The Walking Dead
di
valentina.barranco
Se la scorsa puntata aveva fatto ben sperare i più, questa ci ha fattio proprio cadere le braccia (da zombie). Protagonisti di questo episodio Daryl e Carol, partiti all'inseguimento della famosa auto nera con croce bianca. Cosa sarà successo? Tranquilli, niente. Anzi, niente che non avevamo già tutti immaginato o previsto. Armatevi di balestra e tanti (tantissimi) pop-corn per ingannare il tempo. Si parte!
Daryl e Carol. Carol e Daryl. Un duo ormai diventato inseparabile, una coppia che più affiatata non si può. Più che mai decisi nel ritrovare Beth, si lanciano all'inseguimento della macchina nera, direzione: Atlanta. Durante il tragitto neanche una scena ci ha regalato qualche brivido, lo ammettiamo. Ad esempio, lo zombie che si spiaccica sul vetro della loro auto rischiando di farli scoprire dai misteriosi autisti. Possibile che questi autisti siano così stupidi? Notano uno zombie che si accanisce contro una macchina che prima lì non c'era (dato che da lì sono arrivati!) e non fanno nemmeno due passi per controllare? Pessimi. La macchina che non riparte? Un classico. E la storia di Carol e del rifugio per vittime di abusi? Saremo insensibili, ma...noiosa. Noia, noia, noia. Ecco la parola chiave per descrivere questa puntata. Noia, prevedibilità e poca credibilità.
Arrivati ad Atlanta, i due decidono saggiamente di recarsi più in alto possibile per cercare di avvistare segni di vita o tracce dei rapitori misteriosi, quando - nel più prevedibile e sciocco dei modi - vengono fregati da, rullo di tamburi, Noah! Sì, proprio lui, il ragazzo che Beth aveva aiutato a scappare dal Grady Memorial Hospital. Ora che avete raccolto le vostre mandibole dal suolo per la sorpresa, restiamo a guardare mentre il fanciullo prende fucile e balestra e cerca di disfarsi dei due survivors lasciandoli ad affrontare due miseri walkers mentre lui se la da a gambe. Mio caro, l'unica cosa furba che hai fatto é stato chiudere la porta a chiave dietro di te.
Ma le stranezze non sono finite qui. Dopo essere usciti dal palazzo, armati solo di coltelli e una pistola con 3 proiettili, i due raggiungono il furgone/ambulanza con le croci bianche intravisto dalla finestra. Il veicolo si trova a penzoloni sul guard rail, con il muso pericolosamente inclinato verso la strada sottostante. Un salto niente male. Ovviamente, proprio mentre i due stanno curiosando all'interno - “ehi, una barella! Forse dobbiamo dirigerci verso questo ospedale!” - un'orda di non morti si raduna dal nulla intorno a loro, costringendoli ad un piano d'emergenza. Già, “stringersi forte” e cacciarsi di sotto con tutto il furgone.
Sì, siamo ancora increduli anche noi. Prevedibili come la morte poi, i walkers che stupidamente si gettano - letteralmente - all'inseguimento della carne umana fiutata poco prima, finendo spiaccicati sul parabrezza del mezzo. I due ne escono praticamente illesi, o quasi: Carol ha probabilmente qualcosa di rotto, e deve fare tanto male. E a ben vedere! già tanto che non vi siate rotti entrambe le gambe. Ma vabbé, andiamo avanti. Si trascinano in un edificio cercando rifugio e indicazioni per l'ospedale quando si imbattono nuovamente in Noah, alle prese con uno zombie. Daryl non se lo fa ripetere due volte e, facendogli cadere addosso una libreria, si riprende le loro armi, ben deciso a lasciarlo in pasto all'azzannatore a pochi passi da lui. Carol, dopo aver ripetuto per metà puntata che é stufa di salvare persone, convince l'uomo a risparmiarlo. Da una parte per fortuna, visto che il ragazzetto finalmente rivela di conoscere Beth e si offre di aiutarli. Prima però devono scappare immediatamente: quelli del Grady Memorial lo hanno trovato.
Mentre sono tutti intenti a fuggire, il giovane, zoppicante per le ferite inferte dalla caduta delle libreria, rovina a terra come un sacco di patate. Daryl si ferma ad aiutarlo, mentre Carol si dirige verso la porta principale. Uscendo di corsa in strada, viene presa in pieno dall'auto che stava cercando Noah. La donna, incosciente (in tutti i sensi), rotola giù dal cofano della macchina, mentre l'arciere disperato cerca invano di correre da lei. Viene fermato da Noah (la prima cosa sensata che fa in tutta la puntata) e convinto a lasciare che portino Carol all'ospedale, dove può ricevere le cure adeguate, e tornare poi in massa a riprendere sia lei che la giovane biondina. D'accordo, il piano é deciso. L'improbabile coppia s'impossessa (con estrema facilità) di un furgone, e abbandona la città diretta - con ogni probabilità - verso Rick e il resto del gruppo.
A far da contorno a questo episodio, i soliti flashback che normalmente permettono di scoprire qualcosa in più su un particolare personaggio, protagonista in quel momento della (dis)avventura nel piccolo schermo.
In questa occasione però, i momenti dedicati a Carol erano per lo più confusi. Certo, rimandavano tutti ad eventi tragici avvenuti nel passato della Survivor, costellato di scelte difficili e morti dolorose, compiute per lo più per mano sua su esseri viventi. Siamo però dell'avviso che i sentimenti legati a questi tragici trascorsi potessero essere affrontati in maniera diversa. Poco interessante anche il confronto tra Daryl e Carol che, decisi a ricominciare da capo, si ritrovano ad esaminare loro stessi sotto questa nuova luce, riscoprendosi diversi da ciò che erano in passato e, forse, sofferenti per quella parte di loro che hanno perso per sempre.
