Recap Episodio 5x16 – Conquistare

Il tanto atteso finale é arrivato, e dopo 16 episodi – fatti di tantissimi alti e bassi – possiamo mettere la sigla “THE END” a questa quinta stagione di The Walking Dead. O, perlomeno, premere stand-by fino al prossimo autunno, quando la sesta stagione approfondirà i dubbi ed i mostri che hanno fatto capolino in queste puntate. Vi ha annoiato? Vi ha deluso? riuscita a riaccendere la scintilla del vostro interesse? In tutta la rete circolano pareri contrastanti, ma noi siamo interessati solo ai vostri! Perciò, dopo aver letto questo recap conclusivo, sfogatevi nei commenti. Niente telecamere, non siamo mica Deanna…



Alta tensione


La puntata si apre con una sequenza su Morgan, misterioso filo rosso che ormai possiamo ammirare in tutta la sua potenza: pacifico, autosufficiente e capace, mette al tappeto due Wolves (interpretati da Benedict Samuel e Jessie C. Boyd) in men che non si dica, manco fosse la reincarnazione di Bruce Lee. Con altrettante pacifiche intenzioni, chiude i due nella macchina in cui dormiva e suona il clacson per attirare giusto quel po' di walkers che terranno i due sconosciuti a bada per un po'. Morgan, sei il nostro nuovo idolo.
Ci sono persone cattive qui fuori, é per questo che dobbiamo cercare quelle buone


Sviluppando in parallelo circa 4 percorsi differenti, la puntata segue poi le vicende dei nostri Survivors in una catena di eventi che porteranno alla rottura definitiva della bolla di sapone e “siamo una bella comunità e non ci può succedere niente trallallero trallallà” che avvolgeva Alexandria ed i suoi abitanti, capitanati dalla cieca ed illusa Deanna. Dopo l'ultima rissa, Rick e Pete sono tenuti in due case differenti, lontano dai propri cari ma alla mercé di una sempre più villain Carol, che da nuovamente il meglio di sé interpretando la parte dell'ingenua ed indifesa donnetta mentre, come non si mancherà di sottolineare a Pete, può tranquillamente tagliare la gola a chiunque in quel posto e nessuno sospetterebbe mai di lei. Ma torniamo alla nostra cara signora Monroe: ha indetto per quella sera un'assemblea cittadina dove verrà deciso se esiliare o meno Rick Grimes dalla comunità.

Maggie sente puzza di fregatura bella e buona: visti gli avvenimenti recenti (e il tradimento del pastore), nessuno voterà a favore dell'ex-sceriffo. Cerca di far ragionare Deanna ma l'unico con un po' di sale in zucca sembra essere suo marito Reg (R.I.P.), il cui discorso appare rassicurante e sensato, al contrario delle baggianate intrise di paura, odio e dolore dette dalla moglie. Maggie, come se si trattasse delle migliori elezioni di paesello americano, decide di fare un porta a porta per tastare il terreno e prepararlo in favore di Rick in vista della serata. Senza neanche darsi un bacetto (il romanticismo giace ormai coi non-morti) saluta Glenn che, notato Nicholas scavalcare le mura, lo inseguirà nei boschi, senza dire niente a nessuno ovviamente. Come direbbe l'Ammiraglio Ackbar: It's a trap!

Daryl e Aaron continuano la loro ricerca di “brave persone” da portare al gregge Alexandrino e, dopo aver seguito un tizio in keeway rosso (complimenti per la scelta del colore), giungono ad una fabbrica di cibo in scatola. Yummy Yummy! Tre furgoni carichi di fagioli e piselli si prospettano davanti a loro ma il nostro Ammiraglio preferito aveva nuovamente ragione e i due si ritrovano presto chiusi dentro una macchina circondati da una miriade di walkers affamati che strisciano il naso lungo il finestrino. Unico (s)conforto é dato dal ritrovamento del seguente bigliettino nel vano porta oggetti: “Trappola, non restate, arriveranno brutte persone”. Di bene in meglio direte voi, eppure Daryl confessa che si sente più a suo agio in quell'auto che dentro le mura di Alexandria. Sei davvero un badass, non c'é che dire.



