The Walking Dead
Dopo mesi d'attesa, la serie zombie più amata (e odiata) di sempre é finalmente tornata ad occupare i nostri lunedì sera. Cosa riserverà questa quinta stagione ai nostri Survivors? Dei 16 previsti, ne mancano ancora 8 – 8 puntate dove tutto può succedere. Sappiamo che verranno introdotti nuovi personaggi, e i colpi di scena di certo non mancheranno. Insomma, The Walking Dead é pronta a ripartire col botto, e a dimostrarcelo é questo episodio intitolato “Non é finita (What Happened and What's Going On)”. Insomma, nemmeno un attimo di tregua!
Greg Nicotero dietro la cinepresa
Questo episodio fatto di flashback, stati onirici e tanto tanto sangue é stato infatti diretto da colui che solitamente si occupa del make-up “zombesco” all'interno della serie, e che già avevamo visto dietro la cinepresa nella web-serie di The Walking Dead (ve ne abbiamo parlato QUI). Nicotero non si é sprecato e ha saputo donare alla puntata un tocco di “suspense horror” che da tempo mancava alle avventure di Rick e dei suoi amici.
L'idea dei flashback che acquistano senso solo man mano che si va avanti con l'episodio, le allucinazioni e i cadaveri putrefatti e minacciosi - che, finalmente, tornano ad avere un ruolo predominante – ci catapultano in uno stato di continua tensione, in attesa di capire cosa avverrà nel prossimo fotogramma.
Dove andiamo?
La puntata si apre con le scene di un funerale. In sottofondo, padre Gabriel legge un sermone, mentre la terra viene smossa e spostata. Il ritmico suono della pala e il pianto di Maggie accompagnano la voce triste del pastore. Ritroviamo così i nostri Survivor successivamente la tragica e incidentale morte di Beth.
Dopo aver affrontato l'ennesimo lutto, dopo aver scoperto che Washington era tutta una bugia, il gruppo si ritrova allo sbando, con nessuna meta appetibile all'orizzonte.
Decidono allora di accompagnare Noah a Shirewilt Estates, la safe zone dove viveva con la sua famiglia.
Beth aveva sacrificato la sua libertà per fare in modo che il ragazzo ritornasse in quel posto, era giunto perciò il momento di esaudire l'ultimo desiderio di lei.
Purtroppo, giunti sul luogo si rendono tutti conto che ormai l'unica cosa a muoversi per quelle strade sono i resti ciondolanti e putrefatti di coloro che abitavano quelle dimore. Noah quasi impazzisce di dolore e, mentre Tyreese cerca di calmarlo, decide di zoppicare a grande velocità verso quel poco che rimane di casa sua. La speranza é l'ultima a morire no?
Con il grosso omaccione alle calcagna, varcano la soglia, semi-distrutta, della vecchia casa di Noah. Purtroppo però, non c'é niente da fare. La madre giace a terra, il cranio sfondato. Mentre il ragazzo le copre il volto con un tappeto e le mormora parole di scuse, Tyreese ispeziona il resto della casa, attirato da alcuni rumori. Come immaginava, un azzannatore raschia e sbatte contro una porta chiusa. L'uomo viene però distratto da quella che era la stanza dei due fratelli gemelli di Noah, uno dei quali é disteso sul letto con le viscere divorate.
Tyreese si guarda intorno, rapito da alcune foto di famiglia, ed é così preso ad osservarle da non accorgersi che un piccolo zombie – l'altro gemello che mancava all'appello – gli é arrivato ormai alle spalle, pronto ad aggredirlo.