Consumati dalla noia
Daryl e Carol. Carol e Daryl. Un duo ormai diventato inseparabile, una coppia che più affiatata non si può. Più che mai decisi nel ritrovare Beth, si lanciano all'inseguimento della macchina nera, direzione: Atlanta. Durante il tragitto neanche una scena ci ha regalato qualche brivido, lo ammettiamo. Ad esempio, lo zombie che si spiaccica sul vetro della loro auto rischiando di farli scoprire dai misteriosi autisti. Possibile che questi autisti siano così stupidi? Notano uno zombie che si accanisce contro una macchina che prima lì non c'era (dato che da lì sono arrivati!) e non fanno nemmeno due passi per controllare? Pessimi. La macchina che non riparte? Un classico. E la storia di Carol e del rifugio per vittime di abusi? Saremo insensibili, ma...noiosa. Noia, noia, noia. Ecco la parola chiave per descrivere questa puntata. Noia, prevedibilità e poca credibilità.
Sulle tracce della croce bianca
Arrivati ad Atlanta, i due decidono saggiamente di recarsi più in alto possibile per cercare di avvistare segni di vita o tracce dei rapitori misteriosi, quando - nel più prevedibile e sciocco dei modi - vengono fregati da, rullo di tamburi, Noah! Sì, proprio lui, il ragazzo che Beth aveva aiutato a scappare dal Grady Memorial Hospital. Ora che avete raccolto le vostre mandibole dal suolo per la sorpresa, restiamo a guardare mentre il fanciullo prende fucile e balestra e cerca di disfarsi dei due survivors lasciandoli ad affrontare due miseri walkers mentre lui se la da a gambe. Mio caro, l'unica cosa furba che hai fatto é stato chiudere la porta a chiave dietro di te.
Questo mondo ci consuma ogni giorno
Ma le stranezze non sono finite qui. Dopo essere usciti dal palazzo, armati solo di coltelli e una pistola con 3 proiettili, i due raggiungono il furgone/ambulanza con le croci bianche intravisto dalla finestra. Il veicolo si trova a penzoloni sul guard rail, con il muso pericolosamente inclinato verso la strada sottostante. Un salto niente male. Ovviamente, proprio mentre i due stanno curiosando all'interno - “ehi, una barella! Forse dobbiamo dirigerci verso questo ospedale!” - un'orda di non morti si raduna dal nulla intorno a loro, costringendoli ad un piano d'emergenza. Già, “stringersi forte” e cacciarsi di sotto con tutto il furgone.
Sì, siamo ancora increduli anche noi. Prevedibili come la morte poi, i walkers che stupidamente si gettano - letteralmente - all'inseguimento della carne umana fiutata poco prima, finendo spiaccicati sul parabrezza del mezzo. I due ne escono praticamente illesi, o quasi: Carol ha probabilmente qualcosa di rotto, e deve fare tanto male. E a ben vedere! già tanto che non vi siate rotti entrambe le gambe. Ma vabbé, andiamo avanti. Si trascinano in un edificio cercando rifugio e indicazioni per l'ospedale quando si imbattono nuovamente in Noah, alle prese con uno zombie. Daryl non se lo fa ripetere due volte e, facendogli cadere addosso una libreria, si riprende le loro armi, ben deciso a lasciarlo in pasto all'azzannatore a pochi passi da lui. Carol, dopo aver ripetuto per metà puntata che é stufa di salvare persone, convince l'uomo a risparmiarlo. Da una parte per fortuna, visto che il ragazzetto finalmente rivela di conoscere Beth e si offre di aiutarli. Prima però devono scappare immediatamente: quelli del Grady Memorial lo hanno trovato.
Una dolorosa conclusione
Mentre sono tutti intenti a fuggire, il giovane, zoppicante per le ferite inferte dalla caduta delle libreria, rovina a terra come un sacco di patate. Daryl si ferma ad aiutarlo, mentre Carol si dirige verso la porta principale. Uscendo di corsa in strada, viene presa in pieno dall'auto che stava cercando Noah. La donna, incosciente (in tutti i sensi), rotola giù dal cofano della macchina, mentre l'arciere disperato cerca invano di correre da lei. Viene fermato da Noah (la prima cosa sensata che fa in tutta la puntata) e convinto a lasciare che portino Carol all'ospedale, dove può ricevere le cure adeguate, e tornare poi in massa a riprendere sia lei che la giovane biondina. D'accordo, il piano é deciso. L'improbabile coppia s'impossessa (con estrema facilità) di un furgone, e abbandona la città diretta - con ogni probabilità - verso Rick e il resto del gruppo.
Flashback confusionari
A far da contorno a questo episodio, i soliti flashback che normalmente permettono di scoprire qualcosa in più su un particolare personaggio, protagonista in quel momento della (dis)avventura nel piccolo schermo.
In questa occasione però, i momenti dedicati a Carol erano per lo più confusi. Certo, rimandavano tutti ad eventi tragici avvenuti nel passato della Survivor, costellato di scelte difficili e morti dolorose, compiute per lo più per mano sua su esseri viventi. Siamo però dell'avviso che i sentimenti legati a questi tragici trascorsi potessero essere affrontati in maniera diversa. Poco interessante anche il confronto tra Daryl e Carol che, decisi a ricominciare da capo, si ritrovano ad esaminare loro stessi sotto questa nuova luce, riscoprendosi diversi da ciò che erano in passato e, forse, sofferenti per quella parte di loro che hanno perso per sempre.