione di maggior potere nella compagnia per rompere il suo legame con il secondogenito. Questo però scatena le ire del fratello “comunista” di Logan e nonno di Greg, che prontamente disereda il nipote, decidendo di devolvere la sua fortuna milionaria a Greenpeace. Da qui una delle svolte più surreali e memorabili della terza stagione.
Un altro momento cult della terza stagione è il party per i 40 anni di Kendall, impegnato per tutta la stagione a costruire la sua immagine di CEO affascinante e competente. La festa si conclude con il solito esaurimento nervoso del secondogenito dei Roy, con una spirale distruttiva che lo porta vicino al suicidio.
Altrettanto epica è la parentesi presidenziale della terza stagione, legata a uno dei filoni narrativi più gravidi di conseguenze: l’investigazione che l’FBI sta portando avanti sugli abusi avvenuti a bordo delle crociere del settore cruise dell’azienda dei Roy. Logan tenta di usare il suo influsso sui media per convincere il presidente degli Stati Uniti a fermare l’indagine. Il presidente però non gli dà ascolto e Logan gli scatena contro le sue emittenti, facendo calare così tanto la sua popolarità da convincerlo a non ricandidarsi per un secondo mandato.
Alle elezioni per la prima carica statunitense vuole correre anche Connor, il primo genito di Logan, interpretato da Alan Ruck. Connor non ha alcuna esperienza politica, ma i fan di Succession sanno che questo non è mai un problema per i Roy. Fortunatamente per loro, l’indagine viene chiusa, Logan riesce a far eleggere il candidato che più lo aggrada (e che quindi avrà il solito enorme debito di potere verso di lui). Connor si consola facendo la proposta di matrimonio alla sua +1 di sempre, ex escort ormai divenuta un volto familiare anche per Logan.
La fine dell’indagine segna la svolta anche per Tom (Matthew MacFayden), il marito di Shiv. . L’uomo si era infatti già proposto a Logan come capro espiatorio nel caso qualcuno avesse dovuto andare in prigione. Logan ha dimostrato di apprezzare la sua fedeltà e dedizione. Al contempo Tom realizza che la moglie Shiv non lo ama come lui vorrebbe e, di fronte alle sue numerose risposte sprezzanti, comincia a rivedere la sua posizione in famiglia e ad avvicinarsi a Logan.
Questa crisi matrimoniale avviene proprio mentre l’azienda dei Roy, per sopravvivere nel mercato dei new media, valuta la fusione con quella dell’imprenditore svedese Lukas Matsson (Alexander Skarsgård). Lukas ha tutte le qualità che Logan vorrebbe trovare nei suoi figli per lasciar loro l’azienda. In un incontro tra i due grandi capi, lo svedese sottolinea che lui è il futuro, mentre l’anziano magnate è il passato, ma gli concederà un'uscita più che dignitosa.
La notizia che Logan sta per vendere l’azienda a Lukas raggiunge i figli mentre per la prima volta i tre sembrano formare un legame vero. Kendall, arrivato vicino al suicidio, confessa il segreto della morte causata mentre era alla guida agli altri due, che non sanno come confortarlo ma rimangono al suo fianco.
Avvisati da Tom della manovra segreta di Logan, i tre pianificano di usare il loro diritto di veto per fermare la vendita dell’azienda. L'accordo li renderebbe più ricchi di prima, ma tagliati fuori dalle mansioni esecutive. I tre si precipitano dal padre, pronti a fermarlo.
Logan però ha già trovato il modo di aggirare il loro diritto di veto: ad avvisarlo è stato Tom, che ha tradito la fiducia di Shiv per dimostrarsi leale a Logan.La terza stagione di Succession si chiude quindi con una minaccia per i giovani Roy: il nuovo accordo che il padre ha stretto con Lukas infatti li estromette da ogni posizione che ricoprono all’interno dell’azienda.
Le anticipazioni dalla quarta stagione di Succession
Nella quarta stagione Shiv, Kendall e Roman dovranno dimostrare di poter far fronte comune e rendersi indipendenti da Logan, che potrebbe avere dei ripensamenti riguardo al futuro della sua Waystar Royco al di fuori del perimetro familiare, nelle mani di uno sconosciuto svedese abilissimo negli affari ma non “di famiglia”. In questo scenario Logan dovrebbe anche accettare di farsi da parte e questo potrebbe essere l’ostacolo più difficile.
Il trio Shiv, Kendall e Roman tenterà finalmente di provare il proprio valore con un progetto proprio, ma i tre fratelli riusciranno a resistere al richiamo irresistibile di fare la guerra al padre e tentare per una volta di segnare un punto a proprio favore?
Sicuramente giocheranno un ruolo centrale nella quarta stagione i due outsider di casa Roy, ritrovatisi uniti da una strana alleanza, l’unica che non ha vito tradimenti nelle prime tre stagioni: cugino Greg e Tom.
Anche il matrimonio tra Shiv e Tom sarà uno degli elementi centrali della serie, considerando i sentimenti che lui prova per lei ma anche il fatto che il suo status di “membro della famiglia” è legato proprio all’unione con Shiv.
Dove vedere la quarta stagione di Succession
La quarta stagione di Succession sarà disponibile in esclusiva su Sky e NOW. La stagione finale di Succession è composta da dieci episodi. A partire dal 3 aprile 2023, sarà disponibile una nuova puntata a cadenza settimanale, ogni lunedì.
Per chi volesse recuperare le prime tre stagioni - sia in versione originale sia in versione doppiata in italiano - sono disponibili in esclusiva su Sky e NOW.