Un attimo: il ragazzino gli si attacca al braccio portando via un bel pezzo di carne. Provvidente l'arrivo di Noah che, afferrato un aeroplano giocattolo, lo conficca nell'orbita del fratello, uccidendolo. “Resta lì, vado a prenderli!” e corre via come un lampo, mentre il nostro gigante buono si accascia sul pavimento e una radio comincia a gracchiare in lontananza. Ecco cominciare le allucinazioni di Tyreese: Martin, il cannibale di Terminus da lui risparmiato e poi massacrato da Sasha; Bob, Lizzie e Mika, fino ad arrivare al Governatore e Beth che, chitarra alla mano, gli canta una versione acustica di Struggling Man di Jimmy Cliff.
Queste visioni, questi “demoni”, gli suggeriscono di lasciarsi andare, di abbandonare il campo di battaglia perché dove sono ora loro, é tutto migliore (non che ci voglia molto). Tyreese però sembra tenere duro, addirittura combatte contro un altro walker offrendogli il braccio già sgranocchiato per avere il tempo di colpirlo a morte alla testa. Le allucinazioni continuano, la radio suona, e tutti i suoi amici: lasciati andare.
Un altro duro colpo
Nel frattempo, Rick, Glenn e Michonne dopo un breve giro di esplorazione e l'aver capito che il posto non é più difendibile o utilizzabile, si fermano a discutere poco fuori i recinti di Shirewilt Estates, in mezzo a decine di gambe senza la parte superiore del corpo, e decidono di andare comunque verso Washington DC. Meglio che rimanere sulla strada, senza un posto fisso in cui stare. Proprio mentre Rick ufficializza la cosa, sentono in lontananza le urla di Noah: qualcosa non va. Dopo averlo raggiunto e liberato da alcuni non morti che gli si erano ammassati contro, finalmente arrivano da Tyreese e, con un rapido fendente, Michonne gli amputa il braccio.
Non senza fatica lo caricano sul furgone, facendosi largo a colpi d'arma da fuoco e da taglio fra un gran numero di vaganti pronti a banchettare con i loro caldi corpi vibranti di vita. Mentre ripartono a tutta velocità, Rick urta un altro furgone abbandonato nella radura dal quale fuoriescono tantissimi busti di non morti che si riversano sul loro cofano facendo schioccare le mandibole nella loro direzione. Senza avere neanche il tempo di domandarsi perché fossero in quel camion e perché tagliati a quel modo (chiaramente erano le parti mancanti dei cadaveri visti poco prima fuori della recinzione) accelerano in direzione del resto del gruppo, informato prontamente della condizione di Tyreese tramite walkie-talkie. L'uomo, dal canto suo, continua a vedere le persone a lui care, sul furgone, che lo incitano a raggiungerle. All'improvviso, il furgone si ferma. Il gruppo porta fuori il ferito e lo adagia sull'asfalto. Non c'é più niente da fare: Tyreese se n'é andato.
La scena si sposta ora di nuovo al funerale, sentiamo lo zappare della terra, il sermone di Padre Gabriel, e capiamo che quella vista all'inizio non era la cerimonia di Beth ma quella organizzata per Tyreese. Tutti buttano un po' di terra sul volto dell'amico, che ora giace immobile sul fondo di una buca. Insomma, non hanno neanche fatto in tempo a dire addio a Bob e Beth, che un altro (utilissimo) compagno se ne va. Cosa avranno in serbo per noi questi diabolici sceneggiatori? Lo scopriremo presto.
Indizi disseminati dappertutto
Durante la puntata non abbiamo potuto non notare certi riferimenti e indizi sparsi un po' qua e un po' la. Entrati nella (ex) safe zone, ad esempio, una scritta bianca capeggiava su un muretto: “Wolves not far” che significa “I Lupi non sono lontani”. Ma chi sono questi lupi? Non si sa (non ancora). Poco dopo, particolare attenzione é stata data alla mazza che Glenn raccoglie da una teca. Non so voi, ma la ripresa ci si é soffermata quel secondo di troppo che ci ha fatto pensare: questa mazza deve avere qualcosa di speciale. Per non parlare poi di quei cadaveri mozzati e dei loro busti ritrovati nel furgone dell'auto scontrata da Rick nel bosco. Avete notato che questi morti avevano una W (di Wolves?) incisa sulla fronte? Insomma, tutti questi piccoli particolari nascosti all'interno dell'episodio ci hanno regalato qualche brivido sinistro. Chi sarà il villain che darà del filo da torcere ai nostri poveri Sopravvissuti?
