Recap Episodio 6x04
Dopo l'incredibile episodio della settimana scorsa, eccoci arrivati a quella che - come alcuni sospettavano dall'anteprima - non sarà una puntata "rivelazione" sulle sorti di Glenn. Le teorie si sprecano ma sono in molti a sostenere che il giovane sia ancora vivo. Cosa succede invece in Qui non é Qui? La storia di Morgan e della sua trasformazione viene finalmente rivelata, e ci é piaciuta!
Avevamo lasciato Morgan un tantino schizzato di testa, ricordate? Cosa lo ha reso il ragionevole e "molto zen" maestro delle arti marziali che é ora? Iniziamo con un racconto. Sarà lo stesso protagonista a iniziare la storia, la sua storia, ma con chi sta parlando (oltre a noi ovviamente) lo scopriremo solo alla fine.
Beh, all'inizio di questo racconto parlava spesso da solo. Litigi su litigi, fino a che non ha trovato il suo vero scopo e si é messo a ripulire zone del bosco dai vaganti. Li cercava, li uccideva e costruiva una safe zone dove lasciava materiali per chiunque l'avesse trovato. Materiali sì, ma anche "inquietanti" scritte sulle rocce. A quanto pare uno dei suoi tanti modi per esternare il dolore e la rabbia che aveva dentro.
Sembrava essere diventata quasi una routine fino a che il belare di una capra non ha attirato la sua attenzione e condotto fino alla casa di Eastman, misterioso personaggio armato di bastone che immaginiamo essere colui che diventerà il suo mentore.
L'uomo lo rinchiude in una cella, lo nutre e gli parla, convinto che Morgan possa uscire dal circolo in cui é bloccato, affetto da Disturbo Post Traumatico da Stress (difficile non soffirine dopo un'Apocalisse zombie!). Morgan é come un animale ferito e, anche quando Eastman gli offirà un'occasione per ricominciare, gli salterà alla gola cercando di azzannarlo (metaforicamente parlando, ma comunque cercherà di ucciderlo). Dopo una breve collutazione in cui, alla fine, é gentilmente invitato a uscire, il nostro Survivor si rinchiude di nuovo nella sua cella (la cui porta é sempre stata aperta... pensate bene a cosa puoò significare questo dettaglio). Passano i giorni, i mesi... non si sa, ma fatto sta che Morgan finalmente decide di abbassare la guardia e fidarsi di quell'uomo: si rivelerà la scelta più giusta, poiché gli insegnerà a combattere, a parlare di nuovo, ad essere un essere umano... a tornare alla vita.
Ecco che entra in gioco l'Aikido, una disciplina "che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo". Niente di meglio per qualcuno come Morgan, incazzato nero con l'Universo e tutto ciò che lo abita. Eastman gli insegnerà l'uso del bastone (definito Jo) e la filosofia che governa quest'arte marziale giapponese: il rispetto della vita, propria e degli altri, anche di quella di più malvagia. Da qui nasce il codice del novello akidoka di "non uccidere". Tutto molto bello e pacifico certo, ma sicuramente porterà a dei guai in futuro (se non l'ha già fatto...).
Le cose sembrano andare per il meglio, lo psicologo e Sensei ha anche imparato a fare il formaggio con il latte di Tabitha, la capra di cui si prendono cura i due uomini (anche se non siamo sicuri che il burro d'arachidi le faccia bene). Tutto precipita improvvisamente quando, ritornati una delle safe zone costruite da Morgan tempo fa, l'equilibrio appena conquistato si incrina e poi spezza definitivamente alla vista del ragazzo che aveva ucciso (senza apparente ragione) tempo addietro avvicinarsi a lui come non-morto. Un secondo, un flash. Eastman si frappone fra lui e il walker, finendo così per essere morso.