Sensi di colpa


Dopo questi imput, l'episodio continua nelle sue vicende introducendo una serie (quasi) infinita di colpi di scena e comportamenti che vi faranno davvero prudere le mani – vedi l'idiozia di Gabriel, solo per citarne uno – o esaltare da matti. L'umanità dei nostri protagonisti viene messa a dura prova dalla vigliaccheria, dall'idiozia o dalla crudeltà degli altri uomini e donne che li circondano mettendo a nudo quanto invece ora molti di loro somiglino a delle bestie, la cui umanità é stata compromessa o addirittura annullata dal mondo circostante in cui vivono, marcio e in decadimento, e dove coloro che lo abitano sono ormai ligi ad una sola regola: caccia o sii cacciato. Un episodio che torna finalmente a fare quello che la serie di The Walking Dead si é sempre prefissata di fare: esplorare l'uomo. Ovviamente nel post-apocalisse.
Queste persone sono come bambini, e i bambini amano le favole


Dopo alcuni episodi che hanno fatto solamente da contorno, siamo ritornati sulla via maestra, tra le mani insanguinate di Rick, quelle giunte in preghiera di Maggie o quelle linde di Glenn. Alcuni punti ci sono sembrati un poco forzati – Glenn che appena ferito ad una spalla riesce a volatilizzarsi nel nulla; sempre Glenn che si libera da un gruppo di walkers che lo braccavano a terra – ma nel complesso ci possiamo ritenere soddisfatti di questo episodio. Forse ci aspettavamo più colpi di scena, trattandosi di un finale di stagione attesissimo e di una durata superiore al normale (che poi 90 minuti non erano…) ma, nonostante appunto la durata prolungata, non ci ha annoiati, mantenendo un livello di tensione ed interesse fino all'ultimo secondo della puntata, lasciandoci poi a fissare i titoli di coda con uno strano miscuglio di sentimenti: soddisfazione, insoddisfazione, rabbia, esaltazione, hype. E poi quella scena finale dopo i titoli di coda, che ti fa sperare in qualcosa di più, ma che invece non regala poi molto. Scusaci Michonne!



I lupi (non) sono vicini


E così, dopo esserci emozionati con Eugene e Abraham, aver tirato giù ogni Santo perché venisse a pestare padre Gabriel, esultato per Daryl, Aaron e Morgan - che finalmente si é ricongiunto al suo “amato” Rick - e aver gioito per la morte di Pete e il crollo di Deanna, ora e solamente ora possiamo davvero dedicarci a questi Lupi. Vicini, più vicini che mai al nostro gregge di pecorelle smarrite che l'ex-sceriffo avrà il compito di addestrare e trasformare in belve feroci; Ma allo stesso tempo lontani, perché la loro comparsa [e quella di un temibile villain, se rimarranno fedeli al fumetto in quanto antagonisti, NdR] sarà totale solamente nella sesta stagione, prevista per il prossimo autunno.


Una quinta stagione che era partita lentamente e che poi nella sua seconda parte é riuscita a risollevarsi alla grande grazie all'arrivo ad Alexandria. Abbiamo detto addio a numerosi personaggi e anche se alcuni sono stati dimenticati in fretta (Maggie sembra averci messo poco a superare le 5 fasi del lutto, al contrario di Sasha) ognuno di loro aveva contribuito alla serie in modo particolare e speciale. Speriamo dunque di poter dire addio anche alle scene troppo lente e alla zero presenza di zombie (perché alla fine sono loro che tutti vogliamo vedere, dai) e che una spettacolare sesta stagione ci attenda, devastante e entusiasmante così come si sta dimostrando invece la serie a fumetti.