Greg Nicotero dietro la cinepresa
Questo episodio fatto di flashback, stati onirici e tanto tanto sangue é stato infatti diretto da colui che solitamente si occupa del make-up “zombesco” all'interno della serie, e che già avevamo visto dietro la cinepresa nella web-serie di The Walking Dead (ve ne abbiamo parlato QUI). Nicotero non si é sprecato e ha saputo donare alla puntata un tocco di “suspense horror” che da tempo mancava alle avventure di Rick e dei suoi amici.
L'idea dei flashback che acquistano senso solo man mano che si va avanti con l'episodio, le allucinazioni e i cadaveri putrefatti e minacciosi - che, finalmente, tornano ad avere un ruolo predominante – ci catapultano in uno stato di continua tensione, in attesa di capire cosa avverrà nel prossimo fotogramma.
Dove andiamo?
La puntata si apre con le scene di un funerale. In sottofondo, padre Gabriel legge un sermone, mentre la terra viene smossa e spostata. Il ritmico suono della pala e il pianto di Maggie accompagnano la voce triste del pastore. Ritroviamo così i nostri Survivor successivamente la tragica e incidentale morte di Beth.
Wolves not far
Dopo aver affrontato l'ennesimo lutto, dopo aver scoperto che Washington era tutta una bugia, il gruppo si ritrova allo sbando, con nessuna meta appetibile all'orizzonte.
Decidono allora di accompagnare Noah a Shirewilt Estates, la safe zone dove viveva con la sua famiglia.
Beth aveva sacrificato la sua libertà per fare in modo che il ragazzo ritornasse in quel posto, era giunto perciò il momento di esaudire l'ultimo desiderio di lei.
Purtroppo, giunti sul luogo si rendono tutti conto che ormai l'unica cosa a muoversi per quelle strade sono i resti ciondolanti e putrefatti di coloro che abitavano quelle dimore. Noah quasi impazzisce di dolore e, mentre Tyreese cerca di calmarlo, decide di zoppicare a grande velocità verso quel poco che rimane di casa sua. La speranza é l'ultima a morire no?
Con il grosso omaccione alle calcagna, varcano la soglia, semi-distrutta, della vecchia casa di Noah. Purtroppo però, non c'é niente da fare. La madre giace a terra, il cranio sfondato. Mentre il ragazzo le copre il volto con un tappeto e le mormora parole di scuse, Tyreese ispeziona il resto della casa, attirato da alcuni rumori. Come immaginava, un azzannatore raschia e sbatte contro una porta chiusa. L'uomo viene però distratto da quella che era la stanza dei due fratelli gemelli di Noah, uno dei quali é disteso sul letto con le viscere divorate.
It's better now
Tyreese si guarda intorno, rapito da alcune foto di famiglia, ed é così preso ad osservarle da non accorgersi che un piccolo zombie – l'altro gemello che mancava all'appello – gli é arrivato ormai alle spalle, pronto ad aggredirlo.
Un attimo: il ragazzino gli si attacca al braccio portando via un bel pezzo di carne. Provvidente l'arrivo di Noah che, afferrato un aeroplano giocattolo, lo conficca nell'orbita del fratello, uccidendolo. “Resta lì, vado a prenderli!” e corre via come un lampo, mentre il nostro gigante buono si accascia sul pavimento e una radio comincia a gracchiare in lontananza. Ecco cominciare le allucinazioni di Tyreese: Martin, il cannibale di Terminus da lui risparmiato e poi massacrato da Sasha; Bob, Lizzie e Mika, fino ad arrivare al Governatore e Beth che, chitarra alla mano, gli canta una versione acustica di Struggling Man di Jimmy Cliff.