Diciamo addio così al simpatico, saggio e travagliato Sensei trovando invece un Morgan rinato e completamente differente. Il Morgan che ora conosciamo (o crediamo di conoscere). Quel Morgan che sta tenendo intrappolato uno dei pazzodi Wolves all'interno di Alexandria (a lui stava raccontando la propria storia), imprigionato certo, ma ferito (un morso?) e sicuramente un pericolo per tutti. La sua filosofia costerà caro a qualcuno... L'episodio si conclude con un "Aprite il cancello!" che non ci fa sperare in nulla di buono. Godetevi il promo del prossimo episodio, intitolato "Ora (Now)":
La porta o il divano
Avevamo lasciato Morgan un tantino schizzato di testa, ricordate? Cosa lo ha reso il ragionevole e "molto zen" maestro delle arti marziali che é ora? Iniziamo con un racconto. Sarà lo stesso protagonista a iniziare la storia, la sua storia, ma con chi sta parlando (oltre a noi ovviamente) lo scopriremo solo alla fine.
Beh, all'inizio di questo racconto parlava spesso da solo. Litigi su litigi, fino a che non ha trovato il suo vero scopo e si é messo a ripulire zone del bosco dai vaganti. Li cercava, li uccideva e costruiva una safe zone dove lasciava materiali per chiunque l'avesse trovato. Materiali sì, ma anche "inquietanti" scritte sulle rocce. A quanto pare uno dei suoi tanti modi per esternare il dolore e la rabbia che aveva dentro.
Sembrava essere diventata quasi una routine fino a che il belare di una capra non ha attirato la sua attenzione e condotto fino alla casa di Eastman, misterioso personaggio armato di bastone che immaginiamo essere colui che diventerà il suo mentore.
L'uomo lo rinchiude in una cella, lo nutre e gli parla, convinto che Morgan possa uscire dal circolo in cui é bloccato, affetto da Disturbo Post Traumatico da Stress (difficile non soffirine dopo un'Apocalisse zombie!). Morgan é come un animale ferito e, anche quando Eastman gli offirà un'occasione per ricominciare, gli salterà alla gola cercando di azzannarlo (metaforicamente parlando, ma comunque cercherà di ucciderlo). Dopo una breve collutazione in cui, alla fine, é gentilmente invitato a uscire, il nostro Survivor si rinchiude di nuovo nella sua cella (la cui porta é sempre stata aperta... pensate bene a cosa puoò significare questo dettaglio). Passano i giorni, i mesi... non si sa, ma fatto sta che Morgan finalmente decide di abbassare la guardia e fidarsi di quell'uomo: si rivelerà la scelta più giusta, poiché gli insegnerà a combattere, a parlare di nuovo, ad essere un essere umano... a tornare alla vita.
Ecco che entra in gioco l'Aikido, una disciplina "che conduce all'unione ed all'armonia con l'energia vitale e lo spirito dell'Universo". Niente di meglio per qualcuno come Morgan, incazzato nero con l'Universo e tutto ciò che lo abita. Eastman gli insegnerà l'uso del bastone (definito Jo) e la filosofia che governa quest'arte marziale giapponese: il rispetto della vita, propria e degli altri, anche di quella di più malvagia. Da qui nasce il codice del novello akidoka di "non uccidere". Tutto molto bello e pacifico certo, ma sicuramente porterà a dei guai in futuro (se non l'ha già fatto...).
Le cose sembrano andare per il meglio, lo psicologo e Sensei ha anche imparato a fare il formaggio con il latte di Tabitha, la capra di cui si prendono cura i due uomini (anche se non siamo sicuri che il burro d'arachidi le faccia bene). Tutto precipita improvvisamente quando, ritornati una delle safe zone costruite da Morgan tempo fa, l'equilibrio appena conquistato si incrina e poi spezza definitivamente alla vista del ragazzo che aveva ucciso (senza apparente ragione) tempo addietro avvicinarsi a lui come non-morto. Un secondo, un flash. Eastman si frappone fra lui e il walker, finendo così per essere morso.
Diciamo addio così al simpatico, saggio e travagliato Sensei trovando invece un Morgan rinato e completamente differente. Il Morgan che ora conosciamo (o crediamo di conoscere). Quel Morgan che sta tenendo intrappolato uno dei pazzodi Wolves all'interno di Alexandria (a lui stava raccontando la propria storia), imprigionato certo, ma ferito (un morso?) e sicuramente un pericolo per tutti. La sua filosofia costerà caro a qualcuno... L'episodio si conclude con un "Aprite il cancello!" che non ci fa sperare in nulla di buono. Godetevi il promo del prossimo episodio, intitolato "Ora (Now)":