Perché Ted Lasso è la serie che tutti amano e sbagli a non vederla

Il metodo Lasso è tanto semplice quanto efficace. In fondo, basta crederci...

di Chiara Poli

 

Da molto tempo non mi capitava: uomini, donne, ragazzini, anziani, appassionati di calcio, odiatori del calcio: alla fine, tutti amano Ted Lasso.

Perché è una di quelle serie che ti cambiano la vita: hanno il potere di rasserenarti. Di farti tornare l’ottimismo. Di insegnarti come la gentilezza, in fondo, sia la via più fruttuosa da seguire. Alla fine, paga. Anche di fronte a quelli che gentili non sono affatto, anzi.

Ted Lasso mette di buonumore. Diverte. Intrattiene. Insegna. Commuove. Poche altre serie hanno la capacità di esercitare la stessa magia. Perché di questo si tratta: la perfetta alchimia di cast, dialoghi, azioni, musica, emozioni… Come cantavano i Queen, è una specie di magia. Scopriamola insieme.

La trama di Ted Lasso

Ted Lasso (un irresistibile Jason Sudeikis, The Last Man on Earth) è un allenatore di football di una categoria minore, diventato celebre per il video in cui festeggia con un balletto la vittoria della sua squadra. Insieme all’amico e inseparabile vice allenatore, il Coach Beard (Brendan Hunt, Bless the Mess), dagli Stati Uniti vola fino a Londra per accettare un incarico che rappresenta una sfida: allenare la squadra di calcio del Richmond… Senza sapere assolutamente nulla di calcio.

Con la sua contagiosa positività, il suo coraggio, i suoi metodi inusuali e la sua simpatia, Ted Lasso finisce per conquistare anche i giocatori più difficili, tutti i suoi collaboratori e soprattutto il suo capo, la proprietaria della squadra Rebecca Welton (Hannah Weddingham, Sex Education) che ha “rubato” il Richmond all’ex marito, il milionario Rupert Mannion (Anthony Head, che si chiama Rupert come il suo personaggio più famoso: Rupert Giles in Buffy) solo per ferirlo. Ma che, dopo l’arrivo di Ted, dovrà rivedere le sue priorità nella vita, imparando a lasciarsi il passato alle spalle per iniziare una nuova vita.

Attorno a Ted, Beard e Rebecca gravita un intero mondo: tutti i giocatori del Richmond, la ragazza di uno di loro - che diventa la responsabile delle pubbliche relazioni, il pub dei tifosi vicino a casa di Ted, la famiglia del direttore sportivo e tutti i personaggi che entrano a far parte delle loro vite, cambiandole per sempre. E facendosi cambiare dal metodo Lasso: l’unica, vera garanzia per trovare la felicità.

Un primo incontro che spiazza


Il primo impatto con Ted Lasso è quantomeno bizzarro: lui è talmente gentile, ottimista, piacevolmente chiacchierone, colto e simpatico da risultare falso. Non ci credi, quando lo conosci, che sia davvero così. Pensi che finga, quasi lo detesti. Pensi che ci sia sotto qualcosa, non ti fidi di lui. E non sbagli: in effetti qualcosa sotto c’è, ma non è quello che pensi. Come tutti gli esseri umani, Ted soffre. Solo che sceglie di non dare a vedere la propria sofferenza, per non pesare sugli altri. Per non smorzare quell’irresistibile positività che lo accompagna e che, episodio dopo episodio, finisce per contagiare anche te.

Ho visto Ted Lasso su AppleTV+ quando ogni mercoledì arrivava un nuovo episodio. Alla vecchia maniera: un episodio a settimana. E il mercoledì, qualunque cosa succedesse, era un bel giorno. Perché sapevo che sarei tornata in quel magico - ma verosimile - mondo, avrei ritrovato i miei amici - i personaggi - avrei riso, avrei ascoltato della buona musica, avrei cantato “Richmond fino alla morte!” insieme ai tifosi e avrei quasi sentito il sapore di quei biscotti consegnati al “capo” ogni mattina.

L’impatto positivo di Ted Lasso è ciò che ha inchiodato il pubblico di tutto il mondo alla serie creata da Bill Lawrence (Scrubs) insieme a Joe Kelly del Saturday Night Live e a Brendan Hunt (l’interprete di Beard). I tre hanno dato vita a storia e personaggi, mettendo insieme un’eccezionale squadra di sceneggiatori fra i quali compariva anche Brett Goldstein il quale, non riuscendo a trovare un interprete che lo convincesse per il personaggio di Roy Kent, ha deciso di interpretarlo personalmente… Diventando uno degli attori più amati della serie.

La storia stessa della nascita di questa serie è piena di racconti che hanno un po’ di quella magia che ha fatto di Ted Lasso uno dei prodotti di punta di Apple, ma anche uno degli appuntamenti settimanali più attesi dagli appassionati di serie in tutto il mondo.

L’universalità delle tematiche, le lezioni che s’imparano dallo sport e dalla passione per esso, le storie d’amore che s’intrecciano alle partite di calcio e alla rivalità fra ex coniugi, la donna ferita che cerca vendetta finendo per scoprire di avere sempre avuto davanti agli occhi la sua vera ragione di vita… Tutto in Ted Lasso finisce esattamente al posto giusto. Perfino i personaggi negativi.