Queste visioni, questi “demoni”, gli suggeriscono di lasciarsi andare, di abbandonare il campo di battaglia perché dove sono ora loro, é tutto migliore (non che ci voglia molto). Tyreese però sembra tenere duro, addirittura combatte contro un altro walker offrendogli il braccio già sgranocchiato per avere il tempo di colpirlo a morte alla testa. Le allucinazioni continuano, la radio suona, e tutti i suoi amici: lasciati andare.
Un altro duro colpo
Nel frattempo, Rick, Glenn e Michonne dopo un breve giro di esplorazione e l'aver capito che il posto non é più difendibile o utilizzabile, si fermano a discutere poco fuori i recinti di Shirewilt Estates, in mezzo a decine di gambe senza la parte superiore del corpo, e decidono di andare comunque verso Washington DC. Meglio che rimanere sulla strada, senza un posto fisso in cui stare. Proprio mentre Rick ufficializza la cosa, sentono in lontananza le urla di Noah: qualcosa non va. Dopo averlo raggiunto e liberato da alcuni non morti che gli si erano ammassati contro, finalmente arrivano da Tyreese e, con un rapido fendente, Michonne gli amputa il braccio.
Non senza fatica lo caricano sul furgone, facendosi largo a colpi d'arma da fuoco e da taglio fra un gran numero di vaganti pronti a banchettare con i loro caldi corpi vibranti di vita. Mentre ripartono a tutta velocità, Rick urta un altro furgone abbandonato nella radura dal quale fuoriescono tantissimi busti di non morti che si riversano sul loro cofano facendo schioccare le mandibole nella loro direzione. Senza avere neanche il tempo di domandarsi perché fossero in quel camion e perché tagliati a quel modo (chiaramente erano le parti mancanti dei cadaveri visti poco prima fuori della recinzione) accelerano in direzione del resto del gruppo, informato prontamente della condizione di Tyreese tramite walkie-talkie. L'uomo, dal canto suo, continua a vedere le persone a lui care, sul furgone, che lo incitano a raggiungerle. All'improvviso, il furgone si ferma. Il gruppo porta fuori il ferito e lo adagia sull'asfalto. Non c'é più niente da fare: Tyreese se n'é andato.
La scena si sposta ora di nuovo al funerale, sentiamo lo zappare della terra, il sermone di Padre Gabriel, e capiamo che quella vista all'inizio non era la cerimonia di Beth ma quella organizzata per Tyreese. Tutti buttano un po' di terra sul volto dell'amico, che ora giace immobile sul fondo di una buca. Insomma, non hanno neanche fatto in tempo a dire addio a Bob e Beth, che un altro (utilissimo) compagno se ne va. Cosa avranno in serbo per noi questi diabolici sceneggiatori? Lo scopriremo presto.
Indizi disseminati dappertutto
Durante la puntata non abbiamo potuto non notare certi riferimenti e indizi sparsi un po' qua e un po' la. Entrati nella (ex) safe zone, ad esempio, una scritta bianca capeggiava su un muretto: “Wolves not far” che significa “I Lupi non sono lontani”. Ma chi sono questi lupi? Non si sa (non ancora). Poco dopo, particolare attenzione é stata data alla mazza che Glenn raccoglie da una teca. Non so voi, ma la ripresa ci si é soffermata quel secondo di troppo che ci ha fatto pensare: questa mazza deve avere qualcosa di speciale. Per non parlare poi di quei cadaveri mozzati e dei loro busti ritrovati nel furgone dell'auto scontrata da Rick nel bosco. Avete notato che questi morti avevano una W (di Wolves?) incisa sulla fronte? Insomma, tutti questi piccoli particolari nascosti all'interno dell'episodio ci hanno regalato qualche brivido sinistro. Chi sarà il villain che darà del filo da torcere ai nostri poveri Sopravvissuti?