Il fastidio - usiamo pure la parola “odio”, nei sentimenti del pubblico è presente - per il personaggio di Nathan “Nate” Shelley (Nich Mohammed, The Martian - Sopravvissuto), che inizialmente amiamo per la sua semplicità e per il suo talento, ne sono la prova. Alla fine, tutti i conti tornano. Più le persone dimostrano di essere meschine, più il perdono dei loro veri amici diventa una cura per quel senso d’inadeguatezza che li affligge.

Ted Lasso: una terapia per l’anima e il cuore


Non posso raccontarvi tutto, non voglio raccontarvi tutto. Voglio solo che sappiate che in Ted Lasso troverete momenti incredibili, personaggi incredibili, eventi incredibili. Voglio solo convincervi ad affidarvi al metodo Lasso - The Lasso Way - per riscrivere il modo in cui guardate il mondo e coloro che vi circondano.

Ted Lasso è una terapia senza insegnamenti didascalici, predicozzi di alcun genere, messaggi smielati o racconti strappalacrime. Ted Lasso è una lezione di vita su come, a fare davvero la differenza, sia il nostro atteggiamento.

Ci sono talmente tanti personaggi positivi in Ted Lasso che quelli negativi, anche quando diventano protagonisti di interi episodi, finiscono per passare in secondo piano: le loro gesta ci vengono sottoposte per dimostrarci come il vero filtro per “leggerle” correttamente sia la nostra capacità di vedere oltre la superficie.

Ted Lasso è una serie che parla della bellezza della vita, anche quando la vita ti mette all’angolo. Perfino quando ti schiaccia con un peso invisibile, scatenando attacchi di panico, paure irrazionali, bisogno di fuggire da tutto e tutti. Perfino allora. Perché non è fuggendo dai problemi che li si risolve. Bisogna affrontarli.

Ovvio, direte voi. Ma mettere tutte le (poche) certezze che abbiamo sulla vita in una serie, facendocele raccontare da personaggi che ameremo alla follia, non è una cosa che sanno fare in molti. Mostrare come perfino i personaggi più superficiali e arroganti - come Jamie Tartt (Phil Dunster, Assassinio sull’Orient Express) - possano imparare moltissimo da Ted, da quel vulcano di personaggio che è Keeley Jones (Juno Temple, The Offer), dalla dolcezza di Rebecca, dall’insospettabile saggezza e profondità di Leslie Higgins (Jeremy Swift, Downton Abbey)… Finisce per insegnare qualcosa anche a noi.

Iniziare a vedere (o ri-vedere, l’effetto non svanisce mai!) un episodio di Ted Lasso è come sedersi in mezzo a vecchi amici, i migliori amici che si possano incontrare in una vita intera.

Il metodo Lasso


Il metodo Lasso è semplice: si basa esclusivamente sulla forza di volontà. In tutto, nello sport come nel punto croce, bisogna allenarsi. L’allenamento è fondamentale per raggiungere il più alto livello - alla nostra portata - in qualsiasi attività. Ebbene: Ted Lasso si allena da una vita a vedere il lato positivo. Lo cerca. Lo insegue.

Ted Lasso vuole vedere la bellezza e la bontà in un mondo sempre più brutto e cattivo. Ci vuole pratica, per riuscirci. Non garantisco il risultato, ma il metodo Lasso s’impara facilmente. Applicarlo o no, alla fine della serie, sta a noi.

Come in ogni storia sportiva, la passione è fondamentale. E la vita è una lunga, lunghissima gara. Non importa vincere sempre, basta essere consapevoli di aver dato il meglio. Di essersi allenati per diventare le migliori persone possibili. La migliore versione di noi stessi, sotto ogni punto di vista.

Servono solo due cose: la volontà d’iniziare ad allenarsi e… Un po’ di fede in noi stessi. Basta crederci. BELIEVE.

Ted Lasso è profondità, spensieratezza, gioia e dolore al tempo stesso. Ted Lasso è un rito di passaggio, nella vita di un telespettatore. E in quella di un critico, è il momento in cui si lasciano da parte tutti i preconcetti per affidarsi con fiducia all’amore che si prova per persone che non esistono. Al tifo per una squadra di calcio fittizia. Alla passione per i grugniti di Roy Kent - che valgono più di mille parole - e gli ululati dei Diamond Dogs.

Ted Lasso è una terapia per l’anima e il cuore, che scaccia le brutture della vita pur parlando anche di cose negative.  E non parlo di cosucce: parlo di divorzi, di lutti, di perdite che spezzano il cuore. Eppure, Ted Lasso le fa passare per momenti positivi. Momenti di crescita. Perché ce ne parla col sorriso sulle labbra. Ci dice che, alla fine, tutto andrà bene.  Che anche nei momenti peggiori possiamo imparare qualcosa di prezioso. A patto di affrontare le nostre paure e capire perché ci hanno tenuti bloccati su certe posizioni così a lungo.

Vi ho convinti? Spero di sì. Perché se non guardate Ted Lasso, ci perdete solo voi… e molto.